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Buon anno!

Carissimi msacchini, carissimi studenti di AC,

Buon anno!

Domani, per molti di noi, inizia un nuovo anno di scuola. Per alcuni fortunati ci sono ancora gli ultimi attimi di vacanza da assaporare, ma entro lunedì 19 settembre saremo di nuovo tutti seduti fra i banchi di scuola.

Già, quei banchi cha abbiamo lasciato lo scorso giugno, ci stanno aspettando. Li troviamo esattamente come li abbiamo lasciati. Non aspettano altro che essere abitati, vissuti, “segnati” dal nostro passaggio.

E allora buon anno! Ci auguriamo davvero di poter fare di questo tempo un momento di  forte crescita perchè, troppo spesso ce ne scordiamo, la scuola è un’opportunità da cogliere e valorizzare. E’ vero, spesso ci fa sudare, dopotutto nessuno dice che studiare sia semplice, ma ci fornisce gli strumenti per interpretare e leggere il nostro tempo, ci fa pensare, ci aiuta a sviluppare un pensiero critico, ci rende indipendenti. Allo stesso tempo è anche il luogo per eccellenza dove impariamo ad essere cittadini e a fare esercizio di democrazia.

Ecco perciò l’invito che vogliamo farci all’inizio dell’anno scolastico: siamo veri protagonisti all’interno delle nostre scuole, facciamoci promotori dei cambiamenti di cui la scuola ha bisogno e che auspichiamo, continuiamo ad essere propositivi, a portare avanti e a perseverare in uno stile di dialogo, confronto e rispetto che sempre più spesso, purtroppo, ci rendiamo conto essere dimenticato dai più. Siamo innanzitutto studenti credibili. E’ di questo che la scuola ha bisogno, è questo il segno che siamo chiamati a dare! E’ questa la più bella e significativa risposta che possiamo offrire al Paese in questo momento di grande difficoltà.

E’ infatti inutile negarlo, anche quest’anno per la scuola italiana (ma non solo per la scuola) si preannuncia un autunno caldo. Il perchè lo sappiamo. La scuola sta attraversando  ormai da tempo un periodo di grande trasformazione e di grande crisi. Crisi di fiducia, crisi economica, crisi educativa. E proprio per questa ragione ha bisogno di non essere abbandonata. Perché la scuola serve, noi ci crediamo e siamo pronti ad impegnarci per costruirla!

Abitate dunque le vostre scuole, vivetele il più possibile! Respirate l’aria delle vostre classi,   datevi da fare negli organi collegiali (candidatevi!), fatevi portatori di proposte concrete e non solo di proteste urlate. E’ di questo che le nostre scuole hanno bisogno: di gente che dimostri di continuare a scommettere su di lei, sulle giovani generazioni e che abbia voglia e capacità di incidere sul cambiamento!

Allora continuiamo a costruire, perseveriamo a sognare. Questo non significa essere ciechi di fronte alle difficoltà che stiamo vivendo, al contrario. E’ un’assunzione di responsabilità, una prova di maturità, una scelta. Per costruire la scuola che serve, la scuola che lascia il segno, vogliamo infatti sfoderare le armi più potenti che abbiamo dalla nostra parte, perchè sono quelle che ci ha insegnato la democrazia e sono le uniche a cui vogliamo e ci sentiamo di dover ricorrere a 150 anni dall’Unità d’Italia: il dialogo ed il confronto. Vogliamo infatti ricordare la grande lezione democratica della nostra storia repubblicana, ed impegnarci già noi, già adesso, a recuperare l’eredità dei nostri fondamenti costituzionali. Vogliamo impegnarci affinchè le forme democratiche ci diano l’occasione di dimostrarci cittadini degni del Vangelo.

Allora è proprio il caso di dircelo: buon anno a tutti, studenti e professori! Mettiamocela tutta, la nostra passione, il nostro impegno. Ce n’è bisogno.

 

In preghiera per don Domenico

Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina ed Assistente Generale dell’Azione Cattolica Italiana, a seguito di un incidente occorsogli lo scorso martedì sera, mentre era in processione con un gruppo di pellegrini verso il santuario della Santissima Trinità di Vallepietra è ricoverato in condizioni severe, in prognosi riservata, presso il Centro di Rianimazione del Policlinico Universitario A. Gemelli. Al momento le condizioni stazionarie.

