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Il Ministero oggi in partenza per L’Aquila

Patrizia Boretti, il tecnico ministeriale che sarebbe dovuto essere con noi alla Mo.Ca per il laboratorio sugli Organi collegiali, ci comunica che proprio in questo momento tutti i dirigenti ministeriali, tra cui Giovanna Boda, per la direzione generale dello studente (il nostro contatto al Forum delle associazioni), Jacopo Greco, dell’ufficio tecnico legislativo (avrebbe guidato il laboratorio sul diritto allo studio) e la Boretti stessa stanno partendo con il ministro Maria Stella Gelmini per l’Abruzzo. Obiettivo della missione rendersi conto della situazione scolastica nei paesi terremotati e cominciare a risolvere le urgenze dovute all’adempimento dell’anno scolastico.

nell’augurare al ministero buon lavoro, ci rendiamo conto che probabilmente la loro presenza al nostro convegno di fine aprile non è garantita.

Ministro, in bocca al lupo!

Come aiutare la scuola abruzzese

Il Consiglio dei Ministri del 9 aprile ha pensato a delle misure a favore degli studenti colpiti dal terremoto.

  • uno stanziamento straordinario di 110 milioni di euro per l’edilizia
  • per il mancato svolgimento delle attività didattiche a causa dell’inagibilità dei locali scolastici le scuole godranno di una certa flessibilità per calendario scolastico, orario, numero complessivio delle ore previsto per la durata delle lezioni, classi composte  da un numero inferiore di alunni
  • le scuole della regione ospiteranno nelle loro classi alunni provenienti dalle zone colpite dal terremoto.
  • modalità ad hoc per gli esami di Stato e attivazione di insegnamenti integrativi e aggiuntivi anche nei mesi estivi
  • l’anno scolastico 2008/2009 sarà considerato comunque valido sulla base delle attività effettivamente svolte, anche se i giorni di lezione sono stati meno di 200.
  • inoltre tutti i fondi previsti dalla finanziaria di erogazione dal ministero ai comuni per le scuola andranno alle scuole colpite dal terremoto

Il MIUR mobilitato per l’Abruzzo

Sono giorni di concitazione in viale Trastevere. Il terremoto abruzzese ha infatti mille risvolti incalcolabili. E superate le settimane di disagi, tende, abitazioni, beni di prima necessità e primi soccorsi, al MIUR sipensa già al futuro. E si pensa al futuro degli studenti della regione, ai loro istituti crollati e di cui si sta effettuando il monitoraggio per verificare l’agibilità e gli interventi da compiere su quelli ancora interi, si pensa ai giorni di scuola persi e come recuperarli, si pensa a ricollocare gli alunni in altre città, altre scuole per permettere loro di portare a termine l’anno. E si pensa a quegli aquilani che a giugno dovebbero sostenere l’esame di maturità.

Sono risvolti che in queste prime ore di emergenza non vengono certo in mente, ma ogni ministero si sta mobilitando per quel che gli compete con tutte le proprie energie per l’emergenza abruzzese, sollecitato in questo senso da una circolare del Consiglio dei Ministri emanata ieri

E sono state sospese tutte le attività ordinarie, cancellate le agende, sospesa la pubblicazione degli annali del’Istruzione, l’esame di provvedimenti, circolari, in uno sforzo che ha cooptato tutti i dirigenti ministeriali, lungo tutta la scala gerarchica.

è stato annunciato, tra l’altro, che dopo Pasqua sarà convocato un Forum straordinario delle associazioni proprio per discutere della situazione dell’Abruzzo

Il consiglio dei Ministri approva il regolamento sul Voto in condottaIl

Il Ministro MariaStella Gelmini

Il Ministro MariaStella Gelmini

Carissmi Msacchini,

nella mattinata di oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva “uno schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti,. La valutazione complessiva, fino ad oggi legata all’apprendimento, terrà conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale del processo formativo e requisito di base per l’ammissione agli anni successivi ed agli esami di Stato”. Come ormai previsto, lo schema di provvedimento prevede che il voto di condotta concorra all’attribuzione dei crediti (=farà media); All’interno del testo una novità: per avere il 5 in condotta bisognerà essere già stati puniti con una sanzione disciplinare (anche una nota).

