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Rappresentanti di classe/istituto/Consulta? Insieme è più bello! (È nata la “TFR” Msac)

Cari Segretari e referenti legislativi,

anche quest’anno settembre è arrivato! È ora di rispolverare libri e quaderni e controllare di avere tutta la cancelleria nell’astuccio.

Ma dopo la Mo.Ca di Rimini e il campo nazionale a Molfetta, ormai è chiaro: quest’anno il MSAC non vuole spolverare solamente quaderni e penne, ma vuol tirare a lucido quella stramaledetta voglia di #partecipare che troppe volte è rimasta coperta dalla polvere del pregiudizio che sia complicato, inutile e superfluo: per il MSAC ha inizio lo straordinario Anno della Partecipazione!

Locandina MSAC-01

Dal campo nazionale abbiamo iniziato a capire com’è necessario muoverci per rianimare la partecipazione: è necessario un “nuovo umanesimo” degli organi collegiali. Basta con i contenitori vuoti, è giunto il momento di tornare ad abitare quegli spazi di partecipazione che ci sono dati, ed è giusto tornare a scoprire la bellezza di una partecipazione vera.

A volte, tuttavia, abbiamo semplicemente paura di non farcela. Se è così…allora non dobbiamo più temere: è nata la Task Force Rappresentanza (TFR) Msac!

Fanno parte della TFR 5 amici che conoscete bene:

Andrea Facciolo, 20 anni, diocesi di Alessandria, incaricato regionale del Piemonte-Valle d’Aosta e delegato del MSAC al Forum delle associazioni studentesche presso il MIUR.

Marianna Occhipinti, 23 anni, diocesi di Ragusa, incaricata regionale della Sicilia.

Francesco Caputo, 19 anni, diocesi di Lecce, segretario diocesano MSAC.

Emanuela Gitto, 19 anni, diocesi di Messina, segretaria diocesana MSAC.

Lorenzo Zardi, 20 anni, diocesi di Imola, segretario diocesano MSAC.

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Lo scopo della TFR sarà:

  • Fare rete. Siamo tutti MSACchini e tutti ci stiamo mettendo al servizio delle nostre scuole; allora mettiamo in condivisione sia le cose che non vanno sia quelle che funzionano per vivere una grande esperienza di rappresentanza condivisa. Fare rete è una possibilità in più che il MSAC ci permette di vivere, grazie alla nostra natura di associazione studentesca nazionale. E allora vogliamo che questa possibilità in più diventi una ricchezza, perché l’esperienza di una rappresentante di Otranto può diventare ricchezza per uno di Trieste e viceversa. Facendo rete faremo in modo che le scuole di tutta Italia crescano insieme in partecipazione attiva!
  • Essere vicini e accompagnare. La TFR vuole accompagnare lungo tutto l’anno l’attività nelle scuole degli MSACchini che decidono di impegnarsi nel servizio della rappresentanza. Non ve lo nascondiamo, tra le bellezze dell’essere rappresentanti ci saranno anche momenti di difficoltà ma insieme si possono risolvere; la TFR ci sarà apposta per sentire tutti i rappresentanti, per dare consigli, per affrontare insieme le problematiche. Con sfaccettature diverse, nel fare il rappresentante a Palermo, a Lecce, a Roma, a Torino o a Trieste, si incontrano le medesime difficoltà: allora, affrontiamole insieme!
  • Supportare la candidatura. Noi non solo pensiamo ma crediamo fermamente che ogni MSACchino d’Italia possa essere un valido rappresentante per la propria classe, per il proprio istituto e presso la consulta provinciale. Ne abbiamo la certezza perché uno studente tra i 14 e i 19 che dice “I Care” alla propria scuola è pronto a prendersi una responsabilità.

cosenza

 La Task Force Rappresentanza sta operando concretamente per fornire materiali a tutti gli msacchini desiderosi di vivere al meglio l’Anno della Partecipazione. In particolare, con 3 diversi strumenti:

