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Il PTOF degli studenti

(con i contributi di Michele, Elena, Marta, Antonio e Federico referenti legislativi MSAC delle diocesi di Pavia, Imola, Lodi, Aversa e Rimini)

Qualche spunto e qualche idea per provare a proporre alla propria scuola idee e progetti per il Piano Triennale dell’Offerta Formativa!

Tematica Qualche spunto per riflettere Cosa proporresti nella tua scuola?
Alternanza scuola / lavoro Secondo te, la tua scuola con quali enti dovrebbe realizzare le attività di alternanza scuola-lavoro?

–       Enti pubblici

–       Aziende

–       Associazioni di volontariato

–       Attività artigianali

–       Società sportive

–       Altro:_____________

 

In quale periodo ritieni che sia più opportuno realizzare l’alternanza scuola-lavoro?

–       Dopo l’orario delle lezioni

–       Nel fine settimana

–       Durante le vacanze estive nel mese di giugno

–       Altro:__________

 
Orientamento in entrata e in uscita Orientamento in uscita

Diverse scuole organizzano un progetto articolato in una serie di incontri tra la fine della quarta e i primi mesi della quinta sull’orientamento universitario/lavorativo (a seconda delle tipologie di scuole) durante l’orario curricolare. Gli incontri possono coinvolgere sia un primo discorso sulla scelta/il proprio futuro sia, e soprattutto (?), open day, incontri con studenti frequentanti e chi ha già concluso, docenti.

 

Orientamento in entrata

Si possono individuare nella scuola alcuni studenti (meglio se provenienti da scuole medie diverse) che si occupino in modo particolare dell’orientamento per le terze medie. Questo significa curare i volantini/dépliant/presentazioni on line della scuola insieme agli insegnanti incaricati, girare le scuole medie negli open day, pensare a modi creativi, originali e interessanti per presentare al meglio la propria scuola nella proprie giornate aperte. Possono anche dare i loro contatti in modo da essere reperibili a chi avesse domande, interessi o bisogno di consigli.

 
Attività degli studenti a scuola e delle associazioni studentesche Un’attività extracurricolare è quella dei pomeriggi studio a scuola.

Si potrebbero, ad esempio, organizzare periodicamente delle giornate in cui si rimane a scuola anche di pomeriggio con la possibilità di aiutare e/o essere aiutati in qualche materia dagli altri ragazzi. In questo modo i ragazzi sperimenterebbero la peer-education, ovvero l’educazione tra pari, che rende partecipi in prima persona gli studenti. Per l’organizzazione si potrebbe programmare un foglio su excel, in cui si segnano le disponibilità ad insegnare (con la possibilità di ricevere crediti).

NB: Il MSAC e le altre associazioni studentesche riconosciute dal Ministero dell’Istruzione possono, come loro diritto, chiedere alle scuole di organizzare attività e iniziative negli ambienti scolastici al di fuori dell’orario delle lezioni.
Attività extracurricolari Proporre l’organizzazione di un corso di primo soccorso

Sono molto utili per imparare le tecniche fondamentali del primo soccorso da prestare in caso di situazioni di emergenza. Inoltre si insegna a prevenire eventuali situazioni di rischio infortuni. In genere le lezioni si suddividono in una parte teorica e una parte pratica, per sperimentare i metodi giusti da attuare per aiutare una persona in difficoltà. Il corso può essere svolto dai volontari della Croce Rossa Italiana.

 

Educazione Fisica

A completamento e integrazione dell’attività didattica di Educazione Fisica, può essere chiesto ai docenti di organizzare annualmente, parte in orario scolastico e parte in orario extrascolastico, tornei interni di giochi di squadra e gare di atletica, che a fine anno si concludono con un confronto fra le diverse sezioni dell’Istituto.

 

 
Valorizzazione del merito  

Come può il PTOF valorizzare il merito degli studenti?

