Gli auguri del ministro Profumo

Gli auguri del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca a studenti, famiglie e insegnanti

Roma, 23 dicembre 2011

IL SALUTO DEL MINISTRO PROFUMO AGLI STUDENTI

Cari rappresentanti delle associazioni studentesche, cari presidenti delle Consulte Studentesche e carissimi studenti

Nel complimentarmi nuovamente per il lavoro svolto finora, e per il buon esito del nostro primo incontro al Forum delle Associazioni Studentesche Maggiormente Rappresentative il 30 novembre scorso, vi do appuntamento a dopo le festività per riprendere, come concordato, i lavori del tavolo tecnico per il diritto allo studio e per avviare un’opportuna verifica dell’attuazione dello statuto delle studentesse e degli studenti negli istituti secondari di secondo grado del nostro Paese.

Rivolgo l’augurio più cordiale di Buon Natale a tutti voi e immagino un nuovo anno proficuo nell’impegno a favore degli studenti e della scuola italiana, con l’auspicio per una sempre maggiore presenza attiva degli studenti alla vita degli istituti scolastici, per favorire una più ampia partecipazione anche del corpo studentesco al processo di formazione delle decisioni.

Una scuola dove i ragazzi possono incidere in modo positivo sul sistema educativo è un progetto al quale dobbiamo lavorare assieme, identificando e scegliendo strumenti e mezzi per accrescere la preparazione delle nuove generazioni.

IL SALUTO DEL MINISTRO PROFUMO AI GENITORI

Cari coordinatori delle Associazioni di Genitori e cari genitori, desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per il vostro lavoro e intendo confermare il mio impegno a un confronto critico sulle tematiche che interessano il sistema scolastico.

Nella ricorrenza delle festività, auguro a tutti voi un sereno Natale e un nuovo anno all’insegna dell’impegno comune, per il rafforzamento dell’alleanza tra scuola e famiglia e per perseguire obiettivi educativi condivisi, ma soprattutto per collaborare alla formazione delle nuove generazioni all’insegna della partecipazione attiva e del senso di cittadinanza.

IL SALUTO DEL MINISTRO PROFUMO AI DOCENTI

Care Associazioni degli insegnanti e cari docenti della scuola e dell’università, da professore, consapevole dell’importante servizio che rendete ogni giorno al Paese e ai nostri giovani, non posso che rinnovare a voi tutti il mio apprezzamento e la mia gratitudine.

La scuola e l’università italiane devono riscoprire con orgoglio la propria grande tradizione, misurandosi al tempo stesso con le esigenze educative delle nuove generazioni, soprattutto per quanto riguarda l’apprendimento che oggi non avviene soltanto sui banchi. Insieme, dobbiamo cogliere le nuove sfide, a partire da quelle poste dalle nuove tecnologie, per consentire agli studenti di dotarsi di spirito critico e competenze vere e misurabili.

Dobbiamo sforzarci di migliorare anche la relazione tra la formazione dei nostri giovani e il mondo del lavoro, pensando a università moderne e capaci di proiettarsi in una dimensione internazionale.

In occasione delle festività natalizie, desidero quindi esprimere a tutti voi i miei più cordiali auguri di un sereno Natale e un felice anno nuovo.

 

Diritto allo studio: il MSAC al Ministero

Dopo un primo incontro avuto con il Ministro a fine novembre, il MSAC è nuovamente chiamato al Ministero. Sul tavolo, come promesso dal Ministro, il diritto allo studio e la necessità di una legge quadro nazionale.

Durante queste vacanze, le associazioni studentesche incontreranno, una per volta, Giovanna Boda, dirigente ministeriale, per vedere come impostare il tavolo sul diritto allo studio e per presentare eventuali proposte in merito.

Il MSAC è stato convocato per quest’incontro il 4 gennaio alle ore 18. La settimana successiva, il 10 gennaio (ore 10), è invece convocato il tavolo sul diritto allo studio alla presenza del Ministro Profumo.

