Il ruolo degli studenti nella valutazione dei prof

*a cura della Task Force Rappresentanza del Msac

In questo anno scolastico, con l’attuazione della legge 107 del 2015 (la famosa “Buona scuola”), all’interno delle nostre scuole entra in gioco un nuovo organo collegiale: il Comitato per la valutazione dei docenti.

 

Il Comitato è composto da tre insegnanti (uno nominato dal Consiglio di Istituto e due dal collegio dei docenti); da uno studente e da un genitore (entrambi nominati dal Consiglio di Istituto); e da un componente esterno appartenente all’Ufficio scolastico regionale, oltre che naturalmente dal Dirigente scolastico (che presiede il Comitato).

 

Il Comitato ha l’onore e l’onere di stabilire con quali criteri il preside dovrà attribuire un premio ai docenti che si sono distinti all’interno della scuola. Ovvero:

  • il Comitato per la valutazione stabilisce dei criteri di valutazione dei prof.
  • il preside, in base a quei criteri, decide quali prof. premiare.

La decisione finale sui premi, insomma, spetta al preside. Nonostante ciò, il Comitato ha un ruolo molto importante, dovendo stabilire i criteri; esso ha altresì il compito di esprimere un parere riguardo al superamento del periodo di prova dei docenti neo-immessi; ma la componente studentesca non partecipa ai lavori del Comitato su questa tematica.

 

Per quanto riguarda la vera e propria valutazione dei docenti, comunque, gli studenti sono veri protagonisti e tali dobbiamo ritenerci! Si tratta di una responsabilità importante. Non solo perché, in base a questa valutazione, qualche prof. riceverà un premio (e dunque guadagnerà qualche soldino in più). È in gioco una domanda semplice ma fondamentale: quando un prof. si distingue, ed è abbastanza “bravo” da meritarsi un premio? Insomma, che cosa vuol dire essere un “bravo” insegnante?

 

Proponiamo alcune riflessioni, su cui ci piacerebbe discutere con tutti gli studenti e anche con i nostri insegnanti!

 

  1. Il lavoro di una classe non dipende da un solo insegnante, e non possono neanche esser presi in considerazione solo i risultati degli studenti (i nostri voti) per capire la qualità del processo educativo. Per questo crediamo che i risultati di una classe dovrebbe esser valutati in relazione al lavoro dell’intero consiglio di classe, ovvero la comunità dei docenti che vivono le loro giornate di fronte ma soprattutto in mezzo a ciascuno di noi studenti, cercando di donarci ciò che di più caro loro hanno, la loro conoscenza, senza chiederci niente in cambio, in completa gratuità.

 

  1. All’interno del Comitato per la valutazione dei docenti vi è uno studente nominato dal consiglio di istituto, incaricato a rappresentare i propri studenti. Questa espressione è di per se già un po’ contraddittoria perché non si può esser “nominati” o “incaricati” a “rappresentare” un gruppo di persone; ma per rappresentare è necessaria una azione democratica della parte rappresentata, in questo caso noi studenti!

Le elezione del rappresentante degli studenti al comitato per la valutazione ci sembra l’idea più giusta, l’idea sulla quale si deve basare ogni tipo di rappresentanza, e questo non solo per quanto riguarda la componente studentesca ma anche quella dei genitori e dei docenti.

  1. Per quanto riguarda i criteri da tenere in considerazione per la valutazione dei docenti, la legge 107 del 2015 definisce alcuni parametri generali, ma non è molto chiara su come effettivamente e realmente valutare i docenti. Nelle indicazioni fornite sono segnalate:

 

  1. a) la qualità dell’insegnamento;
  2. b) il contributo per il miglioramento dell’istituzione scolastica;
  3. c) il successo formativo e scolastico degli studenti;
  4. d) i risultati ottenuti dal docente in relazione al potenziamento delle tecnologie e metodologie,
  5. e) la collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla diffusione di buone pratiche didattiche;
  6. f) le responsabilità assunte nel coordinamento organizzativo e didattico e nella formazione del personale

 

In virtù della partecipazione studentesca viene chiaro pensare che una delle cose migliori da fare sia chiedere un parere agli studenti che quotidianamente vivono, ascoltano e seguono i loro docenti e che conosco alla fine il valore di ogni docente. L’idea di un questionario consultivo sui docenti completamente anonimo da far compilare ai ragazzi può esser un importante modo e strumento che il Comitato può utilizzare riguardo a diversi ambiti: la didattica, la relazione docente–studente, l’interesse nel discutere di attualità e anche altri parametri che crediamo siano fondamentali per la valutazione di un docente e che è importante non sottovalutare.

 

In conclusione, un’ultima considerazione. Con la legge 107, la valutazione nella scuola non è più solo univoca, ma è diventata biunivoca: è certamente un inizio e c’è molto su cui possiamo migliorare ma abbiamo il diritto e il dovere di non sottovalutare questa nuova realtà, volta a creare processi che possano portare a un miglioramento della nostra scuola, affinché ciascun abitante di questa realtà possa prendere a cuore ogni persona che ci è vicino e partecipare alla sua vita avendo uno scambio reciproco in piena gratuità e con la piena voglia di donarsi e di crescere insieme.

 

Ricapitolando quando detto le nostre proposte riguardanti il comitato di valutazione per docenti sono le seguenti:

 

  • preferire una valutazione di gruppo dei docenti, piuttosto che una valutazione del singolo;

 

  • far sì che i rappresentanti delle componenti scolastiche siano frutto di azioni democratiche come il voto

 

  • promuovere questionari anonimi compilati dagli studenti, che possano esser utilizzati dal Comitato per la valutazione come strumenti.