Archivio mensile:Giugno 2008

Concorso “Le chiavi di scuola”

Scatta il concorso «Le chiavi di Scuola 2008»

Dopo il grande successo dell’edizione 2007, la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ripropone il concorso “Le chiavi di Scuola”, aperto a tutte le scuole, per far emergere e conoscere i tanti esempi di buone prassi di inclusione scolastica nel nostro Paese. Per l’occasione è stato predisposto anche uno specifico sito internet

Far emergere e conoscere i tanti esempi di buone prassi di inclusione scolastica nel nostro Paese, contribuendo così al miglioramento della qualità di tutto il sistema scolastico.
Questo è l’obiettivo della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), nel riproporre, anche per il 2008, il concorso Le chiavi di Scuola, iniziativa sostenuta da Enel Cuore ONLUS, che ha ottenuto anche il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione.

Chi partecipa
Al concorso possono partecipare i Consigli di Classe che abbiano realizzato, nell’anno scolastico 2007-2008, un progetto di inclusione scolastica, compresi anche quelli con alunni ospedalizzati o a domicilio, ad esclusione delle classi presenti all’interno di istituti o centri di riabilitazione.
Le iniziative in concorso devono coinvolgere un massimo di due alunni con disabilità all’interno di una classe, l’intera classe, tutto il corpo insegnante e almeno un ente pubblico o privato al di fuori della scuola.
I progetti saranno poi esaminati da un comitato tecnico-scientifico, tenendo conto in particolare della promozione dei diritti umani, delle pari opportunità e dei principi di inclusione sociale.

Come fare
La FISH ha predisposto un sito specifico (www.lechiavidiscuola.it), dove chi è interessato può leggere con attenzione il bando di concorso e iscriversi, entro il 30 settembre 2008, utilizzando il modulo online.
Il termine per presentare il progetto e gli allegati è fissato per il 31 ottobre 2008.

I premi
I risultati saranno proclamati durante il convegno nazionale Le chiavi di Scuola, che si svolgerà entro il 20 dicembre 2008.
Quattro le categorie in concorso (scuola dell’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria e scuola secondaria superiore), nell’ambito delle quali i vincitori verranno premiati con materiale pari ad un valore di 2.000 euro ciascuno.
È prevista inoltre l’assegnazione di due premi di 2.500 euro per menzione speciale a progetti che si siano particolarmente distinti nel garantire i diritti fondamentali e le pari opportunità. (C.G.)

Per ogni ulteriore informazione, come già scritto, si suggerisce di visitare il sito internet: www.lechiavidiscuola.it oppure di scrivere a: concorso@lechiavidiscuola.it.

Rimetti a noi i nostri debiti

http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2008-uno/crediti-universita/stor_10647853_08300.jpgLa campanella ha esalato l’ultimo drin, gli zaini volano in fretta sulle spalle infilando la porta, mentre sbatacchiano dentro allegramente gli ultimi cimeli raccattati in fretta dalla postazione di un anno di battaglia: il borsello coi pennarelli serviti per l’ultimo capolavoro artistico graffiato sulla superficie del banco, la foto dedicata e controfirmata doverosamente da tutti, nessuno escluso, anche da chi di solito non ci si fila, il fido diario zeppo di disegni e frasi da ultimo giorno di scuola. Andata come è andata, non è più tempo per rimpianti, promesse, misericordia da implorare: les jeux sont faits e ora cieli spensierati si aprono sull’orizzonte di una lunga estate, certamente disintossicante fino a settembre.

 

Ma al principio di questa estate 2008, gli studenti italiani decisamente non si riconoscono in quest’immagine annacquata dai ricordi di chi la scuola l’ha finita ormai da un pezzo. Niente gavettoni alla fine di quest’anno scolastico 2007/2008, o per lo meno, c’è ben poco da festeggiare.

