Nel giorno in cui, dopo un lungo periodo di mancato confronto, viene riconvocato presso il ministero il Forum delle associazioni studentesche, il Msac invia una lettere al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo indicando alcune priorità.
Gentile Ministro,
nel ribadirLe i nostri migliori auguri per il nuovo incarico che ha da poco assunto, ci teniamo innanzitutto a ringraziarLa per averci dato l’opportunità di confrontarci con Lei oggi, durante il Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative. Era ormai da tanto tempo che non avevamo la possibilità di dialogare con il Ministro e di confrontarci sui temi e sui nodi cruciali che riguardano le nostre scuole e che toccano noi studenti molto da vicino: speriamo che, a questa Sua convocazione, ne possano seguire molte altre nei prossimi mesi del Suo mandato.
Crediamo infatti che molte tensioni che si sono verificate in questi ultimi anni nel mondo studentesco siano per lo più ascrivibili ad una mancata condivisione di scelte ed a una scarsa chiarezza e trasparenza nelle decisioni e nei provvedimenti adottati dal Ministero e dal Governo che hanno contribuito a generare un muro contro muro che si è rivelato controproducente per il Paese, per gli studenti e per il Ministero stesso. Da parte nostra, ci teniamo a sottolinearlo fin da subito, c’è totale disponibilità e volontà di confronto e dialogo: sono questi gli unici strumenti che riteniamo di avere a disposizione per poter provare a costruire e migliorare insieme le scuole che abitiamo affinché possano lasciare un segno positivo, nelle nostre vite e nel nostro Paese, come hanno sempre fatto nella storica tradizione ormai 150enaria della nostra nazione. Sogniamo infatti una scuola che sia palestra di cittadinanza in cui crescere innanzitutto sotto il profilo culturale, che ci permetta di sviluppare i nostri talenti, che ci orienti verso la nostra futura professione lavorativa, ma che contemporaneamente ci aiuti a leggere la Storia in cui siamo immersi e le difficoltà che stanno investendo il nostro Paese, l’Europa e il mondo intero.
È attraverso il dialogo ed il confronto che vogliamo guadagnarci la Sua fiducia e la fiducia di tutti gli studenti che siamo chiamati a rappresentare al Forum. È attraverso il dialogo ed il confronto che vogliamo rispondere ai tanti appelli e alle tante sollecitazioni che riceviamo ogni giorno e che ci vogliono protagonisti responsabili del nostro tempo, giovani su cui investire e di cui fidarsi. Vogliamo infatti raccogliere l’invito che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto a noi studenti pochi giorni fa e tentare di “fare proposte, sollecitare scelte, indicare le necessità vitali per lo sviluppo del Paese”.
Riteniamo che l’istruzione sia un capitolo di spesa cruciale per la finanza pubblica, ma siamo consapevoli che “la coperta è corta” per tutti e che siamo chiamati a fare importanti sacrifici (Lei stesso ha dichiarato che i soldi a disposizione per l’università e per la scuola non sono molti).
La raggiungiamo dunque con questa lettera per condividere con Lei alcune questioni che riteniamo prioritarie per le nostre scuole e che stanno davvero molto a cuore al Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) con la speranza che possano presto diventare materia di discussione condivisa.
1) Il diritto allo studio.
Visto il grande divario tra le diverse realtà territoriali, sentiamo sempre più urgente una LEGGE-QUADRO NAZIONALE sul diritto allo studio che garantisca dei livelli minimi di prestazione validi su tutto il territorio nazionale. Una speciale commissione tecnica del Forum ASR presso il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il già Ministero della gioventù, ai cui lavori parteciparono alcune associazioni studentesche, tra cui il MSAC, aveva iniziato ad elaborare un documento condiviso riguardante una concreta proposta di riforma: un testo unico che riorganizzasse la materia legislativa. Il progetto si è però arenato e, a nostro avviso, sarebbe importante riattivare il lavoro di questa commissione tecnica per cercare di elaborare una soluzione che possa dare piena attuazione a quanto affermato nell’articolo 3 della nostra Costituzione.
In questo paragrafo, però, è necessario spendere due parole in merito al tema dell’edilizia scolastica. In mancanza della pubblicazione dell’Anagrafe sull’edilizia scolastica, l’opinione pubblica sta acquisendo informazioni in merito sulla base di rapporti presentati da associazioni competenti (come Legambiente e CittadinanzAttiva). I dati che emergono parlano di moltissimi edifici scolastici non a norma, con evidenti carenze strutturali e potenzialmente pericolosi per l’incolumità di studenti, professori e di tutti coloro che lavorano all’interno della scuola. Crediamo che la messa in sicurezza delle scuole, come anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, siano interventi prioritari in materia di edilizia scolastica e allo stesso tempo pensiamo che debba al più presto essere definito un “codice d’urgenza” degli interventi per la messa a norma delle scuole.
2) Gli Organi Collegiali della scuola.
Riteniamo che l’autonomia delle scuole, per essere davvero completa, abbia bisogno di una riforma degli organi collegiali che li renda non solo più funzionali, ma adatti ai compiti della scuola dell’autonomia che deve saper rispondere a necessità funzionali, didattiche, organizzative. In questo ambito, gli studenti non possono in alcun modo vedere ristretti gli spazi della propria partecipazione. Anzi, riteniamo che il protagonismo studentesco vada incoraggiato e promosso e che l’impegno degli studenti non vada relegato a mera funzione di controllo, ma sia orientato ad una piena condivisione della responsabilità con le altre componenti scolastiche. Pensiamo, infatti, che partecipazione, democrazia, cittadinanza studentesca siano da considerare criteri e valori che debbano ancora informare e connotare tutta la comunità scolastica.