In questi giorni sono stati tantissimi gli attestati di affetto, amicizia e vicinanza che sono giunti dalle diverse realtà ecclesiali, dalle istituzioni civili e da singoli cittadini di tutta Italia. In moltissime diocesi e parrocchie sono stati organizzati e sono in programma momenti di preghiera per sostenere il nostro vescovo.

Anche noi msacchini, nella nostra preghiera, gli siamo vicini  e ci stringiamo intorno a lui in questo momento di dura prova.

Forza don Domenico! L’Azione Cattolica tutta e la tua diocesi ti stanno aspettando!

Seconda prova

E anche quest’anno la seconda prova è archiviata con alcune polemiche sia sulla prova data al classico sia per quella data allo scientifico.

LICEI

Al classico: versione di Seneca tratta dalle «Lettere a Lucilio», la numero 74, intitolata «Il vero bene è la virtù»

Allo scientifico: due problemi a scelta; il primo di geometria analitica e il secondo uno studio di funzione con una parte numerica ai quali vanno aggiunti i 10 quesiti che vanno dal calcolo combinatorio alla storia della matematica.

Al linguistico: prova di lingua straniera

Al pedagogico: tema a scelta di pedagogia

All’artistico: Disegno geometrico prospettiva architettura

ISTITUTI TECNICI

All’informatico: Caratteristiche di web 2.0 e creazione di un database riguardante un parco ambientale

Al Geometri: costruzioni

Al commerciale – giuridico economico aziendale: Economia aziendale

Al turistico: tecnica turistica

All’agrario: agronomia e coltivazioni

All’industriale – chimico: Tecnologie chimiche industriali, principi di automazione e di organizzazione industriale

All’industriale – edilizia: costruzioni edili, stradali e idrauliche

All’industriale – elettronica e telecomunicazioni: elettronica

All’industriale – elettrotecnica e automazione: impianti elettrici

Per leggere tutte le tracce della II prova: qui

Conclusi gli Stati Generali della Conoscenza


ADI, AGENQUADRI, AIMC, ARCI, ARCI RAGAZZI, AUSER, CGD, CGIL, CIDI, CONPASS, CIP, EDAFORUM, FLC CGIL, FNISM, Fondazione Di Vittorio, LEGAMBIENTE, LEGAMBIENTE Scuola e Formazione, LEND, LIBERA, LINK Coordinamento Universitario, MCE, MIEAC, MSAC, PROTEO Fare Sapere, RETE DEGLI STUDENTI, RETE DELLA CONOSCENZA, RETE 29 APRILE, TAVOLA DELLA PACE, SPI CGIL, UDS, UDU, Vol.un.t.a.s.

Si sono chiusi a Roma gli Stati Generali della Conoscenza

Grande partecipazione a un dibattito ricco di suggestioni e proposte

Il Comitato promotore degli Stati Generali della conoscenza –  tenuti a Roma il 17 e 18 maggio –  composto da organizzazioni ampiamente rappresentative del mondo della conoscenza, esprime innanzitutto soddisfazione per la  partecipazione, che ha superato le più ottimistiche previsioni.

Più di 800 le persone (studenti, docenti, ricercatori, lavoratrici e lavoratori precari della conoscenza, dottorandi, genitori insieme ai rappresentanti di associazioni impegnate  nella cultura e nel sociale) sono state presenti a entrambe  le giornate, partecipando ai lavori in plenaria e ai seminari.

Gli interventi hanno arricchito e articolato meglio le proposte offerte al dibattito.

Si tratta ora di proseguire un percorso che ha come scopo principale quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e ampliare il novero dei soggetti impegnati sul tema della centralità  della conoscenza, per i diritti, per la qualità del modello di sviluppo del nostro Paese e per un futuro credibile e desiderabile.

Occorre far vivere consapevolezza e azioni coerenti, in modo da riuscire a segnare la discontinuità necessaria rispetto a scelte che hanno prodotto tagli insostenibili alle istituzioni della conoscenza,  capovolgendo una mentalità diffusa che tende a negarne il senso e il valore.

