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Audizione del MSAC al Senato

Il MSAC torna ad essere convocato dalla Commissione Cultura del Senato della Repubblica per il giorno 26 novembre (giovedì). Lo scopo dell’audizione è quello di conoscere il parere delle varie associazioni studentesche in merito ai regolamenti di riordino dei Licei e degli Istituti Tecnici e professionali in discussione presso le commissioni parlamentari in questi giorni…

Ovviamente, come sempre, ci piacerebbe poter contare sul vostro contributo! Ecco perché vi chiediamo di andare a leggere i testi dei regolamenti all’indirizzo web riportato qui di seguito e, poi, di farci avere i vostri pareri, le vostre impressioni…

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26030

In questo modo il nostro parere sarà ancora più condiviso!

Gelmini: “I bidelli puliscano le aule”

Durante l’audizione di oggi alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ha dichiarato:  «Sono contraria al fatto che i bidelli non puliscano le scuole e si appaltino le pulizie all’esterno. È uno spreco di risorse pubbliche».

Soffermandosi sulle carenze di risorse economiche per le scuole e ricordando che le spese di funzionamento sono state tagliate per una cifra pari a 530 milioni di euro dal precedente Governo (in conseguenza del meccanismo della clausola di salvaguardia), il ministro ha fatto notare che un primo intervento di recupero, 200 milioni di euro, rispetto alla cifra tagliata, è stato già fatto.

La Gelmini ha, infatti, fatto sottolineato che il Ministero sta lavorando in questi giorni con il Tesoro e che è certa che questo Governo sarà in grado di mettere a disposizione una cifra cospicua per le spese di funzionamento.

Ha poi continuato spiegando che a questo proposito «ci sono dirigenti scolastici capaci di fare il proprio mestiere, e quindi anche di garantire scuole pulite, e altri che non sono capaci. È arrivato il momento dunque di affrontare il tema del reclutamento e della valutazione per vedere chi vale e chi no».

Voi cosa ne pensate?

Audizione del Ministro Gelmini

da TUTTOSCUOLAAudizione della Gelmini in commissione Cultura alla Camera
Sul tema dell’avvio dell’anno scolastico

E’ in corso dalle ore 14,00 (7 ottobre 2009) l’audizione del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, in commissione Cultura alla Camera sulle problematiche connesse all’avvio dell’anno scolastico.

Circa la mobilità del personale il ministro ha precisato che “sono state oltre 150 mila le richieste di mobilità dei docenti e del personale Ata“.

Quanto alla questione delle sezioni primavera, il titolare di viale Trastevere ha spiegato di aver avuto “rassicurazioni dal ministro Fitto e dal presidente della Conferenza delle Regioni Errani sul fatto che, lasciando sullo sfondo le questioni politiche complesse, si possa e si debba procedere all’emanazione dei pareri“. Il ministro al riguardo ha auspicato “che prevalga il senso di responsabilità“, e che arrivi presto dalla Conferenza Stato-Regioni il “parere sulla riforma della scuola superiore e quello sulle sezioni primavera“.

La Gelmini ha poi spiegato che “in Abruzzo è stata completata la riapertura di tutte le scuole. E’ stata un’operazione complessa e ringrazio, per questo, la Protezione civile, il provveditorato, gli enti locali e il direttore dell’ufficio scolastico regionale”. Il ministro ha poi sottolineato che nella regione colpita dal sisma del 6 aprile scorso “sono stati stanziati 226 milioni per l’edilizia scolastica“.

Il ministro ha poi concluso che il problema dell’edilizia scolastica è una “emergenza nazionale“. “Abbiamo stanziato – ha spiegato il ministro – un miliardo di euro, ma è una somma difficile da spendere perché le procedure sono complicate e non sempre c’è un forte accordo con gli Enti locali“.

La Gelmini riferisce al Senato

La Commissione Istruzione del Senato ha in programma, per mercoledì 23 settembre alle ore 14,30, l’audizione del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca che riferirà sull’avvio dell’anno scolastico 2009/2010

Accelerata al ddl Aprea sugli insegnanti

Il Ministro conferma che sul ddl Aprea (quello sugli organi collegiali e reclutamento insegnanti) si andrà fino in fondo, cercando di tirare dentro anche il consenso dell’opposizione. L’ha detto al convegno tenutosi il 5 maggio a Roma sul tema “Carriera degli insegnanti per il nuovo governo delle scuole”, al quale partecipava come relatore anche l’on. Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera. Dopo tante audizioni, tante le modifiche apportate al testo, ma resta sostanzialmente invariato il principio della chiamata diretta degli insegnanti da parte dei presidi di ogni singolo istituto. La selezione diretta dei docenti vorrebbe essere quindi uno strumento per mantenere alta l’offerta formativa dei singoli istituti, ma il rischio è che questo meccanismo possa spalancare le porte ai soliti clientelarismi. Interessante ci pareva la soluzione prospettataci dall’on. De Torre intervenuta alla Mo.Ca di Castellammare di Stabia lo scorso aprile, ovvero che i presidi abbiano sì libertà di scelta, ma all’interno di graduatorie regionali.

