E’ stato approvato il 24 giugno il decreto legge n.112 in materia di “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”, meglio conosciuto come “decreto fiscale”. Al suo interno, alcuni punti riguardanti la scuola italiana:
- art. 15: libri di testo. Riguardo al problema del “caro-libri”, il decreto stabilisceche a partire dal prossimo anno scolastico 2008-2009, nella scelta dei libri di testo vengano per quanto possibile privilegiati testi disponibili, in tutto o in parte, su internet, gratuitamente o a pagamento. Nel termine di un triennio, i libri scolasici dovranno essere prodotti in versione a stampa, on-line o mista. A partire dall’anno scolastico 2011-2012 “il collegio dei docenti adotta esclusivamente libri utilizzabili nelle versioni on line scaricabili da internet o mista”
- art.64: a)riduzione del personale ATA del 17% entro il triennio b)entro 12 mesi la realizzazione di un piano di “razionalizzazione e accorpamento” delle classi di concorso, “per una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti” e ridefinizione dei curricula, sempre in ottica di “razionalizzazione”, in particolare per le scuole professionali c)”economie lorde di spesa” (leggi “tagli”) di 456 milioni di euro nel 2009, 1650 milioni nel 2010, 2538 milioni nel 2011 e 3188 nel 2012 (all’art.69 tagli anche per l’università)
- tra i “nuovi emendamenti” all’art. 64 e già approvati nell’iter di conversione in legge del dl 112 (ora passato, dopo l’approvazione della Camera, all’esame del Senato): a) la sospensione delle SSIS, ovvero le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario; b) in materia di obbligo scolastico si precisa che tale obbligo può essere assolto anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale. è lecito chiedersi se ciò nella sostanza significa realmente garantire il diritto all’istruzione a tutti fino ai 16 anni…
alcune “curiosità” OFF TOPIC….
tra gli altri punti “interessanti”, la possibilità data all’art. 16 alle università pubbliche di trasformarsi in fondazioni, e quindi ricevere finanziamenti da privati
gossip: agli uffici ministeriali è tagliata al 50% la spesa sulla carta (già immaginiamo gli impiegati a dover contendersi le risme iper-riciclate) e la validità della carta d’identità è estesa a 10 anni e non più 5.
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