Un agosto caldo e afoso. Per la scuola però

Inauguriamo con questo post una nuova rubrica del blog “Io Partecipo”. DICO LA MIA sarà la rubrica a firma degli stessi msacchini, provenienti dalle diverse diocesi di Italia. Su “Dico la Mia!” potrete provare voi stessi a commentare i fatti di cronaca riguardanti la scuola, oppure farci conoscere ciò che accade nelle vostre realtà. Per contribuire con i vostri articoli al nostro blog, inviate i file a msac@azionecattolica.it, oggetto “DICO LA MIA”. Li pubblicheremo a breve sul sito. Essendo ovviamente frutto della libera espressione dei singoli msacchini, la Segreteria Nazionale non si assume la responsabilità di quanto scritto negli articoli.

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Un agosto caldo e afoso. Per la scuola però…

di Michele Azzoni (Venezia)

governo

Si sa che il mese che precede il ritorno sui banchi di milioni di studenti italiani è sempre caratterizzato da qualche evento o novità. L’anno scorso c’era il ministro Fioroni che minacciava quello che da tutti è stato considerato il ritorno agli esami di riparazione. Quest’anno anche con la Gelmini novità e polemiche non sono mancate. A dire il vero, le novità non sono venute solo dalla nuova inquilina di Viale Trastevere, ma anche da esponenti del mondo politico che hanno fatto sentire la loro voce da altri palazzi romani.

E il primo a interessarsi di scuola, anche se un po’ in anticipo, è stato il ministro Umberto Bossi. Il Senatùr, durante uno dei suoi comizi estivi, ha parlato di scuola: ha detto che questa non deve essere un’azienda erogatrice di soldi (di stipendi in particolare) e che, a suo parere, nella scuola italiana ci sono troppi insegnanti. Subito botta e risposta tra i vari esponenti di maggioranza e opposizione, ma poi nulla: tutto a posto o quasi… Eppure il leader leghista non ha aspettato molto per tornare a parlare di scuola: poco dopo, infatti, è uscita la polemica sugli insegnanti meridionali. È stato lui, infatti, a dire che “gli alunni padani sono martoriati da professori forestieri” (riferendosi ai professori del Sud Italia). Affermazione che però non ha trovato molto spazio sui media, che nella stessa occasione hanno preferito commentare il gesto volgare (il dito medio alzato) compiuto da Bossi durante l’inno di Mameli.

Poi, ancora, silenzio.

Peccato che a quattro settimane dal ritorno sui banchi la scuola sia tornata al centro delle discussioni. Stavolta è scesa in campo direttamente la titolare del dicastero dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.

A inizio estate la ministra ha annunciato di voler tornare al grembiule obbligatorio a scuola, poi ha cominciato ad anticipare di voler reintrodurre la bocciatura per il voto di condotta(che farebbe media con gli altri voti) e l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica.

Ma non era ancora tutto…Malauguratamente sembrerebbe incappata anche lei nel pericoloso scivolone riguardo gli insegnanti meridionali che a parer di tutti, a quanto sembra, sarebbero meno preparati e a cui servirebbero corsi intensivi…

Subito dopo, ovviamente, è seguita la smentita. La giustificazione: il ministro si riferiva ad alcuni istituti, non ai professori. E si è premurata di dedicare un commosso ricordo alla bravissima professoressa siciliana che nell’inospitale bresciano l’aveva educata per ben tre anni della sua vita… Come essere ingrata alla sua memoria? Proprio non poteva…

Ormai però la bomba era stata lanciata e disinnescarla non è stato così semplice! Subito dopo questa sua dichiarazione, infatti, il governatore della Sicilia, Lombardo, è saltato in piedi. Poteva la ministra di Forza Italia (ora Pdl), partito di cui il Movimento per l’Autonomia di Lombardo è alleato, criticare il Meridione? Guai!

Ma il presidente della regione siciliana non è stato l’unico: i parlamentari dell’opposizione (tanto per cambiare) si sono infuriati chiedendo che la ministra, dopo la pausa estiva, riferisse in parlamento.

