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AAA cercasi webmaster

Sei un msacchino o simpatizzante? Hai la passione per l’informatica? Te ne intendi (ma anche non troppo… basta la passione e la buona volontà…) di siti internet e blog? Hai voglia di servire gratuitamente l’associazione? Hai tempo da dedicare al msac e a tutta l’associazione? STIAMO CERCANDO PROPRIO TE!

Carissimi, come avrete visto da due settimane è online il nuovo sito internet dell’Azione Cattolica Italiana: un sito completamente rinnovato.

Conseguentemente a questo restyling, anche i vari settori e movimenti dell’AC devono trasferire il contenuto dei vecchi siti sulla nuova piattaforma su cui si basa il nuovo sito internet, facendo anch’essi un restyling: rinnovare la grafica e riorganizzare i contenuti. Ma le forze sono quelle che sono e quindi, per fare questo, abbiamo bisogno di volontari/volenterosi… Perciò, se siete disponibili, date la vostra disponibilità scrivendoci a msac@azionecattolica.it

Copiare diventa business

Anche ieri mattina, come tutti i giorni, ho acceso il mio computer per cercare di tenermi aggiornato sui fatti del mondo e, come al solito, navigando per i vari siti internet dei quotidiani nazionali mi è saltata all’occhio una notizia; il titolo diceva così: “Padova: mercato nero delle traduzioni al liceo: sufficienza a 5 euro”. Incuriosito (e parecchio) inizio a leggere la notizia e immediatamente inizio a rabbrividire!

Dall’articolo, infatti, si capiva che, sebbene copiare sia, come tutti gli studenti sanno bene, un’attività ben conosciuta e nota, quello che era successo al liceo classico Tito Livio di Padova aveva dell’incredibile. In questo liceo, che è assai noto (è, infatti, il liceo dove si diplomò l’attuale presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano), i ragazzi erano riusciti a realizzare un vero e proprio “mercato nero” delle traduzioni di greco e latino, mediante il quale, pagando 5 €, si otteneva la traduzione della versione che si doveva tradurre durante il compito in classe, assicurandosi in questo modo la sufficienza.

Il metodo escogitato, secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Messaggero”, era questo: “appena conosciuto il contenuto del compito in classe uno studente chiedeva di uscire (ma dico io: si può essere così ingenui – per usare un termine educato – da consentire di uscire dall’aula all’inizio di un compito??? vabbè…), si accordava con alcuni colleghi di classi superiori in attesa fuori dall’aula e questi, dopo pochi minuti, consegnavano direttamente o attraverso telefonino il compito eseguito a regola d’arte. La sufficienza era assicurata”.

Il losco mercato delle traduzioni è stato scoperto da alcuni docenti che hanno trovato sul social network più diffuso fra i giovani, Facebook, un gruppo nel quale veniva sponsorizzato questo sistema; docenti che, non appena han scoperto il tutto, insieme alla dirigenza scolastica hanno inflitto pesanti sanzioni (sospensioni di parecchi giorni) scatenando le ire dei genitori che, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Messaggero”, – considerando l’intervento punitivo troppo duro – “ora meditano di impugnare i provvedimenti a carico dei loro figli”.

La cosa che mi ha lasciato maggiormente perplesso non è la punizione inflitta dalla scuola, nemmeno la reazione dei genitori e nemmeno il fatto in se della copiatura quanto, piuttosto, il fatto che per “passare un compito” questi ragazzi si facessero pagare 5€: a mio modesto parere, una vera e propria associazione mafiosa!

Voi cosa ne pensate?

La bozza delle Indicazioni nazionali per il Sistema dei Licei

Lo scorso 15 marzo il Ministero, sul sito nuovilicei.indire.it, ha pubblicato la bozza delle indicazioni nazionali per il Sistema dei Licei, ulteriore tappa della riforma della Scuola secondaria di II grado.