Ad ogni modo quello che l’on. Aprea desidererebbe veder cambiato è lo statuto giuridico dei docenti, introducendo scatti di carriera che incentiverebbero il rendimento professionale.Marcia indietro invece sui consigli d’amministrazione che avrebbero dovuto sostituire i consigli d’istituto e che verranno trasformati in consigli d’indirizzo. Resta invece la proposta di trasformare le scuole in fondazioni, e magari arrivare all’abolizione del valore legale del titolo di studio, misura che dovrebbe quindi aumentare la competizione tra i POF delle scuole, ma che al momento è solo nei desideri del legislatore, non essendo presente nessuna proposta pratica sulla carta. Ancora invariata la proposta circa i consigli di valutazione, che dovrebbero valorizzare la meritocrazia nella formazione dei docenti.

Favorevole al disegno il presidente dell’Associazione nazionale presidi che vede il ddl come misura capace di attuare finalmente l’autonomia scolastica, mentre il ministro Gelmini ha ricordato che il ddl è ancora aperto ad emendamenti, ma ha invitato a non approcciarsi al tema con visioni eccessivamente ideologizzate, che portano necessarimanete al contrasto. Su questi temi sarà ricercata la condivisione, ma la volontà del ministro e dell’Aprea è di “andare fino in fondo a tutti i costi”, dato che la meritocrazia dei docenti è considerata una priorità.

E se questa volontà del governo è certamente positiva, ci auguriamo che davvero venga dato spazio per altre, necessarie, modifiche, ad un disegno di legge quanto mai necessario eppure in più di un passaggio ancora nebuloso. Intanto il forum delle associazioni studentesche in questi giorni si sta riunendo con incredibile frequenza, ma l’agenda al momento è concentrata esclusivamente sull’emergenza abruzzo, per la quale è previsto un sopraluogo delle associazioni a l’Aquila nei prossimi giorni.

scheda riassuntiva proposta di legge Aprea I parte (organi collegiali)

scheda riassuntiva sistema reclutamento insegnanti oggi + proposta di legge Aprea domani (docenti)


Come è finita con gli stranieri in classe

La Commissione Cultura della Camera ha approvato una risoluzione, proposta dall’on. Rampelli, che impegna il ministro Gelmini a emanare una circolare per introdurre il tetto massimo del 30% di alunni stranieri per classe, per evitare la formazione di classi ghetto ma anche di classi intralciate nella didattica. Alla ragionevolezza della norma si oppone però la sua applicazione che risulta già abbastanza laboriosa in molti i casi di scuole che superano ampiamente il tetto. Come provvedere alla distribuzione in alcuni casi di altissima densità straniera senza trapiantare i ragazzi da un istituto, zona, territorio ad un altro?

Conosciamo gli ospiti della Mo.Ca/2

Question TIME – on. Letizia DE TORRE

Si chiama Letizia De Torre, vive a Trento, ed è nata nel 1954. Laureata in matematica, l’ha insegnata per anni in un liceo scientifico di Trento perché, come le ha scritto uno di loro, è ‘la chiave di tutto il mondo concreto’ che cerchiamo di conoscere.

Dopo l’esperienza amministrativa a trento, durata dodici anni a partire dal 1993, è stata eletta deputato per la Margherita alle elezioni politiche del 2006. In quella legislatura, è stato Sottosegretario al Ministero della Pubblica Istruzione guidato da Fioroni.

Attualmente è deputato del PD ed è segretario della VII Commissione parlamentare CULTURA, SCIENZA ed ISTRUZIONE

Audizione Organi Collegiali

AUDIZIONE PARLAMENTARE – 10 FEBBRAIO 2009
CAMERA DEI DEPUTATI– VII COMMISSIONE PERMANENTE

Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti – C. 953 Aprea (adottata come testo base) e abbinato C. 1262 De Torre

E’ innanzitutto nostra intenzione esprimere soddisfazione per la volontà del Parlamento di approvare una legge sugli organi collegiali della scuola, e condividiamo con voi la necessità di una riforma che aumenti l’efficienza delle istituzioni scolastiche e snellisca i procedimenti decisionali, ma al contempo riteniamo l’aumento degli spazi di partecipazione e di corresponsabilità per gli studenti e per i genitori una esigenza di pari urgenza e necessità. Riteniamo infatti che una riforma degli Organi Collegiali, volta a rendere maggiormente efficiente la gestione della scuola, non possa in alcun modo comportare la restrizione della partecipazione degli studenti, che anzi riteniamo vada incoraggiata e promossa, e che l’impegno di questi ultimi non vada relegato a mera funzione di controllo, ma sia orientato ad una piena condivisione della responsabilità con le altre componenti scolastiche.