Ma questa volta per difendere le parole della Gelmini sono scesi in campo il presidente dell’Invalsi, il prof.  Piero Cipollone e l’ex ministro dell’Istruzione on. Tullio De Mauro.

Il primo l’ha fatto con dati alla mano. I dati Ocse-Pisa, del 2007 per la precisione, dimostrano che un problema “scuola meridionale” ci sarebbe eccome! Al Nord, infatti, il punteggio Ocse-Pisa per la lettura è intorno a 560 punti (al Sud è circa 490), per la matematica intorno a 540 (mentre al Sud circa 465) e infine per le scienze intorno ai 560 al Nord (480, invece, al Sud).

De Mauro, invece, ha difeso la Gelmini affermando che le scuole del Sud Italia (e dunque la relativa preparazione degli studenti) sono indietro non di anni ma di secoli.

Ne avete abbastanza? non è ancora finita…

Durante i giorni della “bomba- Gelmini”sui giornali sono finiti anche altri episodi legati alla scuola. Per esempio la polemica scoppiata a Mestre (Venezia) a causa del ritiro di massa di studenti italiani da una scuola media per la presenza di un numero troppo elevato, secondo i genitori, di ragazzi stranieri.

Questa volta è intervenuta l’assessore all’istruzione della regione Veneto, Elena Donazzan (Pdl-An), chiedendo al ministero di fissare una quota massima di alunni stranieri per classe. La Gelmini non ha fatto attendere per la risposta: durante il meeting di Cl, a Rimini, ha detto che non intende fissare alcuna quota e alcun tetto massimo.

Ancora una… Ha fatto molto discutere, in questo caldo Agosto, anche un editoriale di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera (21 Agosto), nel quale l’opinionista chiedeva una scuola di qualità per l’Italia, criticando in particolare alcune scelte dell’ultimo periodo e mettendone in risalto altre. Tra le critiche,il taglio di fondi, nella Finanziaria, alla scuola (se c’era ancora qualcosa da tagliare… Ormai siamo abituati a pagarci anche le fotocopie per le verifiche…)

Ma una critica così forte non poteva che far alzare gli scudi del ministro dell’Economia. Il giorno dopo, infatti, sempre sul Corriere, c’era una lettera di Giulio Tremonti, oltre a una della Gelmini…

I due hanno criticato ed elogiato allo stesso tempo Galli della Loggia. Criticato per le ingenerose accuse fatte nei confronti del governo e in particolare nei confronti del responsabile dei bilanci del nostro Paese e elogiato per l’idea che all’Italia serva una scuola di qualità. Curioso che entrambi, nel rispondere, abbiano trovato tutte le colpe della deriva della scuola italiana nel ’68 e nei quarant’anni che l’hanno seguito…

La Gelmini, nel suo intervento, parlava anche della necessità nella scuola di autorevolezza, di autorità, di gerarchia, di studio, di fatica e di merito. Solo così, secondo la ministra, si avrà una scuola che funzioni.

Tremonti, invece, da una parte viaggiava con la mente in Inghilterra dove, nelle classi, vengono stilate delle vere e proprie classifiche degli studenti e, dall’altra, rimpiangeva gli anni in cui si davano le valutazioni con i numeri, proponendo l’abolizione, fin dalle elementari, del voto con giudizio per ritornare ai tanto amati “voti numerici” (vi ricorda qualcosa? Già! La proposta è stata subito accolta dalla Gelmini che l’ha introdotta nel decreto legge approvato nei giorni scorsi).

Il giorno dopo nuova lettera: questa volta però del ministro ombra per l’Istruzione del Pd, MariapiaGaravaglia. Anche quest’ultima, pur affermando alcune cose condivisibili, non ci risparmia una dichiarazione davvero sconcertante: “E’ compito della scuola e degli insegnanti fare che il web non costituisca un confuso contenitore all’interno del quale è possibile per ogni giovane trovare tutto e il suo contrario”. Ci mancava pure il web controllato… !

E ora è finita? Parrebbe di sì, anche se attendiamo a breve la polemica sui rimandati… Questa volta chi si pronuncerà? Si accettano scommesse.