Questi i nuovi criteri per l’attribuzione del voto in condotta:

Il 5 in condotta comporterà la non ammissione all’anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. L’insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e cioè nei seguenti casi:

• allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio;

• a chi non ha nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto;

• a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti;

• agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici;

• a chi arreca danno al patrimonio della scuola.

Per prendere un’insufficienza in condotta, comunque, si deve aver già preso una sanzione disciplinare. Se il comportamento indisciplinato si ripete l’insegnante con il collegio dei docenti può decidere per l’attribuzione del 5.

Il regolamento introduce, inoltre, la valutazione con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Sul testo verrà acquisito il parere del Consiglio di Stato. (Fonte: www.governo.it)

Vi riportiamo anche il link al sito del governo dove potete vedere la conferenza stampa del Ministro Gelmini al termine del Consiglio dei Ministri:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Multimedia/dettaglio.asp?d=42304

Beh, che ne pensate?? Attendiamo come sempre un vostro parere

Cittadini di sana e robusta Costituzione

A settembre del prossimo anno i nostri Pierini si ritroveranno una novità tra le materie del proprio curriculum scolastico. Si chiama Cittadinanza e Costituzione e sarà studiata dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalle medie alle superiori. Annunciata già a fine ottobre 2008 con la legge 169 che l’ha introdotta nei programmi di tutte le scuole di ogni ordine e grado, da ieri mattina (4 marzo) la nuova materia scolastica ha “linee d’indirizzo” ben delimitate per ciascun percorso scolastico, linee che, pur nel rispetto del principio dell’autonomia didattica delle scuole, ne determinano dettagliatamente i contenuti e gli obiettivi di apprendimento. Presentandola a Palazzo Chigi, alla presenza del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ed don Luigi Ciotti, presidente di “Libera”, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha assicurato: “non sarà la vecchia ora di Educazione civica, ma un’ora di educazione alla cittadinanza, per insegnare ai ragazzi i valori e i principi contenuti nella nostra Costituzione“.

Una dichiarazione d’intenti che suona più come un buon auspicio piuttosto che come esauriente spiegazione, ma per orientarsi meglio viene in soccorso l’atteso documento d’indirizzo, presentato per l’appunto il 4 marzo.

Innanzitutto “verrà utilizzato il monte ore dell’orario scolastico, senza aggiunte” – ha detto la Gelmini – “quello che si chiede agli insegnanti è uno sforzo congiunto, una sinergia per offrire l’educazione ai principi costituzionali”. 33 ore annuali dunque, un’ora a settimana, che saranno ricavate dall’attuale orario delle aree storico-geografica per il primo ciclo e storico-sociale per medie e superiori. Il fatto che non si tratti di una riedizione spolverata dalla vecchia educazione civica o dell’interdisciplinare e trasversale “educazione alla convivenza civile” introdotta tra gli OSA (obiettivi scolastici di apprendimento) della Moratti, dovrebbe assicurarlo il fatto che la nuova materia avrà anche una valutazione autonoma e specifica.

Il che vuol dire, da parte degli studenti, che Citt. e Cost. fa media e va studiata al pari delle altre materie, mentre da parte dei docenti il suo insegnamento non è più lasciato alla loro discrezionalità. Una buona differenza rispetto al passato, dunque, che può in qualche modo farci ben sperare.

