«I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»
Costituzione Italiana, Art. 34.3
1. Cos’è questo documento
Questa riflessione è l’elaborazione delle idee e delle attenzioni emerse durante i lavori di uno dei “cantieri” sui quali il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) ha riflettuto in occasione del suo convegno nazionale della scorsa primavera, la “Mo.Ca” (sigla per “Movimento in Cantiere”). La Mo.Ca. è l’ormai tradizionale appuntamento triennale in cui il movimento entra in “cantiere”, chiamando a raccolta tutti i segretari ed i responsabili diocesani per riflettere insieme e confrontarsi sulle tematiche che riguardano le politiche scolastiche L’obiettivo è quello di offrire ai segretari diocesani l’occasione di approfondire i temi “caldi” del momento nel dibattito sulla scuola, con l’opportunità di un confronto diretto con esponenti politici e delle istituzioni, al fine di elaborare insieme le riflessioni e le proposte del MSAC per la politica scolastica. Quest’anno il MSAC ha messo “a cantiere” tre temi: Organi Collegiali, Diritto allo Studio e riforma dei Saperi.
2. Le nostre riflessioni sul diritto allo studio
Il diritto allo studio, come ricordato nell’apertura di questo documento, è sancito dalla nostra Carta Costituzionale come il diritto di ogni studente, capace e meritevole, di raggiungere i gradi più alti degli studi anche se privo di mezzi. Affinché l’obiettivo designato dalla nostra Costituzione si realizzi veramente, risulta fondamentale che il legislatore metta in atto alcuni strumenti attraverso i quali vengano fornite pari possibilità a tutti gli studenti.
Le istituzioni responsabili in materia, in base all’articolo 117 comma 3 della Costituzione, sono le Regioni, le quali provvedono a regolamentare la materia con legge regionale e, nel rispetto del principio di sussidiarietà, assegnano a Comuni e Province determinati compiti relativamente all’erogazione delle prestazioni e dei servizi in materia di Diritto allo Studio.
Il confronto avvenuto all’interno della Mo.Ca. ha fatto emergere come le diseguaglianze economiche e sociali presenti nelle diverse regioni del nostro paese e la qualità dell’azione amministrativa portata avanti dagli enti locali fanno si che gli studenti italiani non abbiano tutti gli stessi diritti, come emerge chiaramente dal confronto delle varie leggi regionali operato dai responsabili del Msac durante la preparazione dei lavori del convegno.
Alla luce di tale riflessione riteniamo sia prioritaria l’emanazione di una legge quadro nazionale relativamente al tema del diritto allo Studio che definisca le prestazioni minime a cui ogni studente ha diritto, al fine di garantire ad ogni studente.l’uguaglianza sostanziale ex art. 3 della Costituzione Italiana.
Tale legge, a nostro parere, deve intervenire necessariamente, al fine di definire i livelli essenziali delle prestazioni, su alcuni ambiti individuati a livello nazionale. I ragazzi del MSAC, confrontandosi nell’ambito dei laboratori svolti durante la Mo.Ca., ne hanno indicati come prioritari alcuni.
3.Gli interventi che chiediamo
• Infrastrutture ed edilizia scolastica;
Ambienti sicuri, salubri e dignitosi sono indispensabili per garantire un effettivo diritto allo studio.
1) Chiediamo la creazione di una task-force ministeriale coinvolgendo le associazioni studentesche e la protezione civile al fine di effettuare un monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture con particolare attenzione alle zone ad alto rischio sismico, pur consapevoli che il MIUR sta già provvedendo a questo monitoraggio.
2) Chiediamo, inoltre, di obbligare, con interventi legislativi mirati, gli enti locali a costituire una commissione di verifica dell’adeguatezza degli edifici alle normative vigenti.
3) Chiediamo laboratori e tecnologie all’avanguardia a disposizione degli studenti, affiancando la pratica e la sperimentazione alla teoria. Per essere al passo con i tempi chiediamo che ogni scuola sia dotata obbligatoriamente dei laboratori inerenti ai programmi di studio dell’istituto con il conseguente stanziamento di una somma di denaro al fine di dotare tutte le scuole di un’aula informatica funzionale e adeguata alle esigenze.
• Trasporti
1). È fondamentale obbligare gli enti locali a sovvenzionare gli abbonamenti ai mezzi pubblici a prezzo agevolato per gli studenti, attraverso la previsione di tariffe differenziate a seconda dei componenti del nucleo familiare e del reddito degli stessi e a provvedere ad un adeguato collegamento mediante il trasporto pubblico degli edifici scolastici.
