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Racconti di Mo.Ca/2

Alghero-Bosa riparte dalla Mo.Ca!!!

All’inizio di ogni nuovo anno abbiamo a che fare con nuove ondate di riforme scolastiche a cui automaticamente segue il dissenso di noi studenti, manifestato attraverso scioperi, cortei e occupazioni. Ma qualcuno ha mai fatto proposte concrete?

Da questa domanda nasce il “movimento in cantiere”, attraverso cui il MSAC si apre al confronto chiamando in causa il ministero e gli studenti. Ed anche noi msacchini della diocesi Alghero-Bosa siamo stati chiamati a dire la nostra! Dopo un estenuante e lungo viaggio, tra aeroporto e caselli autostradali siamo giunti a destinazione: CASTELLAMMARE DI STABIA! Yeah =D !!!

In questi tre giorni il MSAC è passato “dalla protesta alla proposta” con l’aiuto di illustri ospiti: Max Bruschi, consigliere politico del ministro dell’istruzione, Rosario Carello, conduttore di “ A Sua immagine”, Patrizia Boretti e Giuseppe Mingione, entrambi tecnici ministeriali, l’onorevole Letizia De Torre, membro della commissione Cultura della Camera dei Deputati, ed infine Franco Miano, il nostro presidente nazionale dell’AC.

Con Rosario Carello, abbiamo esaminato le varie mobilitazioni studentesche, il loro stile e i risultati mai ottenuti. E’ dunque emerso che né la massa né il singolo possono rivoluzionare il sistema, soprattutto se la strategia usata è quella dell’urlo fine a se stesso, che preclude l’ascolto e il dialogo.

La scelta dello strumento svuotato dall’usura, cioè metodi di proteste usati e riusati, non porta a nessun risultato; l’alternativa è ripartire da un gruppo ristretto, ben guidato, che inizi a seminare idee e fare opinione; noi msacchini dunque, siamo l’ANTIDOTO alle vecchie proteste! Il MSAC infatti crea reti di pensiero, costruendo ponti invece che muri.

Partendo da questa introduzione, abbiamo affrontato i laboratori tematici; abbiamo esaminato le tematiche di ogni laboratorio (organi collegiali, diritto allo studio, didattica), supportati da esperti e da tecnici ministeriali e confrontandoci con i ragazzi delle altre regioni, abbiamo elaborato delle proposte concretizzabili da sottoporre all’attenzione del ministero.

Sono stati senza dubbio tre giorni intensissimi, caratterizzati dalla riflessione, dallo studio e dall’analisi riguardo la nostra cara scuola; ma purtroppo temiamo che dopo un’esperienza così intensa, non avendo avuto il tempo di assimilare per bene quanto appreso, questa grande quantità di informazioni e nozioni ci scivoli addosso, perdendo di valore.

Tuttavia non ci scoraggiamo assolutamente! La MoCa non è stata un’esperienza costruttiva solo per noi membri d’equipe, ma diventa uno strumento da cui riPARTIRE, per appunto costruire, innovare e solidificare la nostra realtà di MSAC diocesano!

Inoltre, è una gioia per noi accorgerci effettivamente che non siamo soli; l’incontro con altri msacchini proprio come noi, che vivono situazioni e problemi simili ai nostri nelle loro realtà cittadine, ci ricorda che il movimento ci unisce e sostiene tutti, ci riunisce in una comunità cattolica e scolastica senza frontiere, facendo nascere in noi un forte senso di appartenenza ed esultanza…

Infine, come non parlare anche della nostra stupenda equipe nazionale! 😀 E’ forse anche un po’ strano, per quanto straordinario e speciale, credere che ragazzi poco più grandi di noi siano in grado di organizzare tutte le attività ed iniziative che il MSAC propone, di sostenerci in maniera concreta e di volerci così bene!

Questo ci fa riflettere, ma soprattutto credere in noi stessi e nelle potenzialità che abbiamo da offrire al nostro MSAC! Anche noi siamo perciò in grado di grandi cose; attraverso piccoli passi ma puntando a grandi obiettivi la nostra esperienza di MSAC può perciò prendere il volo; nello zaino abbiamo semplicemente bisogno di una penna, della Bibbia, del giornale, di tanto impegno e sacrificio e di tanta, infinita passione! WE CARE!

