Incontro con il Ministro del 24 ottobre

Carissimi msacchini,
sono Marco, e ieri ho indegnamente sostituito Saretta nel “faccia a faccia” con il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini: certamente la nostra grande segretaria avrebbe saputo comunicare in modo più approfondito la ricca riflessione del Movimento sull’attuale momento della scuola!

In ogni caso ci tengo davvero molto a raccontarvi cosa è successo in quei 10 minuti di colloquio e le mie impressioni personali. Innanzitutto, sono stato ricevuto insieme a Luca Bilardo, vicepresidente della Fuci: si è trattato di un piccolo ma significativo “esercizio di condivisione”, del quale siamo davvero felici.

Fatta questa premessa, andiamo ai fatti. Al ministro ho cercato di esporre i punti salienti ricavati dalle recenti audizioni parlamentari del Msac: le perplessità sulla diminuzione del monte-ore e sui tagli al corpo-docente e amministrativo, le preoccupazioni per il dimensionamento degli edifici, la richiesta di una legge-quadro sul diritto allo studio, le proposte per la formazione e il reclutamento degli insegnati. Ovviamente, abbiamo ribadito tutte le riserve sul metodo della decretazione d’urgenza, poco adatto quando al centro c’è un bene prezioso per la società quale la scuola.

Il ministro ha fornito delle rassicurazioni, specie sulla questione del dimensionamento degli istituti: a suo avviso la razionalizzazione sarà di tipo amministrativo, senza andare ad intaccare i presidi scolastici nelle periferie del Paese. Ovviamente stiamo a vedere. Dal punto di vista politico, vi riporto questa che mi sembra essere la sua riflessione più importante: “Se non si operano tagli sulla spesa corrente non ci potranno essere investimenti sul diritto allo studio e sulla qualità”. Quanto al ricorso al decreto, l’ha giustificato con la necessità di lanciare subito dei “segnali educativi” e di farlo “in tempo per l’inizio dell’anno scolastico”.

Luca, sul versante universitario, ha sottolineato le preoccupazioni circa lo strumento della fondazione privata come soluzione agli sbilanci delle università, e sul “blocco dei precari”, che potrebbe danneggiare nuove generazioni di studiosi.

Qui finisce il mio compito da cronista e iniziano le (poche e brevi) opinioni personali:
– a mio avviso ogni confronto istituzionale va accolto con serenità e spirito costruttivo, anche se è evidente che quello di ieri è avvenuto in forte ritardo rispetto all’iter di alcuni provvedimenti (non di tutti, per fortuna!);
– le audizioni hanno avuto un impatto mediale enorme, superiore, in fondo, alla stessa sostanza dei “faccia a faccia”;
– in un clima così avvelenato (troppo, davvero troppo…), mi sono reso conto che proprio il nostro/vostro incredibile lavoro, ispirato da un sano e gratuito amore per la scuola, può essere uno strumento incredibile al servizio di tutti, sia di chi deve decidere sia di chi deve valutare i provvedimenti adottati.

Alla luce di tutto ciò vi volevo ringraziare di cuore: perché state aiutando tutta l’associazione a maturare una sensibilità sempre più forte verso la scuola, perché con grande senso civico e generosità abitate, da credenti, tutti i luoghi della partecipazione studentesca.

Marco