Attendiamo le vostre proposte e vi invitiamo a rivedere quanto elaborato a riguardo durante la MoCa del 2009.

Buon Natale a tutti!

Con questa lettera a Gesù Bambino, il nostro assistente nazionale don Nicolò Tempesta, a nome di tutto il MSAC, augura a tutti noi msacchini e (non) di vivere questo Natale in pienezza facendo posto nei nostri cuori e nelle nostre vite a Gesù, il Verbo fatto carne.

Caro Gesù Bambino,

lo sappiamo che sembra l’inizio di un’infantile letterina di Natale… ma a Natale ci sentiamo tutti un po’ bambini. Tu stesso dirai da grande che, se non diventeremo come bambini, non entreremo nel Regno dei cieli. Diventare bambini non significa essere semplici e puri. Significa mettersi davanti a Dio, solo davanti a Lui saremo capaci di ricominciare da capo nella vita.

Un padre, una madre, un figlio: a Natale le sorti del mondo si decidono dentro una famiglia, nell’umile coraggio di una, di tante, di infinite creature innamorate e silenziose. Grazie perché a Natale ci insegni la parola più rivoluzionaria e appassionata del nostro vocabolario di cristiani: umiltà!

La grande ruota della storia caro Gesù aveva sempre girato nella stessa direzione: dal piccolo verso il grande, chi ha meno alle dipendenze di chi ha più, la legge del più forte. Ma dal giorno di Natale la grande ruota della storia per un attimo si è fermata. Poi qualcosa è cominciato a girare all’incontrario e il senso della storia ha imboccato una svolta: da Dio verso l’uomo, dal grande verso il piccolo, dal cielo verso il basso, da Gerusalemme, la grande città a Betlemme un piccolo borgo e da qui fino a una stalla; i Magi vengono verso un Bambino e il forte si mette a servizio del debole. Grazie Gesù perché il racconto di Betlemme non è una fiaba per bambini, è invece l’inizio di un capovolgimento totale, di un nuovo ordine. La storia vera appartiene a chi si colloca là dove nessuno vorrebbe essere, nell’umiltà del servizio, nell’insignificanza apparente della bontà, nel silenzio di tanti uomini e donne  di buona volontà.

Caro Gesù Cristo, permettici di dirtelo una volta per tutte: il mondo creato all’inizio come un incantevole giardino semmai fa venire alla mente una giungla feroce, dove lo stile è quello della competizione nascosta e si fa a gara non a stimarci a vicenda ma a disprezzarci, ci togliamo vicendevolmente valore. Non siamo più semplici e essenziali e la crisi che stiamo vivendo è indice di una crisi più profonda: quella di un cuore complicato!

Caro Gesù Bambino, davanti alla semplicità del presepe ti vediamo protendere nella mangiatoia le piccole mani, e il tuo sorriso sembra già dire quanto più tardi, divenuto adulto, le tue labbra diranno: “Venite a me voi tutti che siete stanchi e affaticati” e ci poni di fronte alla decisione coraggiosa di scegliere tra le tenebre e la luce.

Questo Natale ha fatto emergere le storture della politica, la gravissima crisi economica che stiamo attraversando, le violenze quotidiane fisiche e psicologiche. Molti uomini e donne attendono in questo giorno qualcosa, un evento o magari una persona che li tiri su, che restituisca loro l’ottimismo ingenuo che hanno irrevocabilmente perduto; qualcosa di grande e di nuovo che potrebbe farli tornare indietro e non sanno che questa speranza oggi sei tu che ti fai Bambino e ricominci da Betlemme.

A Natale Dio viene come un bambino: un neonato non può far paura, si affida, vive solo se qualcuno lo ama e si prende cura di lui. Come ogni neonato. Chi di noi celebrerà bene il Natale caro Gesù? Chi depone davanti al presepe ogni ricerca di prestigio e ogni distanza dagli altri. Chi riscopre il valore delle cose buone, belle e semplici. Chi non esporta freddezza ma comunione. Tu, caro Gesù, vivrai soltanto se saremo capaci di accoglierti e di amarti nella vita di ogni giorno perché tu ti fai per noi mendicante d’amore.

