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Studenti protagonisti per cambiare la scuola. Il 5 maggio non scioperiamo: la scuola è un diritto, non la abbandoniamo!

Il comunicato del MSAC al termine della Mo.Ca di Rimini (30 aprile – 2 maggio)

I responsabili diocesani del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) si sono riuniti a Rimini dal 30 aprile al 2 maggio, per la quarta edizione del “Movimento in Cantiere” (Mo.Ca.).

Il convegno, dal titolo “Al posto giusto – Studenti protagonisti nella scuola di oggi”, era dedicato alla riflessione sugli spazi di partecipazione studentesca nella scuola dell’autonomia. Gli msacchini – oltre 130, da tutta Italia – hanno elaborato proposte sul coinvolgimento degli studenti nella didattica, nella valutazione, nella redazione dei Piani di Offerta Formativa e nella rappresentanza democratica. Noi studenti di AC, sull’esempio dei ragazzi di Barbiana, vogliamo vivere la scuola con passione: per fare questo, crediamo sia necessario che ci riappropriamo degli spazi di partecipazione nella scuola, con uno stile di dialogo e sempre propositivo.

Nei tre giorni del convegno si è parlato anche della riforma della “Buona Scuola”, e delle mobilitazioni che presto toccheranno le nostre scuole. Ci aspettavamo di più dalla riforma: crediamo infatti, e lo abbiamo sostenuto per tutto il periodo della consultazione, che sia il tempo di modifiche strutturali al nostro sistema scolastico (riforma dei cicli, nuovo sistema di valutazione, ripensamento dei saperi…). Rispetto al disegno di legge attualmente in discussione presso il Parlamento, chiediamo che venga esplicitato un deciso impegno contro le diseguaglianze, motivo di esclusione e fallimento formativo; che gli spazi di partecipazione degli studenti possano essere ampliati; che si ponga attenzione all’insegnamento trasversale delle competenze di cittadinanza; che le esperienze di alternanza scuola/lavoro siano realmente inserite dentro i percorsi formativi annuali. Condividiamo queste richieste con le 32 associazioni, di varia natura e ispirazione, che hanno condiviso l’appello “La scuola che cambia il Paese”: ci auguriamo che la discussione in Parlamento sappia recuperare l’ambizione di noi studenti, per incidere realmente sulla qualità del nostro sistema d’istruzione.

Gli studenti del MSAC hanno discusso anche del 5 maggio, e dello sciopero generale proclamato dalle associazioni sindacali. Come studenti di AC, riteniamo che lo sciopero studentesco sia sbagliato per principio. La scuola è infatti un nostro diritto, non un dovere: per noi, una scuola chiusa è uno schiaffo sul volto di Malala Youszafai e di tutte le ragazze e i ragazzi che nel mondo non godono del diritto all’istruzione. Parteciperemo dunque alla giornata di mobilitazione, ma con gli strumenti che sono propri degli studenti: ci riuniremo in assemblea durante e dopo scuola, per informarci sulla riforma e diffondere tra gli studenti le proposte del MSAC e del Forum delle Associazioni Studentesche. Invitiamo tutta la comunità scolastica a promuovere insieme a noi momenti di confronto e discussione.

La scuola italiana può cambiare, se tutti sapremo davvero prenderci cura dei nostri istituti. Vogliamo essere studenti protagonisti, perché la scuola è il “posto giusto” per noi: qui vogliamo formarci come uomini e donne competenti, e come cittadini onesti e responsabili. Perciò non la abbandoniamo in questi giorni di fermento, anzi rinnoviamo l’impegno ad abitarla con passione.

Partecipazione vs apatia (parte 2)

L’articolo del sottosegretario Faraone sulle occupazioni continua a far discutere. Questa è la volta di Chiara e dei segretari di Ragusa, Stefania e Salvo.

Se volete partecipare al confronto mandate una mail a msac@azionecattolica.it, e verrà pubblicato anche il vostro pensiero!

