Che ne pensiamo del regolamento sulla valutazione

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica, preso atto della volontà del Ministero di emanare un regolamento che disciplini in maniera organica le disposizioni riguardanti la valutazione degli studenti, ritiene che questo provvedimento possa essere positivo nella misura in cui rappresenti un punto di arrivo definitivo al lungo iter di indicazioni fornite alle istituzioni scolastiche riguardo l’applicazione della legge 169 che ha introdotto la valutazione del comportamento. Un testo risolutivo riguardo le modalità di applicazione di tale disposizione è infatti necessario al fine di offrire alle singole istituzioni scolastiche quella certezza d’interpretazione che a causa della pluralità di provvedimenti e dichiarazioni in materia era venuta meno negli ultimi mesi.

Relativamente alle disposizioni maggiormente controverse del Regolamento in oggetto, e cioè quelle contenute all’interno dell’art. 7 del presente regolamento, il Msac ribadisce la propria posizione circa la necessità di non vanificare gli sforzi compiuti dal Forum delle Associazioni Studentesche per il raggiungimento di una posizione quanto più condivisa possibile tra le associazioni al fine di contemperare le esigenze di fermezza e di rigore nei confronti di comportamenti lesivi della dignità della persona, le esigenze di garanzia nei confronti degli studenti contro eventuali abusi delle norme in oggetto e le esigenze di autonomia di valutazione da parte dei docenti.

Per tale motivo ci appare pienamente condivisibile il comma 2 dell’art. 7 nel suo punto a) nella misura in cui tale enunciato circoscrive la possibilità di assegnare un voto di comportamento inferiore ai sei decimi limitandola agli studenti che si sono resi responsabili dei gravi comportamenti previsti dai commi 9 e 9bis dell’art.4 dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse.

Apprezziamo poi fortemente il richiamo all’art. 21 della Costituzione operato all’interno dell’articolo, al comma 3, nella previsione esplicita dell’impossibilità di applicare sanzioni a chi manifesti la propria opinione. Relativamente a tale punto però ci sembrerebbe più opportuno integrare tale disposizione con l’espressione “In alcun modo la valutazione del comportamento può essere negativamente influenzata dalla libera manifestazione delle proprie opinioni”, con un più ampio riferimento non solo al divieto di sanzioni ma altresì al divieto di una valutazione che tenga conto in negativo di tali manifestazioni.

Proprio per tali ragioni sopra esposte, non possiamo non esprimere alcune perplessità invece circa il punto b) del comma 2 del presente articolo, nella misura in cui con il generico richiamo alle violazioni dei doveri di cui ai commi 1, 2, e 5 dello statuto, si fornisce ai consigli di classe una discrezionalità eccessiva nel prevedere ipotesi di comportamenti che causano l’assegnazione di un voto insufficiente per quanto riguarda il comportamento. Al contempo, attraverso tale previsione, si elimina il requisito della sospensione oltre i 15 giorni precedentemente previsto come indispensabile per l’assegnazione di un voto di condotta non sufficiente.

A tal proposito, non possiamo che esprimere la necessità di garantire gli studenti contro eventuali abusi della norma in oggetto.

1 pensiero su “Che ne pensiamo del regolamento sulla valutazione

  1. gina loi

    come conciliare questo regolamento, che tra l’altro non so se sia già stato pubblicato in gazzetta ufficiale, con l’abrogazione ( fatta all’art. 14 comma 6 dello stesso regolamento ) del DM N° 5 2009?
    Inoltre questo regolamento anzichè dettare criteri certi per l’attribuzione dei voti, lascia al libero sentire dei docenti di bocciare uno studente ( in teoria perlomeno ) anche per due banali sanzioni

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