Caro Gesù bambino, metticelo in testa, una volta per tutte, che se ti sei fatto uomo é perché essere uomo “vale” davanti a te. Facci amare la nostra umanità, che è il tuo capolavoro. Per questa umanità, la tua incarnazione! Per questa umanità, la tua morte e risurrezione! Come si fa a non amare questa umanità, impastata di peccato, ma ricolma ormai della tua grazia e della certezza della salvezza?

Permettici di dirti Buon Natale Gesù! Arrivano le feste ma forse non siamo capaci di fare festa. Se tornassimo ad amare? Se l’amicizia si donasse senza chiederla a un computer? Se i padri amassero i figli? Se Caino amasse Abele? Se il bene comune guidasse la politica? Se ricordassimo un po’ più spesso che non siamo Dio? Se l’unico sangue permesso fosse quello di una nascita? Se l’unica morte ammessa fosse quella della croce? Se ricominciassimo a donare la vita a qualcuno? Se l’unica luce contemplata fosse la tua della stalla? Se tornassimo a credere in te? Allora sarebbe Natale. Aveva ragione il poeta e drammaturgo tedesco Bertolt Brecht:

“Oggi siamo seduti, alla vigilia

di Natale, noi, gente misera,

in una gelida stanzetta

il vento corre fuori, il vento entra.

Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:

perché Tu ci sei davvero necessario”.

 

nel 2012 tornano i concorsi per docenti?

Ieri migliaia e migliaia di giovani neo laureati e aspiranti insegnanti potrebbero aver tirato un sospiro di sollievo.

Il Ministro Profumo ha infatti annunciato l’intenzione di indire un maxi concorso nel 2012 per permettere ai giovani aspiranti insegnati di ottenere finalmente una tanto desiderata cattedra di insegnamento alle elementari, alle medie e alle superiori.  Le incognite naturalmente sono moltissime e prima di fare ufficialmente l’in bocca al lupo a tutti coloro che avrebbero intenzione di partecipare al concorso bisogna attendere di vedere quali saranno gli sviluppi e le azioni che seguiranno quest’annuncio.

Ma proviamo a dare i numeri. Sono stimanti intorno ai 300000 i potenziali candidati. Infatti, nelle graduatorie ministeriali (chiuse e a esaurimento) nel 2011 si sono accumulati 244 mila abilitati all’insegnamento, un esercito. Ed è da qui che negli ultimi tredici anni si è pescato per soddisfare un fabbisogno di insegnanti che si è stabilizzato sui 20 mila ogni anno. Poi ci sono 30 mila “laureati abilitati” fuori da ogni graduatoria, e questi sono gli aspiranti docenti bloccati dall’attuale prassi di reclutamento. Ancora, i rinnovati Tirocini formativi attivi (Tfa) produrranno nel 2012 altri 20 mila “aventi diritto” a una cattedra.

A questo numero mastodontico bisogna aggiungere un altro dato. Generalmente, ogni anno sono assunti 25000 insegnanti e, per legge, la metà dovrebbero essere reclutati tramite concorso e l’altra metà attingendo dalle graduatorie. Facendo perciò un rapido calcolo risulta che per assorbire l’esercito dei 300000 servirebbero 24 anni  (presupponendo la possibilità di un concorso all’anno) senza contare i giovani che ogni anno si laureano sognando di poter un giorno insegnare e che perciò si sommerebbero ai 300000.

Perciò, anche a prima vista, la situazione sembra piuttosto complessa. Il MSAC è da anni che auspica la reintroduzione dei concorsi (l’ultimo risale al 1999) e la notizia di ieri non può che far ben sperare, ma sindacati e politici non sono tutti così d’accordo con l’idea avuta dal ministro Profumo…

che il dibattito abbia inizio!

 

Qui Forum

Si è da poco concluso il Forum nazionale delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative convocato dal neoministro dell’istruzione, Francesco Profumo nel Salone dei Ministri in Viale Trastevere.

