“La buona scuola” all’inaugurazione del nuovo anno scolastico

di Giovanni Mugnaini

È ormai un appuntamento consolidato quello del Presidente della Repubblica che per l’inaugurazione dell’anno scolastico ospita gli studenti delle scuole di tutta Italia, rappresentanti dei genitori, dei professori e delle associazioni studentesche all’interno del Piazzale d’Onore del Quirinale. La cerimonia che ha aperto ufficialmente l’anno 2014/2015, presentata da Fabrizio Frizzi, con le “incursioni” del comico Enrico Brignano e gli interventi di vari gruppi musicali ed esibizioni di alcune scuole, ha visto protagonisti molti studenti che avevano voglia di parlare di scuola ma, soprattutto, di come fare Europa. Nel lungo pomeriggio di inaugurazione infatti non sono mancati gli appelli per un’Europa realmente unificata e rappacificata, complice forse anche il fatto che spetta proprio all’Italia (fino a Dicembre) la Presidenza del Consiglio Europeo. Lo stesso Capo dello Stato Giorgio Napolitano, nel suo intervento, ha ribadito l’importanza dell’essere uniti, Italia e Europa, per uscire da questa crisi «finanziaria, economica e sociale». Questo legame, ha detto con forza, salvò tutti, nel nostro continente, già a seguito della II Guerra Mondiale, dopo il 1950.

Oltre all’Europa, altro punto centrale della cerimonia è stato il progetto della buona scuola. L’auspicio del Presidente, in sintonia con il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, è che «l’ampia consultazione sui ‘12 punti’ di orientamento e di azione» sia una vera e propria «mobilitazione di esperienze e di idee» alla quale «partecipi il più gran numero di voci rappresentative del mondo della scuola e dell’intera società italiana». Il “kit” da inviare a tutte le scuole per le consultazioni sul rapporto La buona scuola, pubblicato dal Governo nei primi di Settembre, il Ministero l’ha preparato in questi giorni e l’invio alle scuole dovrebbe partire nelle prossime settimane. E se il Ministro Giannini ha confermato l’importanza della condivisione di esperienze e opinioni da far arrivare al Governo (per «uscire insieme da questa crisi drammatica»), il Presidente lo ha ribadito affermando che una vera condivisione e mobilitazione di idee sono modi reali per «rinnovare decisamente le nostre istituzioni, le nostre strutture sociali, i nostri comportamenti collettivi», per non restare «prigionieri di conservatorismi, corporativismi e ingiustizie».

La Cerimonia, apertasi con l’Inno di Mameli, si è poi simbolicamente chiusa con l’Orchestra che ha suonato l’Inno alla Gioia, il celebre brano musicale scritto da Ludwig Van Beethoven oggi inno europeo, mentre un coro di bambini di diverse scuole italiane cantavano le parole scritte invece da Friedrich Schiller.