 

Chiara, diocesi di Ragusa

Ciao sono una msacchina della diocesi di Ragusa,la mia scuola è occupata.. Io non condivido questa protesta,e come me anche altri ragazzi, la maggioranza però ha deciso per tutti di procedere all’occupazione! Nella mia scuola non vedo studenti interessati a trovare soluzioni, e ingegnarsi nel trovare una buona idea (io stessa ho difficoltà!), vedo solo studenti che si lamentano di continuo per le cose che non vanno…Sono d’accordo sul fatto che in Italia le cose non stanno andando bene, però quest’anno ho visto più voglia di collaborare da parte del governo! È stato bello avere l’opportunità di proporre! Purtroppo non tutti ne hanno approfittato ,alcuni hanno preferito manifestare,protestare,senza pensare a fare una piccola prova dando la propria proposta! C’è chi dice che nessuno considererà le nostre proposte,beh io spero e credo che in realtà vogliono ascoltarci!
Il sottosegretario dice che un’occupazione è un’esperienza ottima per “abitare” le nostre scuole;beh io penso che un sottosegretario invece di incitare gli studenti alla protesta dovrebbe incitarli alla proposta… Dovrebbe fermarsi e capire perché si vuole tanto protestare e trovare una soluzione,perché se si protesta significa che i problemi ci sono! In più, facendo l’esempio della mia scuola, quella che si fa non è  una vera e propria occupazione,alcuni la chiamano occupazione bianca… In sostanza ognuno fa quel che vuole,chi fa regolarmente lezione, chi vagabonda per i corridoi,chi partecipa a corsi autogestiti , chi entra ed esce dalla scuola di continuo; insomma non si capisce più niente… Questo rappresenta secondo me un po’ la confusione che abbiamo in testa noi ragazzi,che non riusciamo più nemmeno ad organizzare  Un’occupazione! Forse perché non ci troviamo un scopo valido? Forse perché  non sappiamo a cosa credere? Forse perché non crediamo che siamo ascoltati in questo modo? Secondo me perché forse non abbiamo il coraggio di trovare un modo innovativo per farci sentire e allora facciamo finta di accontentarci di questi mezzi già passati!
Prima di ogni cosa però dovremmo chiederci perché la stiamo facendo, vogliamo occupare? Per quale causa? A quale scopo? Ne vale la pena?

Nessuno ha una buona idea?!

 

Stefania e Salvo, segretari Msac Ragusa 

Crediamo che ci siano metodi più efficaci ed eticamente migliori per far sentire la propria voce all’interno di un istituto.

Occupando viene meno quel diritto per cui molte persone in passato hanno lottato e, in alcuni Paesi, ancora lottano, cioè il diritto allo studio di cui ogni studente deve avere consapevolezza. Chi non ha questa consapevolezza è uno studente passivo che reputa lo studio solo come un dovere.

La scuola serve per formare quello spirito cittadino, quella consapevolezza, quell’essere un uomo che pensa con la propria testa; noi diremmo che ha la “testa ben formata”, capace di comprendere ed usufruire al meglio del diritto che lo Stato ha il dovere di fornirgli.
 La democrazia si crea in classe, la classe dirigente si mostra nella scuola, in quell’ambiente in cui hai veramente il futuro nelle tue mani, e scegli tu come manipolarlo.

Quello che un sottosegretario dovrebbe aspettarsi è la collaborazione e l’interesse degli studenti nei confronti della scuola, e il poter dire la propria opinione attraverso delle associazioni studentesche dovrebbe essere uno stimolo per ogni studente presente nel territorio italiano.

Fare parte di un’associazione studentesca è, infatti, uno dei tanti modi più efficaci per fare sentire concretamente la propria opinione, per passare dalla protesta alla proposta. Siamo ormai ben lontani dalle occupazioni del ’68, che erano cariche di fervore e passione per giungere all’unico obiettivo di salvaguardare il diritto allo studio. Sprecare, oggi, questo diritto non andando a scuola e commettendo anche un’illegalità come quella di occupare, è da persone che non riflettono al reale danno che stanno provocando, è da persone che si limitano a fare la cosa più semplice per fare sentire la propria: occupare e protestare non andando a scuola. E se invece si riuscissero a trovare altri metodi per fare arrivare la voce degli studenti fino alla poltrone dello Stato? Sì, richiederebbe più fatica, maggiore spreco di forze e soprattutto richiederebbe di abbandonare il solito pacchetto pronto e facile da utilizzare dello sciopero o dell’occupazione, ma sarebbe sicuramente più credibile e concreto delle ormai numerose manifestazioni.