All’ordine del giorno principalmente un momento di confronto e conoscenza tra ministro e associazioni studentesche: associazioni che non hanno mancato di evidenziare i temi sui quali auspicano si possa intraprendere un confronto continuo.

Presenti all’incontro, oltre al MSAC, anche l’Unione degli Studenti, la Federazione degli Studenti, la Rete degli Studenti, il Movimento Studenti Cattolici e il Movimento Studentesco Nazionale (già Azione Studentesca).Il clima che si è respirato è stato molto positivo: da parte del ministro e di tutte le associazioni studentesche vi è stato un atteggiamento propositivo senza precedenti.

Gli argomenti presentati dalle associazioni e più gettonati sono stati la necessità di una legge quadro sul diritto allo studio, l’edilizia scolastica, la didattica, la formazione degli insegnanti e la partecipazione studentesca.

Il MSAC, rappresentato dalla segretaria nazionale e dal delegato ai rapporti con il MIUR, ha consegnato al ministro una lettera (potete leggerla infra) nella quale sono state riportate le priorità della scuola italiana secondo il MSAC.

Grande soddisfazione è stata espressa da tutte le associazioni studentesche dopo l’intervento del ministro Profumo il quale ha risposto, punto per punto, alle varie questioni sollevate dagli studenti.

Il ministro, dopo una breve presentazione, ha detto che è suo interesse scrivere insieme alle associazioni studentesche una policy del forum, che ritiene l’ascolto della domanda proveniente dagli studenti fondamentale, che ha intenzione di convocare con cadenza bimestrale il forum delle associazioni studentesche (EVVIVA) fornendo ogni semestre un calendario delle riunioni e che risulta necessario verificare i criteri in forza dei quali le associazioni studentesche siedono al Forum. Ha inoltre auspicato che gli studenti possano partecipare sempre più in modo propositivo alla vita della scuola.

Un tema centrale del suo intervento è stato quello del diritto allo studio (e in particolare l’edilizia scolastica) garantendo che, nonostante le risorse siano poche, cercherà in tutti i modi di affrontare questo problema nel migliore dei modi possibili, pubblicando tra l’altro il prima possibile i risultati dell’Anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica. Profumo ha poi condiviso l’idea delle associazioni studentesche circa la necessità di riformare gli OO.CC. e circa l’importanza della qualità dell’offerta formativa dal momento che la scuola italiana “è troppo vecchia”.

Un altro tema affrontato è stato quello dell’importanza dell’istruzione tecnica e professionale, della valorizzazione dell’alternanza scuola-lavoro nonché delle esperienze di studio all’estero.

Questi sono solo alcuni degli argomenti affrontati dal neoministro oggi e che preannunciano una nuova, grande, stagione per il Forum.

 

p.s.: si preannuncia una grande Mo.Ca. con tante illustri ospiti =)

 

“Diritto allo studio, qualità dell’insegnamento e partecipazione”

Nel giorno in cui, dopo un lungo periodo di mancato confronto, viene riconvocato presso il ministero il Forum delle associazioni studentesche, il Msac invia una lettere al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo indicando alcune priorità.

