“I CARE: l’importante è partecipare” è questo il motto che accompagna le Scuole di Partecipazione per Studenti (Anno primo e secondo), progetto partito nel’Ottobre 2007 e ripreso nell’Ottobre dell’anno successivo e destinato a mai concludersi.
Il Movimento Studenti di Azione Cattolica di Andria, circolo diocesano “Alberto Marvelli” ha deciso di abitare la scuola intensamente e attivamente, con la cadenza di tre giorni ogni anno, ha affrontato con la comunità studentesca diocesana e con l’aiuto di alcuni esperti alcuni degli argomenti più scottanti e che più deve premere conoscere lo studente per “sopravvivere” e poi “vivere al meglio” in quella giungla quotidiana che è la società moderna. Il modo migliore per educare la comunità è partire da quest’età, perché è il momento migliore per porre lo studente in rapporto al territorio in cui vive e in cui comincia ad affacciarsi al bisogno di partecipazione alla vita studentesca e successivamente cittadina.
Torna così sempre più attuale l’I CARE di don Lorenzo Milani, quel “mi interessa, mi sta a cuore” che ci invita ad essere semplici “eroi” nel quotidiano e del quotidiano. La “missione” avviata il 1 Ottobre 2007 ha animato il cuore di tutti gli studenti che credono nel’importanza della Responsabilità, “quasi eroica”, che tutti i giorni consapevolmente e inconsapevolmente è loro affidata. Studenti che cercano nella scuola un fine grande. Oggi proprio noi studenti abbiamo bisogno di una scuola che sia punto di riferimento, luogo di crescita formativa ed educativa, di confronto e dialogo, una scuola che aiuti a costruire le basi del nostro futuro. Abbiamo bisogno di una Scuola di Partecipazione.
Barbiana ha insegnato a sapere, a saper fare, a saper essere. Questa è la scuola che ha insegnato a diventare uomini, donne, cittadini di un domani che è già oggi. E’ quel sapere non fine a se stesso, quel sapere che serviva solo per metterlo al servizio del prossimo. E’ con questo spirito che nasce il progetto Scuole di Partecipazione per studenti.
Il MSAC di Andria ha deciso di trasformare la scuola in palestra di vita per fare esercizi molto particolari, di cittadinanza studentesca con degli atleti altrettanto particolari: gli studenti, rappresentanti (di classe e di istituto) e rappresentati.
Durante il primo anno (nei giorni 1-3-5 Ottobre 2007) ci siamo chiesti perché partecipare, che senso ha la partecipazione scolastica. Ripercorrendo la storia degli ultimi 40 anni abbiamo analizzato in modo critico il protagonismo studentesco, a partire da quell’anno rivoluzionario che è stato il 1968 sino ad arrivare ai giorni nostri. Soprattutto si è affrontata la crisi della partecipazione studentesca con l’intervento di un docente universitario che i cambiamenti li ha voluti e li ha vissuti fino in fondo (avv. Sabino Liso).
Nel secondo giorno ci siamo spinti verso la ricerca di uno “studente-cittadino” coscienzioso, con l’aiuto di un giovane assessore (Francesco Delfino) e di un docente di geografia ( Francesco Bartucci). L’insegnamento trasmesso è che noi tutti possiamo essere cittadini e studenti allo stesso tempo, che si prendono cura della loro vita. E’ molto importante informarsi e informare quante più persone di quello che accade non solo tra i banchi di scuola ma soprattutto agli angoli delle strade. Il buon cittadino e buon studente sente la responsabilità di sapere, e questo consente a tutti noi di essere attenti osservatori di tutto ciò che ci succede intorno.
“Statuto-autonomia-disciplina: regoliamoci!!!” è stato, invece, il titolo dell’ultimo giorno di Scuole di Partecipazione – Anno I. Lo studente deve sentire il bisogno di conoscere e di sapere “tutto ciò che lo regola”. Durante la trattazione del tema, abbiamo riscontrato che ben pochi erano a conoscenza di cosa fosse lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, eppure esiste, è la nostra carta, dovremmo conoscerla, anche perché descrive in modo (quasi) esaustivo come dovrebbe svolgersi la vita all’interno della scuola, dai diritti ai doveri degli studenti, alla coordinazione della vita scolastica, alla neointrodotta disciplina. Per l’illustrazione del documento ci è venuta in aiuto l’allora segretaria Nisia Pacelli e come se non bastasse ha presentato in maniera approfondita il Manifesto degli Studenti approvato a Chianciano lo stesso anno.
Passa un anno, e ad Ottobre 2008, nei giorni 6, 8 e 10, torniamo ad abbracciare la seconda parte del progetto: l’autonomia scolastica e l’importanza di fare rete. Riscopriamo vecchie conoscenze, che sono tornati a sostenerci, e conosciamo volti nuovi, ansiosi di affrontare le tematiche preannunciate e saziare quella fame di conoscenza che dovrebbe caratterizzare un adolescente. E la responsabilità ha giocato un ruolo cruciale in questo secondo anno.
Ma come imparare a partecipare? Innanzitutto vivendo la scuola a 360 gradi, agendo, parlando, prendendo lezioni di vita, portandole fuori dalle mura scolastiche, abitando la città, diventando “responsabili”. E’ da qui che siamo partiti per discutere con i ragazzi presenti il primo giorno della responsabilità (quella dei rappresentanti di classe e di istituto) e della responsività (quella di tutti gli studenti). Cosa ne è emerso? Tutti siamo degli ottimi rappresentanti e/o rappresentanti ma sono davvero in pochi quelli che assolvono alle “proprie funzioni” con la responsabilità necessaria di chi ha un incarico ed ha l’obbligo di portarlo a termine. E’ dunque necessario che chi elegge e chi viene eletto conosca bene anche un po’ di “cose della scuola” motivo per cui il secondo e il terzo giorno si sono affrontati temi riguardanti la legislazione scolastica, dall’autonomia (legge “Bassanini uno”), allo “Statuto delle Studentesse e degli Studenti” spesso tirato in ballo durante la tre giorni di formazione e alla Riforma dei Saperi. Un po’ di cenni dai quali prende spunto il tema “scottante” di queste “Scuole di Partecipazione”: Scuola-Famiglia-Territorio, “La ricchezza di fare Rete”, un confronto diretto tra studenti per la scuola e rappresentanti per le altre componenti educative.
Con la collaborazioni di ospiti d’eccezione come la Segretaria Nazionale del Movimento, Saretta Marotta e i professori Nicoletta Ruggiero e Antonio Quacquarelli, infatti, si è esplorato in modo esaustivo l’argomento attraverso 3 incontri “faccia a faccia” diversi tra loro, come dopotutto lo sono le persone, ma legate dal filo sottile del progetto di una rete che si estende a tutto lo scibile umano. Scuola-Famiglia-Territorio non sono che l’inizio di una rete ancora più grande, sterminata, che ricopre il mondo intero, fatta di informazioni, di confronti, di collaborazione che partono e tornano però sempre alle fondamenta dove verranno raccolte e messe in pratica come insegnamenti a chiunque voglia coglierle e quindi rendersi partecipe.
Con la presentazione della Proposta Formativa dell’Anno Scolastico 2008/09 e l’invito all’intera comunità studentesca di partecipare anche alle nostre future iniziative e di portare nel cuore gli insegnamenti loro regalati si è conclusa anche la seconda edizione delle Scuole di partecipazione per Studenti e il ciclo biennale che lo caratterizza.
MSAC – Diocesi di Andria