 

–       Mediante borse di studio assegnate agli studenti con la media più alta

–       Finanziamento di una vacanza studio presso un altro paese europeo, per gli studenti più meritevoli

–       Mediante maggiori crediti formativi

–       Altro:_____________________

 

La riforma della Buona Scuola ha istituito un fondo per assegnare bonus di merito agli insegnanti. I bonus vengono assegnati dal DS sulla base dei criteri stabiliti dal comitato di valutazione formato da: due docenti, un rappresentante dei genitori e uno degli studenti. Secondo te di quali criteri deve tenere conto la valutazione dei docenti?

–       risultati degli studenti negli esami di stato

–       Sistemazione occupazionale degli studenti diplomati

–       In base al numero dei progetti realizzati (es. Potenziamento, uscite didattiche, insegnamenti opzionali)

–       a seconda del contributo al miglioramento complessivo della scuola

–       In base al’innovativita didattica delle lezioni

 

 

 

 

Rappresentanti di classe/istituto/Consulta? Insieme è più bello! (È nata la “TFR” Msac)

Cari Segretari e referenti legislativi,

anche quest’anno settembre è arrivato! È ora di rispolverare libri e quaderni e controllare di avere tutta la cancelleria nell’astuccio.

Ma dopo la Mo.Ca di Rimini e il campo nazionale a Molfetta, ormai è chiaro: quest’anno il MSAC non vuole spolverare solamente quaderni e penne, ma vuol tirare a lucido quella stramaledetta voglia di #partecipare che troppe volte è rimasta coperta dalla polvere del pregiudizio che sia complicato, inutile e superfluo: per il MSAC ha inizio lo straordinario Anno della Partecipazione!

Locandina MSAC-01

Dal campo nazionale abbiamo iniziato a capire com’è necessario muoverci per rianimare la partecipazione: è necessario un “nuovo umanesimo” degli organi collegiali. Basta con i contenitori vuoti, è giunto il momento di tornare ad abitare quegli spazi di partecipazione che ci sono dati, ed è giusto tornare a scoprire la bellezza di una partecipazione vera.

A volte, tuttavia, abbiamo semplicemente paura di non farcela. Se è così…allora non dobbiamo più temere: è nata la Task Force Rappresentanza (TFR) Msac!

Fanno parte della TFR 5 amici che conoscete bene:

Andrea Facciolo, 20 anni, diocesi di Alessandria, incaricato regionale del Piemonte-Valle d’Aosta e delegato del MSAC al Forum delle associazioni studentesche presso il MIUR.

Marianna Occhipinti, 23 anni, diocesi di Ragusa, incaricata regionale della Sicilia.

Francesco Caputo, 19 anni, diocesi di Lecce, segretario diocesano MSAC.

Emanuela Gitto, 19 anni, diocesi di Messina, segretaria diocesana MSAC.

Lorenzo Zardi, 20 anni, diocesi di Imola, segretario diocesano MSAC.

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Lo scopo della TFR sarà:

  • Fare rete. Siamo tutti MSACchini e tutti ci stiamo mettendo al servizio delle nostre scuole; allora mettiamo in condivisione sia le cose che non vanno sia quelle che funzionano per vivere una grande esperienza di rappresentanza condivisa. Fare rete è una possibilità in più che il MSAC ci permette di vivere, grazie alla nostra natura di associazione studentesca nazionale. E allora vogliamo che questa possibilità in più diventi una ricchezza, perché l’esperienza di una rappresentante di Otranto può diventare ricchezza per uno di Trieste e viceversa. Facendo rete faremo in modo che le scuole di tutta Italia crescano insieme in partecipazione attiva!
  • Essere vicini e accompagnare. La TFR vuole accompagnare lungo tutto l’anno l’attività nelle scuole degli MSACchini che decidono di impegnarsi nel servizio della rappresentanza. Non ve lo nascondiamo, tra le bellezze dell’essere rappresentanti ci saranno anche momenti di difficoltà ma insieme si possono risolvere; la TFR ci sarà apposta per sentire tutti i rappresentanti, per dare consigli, per affrontare insieme le problematiche. Con sfaccettature diverse, nel fare il rappresentante a Palermo, a Lecce, a Roma, a Torino o a Trieste, si incontrano le medesime difficoltà: allora, affrontiamole insieme!
  • Supportare la candidatura. Noi non solo pensiamo ma crediamo fermamente che ogni MSACchino d’Italia possa essere un valido rappresentante per la propria classe, per il proprio istituto e presso la consulta provinciale. Ne abbiamo la certezza perché uno studente tra i 14 e i 19 che dice “I Care” alla propria scuola è pronto a prendersi una responsabilità.