Gentile Ministro,
nel ribadirLe i nostri migliori auguri per il nuovo incarico che ha da poco assunto, ci teniamo innanzitutto a ringraziarLa per averci dato l’opportunità di confrontarci con Lei oggi, durante il Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative. Era ormai da tanto tempo che non avevamo la possibilità di dialogare con il Ministro e di confrontarci sui temi e sui nodi cruciali che riguardano le nostre scuole e che toccano noi studenti molto da vicino: speriamo che, a questa Sua convocazione, ne possano seguire molte altre nei prossimi mesi del Suo mandato.
Crediamo infatti che molte tensioni che si sono verificate in questi ultimi anni nel mondo studentesco siano per lo più ascrivibili ad una mancata condivisione di scelte ed a una scarsa chiarezza e trasparenza nelle decisioni e nei provvedimenti adottati dal Ministero e dal Governo che hanno contribuito a generare un muro contro muro che si è rivelato controproducente per il Paese, per gli studenti e per il Ministero stesso. Da parte nostra, ci teniamo a sottolinearlo fin da subito, c’è totale disponibilità e volontà di confronto e dialogo: sono questi gli unici strumenti che riteniamo di avere a disposizione per poter provare a costruire e migliorare insieme le scuole che abitiamo affinché possano lasciare un segno positivo, nelle nostre vite e nel nostro Paese, come hanno sempre fatto nella storica tradizione ormai 150enaria della nostra nazione. Sogniamo infatti una scuola che sia palestra di cittadinanza in cui crescere innanzitutto sotto il profilo culturale, che ci permetta di sviluppare i nostri talenti, che ci orienti verso la nostra futura professione lavorativa, ma che contemporaneamente ci aiuti a leggere la Storia in cui siamo immersi e le difficoltà che stanno investendo il nostro Paese, l’Europa e il mondo intero.
È attraverso il dialogo ed il confronto che vogliamo guadagnarci la Sua fiducia e la fiducia di tutti gli studenti che siamo chiamati a rappresentare al Forum. È attraverso il dialogo ed il confronto che vogliamo rispondere ai tanti appelli e alle tante sollecitazioni che riceviamo ogni giorno e che ci vogliono protagonisti responsabili del nostro tempo, giovani su cui investire e di cui fidarsi. Vogliamo infatti raccogliere l’invito che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto a noi studenti pochi giorni fa e tentare di “fare proposte, sollecitare scelte, indicare le necessità vitali per lo sviluppo del Paese”.
Riteniamo che l’istruzione sia un capitolo di spesa cruciale per la finanza pubblica, ma siamo consapevoli che “la coperta è corta” per tutti e che siamo chiamati a fare importanti sacrifici (Lei stesso ha dichiarato che i soldi a disposizione per l’università e per la scuola non sono molti).
La raggiungiamo dunque con questa lettera per condividere con Lei alcune questioni che riteniamo prioritarie per le nostre scuole e che stanno davvero molto a cuore al Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) con la speranza che possano presto diventare materia di discussione condivisa.
1)   Il diritto allo studio.
Visto il grande divario tra le diverse realtà territoriali, sentiamo sempre più urgente una LEGGE-QUADRO NAZIONALE sul diritto allo studio che garantisca dei livelli minimi di prestazione validi su tutto il territorio nazionale. Una speciale commissione tecnica del Forum ASR presso il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il già Ministero della gioventù, ai cui lavori parteciparono alcune associazioni studentesche, tra cui il MSAC, aveva iniziato ad elaborare un documento condiviso riguardante una concreta proposta di riforma: un testo unico che riorganizzasse la materia legislativa. Il progetto si è però arenato e, a nostro avviso, sarebbe importante riattivare il lavoro di questa commissione tecnica per cercare di elaborare una soluzione che possa dare piena attuazione a quanto affermato nell’articolo 3 della nostra Costituzione.
In questo paragrafo, però, è necessario spendere due parole in merito al tema dell’edilizia scolastica. In mancanza della pubblicazione dell’Anagrafe sull’edilizia scolastica, l’opinione pubblica sta acquisendo informazioni in merito sulla base di rapporti presentati da associazioni competenti (come Legambiente e CittadinanzAttiva). I dati che emergono parlano di moltissimi edifici scolastici non a norma, con evidenti carenze strutturali e potenzialmente pericolosi per l’incolumità di studenti, professori e di tutti coloro che lavorano all’interno della scuola. Crediamo che la messa in sicurezza delle scuole, come anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, siano interventi prioritari in materia di edilizia scolastica e allo stesso tempo pensiamo che debba al più presto essere definito un “codice d’urgenza” degli interventi per la messa a norma delle scuole.
2)   Gli Organi Collegiali della scuola.
Riteniamo che l’autonomia delle scuole, per essere davvero completa, abbia bisogno di una riforma degli organi collegiali che li renda non solo più funzionali, ma adatti ai compiti della scuola dell’autonomia che deve saper rispondere a necessità funzionali, didattiche, organizzative. In questo ambito, gli studenti non possono in alcun modo vedere ristretti gli spazi della propria partecipazione. Anzi, riteniamo che il protagonismo studentesco vada incoraggiato e promosso e che l’impegno degli studenti non vada relegato a mera funzione di controllo, ma sia orientato ad una piena condivisione della responsabilità con le altre componenti scolastiche. Pensiamo, infatti, che partecipazione, democrazia, cittadinanza studentesca siano da considerare criteri e valori che debbano ancora informare e connotare tutta la comunità scolastica.
