Archivi autore: Saretta Marotta

Nuovi arrivi in EQUIPE e SEGRETERIA NAZIONALE MSAC!

Alcuni sono stati arruolati già al campo nazionale, altri in settembre, ma vogliamo comunicare ora a tutti i msacchini i quattro nuovi volti dell’Equipe e della Segreteria nazionale MSAC. Si tratta di Armando Miano, Lucia Rampazzo e Sara De Marco, che hanno partecipato alla loro prima equipe nazionale MSAC questo ottobre. Armando è il nuovo direttore di P&D express, Lucia e Sara le nuove incaricate regionali rispettivamente di Emilia Romagna e Puglia. Alla loro si aggiunge la disponibilità di Elena Poser, già incaricata regionale MSAC per il Piemonte e la Liguria e da Novembre nellaSegreteria Nazionale MSAC in qualità di collaboratrice centrale, insieme ai “veterani” Marco e Stefano. A tutti e quattro rivolgiamo un enorme GRAZIE per il loro generoso sì e facciamo i nostri auguri di buona avventura!

Oggi il MSAC compie cent’anni!

100 anni non si fanno una volta sola. Ne siamo sicuri, questo sarà il futuro del movimento! Questa storia centenaria ha attraversato tanti, tante storie e tante vite e la ricchezza più bella del centenario è stata certamente riscoprire quanto straordinario sia l’affetto con cui ciascuno di noi è legato a questa buffa sigla MSAC. Studenti che ad aprile si sono incontrati a Rimini in 1600 e che forse il movimento l’hanno conosciuto per la prima volta hanno già lo stesso entusiasmo di chi il msac lo fa già da qualche anno e per esso si spende con gioia e con passione, con generosità traboccante, nella propria diocesi. Studenti che questa storia l’hanno incrociata parecchi anni fa, magari anche qualche decennio, che ancora con gratitudine gioiscono per le vicende msacchine e per il movimento sperano, sognano, pregano e gli anni non hanno affievolito il loro affetto e la loro gratitudine per questa esperienza così straordinariamente ordinaria.

E’ la gratitudine il dono più bello del centenario ed è il suo senso più grande. La gratitudine riscoperta attraverso le decine di testimonianze raccolte su questo sito, la gratitudine che nel 2010 si esprime con i post di facebook, la gratitudine che è nel cuore di ciascuno di noi, per quanto l’Azione Cattolica ci ha donato nell’età in cui si sta tra i banchi di scuola. La gratitudine per il movimento, che ci ha fatto amare – e questa è esperienza di tutti – ancora di più l’Azione Cattolica, che ha dato un sapore nuovo e stupendo alle tante relazioni intrecciate attraverso il movimento, relazioni che – ne sono attestato le vostre testimonianze – superano la prova degli anni. E’ la gratitudine per quello che abbiamo ricevuto che ci ha sostenuto nel servizio associativo, in cui, si sa, si riceve sempre più di quanto si dona.

Grazie, allora, a tutti i msacchini che in questa storia centenaria hanno creduto al sogno dell’AC per gli studenti.

W il movimento!

Giornalini studenteschi d’Italia unitevi!

Cari msacchini!

avete un giornalino msacchino, msaccoso, studentesco che esce quando può o che ci prova? inviateci un piccolo spot (30 secondi di durata) in cui ci dite del vostro giornalino. potete scegliere tra raccontarne una caratteristica, un perchè, una modalità, ecc… lo spot verrà montato insieme con altri per la scuola di giornalismo. ci contiamo!

INVIATE IL TUTTO NON OLTRE IL 15 NOVEMBRE!!!!

per chiarimenti chiedete a msac@azionecattolica.it

Arriva la scuola di giornalismo firmata MSAC

E’ arrivata la Scuola di giornalismo studentesco, che chiuderà i festeggiamenti del centenario msacchino proprio in quel mese di novembre in cui cento anni fa fu deliberato dalla Giunta centrale della Società della Gioventù Cattolica (la nostra AC) la formazione di una rete nazionale dei circoli di studenti delle scuole superiori già presenti in molte diocesi.

Il giornalismo studentesco fa parte della storia msacchina. Il MSAC si fece promotore del CISS (che, come ci ha raccontato Antonio Minasi nella sua testimonianza, stava per Centro Italiano Stampa Studentesca) che negli anni ’60 sussidiava i giornalini d’istituto sparsi per l’Italia fornendo materiali per articoli, approfondimenti, insomma, una vera rete di partecipazione.