cosenza

 La Task Force Rappresentanza sta operando concretamente per fornire materiali a tutti gli msacchini desiderosi di vivere al meglio l’Anno della Partecipazione. In particolare, con 3 diversi strumenti:

  • AB.(OO.C)C. Preparazione di un formato di incontro sull’ABC degli organi collegiali da proporre nelle scuole di tutta Italia. Con questo incontro, pensato per le classi prime e seconde, ma in generale per tutti gli “analfabeti” di organi collegiali, vorremmo iniziare l’anno partendo dalle basi: quali sono e come funzionano i nostri spazi della partecipazione.
  • Assemblea sulla partecipazione. A volte le tematiche affrontate nelle nostre assemblee sono scontate, banali, sempre le stesse, poco interessanti, e per questo le assemblee stesse sono scarsamente partecipate. Il cruccio principale dei rappresentanti rimane sempre quello di trovare tematiche accattivanti per incrementare la partecipazione attiva dei suoi compagni. E allora la TFR, unendo le due cose, penserà per il nuovo anno a un format di assemblea proprio sulla partecipazione che ogni singolo rappresentante potrà proporre come tematica per la propria classe o il proprio istituto.
  • Professione rappresentante. Non sarà pronto nell’immediato ma certamente all’SFS sarà lanciato “Professione rappresentante”, un nuovo fascicolo targato MSAC che sarà complementare a “Professione studente”. In particolare in “Professione rappresentante” la TFR andrà a inserire quelli che sono i consigli pratici per fare il rappresentante nel migliore dei modi. “Professione rappresentante” vuole essere un manuale che al bisogno può essere consultato per ricevere praticità di consigli e condivisione di esperienze già

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La modalità con cui la TFR opererà per essere vicina a tutti richiederà un impegno da parte di tutte le diocesi: quello che vorremmo è costruire un gruppo di persone da tutta Italia, e per questo sarebbe molto importante che ogni circolo nominasse il suo referente legislativo!

  • Cari segretari, non potete “morire di lavoro” per l’AC e per il MSAC. Perciò sono due le richieste che vi facciamo:
    1. in questo periodo potete inviarci schedari con tutti i numeri delle persone che anche solo vagamente hanno intenzione di provare a candidarsi (prima, naturalmente, chiedete il loro consenso! J). Possibilmente sarebbe utile che oltre a nome, cognome, numero di telefono e email ci indicaste anche a quale servizio intendano candidarsi (classe, istituto o consulta). Una volta che avremo tutti i numeri noi potremo contattare loro in diversi modi (studieremo quello più efficace, perché non un bel gruppone Whats App?)
    2. nominate un referente legislativo. Questa attenzione che il MSAC ha sempre avuto ora sarà più utile che mai e diventerà fondamentale per la sostenibilità della rappresentanza. Vi spieghiamo perché nel punto sotto, quello per i Referenti legislativi.
  • Cari Referenti legislativi, ci piacerebbe che foste voi a seguire più da vicino la questione rappresentanza. Il compito potrebbe risultare anche molto dispendioso perciò, siccome anche voi avete una vita, potreste anche chiedere all’équipe di dispensarvi da ogni altra attività strettamente organizzativa. Il compito che vi viene richiesto è quello di sostenere e accompagnare le persone o le liste con studenti MSACchini e fare da tramite tra loro e l’equipe. È importante che durante l’anno i rappresentanti non siano mai lasciati soli e abbiano – oltre al vostro sostegno e aiuto – anche quello della lista e/o in generale quelli degli MSACchini del loro istituto. Vostro compito pertanto potrebbe essere di organizzare insieme ai rappresentanti riunioni periodiche con gli MSACchini dell’istituto, per fare in modo che la responsabilità rimanga unica ma condivisa. Inoltre come referenti avrete il compito di riferire a tutta l’equipe le attività delle singole scuole. 
  • Cari segretari e referenti il servizio che vogliamo costruire insieme si rivolge anche a tutti i giovanissimi interessati delle vostre diocesi, anche se non partecipano direttamente alle attività del MSAC. Vi chiediamo quindi di coinvolgerli e di segnalarceli (analogamente a quanto abbiamo appena scritto per i vostri circoli), accordandovi e parlandone con l’équipe giovani della vostra diocesi.