Il comitato promotore giudica positivo l’andamento dei lavori, che  hanno fatto emergere nodi significativi e aperto nuove prospettive di intervento.

Sono emerse infine, all’interno dei lavori seminariali, diverse proposte specifiche sui temi affrontati, come pure  indicazioni di azioni utili a realizzare/concretizzare i punti condivisi.

Rinviamo per questo ai documenti conclusivi che saranno pubblicati a breve.

Per allargare il consenso e continuare il confronto su proposte condivise, i promotori si impegnano a organizzare iniziative di approfondimento anche su tematiche specifiche, settoriali, nazionali e/o diffuse sul territorio, mantenendo come  riferimento il Documento di base degli Stati generali, i report dei lavori seminariali e l’impegno a tenere insieme le diverse soggettività che costituiscono il Comitato promotore, che sarà arricchito da quei  nuovi soggetti che condividono il senso e i contenuti dei documenti prodotti e del percorso finora realizzato.

Le iniziative si svilupperanno fino all’autunno e vedranno il coinvolgimento delle organizzazioni promotrici presenti nelle diverse realtà.

A fine autunno il Comitato promotore nazionale si impegna a fare una prima sintesi di quanto emerso dalle iniziative realizzate e a promuovere un altro appuntamento nazionale per la primavera 2012, in cui verificherà la tenuta Comitato stesso e l’auspicabile avanzamento rispetto ai nodi problematici emersi.

ADI, AGENQUADRI, AIMC, ARCI, ARCIRAGAZZI, AUSER, CGD, CGIL, CIDI, CONPASS, CIP, EDAFORUM, FLCCGIL, FNISM, FondazioneDiVittorio, LEGAMBIENTE, LEGAMBIENTEScuolaeFormazione, LEND, LIBERA, LINKCoordinamentoUniversitario, MCE, MIEAC, MSAC, ProteoFareSapere, RETEDEGLISTUDENTI, RETEDELLACONOSCENZA, RETE29APRILE, TAVOLADELLAPACE, SPICGIL, UNIONEDEGLISTUDENTI, UDU, Vol.un.t.a.s

http://www.statigeneralidellaconoscenza.it/

Riferimenti ufficio stampa:

Andreina Albano 348 3419402; albano@arci.it; Linda Grimaldi 3486016619; l.grimaldi@flcgil.it

Souvenir del XIV Congresso

di Simone Esposito
Il “buon sangue” non può mentire. Cento anni di storia msacchina, radicati in più di centoquarant’anni di vita dell’Ac, dicono tante cose: passione per la scuola, impegno per la città, servizio per la Chiesa, testimonianza cristiana e civile nei confronti degli altri studenti. E i ragazzi (tanti, in rappresentanza dei tantissimi che animano il Msac nelle scuole di tutta Italia) che hanno partecipato, da venerdì a domenica scorsa, al XIV Congresso nazionale del Movimento, questo “buon sangue” ce l’hanno nelle vene. Con la semplicità e l’irruenza della loro età, gli studenti dell’Ac ancora una volta non si sono tirati indietro, e hanno raccolto la sfida della responsabilità che l’intera Azione Cattolica affida loro: quella di essere presenza significativa e appassionata dell’associazione nella scuola e tra i compagni di classe.
Questa responsabilità gli studenti dell’Ac l’hanno esercitata in tutti i momenti di questo Congresso (intitolato, appunto, “Buon sangue non mente. Cent’anni di passione per la scuola e per il Paese”). Hanno cominciato venerdì scorso con l’incontro alla Corte costituzionale con il presidente della Consulta Ugo De Siervo, che aveva invocato la necessità della partecipazione dei ragazzi alla vita sociale e politica del Paese: «Ciò che deve spingere i giovani all’impegno nelle istituzioni e per il bene comune è l’insoddisfazione, la scontentezza per ciò che non ci piace del presente, perché non si ripeta nel futuro». Un appello subito raccolto da, Saretta Marotta, la Segretaria nazionale uscente, che ha sottolineato come «nonostante la nostra Italia fatichi ancora a sentirsi appieno una comunità nazionale e abbia in parte perso la fiducia nel futuro e in noi giovani, noi studenti continuiamo a credere nella scuola e vogliamo spenderci per essa e, tramite essa, per l’intero Paese. Chiediamo alle istituzioni di credere nella nostra voglia di partecipazione, di prenderci cura del bene comune». E questa voglia di partecipare i ragazzi hanno continuato a dimostrarla discutendo della “scuola migliore” con il professore-scrittore Domenico Starnone, e dell’importanza della storia a scuola con l’insegnante Maila Archetti e il ricercatore Roberto Parisini.
Ma soprattutto, i ragazzi del Msac hanno esercitato pienamente la loro responsabilità democratica, discutendo fin nei dettagli e votando il documento congressuale ed eleggendo i quattro nuovi membri dell’Equipe nazionale (auguri a Laura di Alghero, Biagio di Padova, Vincenzo di Andria e Rosathea di Ragusa) e la nuova Segretaria nazionale. Un impegno che dimostra quanto la scelta democratica dell’Ac sia un valore per anche per i giovanissimi, che sono in grado di testimoniare quanto essa non sia il rito svuotato di senso al quale troppo spesso danno vita gli adulti di questo Paese.
Ora il Movimento si rimette in marcia. A guidarlo nel prossimo triennio c’è una nuova faccia nuova: quella (molto commossa, al suo debutto!) di Elena Poser del Msac di Aosta. Ma il “buon sangue”, quello è lo stesso di sempre.