Riconosciamo anche noi la crisi partecipativa latente nelle nostre scuole. Ma non per questo riteniamo che vada abbandonato lo strumento educativo che può rilanciare una cultura della cittadinanza e della partecipazione tra gli studenti e tra le famiglie. A nostro parere non si tratta quindi soltanto di ideare nuovi strumenti di autogoverno della scuola dell’autonomia ma di ricreare gli spazi per una responsabilità partecipata del processo educativo.

Procedendo ad una analisi comparata dei vari disegni di legge, è nostra intenzione soffermarci sui quattro nuclei tematici indicati nella griglia da voi inviataci, nella speranza che si possa pervenire ad ampie convergenze da parte di maggioranza e opposizione sui punti maggiormente problematici, al fine di garantire una riforma quanto più condivisa e quindi stabile e duratura

A) Autogoverno delle Istituzioni Scolastiche

Prendiamo atto che nelle diverse proposte di legge presentate si dà luogo ad un’ampia devoluzione all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche della redazione delle norme per il funzionamento e la composizione dei propri organi di indirizzo, programmazione, gestione e valutazione. Ciò è certamente una garanzia ed un notevole riconoscimento dell’autonomia statutaria delle scuole, ma riteniamo che sia opportuno fissare per via legislativa dei limiti e delle indicazioni generali alle quali le singole istituzioni scolastiche debbano attenersi, ed in particolare riteniamo sia opportuno che siano indicati:

  • il rapporto numerico tra docenti, studenti e genitori, che sarebbe auspicabile fossero presenti in misura paritaria
  • la durata in carica della componente studentesca presente nei vari organi

A questo riguardo in particolare i progetti di legge C. 953 e C 1262 prevedono che mediante Regolamento la singola istituzione Scolastica possa prevedere ulteriori spazi partecipativi per gli studenti ed i genitori. Non possiamo che accogliere con favore questa norma, ma al fine di richiamare al senso stesso di una tale partecipazione delle famiglie al governo della scuola, ovvero non certo formalità burocratica di controllo di un servizio ma strumento di piena corresponsabilità al processo educativo, chiediamo che vengano precisati gli ambiti per i quali non si può prescindere dalla partecipazione di studenti e genitori alla determinazione dell’indirizzo ed alla programmazione dell’istituzione scolastica. Di particolare importanza ci pare a questo riguardo la necessità di fissare a livello legislativo modalità e funzioni di partecipazione dei rappresentanti degli studenti e dei genitori al consiglio di classe, luogo cruciale della programmazione dell’attività didattica, per il quale vorremmo fosse esplicitato dalla legge funzionamento e composizione.

Riteniamo poi che a livello legislativo vadano garantiti e rilanciati quegli strumenti di partecipazione già esistenti, come ad esempio i comitati studenteschi e le assemblee, i quali notiamo con rammarico che non sono menzionati nei due testi.

Riguardo all’Organo di Governo (chiamato Consiglio d’Amministrazione nella proposta c. 953 e Consiglio dell’Istituzione Scolastica nel testo C. 1262), pur comprendendo le necessità di “snellimento” di una tale assise, riteniamo il numero massimo di partecipanti proposto dal testo C.953 (un totale di undici in merito al quale non è chiaro se vadano compresi anche i membri esterni) troppo esiguo al fine di non mortificare la rappresentanza delle varie componenti della comunità scolastica in seno al consiglio ed in particolare di garantire una rappresentanza adeguata a tutti gli studenti.

A proposito per l’appunto della partecipazione dei rappresentanti degli studenti a tale organo, non possiamo che mostrare la nostra forte perplessità per la disposizione contenuta nella proposta C. 953 che vincolerebbe il diritto di voto degli studenti in merito alle delibere riguardanti il programma annuale delle attività al loro stato di maggiore età. Tale disposizione mortificherebbe la rappresentanza degli studenti e la loro facoltà di intervenire in misura determinante in merito al piano dell’offerta formativa per il quale, anche se minorenni, non possono non avere diritto di voto.

Sempre in merito al Consiglio di Amministrazione o Consiglio dell’Istituzione Scolastica riteniamo che sia auspicabile che la presidenza dello stesso venga affidata come attualmente accade ad un soggetto diverso dal Dirigente Scolastico, al fine di per garantire l’autonomia decisionale del Consiglio stesso.