 

Quasi in 500.000 sono attesi al varco dell’esame di Stato, esame ripristinato con la vecchia commissione mista, che garantisce sicuramente la serietà di una valutazione che aveva praticamente perso senso, ma che certo non contribuisce ad alleviare lo stato d’ansia dei maturandi. Ancora una volta si rinnoverà l’implacabile rituale della valutazione di un quinquennio, i giorni (e le notti) su cui si concentrano i ricordi commossi di chi c’è già passato e le ansie confuse di chi ancora ci deve arrivare. Per questi quasi ex studenti a metà luglio l’avventura sarà già finita, anche se poi per loro si aprirà l’attesa inquieta del debutto universitario, animata per qualcuno magari da un “sano” discernimento dell’ultimo minuto.

 

Gli studenti che protestano, invece, gli studenti incavolati, quelli a cui si sono “rovinate le vacanze” sono altri. E sono molti di più. Al termine del primo quadrimestre erano due milioni ad aver riportato almeno un’insufficienza in pagella. 7 alunni su 10, il 70% del totale. Ma più sbalorditiva è la cifra complessiva delle insufficienze totalizzate: otto milioni. Praticamente quattro voti sotto il 6 per ciascuno. E altrettanti debiti da recuperare. Quando? Sono già stati attivati durante il secondo quadrimestre i corsi di recupero e sarebbe interessante poter verificare, dati alla mano, quanto siano stati efficaci. Ma il calcolo dovrebbe comunque considerare che normalmente alla fine dell’anno le insufficienze si dimezzano, per reali recuperi o misericordie dei prof, e quest’anno si dimezzeranno molto di più, anche per assottigliare il numero degli studenti che dovranno fare ricorso alle lezioni dei mesi estivi. E dei prof che dovranno tenerle ovviamente.

 

La questione è stata la più dibattuta nell’ultima infilata di giorni prima della chiusura delle scuole, coinvolgendo docenti e studenti fino ai tavoli del ministero. Mentre, infatti, si chiudeva l’anno scolastico alle spalle degli studenti italiani insieme ai portoni d’ingresso degli istituti, un avvicendamento ministeriale si compiva nei palazzi di viale Trastevere. Cambiata la maggioranza parlamentare, cambiata la denominazione (e quindi le competenze), e ovviamente cambiato il ministro, ci si attendeva il consueto rituale dei neoprovvedimenti che, non avendo avuto neanche il tempo di essere attuati, già reclamano di essere superati. Ma il ministro Gelmini almeno per il momento pare voler sfatare anche quest’ultimo cliché. A chi reclamava una facile moratoria per risolvere il problema dei debiti scolastici dopo il ricorso COBAS respinto dal Consiglio di Stato il 4 giugno, il ministero ha risposto con una circolare che non ha smentito esplicitamente il fine educativo sotteso dal decreto Fioroni, ma che, riconoscendo le criticità emerse in merito alla pratica attuazione delle strategie di recupero nella complicata babele delle scuole dell’autonomia, ha stanziato ulteriori fondi per l’approntamento dei corsi di recupero e ribadito alcuni criteri, come la tassatività del termine del 31 agosto, rendendo più “elastici” altri, come la “consistenza oraria” che può essere inferiore alle 15 ore e la possibilità di ricorrere a insegnanti di classi diverse da quelle frequentate dai ragazzi durante l’anno.

 

Respinta quindi la soluzione del “condono”, scelta sicuramente utile a risolvere il problema contingente degli studenti che a settembre affronteranno gli esami, loro malgrado, impreparati, ma che ricorrerebbe a quel meccanismo poco virtuoso per il quale le scuole, sentendosi assolte, certo non sarebbero incentivate a mobilitarsi per dare attuazione al decreto ministeriale l’anno prossimo. Un meccanismo ben poco educativo al quale però purtroppo da tempo nel nostro Paese siamo abituati. E mentre si chiude la vicenda dei debiti scolastici, partita in verità tutta aperta rimandata a settembre (ma si spera non alle finanze private delle famiglie), un altro provvedimento è stato varato dal Governo appena ieri: annullato il decreto interministeriale del dicembre scorso, varato in risposta allo scandalo dei “furbi” all’università, che assegnava ai fini dei test di ammissione fino a 25 punti di bonus in base al curriculum di merito delle scuole superiori. A settembre dunque appuntamento ai blocchi di partenza senza vantaggi per nessuno, azzerato il curriculum di studi della scuola dell’obbligo, ma il problema del numero chiuso certamente non è risolto. Rimane la questione che don Milani amerebbe chiamare del “fare parti uguali tra disuguali” e soprattutto ci sarebbe da chiedersi se sia proprio il caso di gettare insieme all’acqua sporca il principio della continuità del proprio curriculum di studi, pur con i suoi premi e le sue disavventure…