• Borse di Studio
1) Chiediamo la razionalizzazione delle borse di studio introducendo l’obbligo di attribuire le stesse secondo criteri (uniformi) di reddito e di merito. Si potrebbe pensare all’introduzione di un meccanismo in base al quale si possa suddividere l’importo in più rate, la cui erogazione dipenda dal rendimento dello studente.
2) Collaborazioni part-time: Possibilità per le istituzioni scolastiche di stipulare con gli studenti al di sopra dei 16 anni d’età che possiedono determinati requisiti di reddito e merito dei contratti di collaborazione part-time, durante il periodo estivo, o durante le ore pomeridiane, al fine di attuare un ulteriore sostegno al reddito degli studenti come accade per gli studenti universitari in alcuni atenei Italiani .
• Libri di testo
1) Chiediamo l’istituzione di biblioteche presso le scuole che concedano in comodato d’uso i testi agli studenti aventi determinati requisiti di reddito, con possibilità di acquisto degli stessi al termine dell’anno scolastico e obbligo di risarcimento in caso di danneggiamento.
A tal fine sarebbe importante che gli Enti Locali, sulla base di una legge quadro nazionale, destinassero delle somme di denaro alle scuole in modo che esse (singolarmente o in rete) possano acquistare una sufficiente quantità di libri di testo in adozione nelle varie classi. Verrebbero create, in questo modo, delle biblioteche con un gran numero di libri di testo che potrebbero quindi essere presi in prestito. Ciò sarebbe necessario in particolare per i libri più costosi, che gli studenti potrebbero evitare di comprare usufruendo dei libri in dotazione nella biblioteca scolastica.
2) Sarebbe inoltre auspicabile la previsione di analoghi meccanismi per il comodato d’uso di computer portatili.
3) Riteniamo poi importante garantire almeno una semigratuità per l’acquisto dei libri di testo nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, privilegiando questo ciclo di studi rispetto alla scuola primaria, che attualmente gode della totale gratuità e che, rispetto alle scuole secondarie, prevede una spesa totale di gran lunga inferiore per l’acquisto della dotazione. In alternativa o in aggiunta si dovrebbe introdurre l’obbligo, per le istituzioni regionali, di erogare buoni libro che coprano una percentuale rilevante delle spese per i libri di testo degli studenti aventi determinati requisiti di reddito.
4) Riguardo al sistema di adozione dei libri di testo, è necessario attuare un intervento di monitoraggio, specialmente nella scuola secondaria di secondo grado, volto da un lato a verificare la piena attuazione dell’art. 2 comma 4 del DPR 249/1998 secondo il quale “gli studenti, i genitori e i docenti devono collaborare nella scelta dei libri di testo tenendo conto anche del fattore economico” e dall’altro, qualora nelle scuole risultino “libri consigliati”, a verificare che questi siano realmente tali, prevedendo delle sanzioni amministrative per le scuole che impiegano il sistema del libro di testo con acquisto consigliato, ma che in realtà obbligano lo studente all’acquisto dello stesso.
5) Riteniamo fondamentale infine un monitoraggio ministeriale che garantisca il rispetto da parte degli editori dell’art. 5 della Legge 169/2008, con particolare attenzione a garantire che la possibilità di aggiornamento mediante appendici non consenta agli editori di eludere quanto disposto dalla Legge.
• Orientamento;
Esso va distinto in orientamento in entrata e in uscita:
1) In entrata: introdurre l’obbligo per le istituzioni scolastiche di attivare dei percorsi di orientamento per gli studenti che intendono iscriversi, per verificare l’effettiva consapevolezza della loro scelta, di predisporre servizi di orientamento specifici per gli studenti stranieri al fine di fornire informazioni sui percorsi didattici e supporto per l’apprendimento della lingua italiana.
2) In uscita: prevedere specifici percorsi di orientamento, con il coinvolgimento delle istituzioni universitarie e delle associazioni studentesche, al fine di garantire una scelta che tenga conto dei progetti e delle attitudini degli studenti.
• Carta dello studente
Riteniamo molto importante l’idea intrapresa dal Ministero della Pubblica Istruzione da tre anni ormai di realizzare la Carta dello studente “Io Studio”.