W IL MOVIMENTOOO! =D

di Laura, Stefania, Rossella e Giovanni(Alghero-Bosa)

Membri dell’equipe diocesana MSAC

Racconti di Mo.Ca/1

“La vita è azione, è movimento, ed anche la mia vita deve essere azione, movimento continuo, senza pause. Movimento ed azione tendenti all’unico fine dell’uomo: salvarsi e salvare. […] Ho bisogno di orizzonti sconfinati, di cieli luminosi e stellati, di mari e di oceani immensi”. Sento che siamo fatti per il cielo. Voglio impegnarmi, voglio purificarmi, santificarmi per poter dire al più presto: Signore sono pronto, fai di me ciò che vuoi”.

Il MSAC, Movimento Studenti di Azione Cattolica, ha aperto la seconda edizione della Mo.Ca, Movimento in Cantiere, con l’invito di Alberto Marvelli a ricercare il cielo non con il naso all’insù, ma nella vita frenetica di tutti i giorni.
Si potrebbe pensare infatti che nella frenesia il Signore sfugga, ma se in quello che facciamo mettiamo sempre passione e amore, allora la frenesia di quella vita sarà in realtà il vortice dell’amore di Cristo che travolge noi e chi ci sta intorno: quello stesso vortice che ha avvolto noi studenti del Movimento nei tre giorni di “cantiere” presso il Campus Ras, a Castellammare di Stabia tra il 24 e il 26 aprile, in cui ci siamo spesi per fare di questo mondo il nostro mondo. Ciascuno di noi infatti ha dato alla scuola una parte di sé collaborando insieme a tre tecnici ministeriali, Max Bruschi, Patrizia Boretti e Giuseppe Mingione, per fare delle esigenze degli studenti delle concrete richieste di riforma in merito ad Organi Collegiali, Diritto allo Studio e Didattica, da presentare al Ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, nel corso del Forum delle Associazioni Studentesche.
E mentre gli ospiti si alternavano sul grande divano rosso, nell’aria si respirava la voglia di fare, di conoscere, di mettersi in gioco, di impegnarsi, di imparare quanto più possibile affinché, tornati nelle nostre scuole, con il cuore infiammato di coraggio, le sette sporte di pezzi avanzati, come ha raccomandato l’assistente nazionale don Nicolò, potessero essere ciò che ci portiamo a casa e potessimo così diventare noi stessi quei sette pani e quei pochi pesciolini da donare alla folla.

Valeria e Giovanni (MSAC Lucera-Troia)

Appuntamento con “Lo spillo” sulla Rai: il MSAC di Pisa in TV

Domenica mattina, nell’ambito del programma A sua immagine di RAIUNO, condotto da Rosario Carello, andrà in onda la testimonianza registrata a Pisa nel corso di una riunione di redazione de “Lo spillo”, lo storico giornalino del MSAC pisano. In studio saranno presenti poi Daniela Cocco, segretaria nazionale dei Giovani, e Chiara Finocchietti, vicepresidente. La puntata va in onda alle 10.

Seguite il MSAC in tivù!!!!

yeah!!

Il nostro designer

Scommetto che vi stavate chiedendo da settimane chi fosse l’autore di quel logo così bello! ed ecco il momento di svelare l’arcano e rivelarvi l’autore, del tutto fai-da-te, del logo della nostra moca 2009. Si tratta di Nicola Manuto, msacchino dell’equipe diocesana di ANDRIA. Ringraziando il nostro grafico msacchino, gli facciamo tanti in bocca al lupo.. anzi, in bocca all’asinello!!!

Due segretarie su Radio INBLU: Lucia di Forlì parla della Mo.Ca

Radio INBLU è il canale radiofonico della CEI (coordinato a SAT2000, il canale televisivo, e AVVENIRE, il quotidiano cartaceo). Ada Serra, conduttrice del programma “Controcorrente” del sabato pomeriggio, questa settimana ha intervistato due segretarie msacchine: Saretta, ma soprattutto Lucia di Forlì. Ascoltatele a questo link parlare dei giorni di preparazione alla Mo.Ca!!!

http://213.203.151.62/controcorrente/contro_090418.mp3

NOLA ha “Facoltà di Scelta”!