(pubblicato su “Il fatto del giorno” )

E’ uscita la circolare sui debiti

Il 4 giugno il Ministero ha sciolto il nodo riguardo gli esami di recupero di settembre, inviando una circolare a tutte le sedi scolastiche. Ecco come si procederà per quest’anno…

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Ordinamenti del
Sistema Nazionale di Istruzione e per l’Autonomia Scolastica
   
Roma, 4 Giugno 2008
Oggetto: attività di recupero e scrutini finali.
Negli interventi di sostegno e di recupero per il saldo dei debiti scolastici sono state evidenziate criticità da più parti. Tenuto conto che l’anno scolastico è ormai nella fase conclusiva e in considerazione altresì del lavoro compiuto dalle scuole nell’ambito della loro autonomia progettuale, risulta, allo stato attuale, impraticabile una modifica dell’impianto definito dalle disposizioni vigenti e, in particolare, dal D.M. n. 80/2007.E’ evidente, tuttavia, che prima dell’inizio del nuovo anno scolastico si dovrà procedere ad un’ampia riflessione sulle criticità emerse nel corrente anno e rilevate anche dal monitoraggio in atto.

L’analisi da promuovere dovrà, fra l’altro, riguardare la presenza delle condizioni per la piena realizzazione del principio secondo cui le attività di sostegno e di recupero costituiscono parte ordinaria e permanente del piano dell’offerta formativa.

Le eventuali ipotesi emendative saranno poi oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria, le associazioni professionali, le associazioni dei genitori, le consulte e le associazioni degli studenti.

In considerazione della complessità degli interventi promossi o da promuovere e per venire incontro alle richieste delle scuole, l’Amministrazione ha destinato all’attuazione degli stessi risorse finanziarie per euro 57 milioni, aggiuntive rispetto a quelle già previste dalla disciplina contrattuale del comparto.

Complessivamente, pertanto, sono in corso di erogazione alle scuole le seguenti somme:
– euro 197 milioni previsti dalla sequenza contrattuale, sottoscritta in data 8 aprile 2008 tra l’ARAN e le OO.SS, relativa al fondo di istituto; trattandosi di finanziamenti che confluiscono nel fondo unico dell’istituzione scolastica, va precisato che detta quota è finalizzata al recupero e al sostegno;
– euro 57 milioni, sulla base dell’art. 1, comma 634, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007).

Ciò premesso, si ravvisa l’opportunità di sottolineare che il D.M. n. 80/2007 e, soprattutto, l’O.M. n. 92/2007, fissano criteri da assumersi “di norma”, lasciando in definitiva all’autonomia della scuola le scelte organizzative inerenti gli aspetti fondamentali, quali ad esempio:
– consistenza oraria dei corsi;
– modalità di utilizzo dei docenti, anche di classi diverse;
– modelli di intervento (corsi di recupero, assistenza allo studio individuale, utilizzo della quota del 20% dell’orario curricolare, ecc.).

Un aspetto particolare riguarda i tempi di realizzazione degli interventi e delle conseguenti verifiche.
Al riguardo, nel rispetto della programmazione già definita da parte delle singole istituzioni scolastiche, si precisa che entrambe le disposizioni richiamate prevedono che “di norma” i suddetti interventi e le conseguenti verifiche si concludano, salva ovviamente la possibilità da parte delle scuole di anticipare tale data, entro il 31 agosto.
Eventuali proroghe, motivate da particolari esigenze organizzative, saranno adeguatamente valutate anche in relazione alle implicazioni correlate all’avvio del nuovo anno scolastico. Le iniziative di recupero e la loro valutazione dovranno, comunque, concludersi entro la data di inizio delle lezioni.
Si richiamano, inoltre, le vigenti disposizioni sulla programmazione dell’attività didattica, espressione dell’autonomia delle scuole, che prevedono la possibilità di organizzare interventi di sostegno già nella fase iniziale dell’anno scolastico per rafforzare e consolidare il livello delle competenze funzionali ad un proficuo prosieguo del percorso.