E proprio con la partecipazione ci pare che c’entri il giornalismo studentesco. La partecipazione di carta, la potremmo chiamare! Perchè sono proprio i giornalini studenteschi quel luogo fisico fatto di carta e odore d’inchiostro laser in cui un giovanissimo studente può respirare nella concretezza di ogni giorno un impegno partecipativo a sua misura. Attraverso la realizzazione (e l’impegno di fedeltà che ne consegue) dei giornalini si sperimenta come sia possibile rimboccarsi le maniche per la propria scuola e cominciare a darsi da fare per il cambiamento… fosse solo per ora anche solo un impegno di informazione.

Impegno di informazione, quello dei msacchini, ma anche impegno per offrire una piazza virtuale per tutti gli studenti dei propri istituti. Non devono nascere (in TUTTE le diocesi msacchine e non, ovvio!) dei giornalini “del msac”. Ma devono essere fogli (realizzati secondo possibilità, in tipografia o con la fotocopiatrice del bidello, una dozzina di pagine o un solo A4 fronte retro, a colori su carta patinata o artigianalmente in un bel cartellone sulla bacheca della scuola da aggiornare a mò di Tazebao) capaci di ospitare TUTTI. Capaci di offrire una tribuna per discutere le proprie idee, capaci di ascolto e di discussione, capaci di indurre alla riflessione, capaci di essere davvero patrimonio di tutti, e non solo proprietà privata del movimento. Per questo per la scelta dei temi (persino del nome) da mettere su questi giornali serve un po’ di … pensiero

Ed è per questo che abbiamo pensato di offrire a tutti i msacchini una vivace scuola di giornalismo studentesco. Giornalisti esperti vicini all’associazione e non (molti sono ex msacchini!!!) ci daranno molte dritte per affrontare l’impegno giornalistico tra i banchi di scuola e, chissà, magari per appassionarci ad una professione!

L’abbiamo chiamata LINKIOSTRO. Sulle tracce di Prometeo. Modernità e cultura libresca si incontrano in questo titolo, un po’ a dire le sfide degli studenti di oggi. “Linkiostro” perchè i luoghi della partecipazione non sono fatti ormai solo di carta, ma possono assumere le forme di blog, siti, newsletter, facebook… “Prometeo” perchè questo personaggio un po’ dimenticato della mitologia classica ci piace. Prometeo è il titano che regala il fuoco agli uomini. È colui che “vede prima”, previene. Prometeo mette al servizio degli uomini la sua forza e la sua conoscenza per donare all’umanità ciò di cui ha bisogno e che da sola non può raggiungere, proprio perchè non lo conosce, non sa, non “vede”, o almeno, non vede così lontano. Ci sembra la metafora giusta per indicare il lavoro del giornalista, chi, cioè, dovrebbe sempre essere al servizio della gente, pronto a “vedere prima”, a scovare ciò che è importante e “invisibile agli occhi” (o se preferite, ai media) per porlo all’attenzione dell’opinione pubblica. È anche un compito educativo, il suo, non di poco conto. Ma è soprattutto una responsabilità di cittadinanza, alla quale ci piacerebbe poter appassionare anche i giovanissimi studenti delle scuole superiori.  E noi, siamo pronti a raccogliere la sfida?

Vi aspettiamo tutti a Roma dal 19 al 21 novembre!!!

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Lettera aperta al Ministro e alle associazioni studentesche