Visitando il sito nuovilicei.indire.it (link riportato qui di seguito) potete scaricare la bozza delle indicazioni elaborata dal ministero. http://nuovilicei.indire.it/

Questione crocifisso: accettato il ricorso

La Corte di Strasburgo ha accolto la richiesta del governo italiano di riesaminare la sentenza europea (attenzione: solo il riesame della sentenza, ciò non vuol dire che sia stata annullata la sentenza) che considera l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche come “una violazione dei diritti fondamentali dei cittadini all’istruzione e alla libertà di pensiero, coscienza e religione”.

La Corte europea dei diritti dell’uomo, infatti, ha deciso di rinviare il procedimento, con il quale aveva dichiarata quanto riportato più su, all’esame della Grande Camera (che rappresenta il massimo organismo giudicante della Corte e che è composto da 17 giudici) la quale in pochi mesi dovrà emettere la sentenza definitiva.

L’accettazione dell’ammissibilità del ricorso, per ora, non cambia nulla. La notizia dell’ammissibilità del ricorso è stata accolta con molto favore sia dal governo (ministri Gelmini e Frattini in primis), dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) e, anche, da molti esponenti di opposizione fra i quali la responsabile scuola del PD, Maria Pia Garavaglia.

VIA ALLA RIFORMA DELLE SUPERIORI

Oggi, 4 febbraio, il Consiglio dei ministri ha dato il via definitivo alla riforma del sistema di istruzione secondario di II grado approvando, in seconda lettura, i regolamenti recanti “norme per il riordino dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali”. La riforma partirà già dal prossimo anno scolastico per le SOLE classi prime. Accolta quindi la richiesta del Forum delle Associazioni studentesche maggiormente rappresentative, delle commissioni cultura di Camera e Senato e del Consiglio di Stato.
Dal prossimo anno scolastico il sistema di istruzione secondario di II grado sarà così organizzato: 6 percorsi liceali (classico, scientifico – diviso in due indirizzi-, linguistico, scienze umane e coreutico-musicale), 2 settori per gli istituti tecnici – economico e tecnologico – (suddivisi al loro interno in diversi ambiti per un totale complessivo di 11 indirizzi) e, infine, altrettanti settori, con 6 indirizzi complessivi, per i professionali.

Il primo settore degli istituti tecnici riguarda due indirizzi: “amministrativo, finanza e marketing” e “turismo”. Il secondo settore – quello tecnologico – è suddiviso in nove indirizzi:  “meccanica, meccatronica ed energia”, “trasporti e logistica”, “elettronica ed elettrotecnica”, “informatica e telecomunicazioni”, “grafica e comunicazione”, “chimica, materiali e biotecnologie”, “sistema moda”, “agraria, agroalimentare e agroindustria” e, infine, “costruzioni, ambiente e territorio”.

Gli istituti professionali saranno suddivisi, invece, in 2 settori: “servizi” e “industria e artigianato”.

USCITE LE MATERIE PER LA MATURITA’ 2010

Ieri, 29 gennaio, il ministro Mariastella Gelmini ha annunciato, mediante il suo canale su YouTube, le materie oggetto della seconda prova per l’Esame di Stato 2010 e quelle che saranno affidate ai commissari esterni!

Liceo Classico: Greco in II prova (interno) e Italiano, Matematica e Scienze Naturali affidate al commissario esterno

Liceo Scientifico: matematica in II prova (interno) e Italiano, Inglese e Filosofia affidate agli esterni

Liceo Linguistico: lingua straniera in II prova (interno) e Italiano, matematica e filosofia agli esterni

giuridico economico aziendale: economia aziendale in II prova (interno) e Italiano, matematica e diritto agli esterni

Per gli altri indirizzi visitate il sito del Ministero; di seguito il link al quale collegarsi: http://www.pubblica.istruzione.it/normativa/2010/dm5_10.shtml

IL MSAC SUL DIRITTO ALLO STUDIO

Qui di seguito il testo del parere, sul Diritto allo studio, che il Msac ha inviato al MIUR. Cosa ne pensate? è il frutto del lavoro della Mo.Ca. della primavera 2009!!!!!!