Per Luciano Corradini, pedagogista e presidente della commissione che ha elaborato le linee guida della nuova materia, è proprio perché la vecchia educazione civica era ininfluente sul profitto degli studenti, che essa era rapidamente scivolata nella marginalità: “Finalmente viene previsto uno specifico tempo scuola per consentire ad un docente, sia egli di storia, di filosofia o di diritto, di sviluppare con perizia didattica l’insegnamento e l’apprendimento della costituzione come disciplina autonoma e di trovare intese con i colleghi, perché ciascuno concorra, come educatore e come titolare della sua disciplina, a quell’educazione civica, che abbiamo chiamato ‘educazione alla cittadinanza e cultura costituzionale’”. Attraverso insomma lo strumento del tempo dedicato e della valutazione distinta, così come perseguito in altri paesi come la Spagna, si dà rilevanza sociale a questo specifico sapere culturale. E gli effetti saranno valutabili alla fine del prossimo anno scolastico.

Il secondo sostantivo che denomina la nuova materia di studio determina la vera innovazione del provvedimento. Raccogliendo gli innumerevoli appelli del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo studio della Costituzione entra nelle scuole dal portone principale, saltando l’iter delle tradizionali finestre tra un buco e l’altro nel programma di tal o tal altra disciplina. Quest’ingresso lo compie anche attraverso l’apertura delle scuole a “testimoni”: dalle forze di polizia ai carabinieri, alle associazioni ambientaliste e antimafia, perché ci sarà spazio anche per l’educazione ambientale, ai sani stili di vita e ad una corretta alimentazione.

Dal decreto Moro del 1958 che introdusse per la prima volta l’insegnamento dell’educazione civica, siamo forse ad un punto di svolta che non può non farci che ben sperare per i nostri studenti, i nostri Pierini. In ultima analisi, anche i decreti delegati del ’74, quelli che introdussero forme di partecipazione democratica alla vita delle scuole (gli Organi collegiali, per intenderci), così come lo Statuto delle studentesse e degli studenti, sono da inserire in questa storia di nobili tentativi e buoni propositi, e la nuova disciplina tende a rilanciare, tra le altre cose, quali la valutazione del comportamento non solo in chiave sanzionatoria, ma anche come mezzo per premiare l’apprendimento del “convivere civile”, proprio questo strumento partecipativo, come pure il ruolo delle associazioni studentesche, mettendo in evidenza come la scuola non possa vivere senza la partecipazione attiva e propositiva di tutti i soggetti che la compongono, compresa la componente degli studenti. “L’esercizio della democrazia, infatti, – recita il documento d’indirizzo preparato dalla commissione Corradini – è un diritto-dovere che va appreso e praticato giorno per giorno fin dalla più giovane età”. “La scuola – continua il documento – è la palestra ideale di questa pratica, quando sviluppa nella persona che apprende la consapevolezza dei propri percorsi formativi e favorisce e sostiene un processo relazionale finalizzato alla crescita globale, nella convinzione che le ragazze e i ragazzi, attraverso l’assunzione di responsabilità partecipative, si educhino al confronto ed imparino le regole fondamentali del vivere sociale.”

Ai posteri, ovvero gli studenti del prossimo anno, di ogni ordine di studi, valutare se si è fatto onore alle buone intenzioni e se la scommessa sarà stata finalmente vinta.

Aggiornamenti pagina Materiali utili

carissimi msacchini,

nella giornata odierna abbiamo avuto modo di aggiornare la pagina del blog “Io partecipo” riguardante i materiali utili sulla scuola.

Ora troverete il testo completo della “Rforma Gelmini” e quello del Decreto ministeriale n.5 (voto di condotta). Troverete anche il testo della legge finanziaria (solo la parte concernente la scuola)…

W il movimento!