  • AB.(OO.C)C. Preparazione di un formato di incontro sull’ABC degli organi collegiali da proporre nelle scuole di tutta Italia. Con questo incontro, pensato per le classi prime e seconde, ma in generale per tutti gli “analfabeti” di organi collegiali, vorremmo iniziare l’anno partendo dalle basi: quali sono e come funzionano i nostri spazi della partecipazione.
  • Assemblea sulla partecipazione. A volte le tematiche affrontate nelle nostre assemblee sono scontate, banali, sempre le stesse, poco interessanti, e per questo le assemblee stesse sono scarsamente partecipate. Il cruccio principale dei rappresentanti rimane sempre quello di trovare tematiche accattivanti per incrementare la partecipazione attiva dei suoi compagni. E allora la TFR, unendo le due cose, penserà per il nuovo anno a un format di assemblea proprio sulla partecipazione che ogni singolo rappresentante potrà proporre come tematica per la propria classe o il proprio istituto.
  • Professione rappresentante. Non sarà pronto nell’immediato ma certamente all’SFS sarà lanciato “Professione rappresentante”, un nuovo fascicolo targato MSAC che sarà complementare a “Professione studente”. In particolare in “Professione rappresentante” la TFR andrà a inserire quelli che sono i consigli pratici per fare il rappresentante nel migliore dei modi. “Professione rappresentante” vuole essere un manuale che al bisogno può essere consultato per ricevere praticità di consigli e condivisione di esperienze già

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La modalità con cui la TFR opererà per essere vicina a tutti richiederà un impegno da parte di tutte le diocesi: quello che vorremmo è costruire un gruppo di persone da tutta Italia, e per questo sarebbe molto importante che ogni circolo nominasse il suo referente legislativo!

  • Cari segretari, non potete “morire di lavoro” per l’AC e per il MSAC. Perciò sono due le richieste che vi facciamo:
    1. in questo periodo potete inviarci schedari con tutti i numeri delle persone che anche solo vagamente hanno intenzione di provare a candidarsi (prima, naturalmente, chiedete il loro consenso! J). Possibilmente sarebbe utile che oltre a nome, cognome, numero di telefono e email ci indicaste anche a quale servizio intendano candidarsi (classe, istituto o consulta). Una volta che avremo tutti i numeri noi potremo contattare loro in diversi modi (studieremo quello più efficace, perché non un bel gruppone Whats App?)
    2. nominate un referente legislativo. Questa attenzione che il MSAC ha sempre avuto ora sarà più utile che mai e diventerà fondamentale per la sostenibilità della rappresentanza. Vi spieghiamo perché nel punto sotto, quello per i Referenti legislativi.
  • Cari Referenti legislativi, ci piacerebbe che foste voi a seguire più da vicino la questione rappresentanza. Il compito potrebbe risultare anche molto dispendioso perciò, siccome anche voi avete una vita, potreste anche chiedere all’équipe di dispensarvi da ogni altra attività strettamente organizzativa. Il compito che vi viene richiesto è quello di sostenere e accompagnare le persone o le liste con studenti MSACchini e fare da tramite tra loro e l’equipe. È importante che durante l’anno i rappresentanti non siano mai lasciati soli e abbiano – oltre al vostro sostegno e aiuto – anche quello della lista e/o in generale quelli degli MSACchini del loro istituto. Vostro compito pertanto potrebbe essere di organizzare insieme ai rappresentanti riunioni periodiche con gli MSACchini dell’istituto, per fare in modo che la responsabilità rimanga unica ma condivisa. Inoltre come referenti avrete il compito di riferire a tutta l’equipe le attività delle singole scuole. 
  • Cari segretari e referenti il servizio che vogliamo costruire insieme si rivolge anche a tutti i giovanissimi interessati delle vostre diocesi, anche se non partecipano direttamente alle attività del MSAC. Vi chiediamo quindi di coinvolgerli e di segnalarceli (analogamente a quanto abbiamo appena scritto per i vostri circoli), accordandovi e parlandone con l’équipe giovani della vostra diocesi.

