Faldone P&D on line secondo quadrimestre

Social Network: l’impegno sociale a scuola

E’ questo il titolo della quarta tappa della proposta formativa MSAC 2010/2011. Questo faldone vuole sognare “una scuola che si impegna”, una scuola che faccia dell’attenzione alle problematiche sociali un punto imprescindibile della sua offerta formativa.

Le schede di questo faldone sono tre, ed ognuna si occupa di un diverso ambito di impegno che può interessare la scuola. La prima riguarda il problema energetico e del riciclo. Anche se per alcuni questa tematica può sembrare una minestra scaldata, ci sono tantissime scuole e zone d’Italia in cui questa non è nemmeno una preoccupazione. Cos’è l’energia? Da dove si ricava? Che peso può avere il riciclo nella politica energetica di uno stato e di una città? Come può contribuire la scuola a questa “buona battaglia”?

La seconda scheda riguarda la donazione degli organi. Succede che ci si interessi di questi temi solo quando si viene toccati in prima persona. La disponibilità di persone che rinunciano ad una piccola parte di sé per la vita degli altri è sempre necessaria, l’esigenza medica di disponibilità è costante. Tuttavia a causa dell’ignoranza del problema, della disinformazione riguardo alle modalità e ai rischi della donazione, sono sempre troppo poche le persone che si prestano a donare gli organi.

Infine, la terza scheda mette a tema l’orientamento al lavoro. Questa tematica non è slegata dal mondo della scuola superiore, e neppure riguarda soltanto gli istituti tecnici e professionali. La scuola, in quanto istituzione che prepara ad affrontare il futuro, non può esimersi dal preparare gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro. Prepararsi al mondo del lavoro non significa soltanto trasmettere conoscenze spendibili “sul mercato”. Significa innanzitutto dare agli studenti un “senso” del lavoro, un modo di intendere la professione. Questo perché il lavoro è una attività fondamentale dell’essere umano, e dato il peso che questa attività occupa, fraintenderne il significato è un grande rischio. Per questo è necessario che la scuola pubblica abbia questa attenzione, e non passi la palla alle università piuttosto che al volontariato delle associazioni.

Questi sono solo alcuni dei possibili ambiti in cui la scuola può impegnarsi.

La sfida contenuta in questo faldone è grande, e di sicuro non è facile. Si tratta di fare nascere e crescere una sensibilità, sia tra gli studenti sia tra i professori della scuola ed i dirigenti scolastici. Si tratta di attivare un “social network”, una rete di attenzioni sociali all’interno della scuola, per trasmettere sensibilità e attivare operazioni. Si tratta di mettere all’attenzione problematiche reali, che prima o poi dovranno essere affrontate. Si tratta non solo di attivare noi stessi e i nostri compagni di banco, ma di attivare la scuola stessa, di darle nuovi obiettivi e nuovi impegni, di darle un nuovo slancio. Buon lavoro!

SCARICA IL FALDONE!!!!

Bozza definitiva XIV Congresso nazionale

CARISSIMI, ECCO LA BOZZA DEL DOCUMENTO CONGRESSUALE, PRONTA PER GLI EMENDAMENTI E LA VOTAZIONE DEFINITIVA IN CONGRESSO

Rispetto alla prima versione, è stata modificata dall’Equipe nazionale  recependo alcune delle indicazioni ricevute in proposito dai circoli attraverso i pareri inviati nel mese di febbraio

INVITIAMO TUTTI I DELEGATI A LEGGERE IL TESTO PRIMA DI VENIRE A ROMA PER IL CONGRESSO!!!

SCARICA L’ULTIMA VERSIONE DEL DOCUMENTO CONGRESSUALE!!!

-11 al congresso… caccia alla locandina!

Quale sarà il titolo del prossimo congresso MSAC?… in attesa della grafica definitiva ecco alcune anticipazioni…

riguardo al titolo su Facebook sono già stati dati numerosi indizi… quindi msacchini, dateci dentro col vostro fiuto!

a breve poi manderemo la bozza definitiva del documento congressuale pronta per il voto e le schede dei candidati…

Concorso UnionCamere “Scuola, creatività, innovazione”

L’Unione italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura (Unioncamere), volendo promuovere, sviluppare e coltivare nei giovani delle scuole medie superiori una propensione al pensiero creativo e all’innovatività e sensibilizzare il mondo della scuola sulla rilevanza, per la crescita sociale ed economica dei territori, di un percorso educativo che tenga conto di temi quali appunto la creatività, l’innovazione, il design e la tutela della proprietà industriale e intellettuale, ha bandito un concorso per  stimolare gli studenti a presentare proposte progettuali innovative riferite a prodotti/servizi e design nell’ambito delle seguenti tematiche:

energia e ambiente

beni culturali e territorio

salute e sicurezza

Il concorso è aperto a tutti gli studenti che nell’anno scolastico 2010-11 frequentano gli Istituti di scuola media superiore con sede in Italia o all’estero (ossia Scuole italiane statali all’estero) e i corsi di istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS). Scadenza per l’invio dei progetti: 29 aprile

CLICCA QUI PER APRIRE IL SITO DELL’INIZIATIVA


L’AC sul crocifisso

L’Azione Cattolica Italiana accoglie positivamente la sentenza della Grande Camera della Corte europea per i diritti dell’uomo che rigetta l’ipotesi per cui il crocifisso sia un simbolo lesivo della libertà religiosa dei non cristiani e dei diritti di laicità dei non credenti. La sentenza della corte è un passo molto importante perché riconosce nel crocifisso un valore che unisce non soltanto i credenti in Cristo ma tutti i popoli d’Europa.