Lo Stato dovrebbe educare alla legalità, non al contrario; riteniamo che i ministri dovrebbero occuparsi di rimediare e fin quanto possibile, evitare che certe manifestazioni abbiano luogo invece di approvarle bonariamente come mezzi per contrastare l’apatia.

 

 

Partecipazione vs apatia

Ieri, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha condiviso alcune riflessioni sulle occupazioni scolastiche in questo articolo per “La Stampa”: “Le occupazioni scolastiche, una lotta all’apatia”

Sul sito del MSAC ne abbiamo parlato qui: “Studiare è un diritto. Occupare è un abuso”.

Tre segretarie diocesane dei gruppi MSAC hanno risposto al sottosegretario. Questi sono i commenti di Marta (Rimini), Antonella (Bari), Emanuela (Messina). Che ne pensate? Ne parliamo?

scuola-occupata

Marta, classe IV Liceo classico Giulio Cesare, segretaria MSAC Rimini

Occupare una scuola è sicuramente una forte presa di posizione, un’esperienza di grande partecipazione per gli studenti, ma leggere che il sottosegretario all’istruzione la elogi, non può che rattristarmi. La scuola, quel luogo in cui l’istruzione dovrebbe regnare sovrana, in cui l’educazione dovrebbe essere conseguenza dell’insegnamento, in cui lo spirito critico dovrebbe essere l’effetto evidente di studi mirati, sembra diventare oggetto di maggior valore se ci si «vive dentro». Mi chiedo se non avrebbe più effetto “viverci dentro” con l’animo, sentirci parte e costruttori di essa: studiare, partecipare e sognare il futuro che ci piace partendo dai banchi di scuola. Ascoltare gli studenti è certo necessario, partire dalle loro esigenze e dalle loro richieste, ma il modo proposto mi stranisce: la scuola ci forma per il confronto, ci forma a ragionare con la nostra testa, a sviluppare capacità intellettive, e l’occupazione sarebbe il modo migliore per esprimerci e raggiungere le “autorità”? C’è stato un tempo in cui è stato quasi inevitabile fare appello alle occupazioni studentesche e queste hanno contribuito a migliorare le condizioni in cui la vita scolastica pone le sue radici oggi, ma ora come ora, mi aspetto di più dagli studenti. Mi pare doveroso puntare un po’ più in alto e sinceramente spero che l’esperienza più bella della nostra adolescenza possa essere qualcosa di diverso rispetto ad una notte passata nei sacchi a peli tra le mura scolastiche.

Antonella, classe V Liceo artistico De Nittis, segretaria MSAC Bari

«La scuola è un bene comune, ed è per questo che le occupazioni e le autogestioni vanno prese sul serio» sottolinea il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, ma un bene pubblico non va trattato come un bene privato, ma va rispettato e lasciato aperto a tutti. Leggo scritto in questi giorni che “l’unica buona scuola è quella occupata” ma una scuola sarà buona quando verrà costruita nell’ottica del Noi e non dell’io e quando non negheremo agli altri un diritto fondamentale, che è quello di seguire una normale attività scolastica.

Un sottosegretario all’istruzione non può pensare all’occupazione come soluzione, più formativa di ore passate in classe, ma deve pre-occuparsi di cercare e di cambiare un sistema fondato principalmente sul dialogo, sulla discussione e non solo sull’ascolto, come mette in risalto nell’intervento.

Una scuola che non discute e non dialoga è una scuola distrutta da chi non guarda il futuro con speranza ma che pensa a consumare il presente con violenza.

Perché un’alternativa, una soluzione c’è sempre anche quando tutto ci si rivolge contro o quando nessuno ci ascolta. Ed è per questo che dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo provare, sbagliare, cambiare rotta e migliorare, partendo dalla scuola come luogo in cui sorge la cultura e la democrazia si sviluppa, senza comando e senza imposizione.

La voglia di fare incoraggia ed esorta a guardare oltre il problema, concentrandosi sulla soluzione e lì dove il degrado e l’abbandono va oltre l’inferriata, caro sottosegretario, senza eventualità deve esserci armonia.

La scuola è sì didattica, è studio e di certo non è solo ragazzi seduti e cattedra di fronte, perché ci sono ragazzi che della scuola si interessano e gli sta a cuore, che non si armano di violenza bensì di cultura e testimonianza.