Per seguire al meglio i rappresentanti all’interno della TFR ci siamo suddivisi le diverse tipologie di rappresentanza da seguire: Francesco Caputo e Marianna Occhipinti si occuperanno della rappresentanza di classe, sempre Francesco e Lorenzo Zardi della rappresentanza d’istituto e Emanuela Gitto e Andrea Facciolo si occuperanno della consulta.

Marianna Occhipinti 3335909217

Andrea Facciolo 3287958857

Francesco Caputo 3334382979

Emanuela Gitto 3455922505

Lorenzo Zardi 3487852463

In bocca al lupo, e buon Anno della Partecipazione!!!

Mari, Andre, Manu, Fra, Lollo

Nota congiunta Msac-Fuci

Alla luce della circolare pubblicata dal Ministero dell’Istruzione, che ha reso noto il calendario dei test di ammissione ai corsi di laurea e di laurea magistrale ad accesso programmato per l’a.a. 2013/2014 e 2014/2015, il MSAC – Movimento Studenti di Azione Cattolica – e la FUCI – Federazione Universitaria Cattolica Italiana – desiderano esprimere le loro perplessità in merito al provvedimento in questione e manifestano la loro solidarietà a quegli studenti che quest’anno affronteranno nel mese di luglio, senza preavviso, le prove d’ammissione all’Università pochi giorni dopo aver sostenuto l’esame di maturità.
Riteniamo la decisione di anticipare a luglio i test di ammissione all’Università per l’a.a. 2013/2014 inopportuna in quanto, modificando l’ordinamento vigente, incide sulla programmazione dell’anno scolastico in corso con tempi troppo ristretti, influenzando in maniera non indifferente l’organizzazione dello studio tanto per l’esame di maturità quanto per i test di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato.
Tale provvedimento, preso al termine della legislatura, mostra di essere slegato da un progetto più ampio di cambiamento che riguardi la scuola e l’Università.
La pubblicazione della suddetta circolare ci offre però la possibilità di riportare in primo piano almeno due “pratiche” che riteniamo necessarie per fornire agli studenti che si apprestano a compiere il passaggio dalla scuola superiore al mondo universitario gli strumenti adeguati per affrontare una delle scelte più importanti della loro vita. Speriamo possano essere la base, in un futuro prossimo, per una riflessione seria e condivisa.
Riemerge forte la necessità di fornire percorsi adeguati di orientamento (tanto per l’università che per il mondo del lavoro) che tengano conto della necessità degli studenti in formazione (e in continuo cambiamento e maturazione) di aver chiare quali siano le proprie passioni, attitudini e desideri. E’ inoltre fondamentale per gli studenti conoscere gli aspetti più tecnico/oggettivi relativi alle effettive possibilità e opportunità di studio e lavoro, attraverso esperienze concrete, in particolare nei territori di appartenenza e in una logica di valorizzazione e conoscenza delle offerte delle proprie zone di abitazione. Serve quindi un grande sforzo da parte delle scuole che, facendo leva sulla propria autonomia, devono essere in grado di istituire validi percorsi di orientamento da distribuire durante i 5 anni di scuola superiore e da intensificare negli anni del triennio favorendo oltre ad un importante scambio di informazioni anche il lavoro di rete fra generazioni.
E’ necessario provvedere all’organizzazione da parte delle scuole superiori (o anche meglio da reti di scuole che decidono di lavorare insieme) di corsi di preparazione ai test universitari in modo tale da accompagnare e sostenere gli studenti nell’importante prova di accesso alle università a numero programmato.
Infine ci chiediamo se un progetto più serio e strutturato di riforma non debba prendere avvio da una riflessione che, entrando nel merito del meccanismo di accesso alle facoltà a numero programmato, si interroghi sull’efficacia e sulla validità dei test universitari, anche riguardo alle modalità di svolgimento e al loro contenuto.