Il 7 e 8 marzo si è svolta alla Casa del Clero di Nola “Facoltà di scelta”, un weekend di orientamento universitario organizzato dall’equipe diocesana del MSAC in collaborazione con la FUCI di Nola.

Forti dell’esperienza di “Saranno Matricole” del maggio 2008, abbiamo pensato di proporre una due-giorni con la volontà di concedere agli studenti un tempo più adatto per poter affrontare una “prima” riflessione su una scelta (quella universitaria) che reputiamo molto importante. Quasi a dare continuità al percorso iniziato idealmente lo scorso anno, abbiamo pensato di non soffermarci sull’analisi delle facoltà universitarie presenti sul nostro territorio. Il cuore del nostro weekend è stato il tema della scelta nella speranza di poter aiutare gli studenti ad assaporare il gusto del discernimento e di poter dare la possibilità di esprimere (e possibilmente affrontare) i loro dubbi e le loro difficoltà. La scelta universitaria è sempre stata una scelta molto difficile: ”Quale facoltà è più giusta per me?” “Cosa mi piace davvero?” “E se poi ho scelto male?” “E se non lavorerò mai?” … Per trovare una risposta, seppure parziale, tutte queste domande hanno bisogno di una riflessione articolata, riflessione che ci siamo proposti di avviare in questi due giorni

Il weekend è cominciato sabato pomeriggio con un laboratorio (introdotto dalla canzone “Costruire” di Niccolò Fabi) che riguardava la proiezione che ognuno ha di se nel futuro, per poi passare ad una prospettiva leggermente diversa: ”Cosa dicono e pensano gli altri di me?” “Gli altri come mi vedono?” “Quali attese hanno su di me i miei genitori, gli amici, i prof, il don …?”. Questo laboratorio è stato seguito da un momento di preghiera guidato dal nostro assistente, che ha invitato i ragazzi a non farsi “illudere” e a non farsi “confondere” ma a pensare seriamente a cosa si vuole da sé stessi, incoraggiandoli a capire o a scoprire l’importanza di quel famoso discernimento.

La domenica la riflessione è stata un po’ più mirata. Al mattino, dopo le lodi e la colazione, si è svolta una “galleria”. Un insieme di suoni, immagini e parole che rimandavano a qualcosa di più profondo: lo stile della scelta. Scegliere è difficile, specialmente quando si ha la sensazione che quella scelta possa davvero cambiare tutta la propria vita, in qualche modo si prova una vertigine, la vertigine del non sapere se quella che stai per prendere è davvero la scelta giusta!

La galleria iniziava con una canzone, “Il canto dei mestieri” di Ivano Fossati, che richiamava l’importanza di una scelta utile, utile sia a me (perché mi da pienezza) sia agli altri (perché come diceva un “montanaro”: <<il Sapere serve solo per darlo>>). La galleria proseguiva con la lettura di un brano tratto dal “Senso religioso e fatto cristiano nella pedagogia di Don Giussani” di Don Primo Soldi che, invece, metteva in luce una scelta consigliata rivelandone la parzialità, poiché (pur riconoscendo l’utilità dei consigli) il rischio è quello di “delegare” e di scegliere di “non scegliere”. Poi, è stato il turno dello spezzone del film “Billy Elliot”, che metteva in risalto la bellezza di una scelta appassionata che non risponde ai bisogni di utilità sociale ma risponde, piuttosto, alle proprie inclinazioni, alle proprie passioni. La galleria terminava con l’immagine di un dado che poneva in risalto l’importanza e la necessità di una scelta responsabile. Una scelta che sia meditata e non lasciata nelle mani del caso (ecco il perché del dado), responsabile perché si sceglie di seguire le orme, spesso un po’ sbiadite e quindi difficili da osservare, della responsabilità.: responsabilità dello studio e della ricerca della verità come stile dello studio.