On. Ministro Gelmini,

…dopo quanto accaduto la settimana scorsa durante l’ultima riunione del Forum delle Associazioni studentesche maggiormente rappresentative, sentiamo l’urgenza di esprimerLe i nostri sentimenti. Innanzitutto ci teniamo a ribadire il nostro dispiacere per come si sono svolti i lavori del tavolo, un esito al quale ha contribuito il comportamento di tutti noi. Capiamo la delusione e la sfiducia che deve aver provato dopo averci incontrato e per questo comprendiamo il motivo delle Sue affermazioni al termine della riunione (toni duri sono stati utilizzati da tutti). Le comprendiamo, ma rispettosamente ci permettiamo di non condividerle, continuando a sperare che tali dichiarazioni fossero solo frutto del clima di tensione che si era generato e che non intenda davvero perseguire il proposito annunciato di non voler più incontrarci, delegando alla struttura ministeriale il confronto con le associazioni studentesche e privando di fatto il tavolo della sua partecipazione.
Riteniamo infatti che il Forum abbia bisogno più che mai di un confronto continuo e cadenzato con Lei, Ministro, e forse proprio i fatti di giovedì scorso lo hanno dimostrato. Immaginiamo che in questo momento ciò Le possa sembrare tempo perso, ma La sollecitiamo a continuare a convocare e a presenziare le nostre riunioni, perché è solo con la Sua presenza e con quella di tutte le diverse associazioni studentesche che il ritrovarsi insieme attorno al tavolo assume valore e significato.
Rinnovi, Ministro, la fiducia nei nostri confronti e nelle altre associazioni, come già più volte ha dimostrato mettendoci a disposizione i tecnici del Ministero e portando avanti con noi, anche se a distanza, importanti progetti insieme, come il tavolo che sta lavorando alla proposta di una legge-quadro sul diritto allo studio.
Deve credere in noi, Ministro, e soprattutto deve continuare ad incontrarci. Più di quanto, Suo malgrado, è stato fatto finora. Di più. Perché è solo incontrando gli studenti che potrà conoscerli e fidarsi di loro ed è solo incontrandoLa che noi potremo riuscire ad instaurare un rapporto di dialogo con Lei, fatto di stima reciproca, comprensione, rispetto, anche restando su posizioni diverse. Ci incontri, Ministro, e incontri le nostre associazioni, gli studenti delle scuole d’Italia. Accetti gli inviti ai nostri convegni, vada in giro per le scuole, magari nell’ambito di un progetto di visita alle regioni da curare insieme come tavolo delle associazione. Soprattutto non abbandoni il Forum, non abbandoni il dialogo con noi, perché è attraverso questi incontri, con noi come con i presidenti di Consulta, che potrà conoscere il volto partecipativo degli studenti italiani e potrà anche aiutarci a rigettare gli stereotipi che ci vedono come generazione senza progetti, senza costanza e senza responsabilità, capace solo di opporsi a tutto e a tutti. È vero, Ministro, le contestazioni ci sono sempre state, ma negli studenti c’è una voglia partecipativa ed una capacità propositiva che Lei, ci permetta la forza del verbo, deve darci la possibilità di poterLe dimostrare. Solo così si può formare una vera rete fra Ministro, Ministero e studenti. Le discussioni, anche quando accese, se condotte nel rispetto dei ruoli, delle istituzioni che Lei rappresenta e delle idee di tutti, potranno essere dimostrazione della nostra passione e cura per la scuola. Noi da parte nostra, ci impegniamo in questo senso; Lei, da parte Sua, ci dia ancora una volta fiducia. Se non a noi, agli studenti che rappresentiamo. È possibile, si può, si deve. Riteniamo infatti che la Sua proposta di incontrare d’ora in avanti le associazioni singolarmente non possa sostituire quel tavolo di confronto che anche noi abbiamo contribuito a fondare e che da più di 10 anni ci sentiamo di onorare.
Per quanto ci riguarda ribadiamo la nostra disponibilità ad essere ponti e non muri, onde ricambiare quella fiducia accordataci nelle occasioni in cui siamo messi a confronto con gli uffici ministeriali e, in particolare, con l’Ufficio III della direzione generale per lo studente guidato dalla dott.ssa Giovanna Boda. Speriamo di poterci ritrovare al più presto, con Lei e con le altre associazioni, per poter riprende quel dialogo che giovedì, purtroppo, è venuto a mancare.