IL TESTO DEL PARERE

«I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»

Costituzione Italiana, Art. 34.3

1. Cos’è questo documento

Questa riflessione è l’elaborazione delle idee e delle attenzioni emerse durante i lavori di uno dei “cantieri” sui quali il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) ha riflettuto in occasione del suo convegno nazionale della scorsa primavera, la “Mo.Ca” (sigla per “Movimento in Cantiere”). La Mo.Ca. è l’ormai tradizionale appuntamento triennale in cui il movimento entra in “cantiere”, chiamando a raccolta tutti i segretari ed i responsabili diocesani per riflettere insieme e confrontarsi sulle tematiche che riguardano le politiche scolastiche L’obiettivo è quello di offrire ai segretari diocesani l’occasione di approfondire i temi “caldi” del momento nel dibattito sulla scuola, con l’opportunità di un confronto diretto con esponenti politici e delle istituzioni, al fine di elaborare insieme le riflessioni e le proposte del MSAC per la politica scolastica. Quest’anno il MSAC ha messo “a cantiere” tre temi: Organi Collegiali, Diritto allo Studio e riforma dei Saperi. Continua a leggere

Partono a Gennaio gli sms “spioni”

Se avete intenzione di marinare la scuola, eccovi in aggiunta al senso di colpa un ulteriore aiuto a frenare le bramose voglie di vacanza. Constatata la clamorosa solitudine del vostro banchetto vuoto, un sms  invato dalla segreteria amministrativa avvertirà immediatamente mamma e papà. Se siete accucciati sotto le coperte per un’improvvisa febbre, niente di grave, i vostri genitors potranno rispondere “tutto ok, ha 1 po’ di febbr, ma torna prox”. Se invece vi credevano ligi al dovere chini sui libri sarà un bel problema.

E con l’annuncio del ministro Brunetta di questa novità che pare debba partire a gennaio è cominciato il dibattito tra pedagogisti, studenti e genitori arrabbiati. Tra i molti “finalmente” che osannano un provvedimento che a parer loro frenerà il lassismo studentesco, qualche voce fuori dal coro grida nel deserto: occhio a non deresponsabilizzare gli studenti, ma soprattutto a non dare loro FIDUCIA.

Potrebbe non essere istruttivo nè educativo delegare la responsabilità di andare tutti i giorni a scuola al freno naturale imposto dalla SANZIONE. Siamo proprio sicuri che fare il proprio dovere per paura sia educativo? senza contare che, con un approccio in questi termini, appena trovato il modo di aggirare il rischio, o al primo cedimento (ritardo, dimenticanza, tolleranza) della scuola nell’invio degli sms, lo studente potrebbe tornare alla carica. E allora?

Coraggio, msacchini, tocca a noi esprimerci. Noi che a scuola ci abitiamo tutti i giorni, che ne pensiamo? gli sms sono la manna dal cielo o ci deresponsabilizzano? e ricordate che a gennaio verranno introdotti solo dagli istituti che lo vorranno… sarà un bel dibattito nelle vostre scuole. damose da fà!

Se l’ora di religione diventa una vetrina

L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane già quest’estate era tornato nell’occhio del ciclone, con la famosa sentenza del TAR del Lazio con la quale sembrava impedirsi l’attribuzione del credito formativo da parte di questa materia per il conseguimento del titolo scolastico. Non solo, la sentenza sembrava anche voler impedire ai docenti di religione di prendere parte agli scrutini e ciò in opposizione a quanto stabilito dal Testo Unico in materia di istruzione che, nel 1994, attribuiva pari dignità agli insegnamenti di religione cattolica ed educazione fisica. Senza dimenticare il fatto che lo studente ha diritto di essere valutato in merito alla materia che ha liberamente scelto, sia essa l’ora di religione o l’attività alternativa. A far chiarezza comunque è intervenuto il regolamento sulla valutazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 agosto, che ha sottolineato che “la valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall’articolo 309 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297” e anzi apre la possibilità di “eventuali modifiche” per l’attribuzione del voto numerico.