Per seguire al meglio i rappresentanti all’interno della TFR ci siamo suddivisi le diverse tipologie di rappresentanza da seguire: Francesco Caputo e Marianna Occhipinti si occuperanno della rappresentanza di classe, sempre Francesco e Lorenzo Zardi della rappresentanza d’istituto e Emanuela Gitto e Andrea Facciolo si occuperanno della consulta.

Marianna Occhipinti 3335909217

Andrea Facciolo 3287958857

Francesco Caputo 3334382979

Emanuela Gitto 3455922505

Lorenzo Zardi 3487852463

In bocca al lupo, e buon Anno della Partecipazione!!!

Mari, Andre, Manu, Fra, Lollo

#natividigitali

Venerdì 25 e sabato 26 maggio segui su Twitter l’hashtag #natividigitali, in occasione della Conferenza Nazionale Scuola dei nativi digitali organizzata dal PD con numerosi ospiti.

Tra i tanti, interverranno il ministro Francesco Profumo, il presidente Ipsos Nando Pagnoncelli, la direttrice Rai Scuola Silvia Calandrelli e Laura Bononcini di Google Italia.

 

Il Verbale del Forum del 30/11/2011

Vi segnaliamo che, dopo l’approvazione definitiva – avvenuta nel corso dell’ultimo incontro del Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative – del verbale del forum del 30/11, è stato pubblicato sul portale dello studente del MIUR il verbale di questo forum.

Dopo le pressanti richieste – intervenute in questi anni – delle associazioni studentesche (e ora anche del ministro Profumo) alla pubblicazione dei verbali per garantire trasparenza e informazione, tornano ad essere pubblicati i verbali del Forum sul portale dello studente (era dall’aprile 2009 che non venivano pubblicati).

Qui di seguito potete scaricare il verbale del Forum del 30/11/2011 – per leggere attentamente di cosa si è discusso – e collegarvi al portale dello studente:

Verbale forum 30/11/2011

Portale dello studente – MIUR

IL MSAC SUL DIRITTO ALLO STUDIO

Qui di seguito il testo del parere, sul Diritto allo studio, che il Msac ha inviato al MIUR. Cosa ne pensate? è il frutto del lavoro della Mo.Ca. della primavera 2009!!!!!!

IL TESTO DEL PARERE

«I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»

Costituzione Italiana, Art. 34.3

1. Cos’è questo documento

Questa riflessione è l’elaborazione delle idee e delle attenzioni emerse durante i lavori di uno dei “cantieri” sui quali il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) ha riflettuto in occasione del suo convegno nazionale della scorsa primavera, la “Mo.Ca” (sigla per “Movimento in Cantiere”). La Mo.Ca. è l’ormai tradizionale appuntamento triennale in cui il movimento entra in “cantiere”, chiamando a raccolta tutti i segretari ed i responsabili diocesani per riflettere insieme e confrontarsi sulle tematiche che riguardano le politiche scolastiche L’obiettivo è quello di offrire ai segretari diocesani l’occasione di approfondire i temi “caldi” del momento nel dibattito sulla scuola, con l’opportunità di un confronto diretto con esponenti politici e delle istituzioni, al fine di elaborare insieme le riflessioni e le proposte del MSAC per la politica scolastica. Quest’anno il MSAC ha messo “a cantiere” tre temi: Organi Collegiali, Diritto allo Studio e riforma dei Saperi. Continua a leggere

Se l’ora di religione diventa una vetrina

L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane già quest’estate era tornato nell’occhio del ciclone, con la famosa sentenza del TAR del Lazio con la quale sembrava impedirsi l’attribuzione del credito formativo da parte di questa materia per il conseguimento del titolo scolastico. Non solo, la sentenza sembrava anche voler impedire ai docenti di religione di prendere parte agli scrutini e ciò in opposizione a quanto stabilito dal Testo Unico in materia di istruzione che, nel 1994, attribuiva pari dignità agli insegnamenti di religione cattolica ed educazione fisica. Senza dimenticare il fatto che lo studente ha diritto di essere valutato in merito alla materia che ha liberamente scelto, sia essa l’ora di religione o l’attività alternativa. A far chiarezza comunque è intervenuto il regolamento sulla valutazione, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 19 agosto, che ha sottolineato che “la valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall’articolo 309 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297” e anzi apre la possibilità di “eventuali modifiche” per l’attribuzione del voto numerico.