3)   Il reclutamento e la formazione degli insegnanti.
Il miglioramento del sistema scolastico passa necessariamente e prioritariamente dalla formazione degli insegnanti: è indispensabile una classe docente competente, ma soprattutto appassionata e preparata pedagogicamente al proprio compito educativo.
Partiamo infatti dal presupposto che per avere scuole di qualità servono insegnanti di qualità e riteniamo che sia necessario un serio ripensamento del sistema di reclutamento degli insegnanti che ponga fine al vuoto normativo che da ormai troppi anni ha congelato il sistema di assunzione di nuovi docenti, che premi le competenze, più che l’anzianità di servizio, e che venga posta al più presto una soluzione al blocco delle graduatorie: attualmente è precluso l’accesso all’insegnamento a tanti giovani neolaureati preparati e motivati. A tal proposito, auspichiamo la proposizione regolare di periodici concorsi nazionali per ciascuna delle categorie di avanzamento di carriera.
Ancora due parole vanno spese sul tema della valutazione degli insegnanti: nell’ultimo anno, questa tematica è stata inserita tra le priorità del Ministero e ha portato alla realizzazione del c.d. progetto Valorizza. Pur non essendo contrari a premiare i docenti che vengono valutati meritevoli (resta poi il nodo di quali misure adottare nei confronti dei docenti reputati più carenti dal punto di vista della didattica e della qualità dell’insegnamento), non abbiamo mancato di avanzare le nostre criticità circa tale progetto che necessita, a nostro avviso, di importanti modifiche fra cui il parziale ripensamento del ruolo degli studenti e dei genitori, nonché dei docenti stessi, nel procedimento di valutazione. Per come è ora concepito, il progetto rischia infatti di portare a valutazioni squilibrate. Dobbiamo però sottolineare che, in merito a questa sperimentazione, siamo già stati chiamati ad un primo confronto con la commissione tecnica che se ne è occupata e speriamo di poter continuare su questa linea.
4)   Qualità dell’offerta formativa.
Negli ultimi anni, con la riforma della scuola superiore, abbiamo visto una drastica riduzione del monte ore totale (in particolare per gli istituti tecnici e professionali) senza la chiara identificazione di un criterio che tenga davvero conto delle ore oggettivamente necessarie per poter raggiungere una buona preparazione e senza apportare una riforma organica dei programmi. Anche la nuova materia “cittadinanza e costituzione”, di cui avevamo accolto favorevolmente l’introduzione, senza l’auspicata introduzione di un monte ore autonomo, si è rivelata materia di scarso studio e attenzione. Continuiamo però a ritenerla essenziale per quell’educazione al bene comune di cui noi studenti (ma non solo) abbiamo dimostrato di avere tanto bisogno. Inoltre il momento di forte crisi che sta attraversando il Paese, ci spinge, ancora una volta, a sentire come necessaria e imprescindibile, l’introduzione dell’insegnamento di economia e diritto nel primo biennio delle scuole superiori.
Riteniamo inoltre che sia necessario innalzare l’obbligo di istruzione a 16 anni onde coprire compiutamente il primo biennio delle scuole superiori e limitare, per quanto possibile, il fenomeno della dispersione scolastica.
Un ruolo importante hanno acquisito nel corso degli anni i c.d. test INVALSI, di cui anche il Presidente del Consiglio, Mario Monti, nel suo discorso al Senato della Repubblica, ha riconosciuto la validità. È necessario però sottolineare che il sistema dei test INVALSI, così come strutturato oggi, non è pienamente efficace: i rischi di ottenere risultati non oggettivi e che non tengano realmente conto del contesto sociale, territoriale in cui un determinato risultato è stato ottenuto, sono evidenti. Ecco perché auspichiamo che, qualora si voglia davvero dare maggior importanza a tali test, venga precedentemente avviata una revisione del sistema attuale.
Queste sono solo alcune delle idee e proposte che ci sentiamo di presentarLe al termine di questo primo incontro e che, lo sappiamo bene, hanno bisogno di essere discusse e condivise. Il presupposto da cui siamo partiti per individuare queste priorità per la scuola superiore è che consideriamo centrale un confronto costruttivo tra il Ministro dell’istruzione e le associazioni studentesche che auspichiamo possa avvenire, con regolarità sia in occasione del Forum delle associazioni studentesche sia in possibili incontri bilaterali e intorno ai tavoli delle commissioni tecniche che sono già al lavoro presso il ministero e a cui, noi studenti, speriamo di essere invitati. Riteniamo, infatti, che il dialogo sia un punto nodale per la costruzione della scuola che vogliamo e che contribuiamo ogni giorno a costruire. Un dialogo, che ci impegniamo a favorire fin da subito, dal momento che ne sentiamo più che mai la necessità e l’urgenza. Siamo infatti consapevoli di come, per uscire da questo periodo di crisi, sia necessario l’impegno serio e rigoroso di tutti. Studenti in primis.
Nel ringraziarLa per il tempo che ci ha donato, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Roma, 29 novembre 2011