Terminata la galleria, i ragazzi sono stati invitati ad un “aperitivo” molto speciale. Erano, infatti, presenti due ospiti d’eccezione: un professore universitario e una studentessa fucina. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della scelta responsabile. Il dibattito poi ha interessato anche altre questioni. I ragazzi, in particolare, erano curiosi di sapere la differenza tra lo studio universitario e quello liceale. Il week end si è, poi, concluso con un’intesa e partecipata celebrazione eucaristica.

In quei giorni si è creata un’atmosfera molto serena, che invitava davvero alla riflessione. Era appunto questo il nostro obiettivo dichiarato: cercare di creare un’atmosfera tale da rendere sereni i ragazzi nella riflessione, fare in modo che si sentissero a loro agio e, mettendo da parte i soliti pensieri, si concedessero un po’ di tempo per pensare a loro stessi. Nessuna presunzione che questo week-end potesse bastare a portare a termine il percorso tortuoso della scelta universitaria, ma speriamo possa essere stato un buon punto di partenza o una buona tappa per riprendere più spediti verso la meta!

Il MSAC di Nola

Guarda la photogallery: http://picasaweb.google.it/aci.nola/FacoltaDiScelta09#

Scarica i materiali: http://www.azionecattolicanola.it/materiali/msac/

Reggio Calabria si muove!

pubblichiamo qui l’articolo inoltratoci dal circolo diocesano MSAC di Reggio Calabria, che nel mese di dicembre ha organizzato col Consiglio diocesano di AC e col settore giovani una festa MSAC per tutti i giovanissimi studenti della diocesi…. dal titolo, appunto, “Mi piaci se ti muovi!”. come ci racconta Amos, del sg diocesano “La parte più bella – devo dire – è stata la partecipazione dei msacchini nella preparazione delle festa e il loro darsi da fare perché tutto andasse per il meglio; si sono presi a cuore tutti gli aspetti della festa con grande entusiasmo e cura”. Allora in bocca al lupo al MSAC di Reggio C. In MSAC we trust! Oh- yeah!

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Festa MSAC 2008 di Reggio Calabria: MI PIACI SE TI MUOVI!

Il 13 dicembre scorso più di 200 ragazzi, provenienti da ogni parte della città e da ogni scuola, si sono ritrovati nell’aula magna del liceo artistico “Mattia Preti” per l’annuale incontro organizzato dall’equipe del Movimento Studenti, la festa MSAC 2008!
Questa volta il tema dell’incontro è stato piuttosto particolare e divertente, basato sul famosissimo film Madagascar: Mi Piaci Se Ti Muovi!!! Tutti vi starete sicuramente chiedendo che relazione c’è tra un cartone animato e noi studenti; ebbene, è inutile negare come noi giovanissimi, al sicuro nel nostro gruppo e nella nostra parrocchia, siamo spesso frenati, durante la nostra vita scolastica, nell’esprimere il nostro punto di vista, le nostre idee, i nostri sentimenti dalle paure più varie rimanendo, quindi, nascosti e inermi davanti alla realtà quotidiana di cui dovremmo, invece, essere i protagonisti. E così, i ragazzi del MSAC hanno ben pensato di organizzare un momento per “svegliarci” e dare vita alle nostre sensazioni e alle nostre idee, sotterrate dalla montagna di pregiudizi e paure di cui ognuno di noi è vittima.
Quindi, verso le quattro del pomeriggio, dopo un breve momento di festa tutti insieme, la festa MSAC ’08 inizia ufficialmente con una bellissima e sentita preghiera comunitaria, per poi dare spazio al discorso di benvenuto del Presidente dell’Azione Cattolica, Ettore Triolo, e dell’Assistente del Settore Giovani e del Movimento Studenti, don Gaetano Galatti. Segue un divertentissimo video di presentazione
del Movimento, per poi entrare nel vivo della festa con un videoclip che ne presenta il tema, prendendo in prestito alcune immagini dal film Madagascar, nel momento in cui gli animali protagonisti sentono il bisogno di evadere dallo zoo dove si sentono prigionieri ma hanno paura di ciò che c’è oltre il cancello. Dopo aver individuato e analizzato le paure che incontriamo nell’ambiente scolastico grazie al contributo della nostra carissima amica, la prof.ssa Giovanna Canale, via ai gruppi di studio per “processarle” una volta per tutte, dividendoci all’interno di ognuno in tre sottogruppi, proprio come in un vero tribunale (accusa, difesa e corte). Infine, ci riuniamo nuovamente per preghiera finale, ringraziamenti e distribuzione dei gadget, un piccolo segno della festa. Anche questa volta i ragazzi del MSAC hanno svolto un lavoro impeccabile e adesso, analizzate e sconfitte le nostre paure, non rimane che metterci in………MOVIMENTO!!!