Allora se in gioco c’è il nostro futuro, la democrazia non deve essere un punto d’arrivo ma un punto di partenza, non immobilizzata in una sola versione ma aperta a tutte le voci, soprattutto a quelle che partono dal basso, perché una scuola può fare scelte sul piano formativo e organizzativo che tendono a valorizzare la partecipazione degli studenti assumendoli come coautori dei processi di insegnamento-apprendimento.

La Sapienza - Assemblea delle università su proposte contro la legge Gelmini

Emanuela, classe V Liceo classico G.B. Impallomeni – Milazzo, segretaria MSAC Messina

Occupazione sì, occupazione no: questo è il dilemma. Vedere questa modalità di protesta come fosse da esecrare sarebbe un pregiudizio, ma viverla come un rito sminuirebbe in toto il suo significato. L’occupazione potrebbe anche acquisire un certo valore mediatico nel caso in cui i motivi siano validi e questa si riveli l’ultima spiaggia su cui sbarcare dopo vari tentativi di dialogo con le autorità competenti. In ogni caso, alla base ci deve essere una certa consapevolezza da parte degli studenti, chiamati a vivere questo momento con grande coscienza e responsabilità, non considerandolo una vacanza alternativa, né con le parole, né con i fatti.

A quanto pare il sottosegretario all’Istruzione ha approfittato del momento caldo per le scuole italiane per sollevarsi come paladino degli studenti (gli stessi che tra qualche anno potranno votare…). Ma, se io fossi il sottosegretario all’Istruzione, più di scrivere a favore dell’occupazione dichiarandomi disponibile a qualsiasi confronto con gli studenti nelle scuole occupate, mi chiederei il perché molti decidano ancora di ricorrere a questo strumento, mi chiederei cos’è che cercano nelle Istituzioni, mi chiederei che scuola vorrebbero, mi chiederei quale sarebbe la soluzione migliore per creare una scuola in cui gli studenti non abbiano nemmeno necessità di ricorrere a certi metodi, quando la maggior parte delle volte il problema sono la burocrazia troppo lenta e le riforme tarde e poco efficaci. Sarebbe bello sapere che i nostri contributi alla “buona scuola” saranno presi veramente in considerazione e a quel punto, più che occupare, ci occuperemo tutti della nostra scuola, come molti già fanno nel silenzio della loro umiltà.

Il MSAC in audizione alla Commissione VII del Senato: un impegno per diritto allo studio e Statuto degli studenti in stage

Ieri pomeriggio il MSAC è stato ricevuto in audizione, insieme alle altre associazioni del Forum degli Studenti, presso la Commissione VII del Senato.

AudizioneSenato-FB

Nelle Commissioni si discutono le proposte di legge prima di presentarle al Parlamento. La Commissione VII, in particolare, si occupa anche di istruzione. Con le audizioni, i parlamentari ascoltano esperti di varie tematiche, in modo da avere contributi qualificati per la loro discussione.

Il tema della convocazione era: «Valutazione del riordino della scuola secondaria di secondo grado, impatto del precariato sulla qualità dell’insegnamento e recenti iniziative del Governo concernenti il potenziamento di alcune materie e la situazione del personale». In pratica, ci era chiesto di esprimerci sulla situazione della scuola italiana, a 5 anni dalla “riforma Gelmini”; e di portare un’opinione su alcune proposte della “Buona scuola”. Qui potete trovare i 5 “ambiti tematici” dell’audizione.

Insieme alle altre associazioni abbiamo presentato un testo unitario. Come sempre, i testi unitari presentano il “minimo comune denominatore” delle 7 associazioni, che hanno posizioni ideali e politiche molto distanti tra loro. Ma se delle proposte comuni arrivano da pensieri così diversi, allora assumono ancora più forza! Qui trovate il parere unitario del Forum.

Palazzo Madama, sede del Senato

Palazzo Madama, sede del Senato

Ogni associazione, poi, ha presentato un proprio singolo contributo. Quello del MSAC si trova qui. Abbiamo detto che la nostra scuola è purtroppo peggiorata negli ultimi 5 anni, a causa dei tagli di risorse e dei pochi servizi offerti agli studenti (per esempio nell’attività importantissima dell’orientamento). Riguardo alla “Buona scuola”, abbiamo ripreso alcune delle richieste che facciamo da più tempo: un impegno per il diritto allo studio; alcune proposte per rendere più attivi gli organi collegiali e le assemblee degli studenti; l’insegnamento di Cittadinanza e costituzione; uno statuto per gli studenti in stage.

