Archivio mensile:Novembre 2014

Sentenza della Corte europea: l’Italia deve assumere 250mila docenti precari. Cosa significa?

di Andrea Facciolo

Mentre la consultazione su “La buona scuola” è ormai alle battute finali (a breve sarà online il “Manifesto della buona scuola” del Msac nazionale!), un’altra notizia colpisce la scuola italiana. La Corte europea di giustizia, infatti, ha emesso oggi una sentenza che potrebbe avere molti risvolti: la Corte ha stabilito che devono essere assunti i circa 250.000 insegnanti precari che, tra il 2002 e oggi, hanno lavorato nella scuola per almeno 36 mesi (ovvero 3 anni) con contratti a tempo determinato.

foto-Scuras

Sono state molte le reazioni dei sindacati degli insegnanti e anche dei partiti politici; in particolare diversi sostengono che questa sentenza potrebbe essere applicata anche per altri lavoratori precari della scuola (per esempio il personale ATA) o dell’ intero settore pubblico.
Intanto gli insegnanti precari che possiedono i requisiti previsti dalla sentenza potranno anche chiedere che lo Stato gli riconosca un risarcimento e gli scatti di anzianità maturati nel corso degli anni: secondo alcuni calcoli lo Stato potrebbe dover sborsare tra i 20.000 e i 30.000 euro per ogni precario.

Come sappiamo ormai bene, nel documento “La buona scuola” il governo aveva proposto l’assunzione di 150.000 docenti precari delle graduatorie a esaurimento: questa sentenza amplia notevolmente il numero degli insegnanti che potrebbero beneficiarne, ma pone anche il problema delle risorse economiche che dovranno essere reperite per far fronte a questo impegno.

È infatti fondamentale che gli investimenti per l’istruzione non siano  destinati solo al piano di assunzioni: come viene detto anche in “La buona scuola”, i nostri istituti hanno bisogno di tanti investimenti a partire dall’edilizia scolastica, per poi andare alla qualità dei laboratori, al finanziamento delle esperienze di stage e alternanza scuola/lavoro, al potenziamento delle attività integrative come i corsi pomeridiani…

Staremo a vedere come si evolveranno le cose. Di certo, questo è un ulteriore segnale che per troppi anni in Italia la scuola è stata gestita male; e che un cambiamento non si può più rinviare.

Il MSAC in audizione alla Commissione VII del Senato: un impegno per diritto allo studio e Statuto degli studenti in stage

Ieri pomeriggio il MSAC è stato ricevuto in audizione, insieme alle altre associazioni del Forum degli Studenti, presso la Commissione VII del Senato.

AudizioneSenato-FB

Nelle Commissioni si discutono le proposte di legge prima di presentarle al Parlamento. La Commissione VII, in particolare, si occupa anche di istruzione. Con le audizioni, i parlamentari ascoltano esperti di varie tematiche, in modo da avere contributi qualificati per la loro discussione.

Il tema della convocazione era: «Valutazione del riordino della scuola secondaria di secondo grado, impatto del precariato sulla qualità dell’insegnamento e recenti iniziative del Governo concernenti il potenziamento di alcune materie e la situazione del personale». In pratica, ci era chiesto di esprimerci sulla situazione della scuola italiana, a 5 anni dalla “riforma Gelmini”; e di portare un’opinione su alcune proposte della “Buona scuola”. Qui potete trovare i 5 “ambiti tematici” dell’audizione.

Insieme alle altre associazioni abbiamo presentato un testo unitario. Come sempre, i testi unitari presentano il “minimo comune denominatore” delle 7 associazioni, che hanno posizioni ideali e politiche molto distanti tra loro. Ma se delle proposte comuni arrivano da pensieri così diversi, allora assumono ancora più forza! Qui trovate il parere unitario del Forum.

Palazzo Madama, sede del Senato

Palazzo Madama, sede del Senato

Ogni associazione, poi, ha presentato un proprio singolo contributo. Quello del MSAC si trova qui. Abbiamo detto che la nostra scuola è purtroppo peggiorata negli ultimi 5 anni, a causa dei tagli di risorse e dei pochi servizi offerti agli studenti (per esempio nell’attività importantissima dell’orientamento). Riguardo alla “Buona scuola”, abbiamo ripreso alcune delle richieste che facciamo da più tempo: un impegno per il diritto allo studio; alcune proposte per rendere più attivi gli organi collegiali e le assemblee degli studenti; l’insegnamento di Cittadinanza e costituzione; uno statuto per gli studenti in stage.

I senatori hanno seguito con attenzione. Dopo la presentazione del documento congiunto, alcuni senatori hanno voluto intervenire: tutti si sono congratulati per il lavoro approfondito e per la capacità di trovare posizioni condivise tra associazioni così diverse. Le proposte sul diritto allo studio sono state accolte con favore, così come l’idea di uno Statuto per studenti in stage. Crediamo sia stato un incontro positivo, come quello che abbiamo avuto col ministro Giannini lo scorso 17 ottobre (qui il reportage). Tra pochi giorni, il 15 novembre, termina la fase di discussione pubblica su “La buona scuola” (c’è ancora tempo per dire la propria, sul sito labuonascuola.gov.it). Ora si passa ai fatti: nelle prossime settimane e mesi vedremo quali interventi di riforma saranno messi in campo dalla classe politica. Ci teniamo aggiornati e intanto continuiamo a raccogliere i pareri da tutta Italia: nei prossimi giorni pubblicheremo il “Manifesto della buona scuola” del MSAC, scritto grazie ai dibattiti nelle nostre OktoberFest.