Qualche giorno fa invece la notizia della proposta Urso suscita un nuovo dibattito intorno all’insegnamento della religione cattolica. L’idea del viceministro alle attività produttive (!!!) di introdurre un’ora di “religione islamica” alternativa a quella “cattolica” ha condensato intorno a sé consensi e opposizioni. Al di là della questione di merito, in cui ci pare discutibile la motivazione secondo cui in questo modo si emanciperebbero i ragazzini musulmani dai “ghetti delle madrasse e delle scuole islamiche integraliste”, vorremmo ricordare alcuni punti.

1. La questione può suscitare un dibattito polarizzato intorno a “sì” e “no” solo in quanto si è totalmente travisato ormai il senso stesso dell’insegnamento della religione cattolica all’interno del sistema integrato di istruzione. Non si tratta infatti di un’ora di catechismo. Se così fosse, sarebbe abbastanza presuntuosa la proposta di Urso di sostituirsi a quelli che lui chiama “ghetti integralisti islamici”. Si tratta invece di una disciplina culturale nel quadro delle finalità della scuola, con la stessa esigenza di rigore e sistematicità delle altre discipline, volta ad approfondire quel fenomeno cattolico che che ha informato di sé per secoli la cultura dell’occidente e che costituisce il background della storia italiana passata ed attuale, perciò, come ha ricordato Benedetto XVI agli insegnanti IRC,”non richiede l’adesione di fede, ma assicura una riflessione argomentata sulle grandi domande di senso e sulla religione cattolica che offre i codici indispensabili per decodificare i segni della storia, dell’identità, dell’arte e della musica dell’Occidente e non solo”. Confondere questo insegnamento con il catechismo è invece prassi comune, confusione a cui sono soggetti non solo i polemisti, ma anche studenti, famiglie, e spesso, diciamocelo, anche gli stessi docenti a cui va attribuita parte della responsabilità del travisamento del programma IRC con quello che non è.

2. Proprio ieri l’altro è arrivata invece una proposta dall’assessore all’istruzione di Roma, Laura Marsilio, per l’affiancamento dell’ora di religione con un’altra SUPPLEMENTARE di storia delle religioni. Sembrerebbe una buona idea e un’ottima opportunità per gli studenti che ne facessero richiesta, anche se c’è giustamente da chiedersi a chi verrebbe affidato tale insegnamento. Se infatti tale attività dovesse tramutarsi in “vetrina” delle varie comunità religiose presenti sul territorio, si renderebbe un cattivo servizio alla scuola e agli studenti con una becera traduzione del sacrosanto diritto al pluralismo. Pluralismo non equivale infatti a bombardare gli studenti, sottoponendoli ad una battaglia ideologica che si combatte nel loro nome, ma che spesso li dimentica. Informazione e formazione sono cose diverse e occorre un personale docente qualificato, individuato dalla scuola anche all’interno delle comunità religiose se serve, ma che non trasformi quest’occasione in una sfilata di confessioni. Educare al dialogo interreligioso, conoscendo giustamente le varie tradizioni culturali e religiose con cui questa nostra Italia sta venendo a contatto, è un’altra cosa.

Tra l’altro pochi sanno che l’insegnamento IRC prevede già ampio spazio per la storia delle religioni e l’approfondimento del tema del dialogo interreligioso e interculturale. Ma del resto è difficile fidarsi di un docente designato dalla diocesi e non dalla scuola. Peccato che, effetti collaterali a parte, è certamente nel collegio docenti il più competente, da quando centocinquant’anni fa sono state abolite le facoltà teologiche dall’università di Stato. Ma questa è un’altra storia.

Quella vera, adesso, ce la stiamo giocando sulla pelle degli studenti. E sarebbe la buona volta che qualcuno si ricordasse che, ora islamica sì o no, sarebbe la loro formazione da mettere al centro, al di là delle esigenze di rappresentatività di ciascuno.

Saretta Marotta