I senatori hanno seguito con attenzione. Dopo la presentazione del documento congiunto, alcuni senatori hanno voluto intervenire: tutti si sono congratulati per il lavoro approfondito e per la capacità di trovare posizioni condivise tra associazioni così diverse. Le proposte sul diritto allo studio sono state accolte con favore, così come l’idea di uno Statuto per studenti in stage. Crediamo sia stato un incontro positivo, come quello che abbiamo avuto col ministro Giannini lo scorso 17 ottobre (qui il reportage). Tra pochi giorni, il 15 novembre, termina la fase di discussione pubblica su “La buona scuola” (c’è ancora tempo per dire la propria, sul sito labuonascuola.gov.it). Ora si passa ai fatti: nelle prossime settimane e mesi vedremo quali interventi di riforma saranno messi in campo dalla classe politica. Ci teniamo aggiornati e intanto continuiamo a raccogliere i pareri da tutta Italia: nei prossimi giorni pubblicheremo il “Manifesto della buona scuola” del MSAC, scritto grazie ai dibattiti nelle nostre OktoberFest.

17 ottobre: le proposte degli studenti al ministro Giannini

Oggi, 17 ottobre, il Forum delle associazioni studentesche ha incontrato il ministro Giannini. Un incontro importante, a metà della consultazione proposta dal governo col documento “La buona scuola” (per chi non lo avesse ancora letto, qui c’è il testo completo e qui la più agile guida riassuntiva scritta dal MSAC).

Le sette associazioni del Forum sono molto diverse tra loro per ideali e attività. Alcune, come il MSAC, sono di ispirazione religiosa; altre appartengono a gruppi politici o sindacali di vari schieramenti. Insieme, tuttavia, abbiamo realizzato un documento condiviso. Un bel segno, nel tempo in cui le urla sono spesso preferite al dialogo. Nel documento esprimiamo al ministro Giannini alcune premesse, e 5 punti condivisi da tutti.

ForumStud

Il ministro ha subito voluto dare due precisazioni, riguardo al nostro documento e a certi slogan emersi nelle manifestazioni delle scorse settimane. Per prima cosa, ha affermato che la consultazione non è “finta”, anzi: al termine dei due mesi, il governo presenterà una proposta aggiornata con le osservazioni emerse durante il confronto. Poi, ha negato ogni intenzione di “privatizzare” l’istruzione: “La buona scuola” parla di attrarre risorse per le scuole anche dai privati, non di consentire ai privati le decisioni sulla governance delle scuole.

Terminata la prima replica del ministro, ogni associazione ha esposto il suo commento su “La buona scuola”. Si sono toccati moltissimi temi: prima di tutto il diritto allo studio (spieghiamo di cosa si tratta qui), poi riforma dei cicli, nuovi saperi, valutazione, insegnanti… Il MSAC, che sta costruendo la sua posizione grazie alle OktoberFest in tutta Italia, ha sviluppato alcune riflessioni che potete trovare qui.

Il ministro ha replicato a lungo a tutte le nostre osservazioni, dimostrando uno spirito aperto al dialogo. Per prima cosa ha sottolineato l’impegno del governo nel dare finalmente più risorse alla scuola, come definito dalla proposta di legge finanziaria pubblicata mercoledì 15 ottobre (vedi foto: 1 miliardo di € per il 2015 e 3 miliardi a partire dal 2016. NB: con la “finanziaria” ogni anno il governo spiega gli accorgimenti di spesa che farà per gli anni successivi; questa proposta è valutata dalla Commissione Europea, e poi viene votata a fine anno dal Parlamento):

Risorse_LBS

Poi, andando per punti, il ministro ha sottolineato:

