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Ora di religione: una sentenza che non fa bene a nessuno
Una sentenza che non fa bene a nessuno, e soprattutto confonde docenti, studenti e famiglie circa le finalità dell’insegnamento della religione. L’insegnamento della religione, nell’esperienza di molti ragazzi, rappresenta innanzitutto un importante momento di confronto, di condivisione e di apertura ai grandi temi del vivere umano. Per questo motivo non può essere assorbito in diatribe di ordine esclusivamente ideologico.
L’Azione cattolica italiana e il Movimento studenti di Ac si augurano dunque che della cosiddetta “ora di religione” si parli nell’ambito dei processi educativi degli studenti, e non nell’ambito di polemiche che non contribuiscono allo sviluppo, nel nostro Paese, di una autentica e sana laicità, che intesa in modo corretto non può mettere in disparte la religione.
Nello specifico, sconcerta l’ipotesi sottesa alla sentenza di estromettere dagli scrutini i professori di religione, perché impedisce ad uno studente di essere valutato in una materia che ha liberamente scelto.
Roma, 12 agosto 2009
Con preghiera di pubblicazione