Come sono andate le SdP ad Andria

“I CARE: l’importante è partecipare” è questo il motto che accompagna le Scuole di Partecipazione per Studenti (Anno primo e secondo), progetto partito nel’Ottobre 2007 e ripreso nell’Ottobre dell’anno successivo e destinato a mai concludersi.

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica di Andria, circolo diocesano “Alberto Marvelli” ha deciso di abitare la scuola intensamente e attivamente, con la cadenza di tre giorni ogni anno, ha affrontato con la comunità studentesca diocesana e con l’aiuto di alcuni esperti alcuni degli argomenti più scottanti e che più deve premere conoscere lo studente per “sopravvivere” e poi “vivere al meglio” in quella giungla quotidiana che è la società moderna. Il modo migliore per educare la comunità è partire da quest’età, perché è il momento migliore per porre lo studente in rapporto al territorio in cui vive e in cui comincia ad affacciarsi al bisogno di partecipazione alla vita studentesca e successivamente cittadina.

Torna così sempre più attuale l’I CARE di don Lorenzo Milani, quel “mi interessa, mi sta a cuore” che ci invita ad essere semplici “eroi” nel quotidiano e del quotidiano. La “missione” avviata il 1 Ottobre 2007 ha animato il cuore di tutti gli studenti che credono nel’importanza della Responsabilità, “quasi eroica”, che tutti i giorni consapevolmente e inconsapevolmente è loro affidata. Studenti che cercano nella scuola un fine grande. Oggi proprio noi studenti abbiamo bisogno di una scuola che sia punto di riferimento, luogo di crescita formativa ed educativa, di confronto e dialogo, una scuola che aiuti a costruire le basi del nostro futuro. Abbiamo bisogno di una Scuola di Partecipazione.

Barbiana ha insegnato a sapere, a saper fare, a saper essere. Questa è la scuola che ha insegnato a diventare uomini, donne, cittadini di un domani che è già oggi. E’ quel sapere non fine a se stesso, quel sapere che serviva solo per metterlo al servizio del prossimo. E’ con questo spirito che nasce il progetto Scuole di Partecipazione per studenti.

Il MSAC di Andria ha deciso di trasformare la scuola in palestra di vita per fare esercizi molto particolari, di cittadinanza studentesca con degli atleti altrettanto particolari: gli studenti, rappresentanti (di classe e di istituto) e rappresentati.

Durante il primo anno (nei giorni 1-3-5 Ottobre 2007) ci siamo chiesti perché partecipare, che senso ha la partecipazione scolastica. Ripercorrendo la storia degli ultimi 40 anni abbiamo analizzato in modo critico il protagonismo studentesco, a partire da quell’anno rivoluzionario che è stato il 1968 sino ad arrivare ai giorni nostri. Soprattutto si è affrontata la crisi della partecipazione studentesca con l’intervento di un docente universitario che i cambiamenti li ha voluti e li ha vissuti fino in fondo (avv. Sabino Liso).

Nel secondo giorno ci siamo spinti verso la ricerca di uno “studente-cittadino” coscienzioso, con l’aiuto di un giovane assessore (Francesco Delfino) e di un docente di geografia ( Francesco Bartucci). L’insegnamento trasmesso è che noi tutti possiamo essere cittadini e studenti allo stesso tempo, che si prendono cura della loro vita. E’ molto importante informarsi e informare quante più persone di quello che accade non solo tra i banchi di scuola ma soprattutto agli angoli delle strade. Il buon cittadino e buon studente sente la responsabilità di sapere, e questo consente a tutti noi di essere attenti osservatori di tutto ciò che ci succede intorno.