  • l’impegno già definito per assumere quasi 150.00 docenti, risolvendo il problema storico dei precari. Inoltre, già nel 2015 sarà bandito un concorso per 40.000 nuovi docenti.
  • l’importanza di attuare la vera autonomia scolastica: cioè dare a tutte le scuole le risorse per creare e ampliare la propria “offerta formativa”; ma anche chiedere responsabilità alle scuole nella gestione delle risorse. Dal 2008, con la riforma Gelmini, le scuole hanno avuto sempre meno soldi per ampliare l’offerta formativa: i nuovi investimenti del governo dovrebbero finalmente dare molto più spazio di manovra alle scuole.
  • il ruolo rinnovato dei docenti: ogni scuola avrà un “organico funzionale”, cioè potrà dividere i docenti tra varie attività (non solo lezioni, ma anche progetti, corsi integrativi, percorsi di orientamento…): i docenti saranno poi valutati e, ogni triennio, potranno o meno ricevere un aumento di stipendio (come avrete visto dal parere, il MSAC è contrario a questa proposta).
  • l’impegno per potenziare davvero l’alternanza scuola/lavoro: non perché la scuola diventi un mero “avviamento al lavoro”, ma perché si valorizzi il “saper fare”, oltre al “sapere”, e per ripensare la formazione professionale. Per questo, un impegno specifico sarà dedicato a rimettere in sesto i nostri laboratori.
  • la proposta di rafforzare le «competenze antiche» del nostro Paese (storia dell’arte, musica) ma anche quelle “moderne” (inglese, informatica) in particolare dalla scuola primaria: l’idea è che un pacchetto importante di “competenze di base” va formato fin dalle elementari.

Il governo – ha proseguito il ministro – vuole subito rispondere alle maggiori urgenze; ma non dimentica che, come sottolineato dalle associazioni, una vera “riforma” del sistema scolastico ha bisogno di più tempo. Per questo, l’idea è di agire con un decreto legge per i temi più urgenti come: assunzione dei precari, abolizione delle “supplenze brevi”, inserimento deli nuovi insegnamenti, risorse per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF). Poi, in seguito ci sarà tempo per riprendere altri spunti della consultazione: ad esempio come riordinare i cicli o come modificare l’età di uscita dalla scuola.

Semplificazione e formazione, dice Giannini, sono le vere parole chiave della riforma: perché la scuola va anzitutto “sburocratizzata”, e perché solo con insegnanti che si formano di continuo (formazione permanente, o se preferiamo “life long learning”) potremo fare davvero un salto di qualità.

Nel tardo pomeriggio il ministro ha twittato la sua soddisfazione per il Forum:

Tweet_Giannini

E anche noi possiamo ritenerci soddisfatti dell’incontro. Negli ultimi anni, mai un confronto con un ministro era stato tanto aperto e ampio. Per noi è solo l’inizio, ma un buon inizio (un #giornobuono? Speriamo!). Ora partecipiamo con le OktoberFest in tutta Italia, e coinvolgiamo anche i nostri amici, i compagni di classe, gli insegnanti, le famiglie. C’è ancora tanto tempo per la consultazione, possiamo ancora riempire le nostre scuole di passione e proposte!

29 agosto: riforma della scuola?

giannini_rimini

È una settimana importante per la scuola italiana. Venerdì 29, dopo il Consiglio dei Ministri, verranno presentate le linee guida di una non meglio precisata “riforma”.

Finora siamo solo alle indiscrezioni e come MSAC ci riserviamo di giudicare dopo la pubblicazione dei testi. Lunedì intanto il ministro Giannini è intervenuta al meeting di Comunione e Liberazione parlando di “Educazione: dalla periferia al centro”. Nell’incontro di Rimini il ministro ha spiegato che nei prossimi mesi ci sarà spazio per un confronto sulle proposte di riforma tra il governo e i «soggetti della scuola», compresi – ci auguriamo – gli studenti.

Si parla soprattutto di novità per gli insegnanti, ma nel provvedimento dovrebbero essere affrontati anche temi che riguardano molto direttamente la vita degli studenti: dalla valutazione ai percorsi di alternanza scuola/lavoro, dall’esame di maturità ai progetti Erasmus.

Finora abbiamo incontrato il ministro Giannini nel Forum delle Associazioni Studentesche in una sola occasione, a maggio. Abbiamo raccontato l’incontro qui. Ci saremmo aspettati altri spazi di confronto nei mesi successivi, ma tant’è. Da venerdì potremo misurarci con delle proposte concrete da parte del governo, e nella sede del Forum proporremo le nostre osservazioni.

Insieme, confrontandoci con i segretari e i referenti legislativi dei gruppi MSAC di tutta Italia, formuleremo un nostro parere. Intanto è importante cominciare a informarsi e a capire le tematiche in gioco.