Carissime associazioni che con noi condividete l’impegno al Forum,dopo averci dormito qualche notte e aver fatto riposare pensieri ed emozioni, vorremmo condividere con voi alcune nostre riflessioni in merito a quanto avvenuto giovedì scorso.
In primo luogo siamo dispiaciuti. Dispiaciuti perché con lo spettacolo a cui abbiamo contribuito tutti noi, nessuno escluso, di fronte al Ministro, alla presidente della Commissione Cultura della Camera, on.Valentina Aprea, e a tutti i dirigenti MIUR presenti, ci siamo giocati gran parte della nostra credibilità. È molto grave che il Ministro sia stato portato ad affermare che la sua presenza non era gradita: ricordiamoci tutti che, sebbene non sempre si possano condividere le idee e le iniziative del Ministro, l’on. Gelmini rappresenta l’istituzione a cui comunque è sempre dovuto rispetto. Rispetto che è quello che tributiamo alla nostra Costituzione, alle istituzioni ed alle forme della nostra Repubblica, che è un valore persino superiore al nostro dissenso sulla riforma. Sì, superiore, perché crollati i presupposti democratici crollano tutte le nostre ragioni, anche tutti i nostri sogni per una scuola ed un’Italia migliore. È ciò che contestiamo alla politica di oggi e ci ritroviamo, noi che siamo la speranza del Paese, ad imitare le stesse prassi.
Per questo vorremmo dirci vicendevolmente che ci impegniamo a mantenere modi e toni più pacati e allo stesso tempo auspichiamo che, facendo tesoro di questa esperienza, in futuro non si presentino, mai più, situazioni simili. Mai più. Non solo per quest’anno, ma anche per il prossimo, per l’ottobre dopo e quello dopo ancora.
Alle associazioni che hanno abbandonato il Forum presentando le proprie ragioni senza aspettare la replica del Ministro vorremmo dire che la scelta di diramare un comunicato in cui era annunciato, ancor prima dell’inizio della riunione del Forum, ciò che di fatto è poi avvenuto, non è coerente e non ha contribuito a creare il clima necessario per affrontare i punti presenti all’ordine del giorno. Presentare le proprie opinioni, ma non essere disposti a sentire il parere degli altri non rientra nello spirito del Forum e tra l’altro purtroppo non dà forza ai propri argomenti. Condividiamo il pensiero che il confronto debba avvenire prima del varo dei provvedimenti, come tra l’altro affermato nel vostro comunicato, ma mantenere uno stile aperto al dialogo e al confronto, anche quando si ha il dubbio di non essere ascoltati, non è sintomo di debolezza, ma piuttosto di coerenza e fedeltà innanzitutto rispetto a ciò che per tutti noi il Forum delle associazioni studentesche presso il Ministero rappresenta. Un luogo che abbiamo costruito con fatica, in un percorso durato anni, durante il quale ci siamo guadagnati la fiducia dei vari Ministri e delle istituzioni. Non abbiamo guadagnato questa posizione e questa fiducia per noi, ma per gli studenti che rappresentiamo, per garantire loro che un luogo e un tempo in cui il Ministro ascolta direttamente dalla voce di altri studenti le loro istanze c’è ed esiste per decreto del Presidente della Repubblica. Il che non è poco.
La scelta che avete fatto, come speriamo abbiate potuto constatare voi stressi, si è dimostrata contropruducente. Il modo migliore per assicurarsi che qualcuno non ci dia ascolto è sbattergli in faccia la constatazione che non siamo disposti a repliche. Questo non ha dato autorità alle vostre pur condivisibili e documentate istanze e non ha dato autorità alla manifestazione nazionale che in questi giorni vi preparate a organizzare. La meta che tutti, e siamo più forti insieme, dobbiamo cercare di perseguire è il bene della scuola italiana, che vuol dire bene degli studenti e degli insegnanti. Per questo insieme dobbiamo concordare uno stile, una posizione nel rapportarci al Ministro. Il fatto che l’abbiano contestata le associazioni “solite” non l’ha disposta all’ascolto. Un documento condiviso, almeno per punti essenziali, se non da tutte almeno dalla maggior parte delle associazioni del Forum, accompagnato da un dossier di pareri delle sigle avrebbe forse avuto più incisività. È una via più faticosa, più lunga, ma va tentata.
È un invito che rivolgiamo a tutte le associazioni, anche a quelle rimaste, alle quali chiediamo di recuperare tutti insieme quello spirito di confronto che solo può dar valore al nostro impegno di servizio agli studenti. Avremo sempre idee diverse, ma siamo in quel luogo per dimostrare che qualcosa insieme lo possiamo costruire. Lo dobbiamo agli studenti che rappresentiamo, che nel protagonismo studentesco ci credono, ed è il Forum il luogo in cui dimostriamo al Ministro che negli studenti si può scommettere. È una responsabilità che dovremo sempre essere capaci di onorare.