 

Forum rimandato

Carissimi msacchini,

ci hanno appena chiamato dal ministero per comunicarci che il Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative in programma per oggi alle 14.00 è stato spostato a domani mattina alle ore 10.00 dal momento che il ministro Profumo è stato convocato alla Camera per questo pomeriggio.

 

Domani Forum delle associazioni studentesche con il Ministro

Carissimi Msacchini,

domani (29 novembre 2011), dopo tanto tempo, gli studenti avranno la possibilità di  incontrare il Ministro e di mettere sul tavolo una serie di argomenti e problematiche che sono reputate urgenti per le nostre scuole e per la nostra formazione: il diritto allo studio, gli organi collegiali, il reclutamento e la formazione dei docenti, la qualità dell’offerta formativa. Questi sono solo alcuni dei temi di probabile e auspicabile discussione. Voi che ne pensate? Avete qualche argomento da suggerirci? Cosa vorreste dire e chiedere al nuovo ministro?

Coraggio, è ora di aprire il cassetto che contiene i sogni per le nostre scuole. E’ ora di mettere in circolo le nostre idee per una scuola a misura di studenti!

CIPS 2012 in arrivo!!

 

 

 

 

Carissimi msacchini, carissimi responsabili diocesani,

vi inviamo tramite questa comunicazione le note tecniche e il programma della nostra iniziativa dei mesi invernali. I Campi Interregionali per Studenti (CIPS), che si volgeranno dal 2 al 5 gennaio, sono un proposta pensata per giovanissimi studenti delle scuole e delle parrocchie di tutta Italia. Sono campi aperti a tutti, che non presuppongono null’altro che l’essere semplicemente studenti, a prescindere dalla conoscenza o meno della proposta msacchina. Pensiamo che il modo migliore per informarsi e appassionarsi alla ricchezza del MSAC sia proprio il “CONTAGIO”. Abbiamo allora voluto proporre a livello interregionale tre giorni di esperienza concreta dello stare tra i banchi scolastici in pieno stile msacchino. Le tre proposte, differenziate per luoghi, avranno lo stesso tema e lo stesso programma, presentando una serie di attività che metteranno in grado chi non conosce il movimento di saperne di più e di prepararsi a far partire l’esperienza in diocesi, e chi è responsabile o msacchino già da un po’ di tempo, di approfondire alcuni argomenti cari al movimento. E’ con quest’iniziativa che abbiamo scelto di aprire il 2012, anno che fin d’ora si preannuncia ricco di appuntamenti e di incontri ed è sempre con questa iniziativa che, in un certo senso, vogliamo cominciare ad avvicinarci alla Mo.Ca. (Movimento in Cantiere) di Aprile. Infatti, in questo periodo storico, in cui molte cose stanno cambiando, e non solo nel nostro Paese, i CIPS diventano per noi studenti di AC momento privilegiato in cui, desiderosi di fare la nostra parte, prendiamo consapevolezza che la scuola che vogliamo, sta aspettando e attendendo il nostro progetto, le nostre idee, la nostra creatività,..