Per quanto riguarda invece la partecipazione di componenti esterni e dei rappresentanti dell’ente che fornisce i locali all’Istituzione Scolastica, riteniamo che questa presenza possa contribuire ad arricchire i lavori del consiglio, aprendo la scuola al territorio e alle realtà che operano in esso. Allo stesso tempo però riteniamo che sia opportuno limitare la partecipazione di esterni ad una percentuale prefissata dalla legge ed inoltre prevedere che questi abbiano una funzione consultiva, e non quindi, diritto di voto.

Accogliamo poi con soddisfazione la proposta avanzata nel testo C. 1262 della costituzione di consigli scolastici territoriali, regionale e nazionale e auspicheremmo l’integrazione di tale proposta nel testo di legge prodotto dal lavoro di questa commissione.

Sui punti B)Stato Giuridico dei Docenti, C) Percorsi di formazione iniziale, abilitazione all’insegnamento e modalità di reclutamento e D) Autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche e libertà di scelta educativa delle famiglie

Per quanto riguarda le disposizioni previste dal testo C. 953 riguardo lo stato giuridico dei docenti, i percorsi di formazione iniziale, abilitazione all’insegnamento e modalità di reclutamento, pur non sentendoci in grado di poter offrire un contributo qualificato, ribadiamo che il miglioramento del sistema scolastico passa necessariamente e prioritariamente dalla formazione degli insegnanti e che è indispensabile una classe docente competente dal punto di vista disciplinare ma soprattutto appassionata e preparata pedagogicamente al proprio compito educativo. Riteniamo dunque che sia necessario un serio ripensamento del sistema di reclutamento degli insegnanti che premi le competenze più che l’anzianità di servizio e che venga posta al più presto una soluzione al blocco delle graduatorie, che attualmente preclude l’accesso all’insegnamento a tanti giovani neolaureati preparati e motivati. Se il meccanismo delle carriere può costituire un utile incentivo, nutriamo però perplessità riguardo alla composizione della commissione di valutazione che dovrebbe fornire il credito professionale ai fini della carriera dei singoli docenti, i cui rapporti di rappresentanza tra docenti interni ed esperti esterni dovrebbero a nostro parere essere totalmente invertiti. Riguardo poi al meccanismo dei concorsi d’istituto non riteniamo che il principio dell’autonomia delle scuole implichi di per sé che le procedure selettive debbano essere delegate alle istituzioni scolastiche o bandite dai dirigenti scolastici, e vediamo anzi in tale procedura un grave rischio di possibili abusi. Auspichiamo piuttosto la soluzione del problema del reclutamento attraverso la proposizione regolare di periodici concorsi nazionali per ciascuna delle categorie di avanzamento di carriera.

Riguardo infine all’autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche e alla libertà di scelta educativa delle famiglie, temiamo che lo strumento della “quota capitaria” previsto dall’articolo 11 dell’A.C. 953, possa dare origine a un circolo vizioso a causa del quale le scuole eccellenti e quindi più “gettonate” abbiano a disposizione le risorse per diventare sempre migliori mentre le scuole che versano in situazioni difficili vengano man mano abbandonate ad un destino sempre peggiore. Per tale motivo riteniamo che i criteri di equità menzionati nel testo c. 953 vadano posti al centro del meccanismo di distribuzione delle risorse, facendo in modo che le scuole con maggiori difficoltà, specialmente nel mezzogiorno del paese, siano sostenute in maniera adeguata, ed al contempo garantendo degli incentivi a quelle scuole che raggiungono i livelli di eccellenza.

Ringraziando gli onorevoli deputati per averci offerto la preziosa opportunità di contribuire ai lavori del Comitato ristretto, accogliamo l’invito di questa commissione alla riflessione intorno alla riforma degli Organi collegiali e reclutamento e formazione dei docenti dedicando le giornate di studio del nostro convegno nazionale del 24-26 aprile alle tematiche di legislazione scolastica attualmente in discussione, al fine di elaborare contributi più puntuali e raccogliere i pareri della base del movimento intorno a questi temi.

Roma, 10 febbraio 2009

La Segretaria Nazionale

Dott.sa Saretta Marotta

Il Delegato per i rapporti con il MIUR

Agatino Lanzafame

Il MSAC di nuovo alla Camera. Stavolta OO.CC

Il MSAC torna ad essere convocato alla Camera dei Deputati, stavolta su diretta segnalazione di alcuni onorevoli.

Si tratterà infatti di un Comitato ristretto istituito per l’esame delle proposte di legge C. 953 Aprea, adottata come testo base, e sulle abbinate C. 808 e 813 Angela Napoli, C. 1199 Frassinetti, C. 1262 De Torre, C. 1468 De Pasquale e C. 1710 Cota concernenti “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti”, presso la VII Commissione della Camera.

Il MSAC è atteso martedì 10 febbraio 2009, alle ore 11.30.