Messaggio dei giovani italiani al Presidente della Repubblica

Questo messaggio è stato consegnato stamattina dal Forum Nazionale dei Giovani, la piattaforma che riunisce tutte le associazioni giovanili italiane, al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo una staffetta di giovani che partendo da Siena, Assisi e Teano si è passata di mano in mano un testimone tricolore convergendo infine a Roma sul Gianicolo.

Scarica qui il pdf del messaggio

Signor Presidente,

Le affidiamo oggi queste parole, giunte qui a Roma da ogni parte dʼItalia, e nel farlo sappiamo di affidarle allʼintero popolo italiano che Lei rappresenta.

Centocinquanta anni fa i giovani italiani gioivano poiché il sogno di tante generazioni si era finalmente compiuto: il sogno di unità cui essi avevano contribuito da protagonisti, per il quale avevano vissuto, studiato e rischiato la vita e che da quel lontano 17 marzo 1861 erano chiamati a custodire e proiettare verso il futuro. Siamo certi che in quei giorni essi avranno pensato a come noi giovani italiani avremmo coltivato questa conquista di unità e libertà.
Signor Presidente, non abbiamo scelto di nascere in questo Paese e ogni giorno ci chiediamo, dinanzi alle incertezze sul nostro futuro, se seguire le opportunità che spesso ci sono offerte altrove. Per molti di noi questa non è purtroppo una scelta, bensì una via obbligata per non abbandonare gli studi e le competenze acquisite al prezzo di grandi sacrifici.

Una parola che ha accompagnato la nostra vita fino ad oggi, quasi come un amaro viatico cui rassegnarsi è “crisi”: economica, dei valori, della politica, dellʼunità nazionale. Di queste crisi ci è stato detto che noi giovani siamo i figli, il frutto, il segno. Non lo siamo Presidente. Non sentiamo di esserlo. Esse sono lʼeredità che le generazioni passate ci hanno ingiustamente trasferito, ma che vogliamo superare.

Crediamo nel valore del lavoro. Continuiamo a crederci anche in un Paese dove un giovane su quattro – al sud uno su tre – è disoccupato. Chiediamo che le nostre capacità siano premiate per quello che valgono, che la scuola e lʼuniversità siano accessibili davvero a tutti e che per questo non debbano rinunciare alla qualità e ad un giusta e lungimirante valorizzazione del merito. Cerchiamo il lavoro sul quale questa nostra Repubblica è fondata e senza il quale non vi è alcun futuro, per noi come per lʼintero Paese.

Crediamo nellʼimportanza della famiglia. Sogniamo di acquistare una casa dove costruire la nostra vita, amare, crescere i nostri figli. Desideriamo una condizione economica che ci dia questa possibilità, investimenti immobiliari che sappiano coniugare la tutela del diritto fondamentale alla casa col giusto profitto, un sistema di credito che incentivi i giovani a osare, una riforma radicale del sistema fiscale e delle pensioni che alle parole faccia finalmente corrispondere i fatti.

Siamo nati in una società che ha da tempo aperto le proprie frontiere alla ricchezza dellʼintera umanità. Molti di noi hanno non hanno origini italiane, eppure sono nati qui. Parlano italiano, studiano e lavorano per un futuro migliore in questa terra, ma spesso viene loro negato il riconoscimento della cittadinanza.

Crediamo in unʼItalia unita che sappia essere promotrice dellʼunità europea come di un futuro di sviluppo sociale, politico ed economico per lʼintero Mediterraneo.

Non bisogna, signor Presidente, che ci si mostri lʼorrore della criminalità per scegliere la via della legalità. Chiediamo però che istituzioni ed operatori economici dimostrino una volontà ancora più forte nel costruire e proporre strade alternative, che non mostrino ai nostri occhi lʼillegalità come la via più conveniente. Chiediamo che in nessuna regione dʼItalia ci vengano negati i diritti così da indurci a scegliere i privilegi. LʼItalia che amiamo ha già ripudiato le mafie.