I CIPS non si limiteranno a PROPORRE IL MSAC, ma presenteranno uno stile concreto per vivere la propria condizione studentesca rendendola una quotidiana, affascinante avventura alla sequela del Vangelo.

Vi invitiamo a fare tesoro di questa occasione, per trasformarla in prezioso dono offerto ai giovanissimi delle vostre parrocchie e diocesi. Regalatevi e regalate un CIPS! È il modo forse più caloroso per accompagnare i giovanissimi nella quotidianità dei ritmi scolastici. Quotidianità che per i msacchini ha caratteristiche ben precise: partecipazione e protagonismo che vengono tradotti con lo stile di un impegno di cittadinanza studentesca, ma non solo, portato avanti con passione giorno dopo giorno. Pensiamo infatti sia possibile, come abbiamo voluto ribadire con l’oktoberfest di quest’anno, che si possa abitare la scuola come casa!

 

Provare per credere, allora! Saranno gli stessi msacchini delle diocesi a raccontare ai propri coetanei cosa ha da proporre lo stile associativo dell’AC davanti ai problemi e alle difficoltà delle nostre scuole. È proprio questa la ricchezza dei campi interregionali: aperti a tutti, sono il luogo privilegiato per conoscere le realtà degli altri circoli e intrecciare relazioni con le diocesi della propria regione e di quelle limitrofe, anche grazie alla presenza preziosa e responsabile degli incaricati e degli assistenti regionali.

Provare per credere, allora! Le iscrizioni sono aperte da questo momento fino al 12 dicembre. Per ogni diocesi è indicata la partecipazione di un massimo di 20 persone. Altre richieste verranno valutate in base alla disponibilità delle case.

 

Vi abbracciamo allora e vi salutiamo, sperando di vedervi tutti uno per uno a Mantova, a Rimini, e a Santeramo (BA).

La segreteria nazionale MSAC

Elena e don Nicolò

CLICCANDO QUI POTETE SCARICARE LETTERA D’INVITO, NOTE TECNICHE, SCHEDA DI ISCRIZIONE E PROGRAMMA

è ora di mettersi in movimento…

Le prime parole di Profumo, neo ministro dell’istruzione

Questa la dichiarazione del neo ministro Francesco Profumo nel suo primo comunicato stampa del 17 novembre.

Per questo Governo, e per me, i giovani – quindi in particolar modo gli studenti – rappresentano una grande risorsa di questo Paese, che il presidente Monti ha giustamente indicato come una delle priorità dell’azione dell’esecutivo.
E’ mia intenzione ascoltare con attenzione e interesse tutte le voci del mondo della scuola e dell’università che vogliano essere propositive. Per questo mi rendo disponibile ad incontrarle a breve.
Da professore sono abituato ad ascoltare gli studenti, le loro aspettative e speranze sono legittime. Scuola, università e ricerca restano presidi strategici per assicurare all’Italia un futuro solido e prospero, per dare certezze ai giovani, per consentire a tutti i cittadini di assecondare il proprio talento e le proprie ambizioni. Lo ripeto, voglio essere il ministro dell’ascolto e del dialogo. Ma, con la stessa decisione, voglio condannare nella maniera più ferma ogni violenza, a persone e cose. La forza delle proprie idee e proposte non può essere offuscata dalla violenza e dalla prevaricazione”.

Al ministro, facciamo i nostri più sentiti auguri di buon lavoro!