la prima prova

E anche quest’anno la prima prova può dirsi archiviata e la grande novità del c.d. “plico telematico” pare abbia funzionato molto bene. Ad ora, infatti, non si registrano grossi problemi nel funzionamento del nuovo sistema di trasmissione delle tracce: pare quindi sia stata una novità che ha sortito un grande successo e che ha permesso al Miur di risparmiare oltre 250mila euro.

Ma andiamo a vedere, in sintesi, gli argomenti oggetto delle tracce 2011-2012:

per la tipologia A, tema letterario – analisi del testo, è uscito “Ammazzare il tempo”, brano di Eugenio Montale tratto da “Auto da fé”.

la tipologia B, saggio breve – articolo di giornale, come al solito divisa in quattro ambiti, prevedeva le seguenti tracce:

– l’ambito artistico-letterario parlava de “Il labirinto” con testi di Ariosto, Borges, Calvino ed Eco e quadri di Picasso, Pollock ed Escher.

– l’ambito socio-economico si intitolava “I giovani e la crisi”, con riflessioni di Mario Sensini e di Steve Jobs (quest’ultima tratta dal libro di Giovanna Favro) e dati tratti dal 45° Rapporto CENSIS e da una ricerca dell’ISTAT.

– l’ambito storico-politico aveva come titolo “Bene individuale e bene comune”, con brani di S. Tommaso d’Aquino, Jean.Jacques Rousseau, Einaudi e Giuseppe De Rita e testi anche molto recenti (del 2011).

– l’ambito scientifico aveva ad oggetto un argomento molto discusso negli ultimi anni, vale a dire “La responsabilità della scienza e della tecnologia”. Fra gli autori dei testi a disposizione Hans Jonas, Primo Levi, Leonardo Sciascia, Pietro Greco e Margherita Hack

La tipologia C, il tema di ordine storico, forniva come spunto di partenza un brano di Hannah ARENDT tratto da “La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme.” e chiedeva al candidato di soffermarsi sullo sterminio degli ebrei pianificato e realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale

la tipologia D, infine, chiedeva di riflettere su una dichiarazione di Paul Nizan («Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita») discutendo problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.

Potete consultare le tracce complete della prova scritta di italiano cliccando qui

e voi che traccia avete scelto??? Raccontateci la vostra prima prova!

In bocca al lupo, maturandi!

«Notte di sogni di coppe e di campioni, notte di lacrime e preghiere, la matematica non sarà mai il mio mestiere». Così canta Antonello Venditti nella sua celebre canzone Notte prima degli esami e forse queste parole riescono a racchiudere l’emozione e la tensione che avvolgono, in queste ore, migliaia di studenti italiani che domani affronteranno la tanto temuta prima prova degli esami di maturità.