Faldone P&D on line secondo quadrimestre

Social Network: l’impegno sociale a scuola

E’ questo il titolo della quarta tappa della proposta formativa MSAC 2010/2011. Questo faldone vuole sognare “una scuola che si impegna”, una scuola che faccia dell’attenzione alle problematiche sociali un punto imprescindibile della sua offerta formativa.

Le schede di questo faldone sono tre, ed ognuna si occupa di un diverso ambito di impegno che può interessare la scuola. La prima riguarda il problema energetico e del riciclo. Anche se per alcuni questa tematica può sembrare una minestra scaldata, ci sono tantissime scuole e zone d’Italia in cui questa non è nemmeno una preoccupazione. Cos’è l’energia? Da dove si ricava? Che peso può avere il riciclo nella politica energetica di uno stato e di una città? Come può contribuire la scuola a questa “buona battaglia”?

La seconda scheda riguarda la donazione degli organi. Succede che ci si interessi di questi temi solo quando si viene toccati in prima persona. La disponibilità di persone che rinunciano ad una piccola parte di sé per la vita degli altri è sempre necessaria, l’esigenza medica di disponibilità è costante. Tuttavia a causa dell’ignoranza del problema, della disinformazione riguardo alle modalità e ai rischi della donazione, sono sempre troppo poche le persone che si prestano a donare gli organi.

Infine, la terza scheda mette a tema l’orientamento al lavoro. Questa tematica non è slegata dal mondo della scuola superiore, e neppure riguarda soltanto gli istituti tecnici e professionali. La scuola, in quanto istituzione che prepara ad affrontare il futuro, non può esimersi dal preparare gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro. Prepararsi al mondo del lavoro non significa soltanto trasmettere conoscenze spendibili “sul mercato”. Significa innanzitutto dare agli studenti un “senso” del lavoro, un modo di intendere la professione. Questo perché il lavoro è una attività fondamentale dell’essere umano, e dato il peso che questa attività occupa, fraintenderne il significato è un grande rischio. Per questo è necessario che la scuola pubblica abbia questa attenzione, e non passi la palla alle università piuttosto che al volontariato delle associazioni.

Questi sono solo alcuni dei possibili ambiti in cui la scuola può impegnarsi.

La sfida contenuta in questo faldone è grande, e di sicuro non è facile. Si tratta di fare nascere e crescere una sensibilità, sia tra gli studenti sia tra i professori della scuola ed i dirigenti scolastici. Si tratta di attivare un “social network”, una rete di attenzioni sociali all’interno della scuola, per trasmettere sensibilità e attivare operazioni. Si tratta di mettere all’attenzione problematiche reali, che prima o poi dovranno essere affrontate. Si tratta non solo di attivare noi stessi e i nostri compagni di banco, ma di attivare la scuola stessa, di darle nuovi obiettivi e nuovi impegni, di darle un nuovo slancio. Buon lavoro!

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