“Statuto-autonomia-disciplina: regoliamoci!!!” è stato, invece, il titolo dell’ultimo giorno di Scuole di Partecipazione – Anno I. Lo studente deve sentire il bisogno di conoscere e di sapere “tutto ciò che lo regola”. Durante la trattazione del tema, abbiamo riscontrato che ben pochi erano a conoscenza di cosa fosse lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, eppure esiste, è la nostra carta, dovremmo conoscerla, anche perché descrive in modo (quasi) esaustivo come dovrebbe svolgersi la vita all’interno della scuola, dai diritti ai doveri degli studenti, alla coordinazione della vita scolastica, alla neointrodotta disciplina. Per l’illustrazione del documento ci è venuta in aiuto l’allora segretaria Nisia Pacelli e come se non bastasse ha presentato in maniera approfondita il Manifesto degli Studenti approvato a Chianciano lo stesso anno.

Passa un anno, e ad Ottobre 2008, nei giorni 6, 8 e 10, torniamo ad abbracciare la seconda parte del progetto: l’autonomia scolastica e l’importanza di fare rete. Riscopriamo vecchie conoscenze, che sono tornati a sostenerci, e conosciamo volti nuovi, ansiosi di affrontare le tematiche preannunciate e saziare quella fame di conoscenza che dovrebbe caratterizzare un adolescente. E la responsabilità ha giocato un ruolo cruciale in questo secondo anno.

Ma come imparare a partecipare? Innanzitutto vivendo la scuola a 360 gradi, agendo, parlando, prendendo lezioni di vita, portandole fuori dalle mura scolastiche, abitando la città, diventando “responsabili”. E’ da qui che siamo partiti per discutere con i ragazzi presenti il primo giorno della responsabilità (quella dei rappresentanti di classe e di istituto) e della responsività (quella di tutti gli studenti). Cosa ne è emerso? Tutti siamo degli ottimi rappresentanti e/o rappresentanti ma sono davvero in pochi quelli che assolvono alle “proprie funzioni” con la responsabilità necessaria di chi ha un incarico ed ha l’obbligo di portarlo a termine. E’ dunque necessario che chi elegge e chi viene eletto conosca bene anche un po’ di “cose della scuola” motivo per cui il secondo e il terzo giorno si sono affrontati temi riguardanti la legislazione scolastica, dall’autonomia (legge “Bassanini uno”), allo “Statuto delle Studentesse e degli Studenti” spesso tirato in ballo durante la tre giorni di formazione e alla Riforma dei Saperi. Un po’ di cenni dai quali prende spunto il tema “scottante” di queste “Scuole di Partecipazione”: Scuola-Famiglia-Territorio, “La ricchezza di fare Rete”, un confronto diretto tra studenti per la scuola e rappresentanti per le altre componenti educative.

Con la collaborazioni di ospiti d’eccezione come la Segretaria Nazionale del Movimento, Saretta Marotta e i professori Nicoletta Ruggiero e Antonio Quacquarelli, infatti, si è esplorato in modo esaustivo l’argomento attraverso 3 incontri “faccia a faccia” diversi tra loro, come dopotutto lo sono le persone, ma legate dal filo sottile del progetto di una rete che si estende a tutto lo scibile umano. Scuola-Famiglia-Territorio non sono che l’inizio di una rete ancora più grande, sterminata, che ricopre il mondo intero, fatta di informazioni, di confronti, di collaborazione che partono e tornano però sempre alle fondamenta dove verranno raccolte e messe in pratica come insegnamenti a chiunque voglia coglierle e quindi rendersi partecipe.

Con la presentazione della Proposta Formativa dell’Anno Scolastico 2008/09 e l’invito all’intera comunità studentesca di partecipare anche alle nostre future iniziative e di portare nel cuore gli insegnamenti loro regalati si è conclusa anche la seconda edizione delle Scuole di partecipazione per Studenti e il ciclo biennale che lo caratterizza.

MSAC – Diocesi di Andria