Inchiesta di Legambiente sull’edilizia pubblica

Il paese dai piedi d’argilla

Ci sono, strade, ponti, gallerie, scuole, ospedali sparsi in tutta Italia e soprattutto nel Meriodione nel lungo elenco stilato da Legambiente nel dossier “Cemento disarmato. Storie di un Paese a rischio crollo, tra sabbia e cemento”. Dopo il caso della casa dello Studente de l’Aquila, Legambiente, che per monitorare la situazione dell’illegalità ambientale in Italia ha messo in piedi un vero e proprio Osservatorio, ha raccolto in un documento l’elenco delle opere oggetto d’inchiesta da parte delle Procure della Repubblica in giro per l’Italia. Elemento comune di ogni storia è la mano della criminalità organizzata che lucra e realizza fondi neri risparmiando sul cemento e sostituendolo con la sabbia. CEMENTO DEPOTENZIATO, si chiama. Cemento briciola, se preferite. perchè la sabbia del mare corrode l’acciaio già dopo i primi tre-cinque anni e di antisismico non resta più niente.

Tra le storie del dossier Sicilia, Campania, Puglia, Molise, Calabria, ma anche il nord, con le aitostrade e i trafori del Trentino, per un intero paese dai piedi d’argilla. “Riteniamo – afferma Legambiente – che questi casi siano solo la punta di un iceberg di un sistema che per trent’anni ha prodotto manufatti e opere soprattutto d’interesse pubblico sulle quali è necessario, a nostro avviso, un’azione di monitoraggio e severo controllo. Per questo chiediamo al Ministro delle Infrastrutture di avviare un piano straordinario che, partendo da ospedali e scuole, effettui una ricognizione sulla qualità del costruito”.

Il dossier

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