L’Equipe

Maturità 2009

Carissimi msacchini,

venerdì il Ministro Mariastella Gelmini ha annunciato tramite il suo canale su YouTube le materie scelte per la seconda prova dell’esame di stato 2009. Le riportiamo qui di seguito*:

LICEI:

classico: Latino (commissario esterno)

scientifico: matematica (commissario esterno)

linguistico: lingua straniera (commissario interno)

artistico: elementi di architettura

pedagogico: pedagogia

ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI

ind. ragionieri: Economia aziendale

ind. geometri: Tecnologie delle costruzioni

tecnici commerciali per programmatori: informatica generale e applicazioni gestionali

periti aziendali e corrispondenti in lingue straniere: lingua straniera

ind. elettronica e telecomunicazioni: sistemi elettronici automatici

ind. meccanica: disegno, progettazione e organizzazione industriale

ind. chimico: tecnologie chimiche industriali, principi di automazione e di organizzazione industriale

tecnico della grafica pubblicitaria: progettazione grafica

tecnico dell’abbigliamento e della moda: disegno professionale

Riportiamo anche le materie affidate ai commissari esterni (nel caso se ne riportino solo due ciò significa che la terza materia esterna è quella oggetto della seconda prova):

classico: matematica, filosofia

scientifico: disegno e st. arte, scienze

linguistico: italiano, filosofia, scienze naturali

artistico: italiano, figura e ornato modellato, storia dell’arte

ragionieri: geografia economica, diritto

per tutti gli altri indirizzi potete consultare il sito www.istruzione.it

*le materie della seconda prova e quelle affidate ai commissari esterni qui riportate sono valide solo per i corsi ordinari. Per le sperimentazioni controllare sul sito del Ministero www.istruzione.it

Il ministro nel suo messaggio-video ha dichiarato: “mi piacerebbe che in un futuro molto vicino la terza prova della maturità fosse una prova valutata con criteri particolarmente oggettivi sulla falsariga dei test internazionali; credo che uno dei problemi, delle debolezze della nostra maturità è che un compito può essere valutato in maniera molto diversa a seconda delle commissioni; noi abbiamo la necessità di uniformare gli standard qualitativi dentro il nostro sistema scolastico e allora si potrebbe pensare ad una esperienza simile alla terza prova fatta quest’anno nella scuola secondaria di primo grado (nella scuola media) con il test Invalsi. Credo che una terza prova valutata in maniera molto oggettiva e molto simile ai test internazionali potrebbe essere una buona iniziativa, ma su questo mi piacerebbe conoscere la vostra opinione”

Quindi msacchini, maturandi e non, fate avere alla ministra la vostra opinione; vale sempre lo stesso motto: partecipate e, soprattutto, “abitate” la scuola.

slitta a settembre 2010 la riforma del II ciclo

Riportiamo qui di seguito il testo del Comunicato stampa del Ministero della Pubblica Istruzione nel quale si rende noto che il ministro Gelmini ha deciso di far slittare l’inizio della Riforma del II ciclo a settembre 2010.

il ministro Gelmini

il ministro Gelmini

Sarà presentata oggi ai sindacati la riforma del sistema dell’istruzione e degli ordinamenti scolastici. Parte da oggi una vera e propria rivoluzione e riorganizzazione della scuola in Italia.
La riforma ha come obiettivo quello di modernizzare l’offerta formativa in Italia ed è il risultato del lavoro di questo governo e dei precedenti ministri Moratti e Fioroni. Il provvedimento sarà portato in Consiglio dei Ministri il 18 dicembre e prevede l’avvio dal settembre 2009 della riforma del primo ciclo.
Dal 1° settembre 2010 invece partirà la riforma del secondo ciclo, inizialmente prevista per il 1° settembre 2009, per dare modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi. In particolare sul secondo ciclo si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull’applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti. I punti principali della riforma sono lo snellimento e la semplificazione degli indirizzi scolastici, più legame tra le richieste del mondo del lavoro e la scuola, il riordino degli istituti tecnici e più opportunità per le famiglie. In particolare saranno messe a regime le migliori esperienze delle sperimentazioni, l’aumento dello studio della lingua inglese, l’aumento delle ore scientifiche e di matematica, la riforma degli istituti tecnici che passano da 39 a 11 e la riorganizzazione del sistema dei licei.

(dal sito internet del ministero)