Una notte con tanti “sogni”, scolastici e non (forse anche sogni calcistici – meglio europeistici – ma, per fortuna dei maturandi, la partita dell’Italia è stata disputata ieri e quindi non hanno anche questa tensione da dover affrontare); una notte, forse, segnata anche dalle “lacrime”: lacrime dovute alla tensione pre-esame, ma anche ad un po’ di nostalgia per quel percorso che si sta concludendo e che li ha fatti crescere, maturare appunto; nonché una notte di “preghiere”: perché la maturità vada al meglio, perché i commissari siano clementi, etc.

Gli esami ormai sono davvero troppo vicini – citando ancora Venditti – e nelle stanze di questi maturandi sta regnando, probabilmente, la confusione più totale: i libri per l’ultimo ripasso sparsi ovunque, i “bignami” – di italiano e di storia – buttati sul letto sperando che per osmosi le ultime nozioni entrino nel cervello in vista del tema, il computer aperto alla ricerca di improbabili notizie sulle tracce… anche se statisticamente, c’è da dirselo, non ci azzeccano mai! Tra l’altro quest’anno si aggiunge la speranza che qualche hacker riesca ad accedere al cervellone del Miur che domani mattina trasmetterà, per la prima volta, le tracce online a tutte le scuole, mandando in pensione le fatidiche buste…

Ma tutto questo conta relativamente poco; quello che conta realmente è il ricordo che si porteranno sempre dietro di questa scuola superiore: i tanti compagni con cui hanno condiviso tutto (dalla penna dimenticata a casa ai pomeriggi di studio e di ripasso, per fare degli esempi), i professori che li hanno fatti crescere – e, a volte, pure penare -, le esperienze che hanno vissuto…

Tutti aspetti che sicuramente saranno riusciti “a far stare” nella valigia che hanno riempito in questi anni di scuola superiore. Ora si conclude una strada lungo la quale hanno camminato e che è durata 5 anni – forse per qualcuno qualche anno in più. Ora a loro non resta che rimboccarsi le maniche e percorrere questo ultimo breve sprint.

Quest’anno, per qualcuno, la maturità sarà ancora più speciale che per altri. Allora un ricordo, permettetecelo, va in particolare agli amici maturandi colpiti dal terremoto in Emilia che affronteranno l’esame domani o nella sessione straordinaria predisposta dal Miur per il mese di luglio: a loro un forte abbraccio.

Buona notte prima degli esami, cari ragazzi! Manca davvero poco, ma siam certi che sarà un successo!

 

p.s. un “in bocca al lupo” speciale a due maturande d’eccezione: Adelaide e Rosathea, entrambe dell’equipe nazionale MSAC.

 

Lettera del ministro Profumo ai sindacati della scuola

Pubblichiamo qui di seguito la lettera che il ministro Profumo ha inviato ai sindacati della scuola: una risposta, forte, alle voci che in questi giorni si sono susseguite tra insegnanti, studenti e mondo della politica circa il ddl sul merito che il ministro dovrebbe presentare in Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni.

Vi consigliamo di leggerla. Non appena uscirà il testo definitivo del ddl, non mancheremo dall’esprimere i nostri giudizi.

 

LA LETTERA

Care colleghe e cari colleghi,

per cultura e storia personale sono abituato a prestare la massima attenzione e a mettermi in ascolto quando parlano i rappresentanti dei lavoratori. Nella mia esperienza di cittadino, di docente e infine di Rettore ho incontrato tante volte il sindacato, e ho sempre cercato di farlo mettendomi dalla parte giusta: quella della coesione e della solidarietà nell’interesse generale. Tanto più, quindi, desidero ascoltare e interloquire con voi oggi che mi trovo a fare il ministro. Ho riflettuto sulle osservazioni e sulle critiche che avete voluto fare in questi giorni, sulla base di anticipazioni giornalistiche, ai provvedimenti sulla scuola e l’università che saranno da me proposti mercoledì in Consiglio dei ministri.