Per il puntuale avvio dell’anno scolastico, nella fase di adeguamento dell’organico alle situazioni reali, i Dirigenti scolastici potranno proporre eventuali variazioni alla consistenza delle classi già determinate in organico di diritto, anche in riferimento a rilevanti scostamenti nel numero degli studenti per classe, accertati o ipotizzabili, a seguito delle valutazioni al termine dei corsi di recupero.

IL DIRETTORE GENERALE
Mario G. Dutto

Recupero dei debiti. A settembre che fine fanno?

I Cobas della Scuola (i sindacati di base, diversi da quelli confederali come CISL, UIL e CGIL) avevano avanzato ricorso al Consiglio di Stato relativamente al recupero dei debiti scolastici. Avevano chiesto l’annullamento del decreto fioroni del novembre 2007, affermando che le scuole per la maggior parte non hanno organizzato corsi e seri strumenti di recupero. Oggi la notizia. Il consiglio di Stato ha respinto il ricorso.

In effetti ci sembra che le strategie previste dal decreto ministeriale per il recupero dei debiti siano alla prova dei fatti incerte nell’ambito della pratica attuazione nelle scuole dell’autonomia. Resta quindi il problema degli studenti che a settembre affronteranno gli esami di riparazione, loro malgrado, impreparati. è urgente quindi una soluzione. Tuttavia non vorremmo che il meccanismo della “sanatoria” ipotizzato da alcuni, anche se utile a risolvere il problema contingente, andasse a smentire il principio della riparazione dei debiti su cui il decreto Fioroni aveva fatto fare dei passi avanti. Va risolto il problema degli strumenti e delle modalità di recupero, ma un “condono” forse non incentiverebbe le scuole a mobilitarsi per dare attuazione al decreto ministeriale l’anno prossimo.

Forum delle associazioni. Il primo incontro col Ministro

Oggi il Forum delle Associazioni studentesche maggiormente rappresentative (ASR) ha incontrato per la prima volta il Ministro Maria Stella Gelmini. Dopo un veloce giro di tavolo di presentazione delle associazioni presenti al Forum, ciascuna componente studentesca, su invito del ministro, ha esplicitato le priorità e gli interventi che a proprio parere sarebbero da attuare più urgentemente durante questa legislatura. Il Ministro, in preparazione alle prossime sedute del Forum a cui pare abbia promesso di essere sempre presente, ha chiesto a tutti, al di là delle richieste in merito ai singoli interventi, la capacità di una riflessione più ad ampio respiro (“filosofica”, ha provato a chiamarla, intendendo comunque un taglio socio-educativo) sulla scuola e il sistema di istruzione e formazione. Questo ci fa pensare (ma lei non l’ha detto esplicitamente) che abbia in mente di metter mano organicamente e concretamente alla riforma lasciata inattuata dal ministro Moratti e poi “smontata” dal cacciavite Fioroni. Prendendo spunto dagli interventi delle associazioni studentesche, ha poi promesso una riflessione in merito alla riforma degli Organi Collegiali, i cui progetti di legge elaborati dalle commissioni parlamentari giacciono da tempo alla Camera mai discussi. Ha poi fatto presente realisticamente (ha insistito molto su questo punto) le possibilità finanziarie di questo Ministero, per cui ha invitato a concentrarsi su interventi che siano davvero priorità ta i tanti altri sicuramente urgenti. Riguardo poi ai provvedimenti nati su iniziativa del ministero Fioroni ha promesso per quanto possibile continuità. La carta “Iostudio” potrebbe, su suggerimento di tutte le associazioni del Forum, venire estesa anche agli universitari. La riflessione sul diritto allo studio probabilmente continuerà ad essere intrapresa dai tavoli del Forum. Infine il Ministro ha chiesto il parere delle associazioni riguardo al nodo dei debiti formativi, anticipandoci la prossima uscita di una circolare chiarificatrice in merito.