Al termine la commissione sul “caro-libri” convocata dall’assessorato alle Politiche scolastiche del comune di Roma e a cui ha partecipato come delegato MSAC Michele Azzoni di Venezia. Ecco il testo definitivo elaborato:
Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche,
della Famiglia e della Gioventù
Il Gruppo di lavoro sulle tematiche dell’istruzione istituito dall’Assessorato alle Politiche educative- scolastiche del Comune di Roma,
in relazione al tema dei libri di testo scolastici
ed in particolare al problema dell’eccessivo costo a carico delle famiglie
per l’acquisto della dotazione libraria nelle scuole superiori di 1° e 2° grado
è pervenuta alle seguenti conclusioni.
1) Nel rispetto dei principi enunciati nella Carta costituzionale, lo Stato e gli Enti Locali – ciascuno secondo le proprie competenze ed in sinergia tra loro – devono adoperarsi affinché sia pienamente riconosciuto ed attuato, per tutti gli alunni e studenti, il diritto alla gratuità dell’istruzione durante l’obbligo scolastico.
A tal fine, dovranno essere promossi interventi legislativi in materia di diritto allo studio, a carattere nazionale e regionale, tesi ad estendere progressivamente a tutto l’obbligo scolastico, con adeguati finanziamenti, la gratuità dei libri di testo, per ora prevista – salvo eccezioni in alcune regioni d’Italia – solo per la scuola primaria.
Ritenendo che la normativa nazionale vada parimenti adeguata in tal senso, in sintonia con il dettato costituzionale, su proposta del Gruppo di lavoro l’Assessorato invierà analoga proposta di modifica al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con preghiera di farsi parte attiva nell’iter legislativo di modifica delle leggi nazionali in materia di diritto allo studio.
Ove le attuali esigenze di bilancio rendessero impraticabile l’ipotesi di un aumento dei fondi per il diritto allo studio con l’obiettivo dell’estensione della gratuità dei libri di testo anche nelle scuole superiori, si propone, in subordine, che nella scuola primaria la fornitura gratuita dei libri sia legata a criteri di reddito, sempre previa modifica delle normative nazionali e regionali. Le economie così ottenute potranno essere utilizzate per incrementare i sussidi a favore delle famiglie meno abbienti, con figli iscritti nelle scuole superiori di 1° e 2° grado.
2) Per quanto concerne gli attuali finanziamenti erogati a favore del diritto allo studio, è parere unanime della Commissione che essi debbano essere commisurati non solo al reddito – come oggi avviene – bensì anche al merito.
È sempre la Carta costituzionale ad indicare tali principi.
Infatti, nello stesso art. 34, ove è sancito che «l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita», è anche scritto che «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.» e che «La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.»
Peraltro, le attuali procedure di assegnazione, oltre ad escludere il merito dal novero dei criteri fondamentali, si fondano su parametri desueti e inadatti dal punto di vista sociale. Non viene infatti adeguatamente considerato il cosiddetto ‘quoziente familiare’ ossia il rapporto tra il reddito complessivo ed il numero effettivo dei componenti del nucleo familiare.
Il piano di riparto dei fondi alle Regioni viene elaborato sulla base della percentuale delle famiglie con reddito disponibile netto inferiore ad € 15.493,71 e non secondo i criteri ISEE. Tale criterio va assolutamente rivisto, basandosi non su un dato percentuale ma su dato certo.
Si propone quindi di rivedere parametri e criteri utilizzati in fase di riparto delle risorse dal livello centrale a quello regionale (Legge 62/2000 e Legge 448/1998) e di prescrivere che in fase di assegnazione diretta alle famiglie interessate venga affiancato al criterio del reddito quello del merito.
Su proposta del Gruppo di lavoro l’Assessorato si farà parte promotore di una proposta di modifica della normativa.
3) In sintonia con quanto già affermato dal Ministero dell’Istruzione, occorrerà progressivamente introdurre i libri di testo in versione on line, scaricabile da internet, o mista. A fianco all’E-book potrà essere sviluppato il testo scolastico in versione digitale, commercializzabile su schede di memoria e leggibile su appositi lettori già presenti sul mercato italiano.
Tale innovazione tecnologica – già molto diffusa in altri Paesi Europei e del Nord America – ha un impatto estremamente positivo in termini ambientali ed economici. Infatti, oltre al risparmio delle materie prime (carta – cioè cellulosa / alberi – e inchiostro) vengono assolutamente eliminati i costi di stampa e distribuzione. I nuovi lettori di E-book usano una tecnologia differente dagli schermi a cristalli liquidi retroilluminati, con resa visiva identica a quella della carta stampata. Un dispositivo che ha la grandezza di un quaderno e consente di conservare una biblioteca di oltre 500 volumi.
Si dovranno prevedere contributi a favore degli studenti per l’acquisto dei lettori E-book, in analogia a quanto previsto per l’acquisto del personal computer.
4) Si concorda sulla opportunità di incrementare il comodato d’uso dei libri scolastici e non, potenziando le biblioteche di classe e d’istituto e, contemporaneamente, di sensibilizzare alunni e studenti sul miglior uso dei beni comuni e al loro rispetto. A tal fine, potranno essere stipulate apposite convenzioni con le case editrici.
5) In relazione allo sforamento da parte delle scuole dei tetti di spesa fissati dal Ministero, il Gruppo di lavoro ha verificato, con un’indagine presso gli istituti di istruzione cittadini, che in molti casi l’aumento dei costi è causato dalla richiesta di acquisto di testi facoltativi i quali, poi, si rivelano obbligatori. Si chiede che vengano posti in essere interventi tesi a far rispettare i limiti imposti ed a vigilare sulla loro osservanza. Particolare attenzione dovrà essere posta alla pratica dei libri facoltativi / consigliati, che determinano in maniera rilevante lo sforamento dei tetti di spesa. In tale contesto l’Assessorato si impegna a promuovere il Comodato d’uso e a finanziare a tal fine le biblioteche delle scuole per dotarle dei c.d. libri facoltativi.
6) Per quanto riguarda le competenze specifiche del Comune di Roma, ci si adopererà per informatizzare le procedure di acquisizione dati e di assegnazione dei buoni libro e delle borse di studio, in modo tale da poter elaborare in tempo reale i dati ed introdurre, nella determinazione delle graduatorie, anche il criterio del merito.
7) E’ di particolare importanza che le famiglie vengano coinvolte direttamente nella scelta dei libri di testo, come già previsto dalla normativa vigente. Tale adempimento dovrà assumere sempre più un carattere sostanziale.
Roma, 17 maggio 2009