3) Il reclutamento e la formazione degli insegnanti.
Il miglioramento del sistema scolastico passa necessariamente e prioritariamente dalla formazione degli insegnanti: è indispensabile una classe docente competente, ma soprattutto appassionata e preparata pedagogicamente al proprio compito educativo.
Partiamo infatti dal presupposto che per avere scuole di qualità servono insegnanti di qualità e riteniamo che sia necessario un serio ripensamento del sistema di reclutamento degli insegnanti che ponga fine al vuoto normativo che da ormai troppi anni ha congelato il sistema di assunzione di nuovi docenti, che premi le competenze, più che l’anzianità di servizio, e che venga posta al più presto una soluzione al blocco delle graduatorie: attualmente è precluso l’accesso all’insegnamento a tanti giovani neolaureati preparati e motivati. A tal proposito, auspichiamo la proposizione regolare di periodici concorsi nazionali per ciascuna delle categorie di avanzamento di carriera.
Ancora due parole vanno spese sul tema della valutazione degli insegnanti: nell’ultimo anno, questa tematica è stata inserita tra le priorità del Ministero e ha portato alla realizzazione del c.d. progetto Valorizza. Pur non essendo contrari a premiare i docenti che vengono valutati meritevoli (resta poi il nodo di quali misure adottare nei confronti dei docenti reputati più carenti dal punto di vista della didattica e della qualità dell’insegnamento), non abbiamo mancato di avanzare le nostre criticità circa tale progetto che necessita, a nostro avviso, di importanti modifiche fra cui il parziale ripensamento del ruolo degli studenti e dei genitori, nonché dei docenti stessi, nel procedimento di valutazione. Per come è ora concepito, il progetto rischia infatti di portare a valutazioni squilibrate. Dobbiamo però sottolineare che, in merito a questa sperimentazione, siamo già stati chiamati ad un primo confronto con la commissione tecnica che se ne è occupata e speriamo di poter continuare su questa linea.
4) Qualità dell’offerta formativa.
Negli ultimi anni, con la riforma della scuola superiore, abbiamo visto una drastica riduzione del monte ore totale (in particolare per gli istituti tecnici e professionali) senza la chiara identificazione di un criterio che tenga davvero conto delle ore oggettivamente necessarie per poter raggiungere una buona preparazione e senza apportare una riforma organica dei programmi. Anche la nuova materia “cittadinanza e costituzione”, di cui avevamo accolto favorevolmente l’introduzione, senza l’auspicata introduzione di un monte ore autonomo, si è rivelata materia di scarso studio e attenzione. Continuiamo però a ritenerla essenziale per quell’educazione al bene comune di cui noi studenti (ma non solo) abbiamo dimostrato di avere tanto bisogno. Inoltre il momento di forte crisi che sta attraversando il Paese, ci spinge, ancora una volta, a sentire come necessaria e imprescindibile, l’introduzione dell’insegnamento di economia e diritto nel primo biennio delle scuole superiori.
Riteniamo inoltre che sia necessario innalzare l’obbligo di istruzione a 16 anni onde coprire compiutamente il primo biennio delle scuole superiori e limitare, per quanto possibile, il fenomeno della dispersione scolastica.
Un ruolo importante hanno acquisito nel corso degli anni i c.d. test INVALSI, di cui anche il Presidente del Consiglio, Mario Monti, nel suo discorso al Senato della Repubblica, ha riconosciuto la validità. È necessario però sottolineare che il sistema dei test INVALSI, così come strutturato oggi, non è pienamente efficace: i rischi di ottenere risultati non oggettivi e che non tengano realmente conto del contesto sociale, territoriale in cui un determinato risultato è stato ottenuto, sono evidenti. Ecco perché auspichiamo che, qualora si voglia davvero dare maggior importanza a tali test, venga precedentemente avviata una revisione del sistema attuale.
Queste sono solo alcune delle idee e proposte che ci sentiamo di presentarLe al termine di questo primo incontro e che, lo sappiamo bene, hanno bisogno di essere discusse e condivise. Il presupposto da cui siamo partiti per individuare queste priorità per la scuola superiore è che consideriamo centrale un confronto costruttivo tra il Ministro dell’istruzione e le associazioni studentesche che auspichiamo possa avvenire, con regolarità sia in occasione del Forum delle associazioni studentesche sia in possibili incontri bilaterali e intorno ai tavoli delle commissioni tecniche che sono già al lavoro presso il ministero e a cui, noi studenti, speriamo di essere invitati. Riteniamo, infatti, che il dialogo sia un punto nodale per la costruzione della scuola che vogliamo e che contribuiamo ogni giorno a costruire. Un dialogo, che ci impegniamo a favorire fin da subito, dal momento che ne sentiamo più che mai la necessità e l’urgenza. Siamo infatti consapevoli di come, per uscire da questo periodo di crisi, sia necessario l’impegno serio e rigoroso di tutti. Studenti in primis.
Nel ringraziarLa per il tempo che ci ha donato, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Roma, 29 novembre 2011