Pubblichiamo qui, per la rubrica “Dico la Mia!”, l’articolo che ci ha inviato Francesco Mulas, consigliere diocesano dell’AC di Sassari
A seguire il suo articolo
La scuola sul piano didattico
“Maestro unico scelta superata”
La cosiddetta riforma della scuola sta creando legittimo malumore. Nessuna consultazione con parti sociali e soprattutto con gli “addetti ai lavori”: quando si cerca di dialogare, si viene accusati di strumentalizzare.
Il diritto all’istruzione pubblica dovrebbe essere garantito a tutti da uno Stato democratico. La scuola finisce, invece, sotto la mannaia delle leggi finanziarie. Molteplici vincoli consistenti in un drastico taglio della spesa, che essendo quasi tutta fatta di stipendi non può che significare un drastico taglio degli organici, o meglio del numero complessivo di dipendenti, compresi quelli a tempo determinato e i supplenti.
Si sa che ci sono paesi piccoli con pochi abitanti ed alunni, ma è concepibile chiudere la scuola e costringere i bambini al pendoralismo? Le piccole classi fanno media numerica con quelle dei centri urbani, perciò sembra sempre che i docenti siano troppi. Il caos che si verifica in tante scuole pubbliche per improvvisi e lungi lavori di messa in sicurezza potrebbe facilmente causare la fuga di tanti alunni verso scuole private.
Si ripropone il maestro unico in una società multirazziale, pluralistica, con alunni che navigano in internet ed hanno un modo diverso di apprendere e partecipare al proprio Sapere. Il maestro unico era stato liquidato negli anni ’90 per esigenze sociali e per le nuove richieste formative, non “per esigenze occupazionali” come dice il Ministro Gelmini.
Nessun governo ha mai pensato seriamente a promuovere l’occupazione, anzi: gli insegnanti hanno dovuto lottare per mantenere i posti di lavoro esistenti. Il maestro unico è stato eccellente negli anni passati, in una società diversa. Ma che cosa dire dei metodi correttivi di un tempo? Attualmente anche il rimprovero verbale viene messo in discussione. Autoritarismo od autorevolezza? Ma perché mai un alunno dovrebbe rispettare un docente che viene disprezzato dalla società?
Positivo il voto in condotta, ma si sa che certi comportamenti derivano da profondi disagi sociali e familiari. Sarebbero necessari buoni esempi, di politiche sociali ed occupazionali e di credibilità degli adulti. Ma che esempio danno le risse dei parlamentari? Zero in condotta a certi politici! Il debito pubblico devono sanarlo solo i lavoratori del pubblico impiego. Che dire degli stipendi faraonici di politici che neppure governano bene? Non ci sono indagini Ocse per la politica? Peccato. Le ore di contemporaneità tra docenti servono per le supplenze e per qualche intervento di recupero scolastico.
Sono una risorsa in tutti i sensi, a solo danno dei supplenti precari, che perdono un’occasione di lavoro. Si prevedono in futuro classi più numerose, migliaia di esuberi e si lasceranno tanti alunni disabili senza insegnanti di sostegno. Ci saranno scuole di serie A e B, si potrà avere una scuola di qualità solo per i ricchi? Tra l’altro, molte donne sono docenti, altro che quote rosa! Promesse disattese, verità taciute. Nel paese delle bugie, la verità è una malattia.
Francesco Mulas
Consigliere diocesano di A.C. – Arcidiocesi di Sassari
Sono vicepresidente giovani dell’AC della mia parrocchia, approvo totalmente l’articolo di Francesco Mulas. Sono iscritto all’università di Catania in lettere moderne e per concludere gli studi mancano tre materie. Dopo la laurea che cosa devo fare per insegnare? Ho scelto la strada dell’insegnamento per stare con i giovani e cercare di dare ciò che è necessario per formare una società migliore.
Quali vantaggi può dare la riforma Gelmini per una società migliore? Se l’occupazione e quindi il lavoro diminuirà, il popolo che già si trova in disastri familiari con enormi debiti arriverà per non riuscire ad avere il necessario. La mia famiglia è formata da sei persone, si, siamo quattro figli e mai sino ad oggi ho visto un aiuto dello Stato per le famiglie con più figli. La mia famiglia grazie a Dio ha vissuto decentemente e mai ci siamo potuti permettere grandi piaceri (tipo viaggi lungo raggio) o extra.
La mia proposta è che il POPOLO ITALIANO POSSA DECIDERE CON REFERENDUM SE ACCETTARE O ABROGARE IL DECRETO GELMINI se non verrà ritirato dal Governo! Certamente sarebbe meglio dialogare con le parti sociali e direttamente con gli insegnanti che sono malpagati e sfruttati! GRAZIE
Sono una semplice educatrice di AC nella mia parrocchia, e approvo pienamente il pensiero sia di Francesco Mulas che di Gaetano. Frequento il 4o anno al Professionale per i Servizi Sociali di Galatina
e, nonostante la riforma non mi tocchi direttamente in questo momento, penso al mio futuro.Se non dovesse cambiare,io non potrò realizzare il mio più grande sogno: diventare un infermiera professionale, perchè non ne avrei la possibilità, visto che sono figlia di un impiegato comunale con 6 figli, e inoltre neppure il fratello, un pò più grande di me, potrebbe continuare i suoi studi presso la facoltà di Ingegneria.
Penso che la riforma accentui le differenze sia economiche che culturali (non approvo neppure le classi separate per gli stranieri) tra una persona e l’altra, violando cosi una tra i principi fondamentali su cui è fondata la nostra Costituzione come l’ UGUALIANZA, ma anche il diritto all’ istruzione e al lavoro infatti con il maestro unico il problema “disoccupazione” pre-esistente, sarà solo aggravato. Infine dal punto di vista didattico non credo che un solo insegnante sappia spiegare bene tante materie, in quanto ognuno di noi ha le sue attitudini.
E’ penoso, a mio parere, fare tagli su un settore IMPORTANTISSIMO COME QUESTO.SPERO che anche il nostro Santo Padre ci sostenga. grazie.