Cari studenti di AC, cari msacchini,

tra pochissimi giorni le vostre scuole verranno scosse da numerose manifestazioni, scioperi, contestazioni. Vi abbiamo raccontato quello che è accaduto ai tavoli ministeriali. Abbiamo provato a spiegarvi in che modo si riesca (e non si riesca) a far giungere alle orecchie del Ministro la voce degli studenti. Spesso le urla ne confondono la sostanza. In Azione Cattolica abbiamo imparato che anche la forma è già un contenuto, che da questo non è separabile e che è inevitabile che influenzi il messaggio, valorizzandolo o, all’opposto, facendogli perdere efficacia. Nel ricorrere dei 150 anni dall’Unità d’Italia, ricordiamo la lezione democratica della nostra storia repubblicana, e impegniamoci già noi, già adesso, a recuperare l’eredità dei nostri fondamenti costituzionali. Le forme democratiche ci diano l’occasione di dimostrarci cittadini degni del Vangelo.
Cari studenti, nei prossimi giorni, per favore, non scendete in piazza, non lasciate le vostre aule deserte. La scuola italiana attraversa un momento di grande trasformazione e di grande crisi, anche. Crisi di fiducia, crisi economica, crisi educativa. Proprio per questa ragione ha bisogno di non essere abbandonata. Allora anche voi, non lasciate quei banchi vuoti, non lasciate deserte le vostre scuole. Abitatele piuttosto, vivetele il più possibile! È di questo che la nostra scuola ha bisogno: di gente che dimostri di continuare a scommettere su di lei, sulle giovani generazioni e che abbia voglia e capacità di incidere sul cambiamento!
La piazza dai toni alti e urlati purtroppo è sempre più svuotata di senso. Non ci difende, purtroppo, dall’accusa più volte ribadita dal ministro “di manifestazioni ce ne sono state sempre”. Allora continuiamo a costruire, perseveriamo a sognare. Non abbandoniamo le armi del dialogo, del confronto, che sono le armi che ci ha insegnato la democrazia. Se è vero che la mobilitazione di questo ottobre non è come le altre, se è vero che la situazione della scuola italiana è più preoccupante di tutte le emergenze che hanno preceduto questa, dobbiamo trovare modi, simboli e linguaggi alternativi per manifestare il nostro dissenso. L’obiettivo deve essere il contribuire al dibattito in corso e fare tutto ciò che è in nostro potere per assicurarsi di essere ascoltati. Perché gli studenti hanno molti (e molto buoni) argomenti da offrire. Dobbiamo regalarci l’occasione di dimostrarlo. Dobbiamo impegnarci perché ci sia data credibilità. È un invito alla responsabilità di tutti noi.

P&D express di settembre

è uscito il primo numero del 2010/2011 della Newsletter P&D express. clicca sull’immagine per aprirla e leggere tutti gli articoli in evidenza. Utilizzatela come strumento per approfondire temi di attualità e per riempire le pagine dei vostri giornalini scolastici. In MSAC we trust, oh yeah!

Per iscriverti alla newsletter e riceverla sulla tua posta, clicca qui: http://www.azionecattolica.it/mailman/listinfo/newsletter-msac

Come si diventa insegnanti. La Gelmini presenta il nuovo regolamento

Il 10 settembre il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha presentato il nuovo regolamento per l’accesso all’insegnamento. Dal comunicato stampa del MIUR (il regolamento sarà pubblicato nei prossimi giorni) si deduce che la novità più sottolineata (e che già ci era stata anticipata) è l’anno di Tirocinio formativo attivo, che sostituirebbe la vecchia SISS biennale. Più pratica e contatto (tirocinato) con gli studenti, per imparare nella prassi a fare gli insegnanti. Sarà a numero chiuso, in quantità stabilita di volta in volta secondo il fabbisogno.

Per accedere all’anno di tirocinio, bisogna frequentare delle lauree ad hoc. Per la scuola primaria (elementari) una laurea quinquennale a ciclo unico (probabilmente quella che c’è già, cioè scienze della formazione), ma a numero chiuso. Per la secondaria (medie e superiori) una laurea magistrale ad hoc (cioè una laurea specialistica di due anni creata appositamente), anch’essa a numero chiuso.

Nel periodo di transizione (per i vecchi laureati) si comincerà da subito con dei concorsi per l’accesso a questo anno di tirocinio formativo attivo, che potrebbe essere attivato già in questo anno accademico. Il primo concorso dovrebbe essere previsto per questa primavera

LEGGI IL COMUNICATO MIUR