Desidero rassicurarvi e fugare uno ad uno tutti i dubbi da voi espressi, che mi sembrano nascere in realtà da una più generale paura che la scuola venga abbandonata a se stessa. Non lo sarà. Non da me, almeno. Non potrei nemmeno volendo – e non voglio – visto che nella scuola e nella formazione ho passato quasi tutta la mia vita, prima da studente e poi da professore, ma anche da marito di un’insegnante e da padre di tre figli.

Capisco però questi timori. La scuola italiana ha attraversato negli ultimi anni un periodo di grande difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all’agenda politica del paese. Di questa messa all’angolo la scuola ha sofferto molto, ed in primis i suoi lavoratori, che si sono sentiti feriti e colpiti.

Sin dall’inizio del mio mandato, però, tutto il mio lavoro è stato indirizzato ad invertire questa tendenza e a rimettere la scuola al centro dell’agenda del Paese. Perché sono fermamente convinto che la scuola, soprattutto in tempi di crisi economica, sia parte della soluzione e non del problema. E voglio anzi dire di più: senza di essa nessuna soluzione potrà mai funzionare.

Non sono solo parole, perché il governo ha già operato con grande concretezza in questa direzione. Nella prossima stagione, nonostante le difficoltà di bilancio, per la prima volta dopo sette anni consecutivi i cicli scolastici manterranno lo stesso organico del 2011-2012. Vi assicuro, non è stato semplice. Così come non è stato semplice  reperire un miliardo di fondi europei per il sud e principalmente per la scuola del bisogno. Ed ancora, scovare 117 milioni per cento scuole di “seconda occasione”, che offrono un’altra possibilità a chi ha abbandonato. Così come altri 400 milioni per gli asili nido, ancora al sud, in modo da dare cura all’infanzia e possibilità a molte donne di poter lavorare nel tessuto produttivo nazionale.

Non è mia intenzione rifugiarmi dietro un elenco notarile, che pure è costato tanta fatica e segnala una precisa scelta politica, per eludere il nodo da voi evidenziato. Mercoledì in Consiglio dei ministri non proporrò certo provvedimenti sul premio a chi si impegna nella scuola alternativi allo  sforzo, che invece deve essere sempre più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati. Questi provvedimenti li intendo invece come del tutto complementari. Così come prevede l’articolo 34 della nostra Costituzione. Mantenendo la giusta proporzione fra i diversi obiettivi: impegniamo qualche decina di milioni per le misure a favore dell’impegno nell’eccellenza, e più di un miliardo di euro per la scuola di tutti.

Questa è anche la logica che lega il nostro impegno per la scuola a quello per l’università, che pensiamo indissolubilmente congiunti. E’ in questa prospettiva, per esempio, che abbiamo previsto una presenza non occasionale dei docenti universitari nelle scuole e forme più efficaci di orientamento. Il tipo di scuola e di università che il governo intende promuovere non è quello dove vi è posto solo per i più bravi, ma al contrario quello dove la centralità della funzione didattica viene esaltata a vantaggio di  tutti. E questo lo si può fare solo se si concepiscono diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più come due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Per questo ho inteso lavorare in queste settimane prima ad un provvedimento sul potenziamento del diritto allo studio universitario, dove nell’appena pubblicato decreto legislativo n. 68 del 29 marzo 2012  le risorse disponibili sono passate da 110 milioni di euro a quasi 150, per poi proporre un pacchetto di misure premiali per chi si impegna nel sistema formativo, sia da studente sia da professore.

Non sempre è stato così, nella storia della cultura politica dei partiti e in quella sindacale, dove pure grande è l’attenzione per la coesione sociale e a non lasciare nessuno indietro. Questa esclusività e visione di due sistemi come alternativi poteva essere forse vera qualche decennio fa, in tutt’altro contesto economico e politico, prima della globalizzazione. Oggi non lo è più, ed è la stessa Europa – è stata la commissaria europea in visita a Roma a dirmelo con grande decisione – a volere da noi una modernizzazione della nostra visione della formazione.

