da il messaggero.it
ROMA (9 agosto) – Contro l’abbandono scolastico nasce nasce l’Anagrafe nazionale degli studenti ed è subito polemica. La banca dati voluta dal ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini – con decreto del 5 agosto scorso – non piace né alla Flc-Cgil,né agli studenti dell’Uds e tantomeno all’opposizione del Pd anche se il ministero di Viale Trastevere ha assicurato che i dati sensibili rimarranno anonimi e che le polemiche sul rischio discriminazione sono infondate. L’Anagrafe conterrà informazioni sul percorso scolastico e formativo a partire dalla scuola primaria, con particolare riferimento agli esami finali di ciclo e agli esami di qualifica. Ma c’è chi sostiene – come la Cgil – che ci saranno anche dati sulla salute, le convinzioni religiose, le informazioni di tipo giudiziario che riguardano la sfera familiare (come la status di separati dei genitori). La banca dati – ha spiegato il ministero – «sarà utilizzata in forma anonima, e con modalità che assicurino la non identificabilità dell’interessato». Le informazioni raccolte saranno conservate fino al termine dell’anno scolastico. Per il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, l’ Anagrafe viola i diritti civili e deve essere subito cancellata. «Ci allarma – ha detto il sindacalista – la possibilità che possa contenere dati idonei a rivelare lo stato di salute, le convinzioni religiose o di altro genere». Secondo Tito Russo coordinatore nazionale dell’Unione degli studenti (Uds).È solo uno spot estivo. È grottesco che il ministro Gelmini si preoccupi dell’Anagrafe degli studenti quando le scuole non sanno come pagare gli stipendi e che programmi fare a settembre». Ad avviso di Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in Commissione istruzione alla Camera, «E’ un modo inadeguato e ambiguo di affrontare la dispersione scolastica che violenta la privacy degli studenti e l’intimità della sfera familiare visto che il ministro Gelmini sembra interessato anche a schedare gli alunni a seconda che siano figli di genitori separati o meno. Auspichiamo che il Garante limiti fortemente l’intrusione del ministero nella vita privata degli studenti». Alle critiche il Miur ha replicato di non aver «accesso ai dati individuali, identificativi degli alunni» ribadendo che «l’anagrafe è finalizzata esclusivamente al monitoraggio dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione. Non vengono pertanto richiesti dati sulla religione di appartenenza, come invece viene erroneamente riportato da alcune agenzie di stampa. Tutti i dati – ha concluso il ministero – vengono raccolti e trattati secondo le modalità previste dal Garante della Privacy. Si tratta pertanto di polemiche che non hanno alcun fondamento».