Ciò nonostante riteniamo che sia fondamentale realizzare una campagna pubblicitaria adeguata (Circolari ministeriali, media, canali di informazione telematici, pubblicità all’interno delle scuole, delle cartolerie e dei luoghi di aggregazione giovanile) in modo che gli studenti possano venire a conoscenza delle convenzioni già stipulate dal ministero come numerose aziende italiane. Sono molti gli studenti che non conoscono i benefici che, seppur ancor oggi limitati, possono trarre dalla Carta dello studente.
Chiediamo al Ministero un costante monitoraggio su tutte le scuole del territorio nazionale in modo che possa essere verificata l’effettiva diffusione e consegna delle Carte agli studenti che ci risulta non avvenga in alcune scuole.
Chiediamo al Ministero di rendere possibile, sia alle Consulte Provinciali Studentesche sia alle singole scuole, di stipulare convenzioni locali con esercenti per ottenere sconti nei bar, nelle pizzerie, nelle cartolerie, nei panifici, etc.
• Attività di recupero
La domanda fondamentale alla quale è necessario partire per affrontare questo ambito è: chi pensa a chi resta indietro?
1) Secondo noi, per garantire il diritto allo studio è necessario che tutti gli studenti possano fruire di corsi di recupero organizzati dalla propria scuola, al fine di non dover ricorrere a costosi professori privati. E’ possibile pensare ad una sospensione dell’attività didattica tra il primo ed il secondo quadrimestre (nel caso si adotti la suddivisione in trimestri si potrebbero realizzare sia tra il primo e il secondo sia tra il secondo e il terzo) durante la quale gli studenti con insufficienze siano seguiti dai loro docenti nelle ore scolastiche. Gli studenti che non presentano insufficienze, invece, potrebbero usufruire di corsi per il potenziamento.
• Disabilità
1) Affinché veramente tutti possano avere il diritto di studiare è importante la previsione di incentivi per gli enti locali che provvedono all’eliminazione delle barriere architettoniche presenti negli istituti. Non è pensabile che nel 2010 ci siano molte strutture scolastiche non adatte all’accoglienza di ragazzi portatori di handicap.
2) È indispensabile l’attivazione, da parte degli istituti scolastici, di percorsi per garantire la piena integrazione degli studenti disabili, con la collaborazione delle associazioni studentesche.
• Formazione degli insegnanti e continuità didattica
1) E’ necessario garantire la formazione di insegnanti che siano competenti, appassionati e motivati con la previsione di corsi di formazione obbligatori e di verifiche periodiche per i docenti. Inoltre risulta fondamentale per gli istituti scolastici, garantire ove e come possibile la continuità didattica dei docenti. A tal fine sarebbe opportuno un intervento legislativo del MIUR.
4. Il nostro impegno: le buone prassi msacchine
Con la consapevolezza che al fine di garantire realmente il Diritto allo Studio a tutti gli studenti non è sufficiente (ma comunque necessario) soltanto un intervento legislativo ma è indispensabile il contributo di tutti coloro che si impegnano quotidianamente a scuola e alla luce del fatto che la nostra presenza a scuola è caratterizzata dallo stile della corresponsabilità, ci impegniamo, insieme alle istituzioni, a realizzare il diritto allo studio di tutti gli studenti attraverso una serie di iniziative che ci coinvolgono in prima persona come studenti singoli e come associazione studentesca.
Tali buone prassi, che riguardano tutti gli ambiti sopraindicati e che saranno promosse dai circoli diocesani del Msac in tutta Italia possono essere indicate a titolo esemplificativo
1) Creazione di una rete di scambio/prestito di libri usati.
2) Organizzazione, coinvolgendo le famiglie, mercatini del libro usato.
3) Impegno in prima persona per rendere vivibile la nostra scuola mediante la realizzazione di “giornate della creatività” durante le quali vengano puliti e ridipinti i locali dell’edificio scolastico che necessitano di manutenzione.
4) Organizzazione di gruppi di studio pomeridiani affinché nessuno “resti indietro” e tutti possano recuperare eventuali lacune.
5) Interesse costante al modo di vedere, di vivere e di sentire la scuola da parte degli studenti disabili, attraverso iniziative di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche.
6) Attività volte a garantire informazione e trasparenza sulle risorse a disposizione della scuola e degli enti locali.
7) Impegno concreto nel monitoraggio relativo allo stato delle infrastrutture e di segnalazione di eventuali disfunzioni alla dirigenza e nel caso di interzia della stessa agli enti locali competenti.