Il ministro Fioroni ha varato un decreto ministeriale per rivedere le modalità di recupero dei debiti scolastici. Ecco cosa ne pensa il Movimento Studenti:
Prima di essere approvato il decreto è stato oggetto di un ODG al Senato, che aveva temporaneamente arrestato il processo di elaborazione dello stesso: il msac ha elaborato questa posizione.
La nostra risposta alla battuta d’arresto in Senato
E tu cosa ne pensi?
Sono anche io convinto che è necessario dare una risistemata all’attuale sistema dei debiti, che in questo momento non è molto serio. Però non mi convince affatto il modo con cui questo è stato fatto dal ministero: da giugno per un’insegnante dare un debito vorrà dire sostanzialmente sacrificare tutto il mese di agosto (dopo magari la maturità di luglio) a fare corsi di recupero. Chi darà più debiti con questa prospettiva? Mi sembra tanto un metodo per far sì che i debiti semplicemente spariscano, in modo che gli Fioroni possa dire: “Che bello, gli studenti italiani sono diventati molto più bravi!”.
Beh il pericolo che tu segnali giovanni è certamente un pericolo reale, che però non dipende tanto dal testo del decreto ministeriale bensì dalla serietà degli insegnanti, se l’insegnante comprende il suo ruolo di formatore ed educatore saprà mettere a disposizione degli studenti che egli ritiene siano più rimasti indietro il proprio tempo (naturalmente dietro compenso, visto che gli insegnanti saranno pagati dal ministero per il lavoro svolto). I CARE, mi sta a cuore. Mi sta a cuore lo studente, quindi il tempo non è tempo sacrificato bensi investito nella formazione dei ragazzi.
Mi trovi d’accordo però sul fatto che l’organizzazione dei corsi di recupero vada attentamente monitorata e verificata: è ovvio che questo sistema non deve essere eccessivamente vessatorio ne per gli insegnanti ne per gli studenti. Vedremo a breve come andranno le cose quest’anno, e se il caso, non mancheremo di farci sentire 🙂
Ma, indipendentemente dallo spirito con cui ci si mette ad organizzare questi corsi di recupero, l’insegnante che li tiene non ha più neanche l’ombra di un giorno di vacanza!
In ogni caso dobbiamo fare i conti con il fatto che ben pochi insegnanti sono effettivamente animanti da sentimenti così forti nei confronti dei proprio ragazzi, e certamente coloro che prenderanno parte ai corsi di recupero saranno la parte della classe che dà meno soddisfazione ad un professore. Un decreto che assume che gli insegnanti sappiano farsi carico ad ogni costo della responsabilità di accompagnare i loro ragazzi è secondo me un decreto miope, non in grado di dare un reale risposta alle necessità della scuola.
Dico queste cose anche vedendo le reazioni di mia mamma (insegnante di liceo) e degli qualche mio professore, che si sono dovuti sobbarcare un quantità enorme dei collegi docenti con la prospettiva di dover passare l’estate ad insegnare matematica e latino a gente a cui queste cose non potrebbero interessare di meno!
cosa dire… oggi la risposta di una ragazza del mio gruppo di giovanissimi a partecipare ad na attività, è stata:”no, devo studiare,sennò mi rimandano a settembre”.
Dalla visione degli insegnanti, certamente c’è o ci sarà una mancanza di volontà e sicuramente il fatto che il recupero porti impiego di tempo anche da parte loro. Gli incentivi anche monetari non so quanto possano aumentare la loro voglia e caparbietà.
Fatto sta, però, che molti studenti (come appunto questa ragazza), vedendo la possibilità di dover studiare assiduamente e con uno scopo (come un esame) per tutta l’estate, scelgono di rivaltare l’impegno di studio dei nove mesi d vera attività della scuola.
Il fatto che molti insegnanti non abbiano tutta la voglia e la passione, anche, per dedicarsi a questi corsi di recupero, deve far pensare anche a quanto questi stessi professori abbiano la passione, la volontà e la preparazione di affrontare i propri studenti con la prpria materia durante i 200 giorni di scuola.
Comnque sia, è tutto da vedere. Tutti i cambiamenti, in qualsiasi ambiente, ma soprattutto in quello scolastico, hanno bisogno di essere verificati e adattati alle varie diversità.
Chi vivrà vedrà!