Conosciamo bene lʼindignazione del vedere alcune nostre città invase dai rifiuti, nel respirare per strada polveri assassine, nel vedere soffocare boschi, coste, campagne che il mondo intero ci invidia sotto lʼignobile peso del cemento abusivo, nello scoprire che interi paesi sono costruiti sui rifiuti tossici e che i nostri mari custodiscono silenziosi veleni. Facciamo la raccolta differenziata nelle nostre case, la chiediamo nelle scuole, utilizziamo i mezzi pubblici e andiamo in bici, ci appassionano le energie rinnovabili. Crediamo nella politica del negawatt e non del megawatt, dellʼefficienza rispetto allʼaumento della produzione, convinti che questa sia la strada che ci debba unire.
Anche i giovani del Risorgimento, del secondo dopoguerra e della Costituzione erano indignati come noi a causa degli errori del passato, dellʼincapacità di progettare un futuro migliore per lʼItalia. Loro hanno scelto di cambiare e noi oggi siamo qui rendere giustizia a quella scelta di libertà.

Ci siamo chiesti quanto ci appartenga questa festa, cosa possa dire alle nostre vite, ai nostri timori e alle nostre speranze. Molti fra noi rischiano di sentire questo anniversario come un ricordo nostalgico che appartiene alle istituzioni, agli storici e ai musei. Sappiamo però che la bellezza della storia è data dal fatto che nessuno ha scelto di farne parte, ma ciascuno ha la libertà di cambiarla, di mutare ciò che non è frutto di libera scelta in libertà di appartenenza, in cittadinanza consapevole ed orgogliosa.

Oggi scegliamo di continuare a studiare, a lavorare, ad amare, a costruirci un futuro in Italia. Scegliamo anche oggi, 17 marzo 2011, qui a Roma, di essere cittadini di questo Paese e chiediamo ad esso, con profonda responsabilità di avere fiducia in noi, nella nostra scelta di cittadinanza e di unità.

Crediamo nella politica come supremo strumento che è dato agli uomini per costruire libertà per sé stessi e per gli altri. Non crediamo nella politica dellʼinteresse personale, del clientelismo, della corruzione, dellʼimmobilismo generazionale. È questa la politica da cui ci si accusa di essere lontani. Non siamo lontani, stiamo bensì cercando, con passione spesso silenziosa, di costruire una nuova politica che sappia ascoltare il suo popolo e servirlo con competenza e rigore morale.

Per noi chiediamo allʼItalia due sole cose: fiducia e maestri. La fiducia nella sincerità del nostro impegno, che sostenga e accolga il nostro lavoro e i nostri sogni. Chiediamo maestri che ci indichino la via con saggezza e lungimiranza dʼanimo, ma nella viva speranza che le nuove generazioni superino le precedenti e sappiano costruire un futuro migliore.

Abbiamo preso in mano le nostre vite e vogliamo renderci protagonisti di una nuova rinascita. Siamo pronti a ricevere il testimone da coloro che hanno costruito, mantenuto e rafforzato questa unità durante questi lunghi anni, cosicché un giorno possiamo passarlo a chi verrà dopo di noi, con la fiducia e la speranza con la quale queste parole hanno viaggiato e, passando di mano in mano, sono giunte qui oggi.

La ringraziamo Presidente e abbiamo fiducia in Lei, perché ha saputo e sa rappresentare, lʼunità dʼItalia per la quale oggi facciamo festa.

Accolga queste nostre parole e il nostro impegno, le consegniamo a lei e simbolicamente a tutto il popolo italiano unito.

Buon 17 marzo, buona Festa dellʼUnità dʼItalia Presidente, Il Forum Nazionale dei Giovani

Un’idea per la notte del compleanno italiano

L’Italia compie tra qualche giorno 150 anni. E’ un compleanno importante, denso di significato, il cui festeggiamento è doveroso, intenso, appassionato.

Vogliamo lanciarvi un’idea (gratuita) per farlo!

La notte del 16-17 marzo, nelle piazze dei vostri comuni (interessate i vostri sindaci), nelle sale dei cinema, nelle aule magne delle scuole, a costo zero, sfogliate l’album dei ricordi di questa Italia che il 17 marzo non festeggerà soltanto il momento della sua unificazione, ma tutti questi 150 anni.

Immaginate le strade, le piazze, le sale della vostra città addobbate con le immagini, i suoni, le parole di questa nostra storia.

Vi proponiamo un rullo, da poter quindi proiettare all’infinito, a ripetizione. 6 episodi che raccontano questa Italia e che non potranno non strappare ai passanti, ai cittadini, agli italiani, insomma, qualche minuto di celebrazione della nostra memoria.

Qui sopra trovate proposto il video. Le istruzioni per fare inviare invece gratuitamente alla vostra amministrazione comunale il dvd con le immagini ad alta risoluzione sono qui: http://www.fscire.it/150/

Un modo semplice e sobrio per dire che a questa Italia centocinquantenaria ci teniamo e che la sua storia è anche la nostra, quella delle nostre famiglie, dei nostri nonni a padri, di noi e i nostri fratelli, dei nostri nipoti.

Buon compleanno italiani!