Qualche giorno fa invece la notizia della proposta Urso suscita un nuovo dibattito intorno all’insegnamento della religione cattolica. L’idea del viceministro alle attività produttive (!!!) di introdurre un’ora di “religione islamica” alternativa a quella “cattolica” ha condensato intorno a sé consensi e opposizioni. Al di là della questione di merito, in cui ci pare discutibile la motivazione secondo cui in questo modo si emanciperebbero i ragazzini musulmani dai “ghetti delle madrasse e delle scuole islamiche integraliste”, vorremmo ricordare alcuni punti.

1. La questione può suscitare un dibattito polarizzato intorno a “sì” e “no” solo in quanto si è totalmente travisato ormai il senso stesso dell’insegnamento della religione cattolica all’interno del sistema integrato di istruzione. Non si tratta infatti di un’ora di catechismo. Se così fosse, sarebbe abbastanza presuntuosa la proposta di Urso di sostituirsi a quelli che lui chiama “ghetti integralisti islamici”. Si tratta invece di una disciplina culturale nel quadro delle finalità della scuola, con la stessa esigenza di rigore e sistematicità delle altre discipline, volta ad approfondire quel fenomeno cattolico che che ha informato di sé per secoli la cultura dell’occidente e che costituisce il background della storia italiana passata ed attuale, perciò, come ha ricordato Benedetto XVI agli insegnanti IRC,”non richiede l’adesione di fede, ma assicura una riflessione argomentata sulle grandi domande di senso e sulla religione cattolica che offre i codici indispensabili per decodificare i segni della storia, dell’identità, dell’arte e della musica dell’Occidente e non solo”. Confondere questo insegnamento con il catechismo è invece prassi comune, confusione a cui sono soggetti non solo i polemisti, ma anche studenti, famiglie, e spesso, diciamocelo, anche gli stessi docenti a cui va attribuita parte della responsabilità del travisamento del programma IRC con quello che non è.

2. Proprio ieri l’altro è arrivata invece una proposta dall’assessore all’istruzione di Roma, Laura Marsilio, per l’affiancamento dell’ora di religione con un’altra SUPPLEMENTARE di storia delle religioni. Sembrerebbe una buona idea e un’ottima opportunità per gli studenti che ne facessero richiesta, anche se c’è giustamente da chiedersi a chi verrebbe affidato tale insegnamento. Se infatti tale attività dovesse tramutarsi in “vetrina” delle varie comunità religiose presenti sul territorio, si renderebbe un cattivo servizio alla scuola e agli studenti con una becera traduzione del sacrosanto diritto al pluralismo. Pluralismo non equivale infatti a bombardare gli studenti, sottoponendoli ad una battaglia ideologica che si combatte nel loro nome, ma che spesso li dimentica. Informazione e formazione sono cose diverse e occorre un personale docente qualificato, individuato dalla scuola anche all’interno delle comunità religiose se serve, ma che non trasformi quest’occasione in una sfilata di confessioni. Educare al dialogo interreligioso, conoscendo giustamente le varie tradizioni culturali e religiose con cui questa nostra Italia sta venendo a contatto, è un’altra cosa.

Tra l’altro pochi sanno che l’insegnamento IRC prevede già ampio spazio per la storia delle religioni e l’approfondimento del tema del dialogo interreligioso e interculturale. Ma del resto è difficile fidarsi di un docente designato dalla diocesi e non dalla scuola. Peccato che, effetti collaterali a parte, è certamente nel collegio docenti il più competente, da quando centocinquant’anni fa sono state abolite le facoltà teologiche dall’università di Stato. Ma questa è un’altra storia.

Quella vera, adesso, ce la stiamo giocando sulla pelle degli studenti. E sarebbe la buona volta che qualcuno si ricordasse che, ora islamica sì o no, sarebbe la loro formazione da mettere al centro, al di là delle esigenze di rappresentatività di ciascuno.

Saretta Marotta