Ricordo di Luigi Gui

é morto il 27 aprile Luigi Gui, già ministro dell’Istruzione negli anni della scuola di Barbiana. Fu lui a varare la riforma della “nuova media”. Caro amico del MSAC, nel 2007 fu invitato a partecipare alla Scuola di Formazione per Studenti (SFS) ma per ragioni di salute dovette declinare l’invito. Rispose con una lettera che qui pubblichiamo in ricordo di quest’amicizia e in segno di stima per un grande uomo di Stato. A Luigi Gui, il Movimento Studenti di Azione Cattolica, con gratitudine…

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Gentile Presidente  del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC),

ho ricevuto con piacere il loro invito a partecipare all’incontro su “La scuola che serve” del 13-14-15 aprile a Chianciano Terme e a recarvi il contributo di un mio intervento. La ringrazio, ma mi scuso di non poter essere presente per i limiti ai miei spostamenti correlati alla mia età .

Non manco tuttavia di esprimere il mio apprezzamento per l’organizzazione del convegno stesso e per lo spirito che lo caratterizza nella presentazione.

Il lavoro preparatorio ed il valore della conclusione dell’elaborazione del testo relativo alla scuola sulla Costituzione nazionale  sono indicati con slancio nell’appunto inviatomi. Aprrezzo il richiamo alle finalità del movimento del MSAC stesso.

E giusta trovo la sottolineatura dello spirito, che, pure fra contrasti limitatori, fu alla base della redazione degli articoli 3 e 34 della Costituzione allora elaborati: uno spirito innovatore estremamente coerente con lo spirito generale prevalso allora, dopo la liberazione dal fascismo, nella stesura del testo fondamentale della nostra convivenza democratica. Testo al quale nei suoi vari articoli potei dare anch’io la mia colaborazione appunto in sede costituente.

Certo si dovette poi passare alla traduzione in termini  legislativi e all’applicazione politica di quel testo.

Confermo che per l’elaborazione e poi l’approvazione in parlamento dei testi applicativi della riforma costituente dell’ordinamento scolastico e universitario il travaglio fu spesso duro e contrastato.

L’essere stato per sei anni ministro della P.I. (dal 1962 al 1968) fu poi per me un duro impegno. Ricordo in particolare la realizzazione della riforma della scuola media e le resistenze incontrate contro la riforma delle medie superiori e dell’università pure questa elaborata in commissione, ma non pervenuta all’esame totale in aula.

In parte lo spirito innovatore che prevalse sulla redazione del testo costituzionale – e non solo per gli articoli 3 e 34 – dovette poi misurarsi a fatica con lo slancio riformatore attenuato rispetto a quello del periodo della costituente.

Condivido l’opportunità  del richiamo all’esempio dell’opera di Lorenzo Milani: anche per la sua convalida dello slancio riformatore.

Aggiungo che l’impegno della riforma della pubblica istruzione ebbe alimento pure dal contatto crescente con gli ordinamenti delle nazioni europee progressivamente impegnate come la nostra nel processo relativo.

Ammiro lo slancio che il MSAC dimostra per la formazione aggiornata degli studenti coerente con l’ispirazione umana e cristiana ed auguro successo all’opera della stessa in ispecie al convegno di Chianciano.

Cordiali saluti a tutti

Luigi Gui

Padova, 4 aprile 2007