Quel che stiamo facendo, però, non lo facciamo solo per l’Europa o perché qualcuno ce lo impone. Lo facciamo per un dovere di fedeltà alla nostra Costituzione e ai valori di eguaglianza, di dignità e di opportunità in essa sanciti. La rinuncia della scuola e dell’università italiane a valorizzare al suo interno i “capaci e meritevoli” rappresenta una scelta di fatto – anche se non di diritto – elitaria e discriminatoria proprio nei confronti dei più deboli. Se la scuola e l’università rinunciano a fornire a chi ne potrebbe usufruire e a chi si impegna in esse possibilità formative di “eccellenza”, di fatto le lascia alla pura forza di chi ha una famiglia alle spalle che se le possa permettere. L’antagonismo ideologico tra equità e merito non ha più ragion d’essere nel mondo globalizzato di oggi e si rivela sempre più una scelta di classe a favore dei ricchi, indipendentemente dal loro merito e dall’apporto che sapranno portare all’intero paese. La competizione di un volta tra sistemi nazionali è divenuta oggi anche competizione mondiale tra individui e noi italiani non possiamo fare a meno di confrontarci seriamente con questo passaggio d’epoca.

Lo ripeto: diritto allo studio e misure premio per chi si impegna di più sono due facce della stessa medaglia di una scuola moderna, europea ed inclusiva. Ne sono davvero convinto. Certo, non è un concetto di immediata intuizione, perché il diritto allo studio è universale, mentre il premio è per sua natura selettivo. Ma sono sicuro che, esaminando nel merito tutte le proposte, su cui sono sempre aperto al confronto, potrete riconoscere che la filosofia che le innerva non è quella di  un modello elitario e spietato,  bensì quello di una democrazia aperta e attenta soprattutto ai più deboli.  Solo così potremo fare il bene allo stesso tempo del nostro paese e dei nostri ragazzi. E a questo modello inclusivo ma flessibile intendo lavorare nei mesi che rimangono del mio incarico, spero con il vostro sostegno.

A presto

Francesco Profumo

 

#natividigitali

Venerdì 25 e sabato 26 maggio segui su Twitter l’hashtag #natividigitali, in occasione della Conferenza Nazionale Scuola dei nativi digitali organizzata dal PD con numerosi ospiti.

Tra i tanti, interverranno il ministro Francesco Profumo, il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli, la direttrice Rai Scuola Silvia Calandrelli e Laura Bononcini di Google Italia.

 

Al via la consultazione pubblica sul valore legale del titolo di studio

Da giovedì scorso è possibile partecipare – collegandosi al sito del MIUR – alla Consultazione pubblica Online sul valore legale del titolo di studio.

L’annuncio era arrivato a fine gennaio dallo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri, che aveva comunicato di voler predisporre una consultazione pubblica sul tema del valore legale del titolo di studio.

Da ciò è nata l’idea di realizzare una consultazione pubblica online – previa registrazione delle proprie credenziali – su questo tema in modo che giovani e i meno giovani (facendo questi tesoro della loro esperienza) possano dire la loro: ascoltare la voce dei destinatari delle decisioni è la volontà espressa dallo stesso ministro Profumo.

Il valore legale del titolo di studio è presente in alcuni Paesi, ma allo stesso tempo altri hanno deciso di abolirlo o di limitarne il “peso”. Ecco dunque che il governo ha voluto partire proprio da una consultazione con la cittadinanza per avviare la discussione su questo tema – molto dibattuto-, pur consapevoli del fatto che si tratta solo di un’indicazione che ha poco peso statistico. Sono state pertanto individuate una serie di domande raggruppate in quattro distinti gruppi per argomento di interesse.

Invitiamo percò msacchini, ex msacchini e ogni navigante che si trova in questo pagina a collegarsi al seguente link (MIUR – Consultazione pubblica) per partecipare alla consultazione.

In movimento!