Per questo vi proponiamo alcuni materiali utili:

Il link all’intervento del ministro Giannini presso il meeting di Rimini:

http://www.meetingrimini.org/news/default.asp?id=676&id_n=15169.

Alcuni articoli di siti internet che anticipano modalità e temi della “riforma”:

“Scuola, la ministra Giannini: ‘Supplenze addio con la riforma’” corriere.it

“Riforma scuola, punto per punto la scommessa Renzi-Giannini” repubblica.it

– “Scuola, basta con le supplenze. E più mestieri” avvenire.it

“Sereni, a breve vi daremo la nostra visione della scuola” tecnicadellascuola.it

“Al Meeting di Rimini, il Ministro dell’istruzione parla di precari, reclutamento, nuovi linguaggi, merito” orizzontescuola.it

Inoltre, uno strumento davvero prezioso per approfondire è la rassegna stampa online del MIUR, che raccoglie tutti gli articoli sul mondo della scuola in uscita nei quotidiani. Ecco il link:

– http://rstampa.pubblica.istruzione.it

In questi giorni più che mai, per dirla con don Milani, WE CARE. La scuola oggi è al centro del dibattito pubblico. Da venerdì valuteremo le proposte del governo e in questo dibattito proveremo a far sentire la nostra voce, tutti insieme, con passione e dialogo.

A presto! #gomsac

Il Verbale del Forum del 30/11/2011

Vi segnaliamo che, dopo l’approvazione definitiva – avvenuta nel corso dell’ultimo incontro del Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative – del verbale del forum del 30/11, è stato pubblicato sul portale dello studente del MIUR il verbale di questo forum.

Dopo le pressanti richieste – intervenute in questi anni – delle associazioni studentesche (e ora anche del ministro Profumo) alla pubblicazione dei verbali per garantire trasparenza e informazione, tornano ad essere pubblicati i verbali del Forum sul portale dello studente (era dall’aprile 2009 che non venivano pubblicati).

Qui di seguito potete scaricare il verbale del Forum del 30/11/2011 – per leggere attentamente di cosa si è discusso – e collegarvi al portale dello studente:

Verbale forum 30/11/2011

Portale dello studente – MIUR

Vademecum sulla privacy a scuola

Il Garante per la privacy ha pubblicato in questi giorni un utilissimo vademecum per studenti, genitori e insegnanti sull’applicazione della legge della privacy all’interno delle mura scolastiche. Sempre più frequenti, infatti, sono le domande che giungono al Garante riguardanti il problema della tutela della privacy nelle scuole.
Per esempio: si possono usare i videofonini a scuola? gli scrutini sono pubblici? si possono filmare le recite scolastiche? le scuole possono installare telecamere?
“La guida – come evidenziato dalla stessa Autority per la privacy – è scritta con un linguaggio volutamente semplice e meno tecnico possibile, la guida intende offrire un primo contributo (…) per approfondire i temi legati alla privacy”.

è possibile scaricare la guida e consultarla al seguente link : Garante per la privacy

Ecco le commissioni d’esame

Sono on-line da stamattina sul sito del ministero i nomi dei componenti delle commissioni per gli esami di Stato di tutta Italia. Per cercare la tua, basta andare sul motore di ricerca all’interno del sito del MIUR, inserire il nome dell’istituto, oppure la provincia e la tipologia di scuola, oppure direttamente il nome di un prof per arrivare subito ai risultati desiderati

A cosa serve conoscere in anticipo i nomi dei membri della commissione? Lasciando perdere le supposte distinzioni tra “buoni e cattivi” (per fortuna non avremo Dario Argento come nella serie tv “Tutti pazzi per amore!”) è molto importante capire chi sono i docenti membri della commissione per farsi un’idea sulle loro competenze di valutazione. Sapere che ad esempio il presidente della commissione è laureato in storia ci permetterà di intuire che durante l’esame orale potrebbe farci qualche domanda su quella materia, oppure che è il caso di studiare bene la fisica se il presidente di commissione è specializzato in quella

“Cum grano salis” (andate a studiare sul vocabolario cosa vuol dire, se non lo sapete… non si sa mai!) gambe in spalla gente e buona fortuna.

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica di tutta Italia in questi giorni vi ha nelle sue intenzioni di preghiera!

CIAOOOO