Ha cambiato idea il Consiglio dei MInistri che il 1 agosto aveva presentato in forma di disegno di legge il progetto di alcune importanti modifiche in campo di istruzione e università. Disegno di legge significa dare la possibilità al parlamento di pronunciarsi su di esso, attraverso il normale iter legislativo della discussione presso Camera e Senato. Trasformando invece il ddl in decreto, il governo rende immediatamente operative le disposizioni in esso contenute, mentre è previsto un iter abbreviato per la trasformazione del decreto in legge attraverso la ratifica del parlamento. Non verrà quindi discusso in parlamento la reintroduzione del voto in condotta, che diventa legge dal momento della pubblicazione del dl sulla Gazzetta Ufficiale. Ma non sono solo queste le novità previste dall’imminente decreto-legge (se vuoi visionarne il testo, clicca qui)
- “Cittadinanza e Costituzione”. Viene confermata dunque l’introduzione di questa “nuova” materia, come già previsto nel disegno di legge. Ma rispetto al ddl, che prevedeva un monte ore dedicato di 33 ore, la “nuova” materia utilizzerà gli spazi del monte ore degli studi “storico geografici e storico sociali”. Significa che non vengono introdotte ore in più, dedicate specificatamente alla nuova materia, ma quest’ultima dovrà “farsi spazio” all’interno dei vincoli orari previsti per le altre materie. Praticamente come se non “la” vecchia Educazione Civica. Scompare inoltre la previsione di un “programma ministeriale” previsto per la nuova materia a livello centrale. Centralizzazione che contraddiceva i più elementari principi dell’autonomia scolastica.
- Voto in condotta. Il voto c’è e sarà espresso in giudizi per il primo ciclo e in decimi per il secondo. Concorrerà alla valutazione finale e “nei casi più gravi” potrà compromettere l’ammissione all’anno successivo o all’esame finale o portare alla riduzione del credito scolastico per l’esame di stato fino ad un massimo di 5 punti
- Formazione primaria. Mentre le SSIS sono sospese (le scuole di specializzazione per l’insegnamento nelle scuole superiori) viene ratificato, come previsto nel ddl, il valore della laurea in scienze della formazione come direttamente abilitante all’insegnamento primario e nella scuola dell’infanzia. Si verifica così un’asimmetria nel reclutamento dei docenti rispetto ai due cicli. Il secondo ciclo con abilitazione bloccata (e potremmo dire “aggravata” da lungo itinerario SSIS, graduatorie a doppio canale ecc..) e il primo con abilitazione diretta
il 28 agosto si riunirà il Consiglio dei Ministri a cui verrà sottoposta l’approvazione dello schema del decreto legge
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