Arriva il cantiere del movimento!

Carissimi amici,

Come vi va la vita? Siete pronti per  il prossimo sogno msacchino?  L’appuntamento è per il 24-26 aprile 2009 a Castellammare di Stabia e ci incontreremo per vivere insieme la Mo.Ca 2009, il cantiere del movimento! La scommessa è alta: parlare di scuola in un tempo di gradi cambiamenti legislativi, con l’obiettivo di contribuire attivamente al dibattito in corso.

Il grande movimento partecipativo dello scorso autunno ci ha sollecitati fortemente. Abbiamo visto gli studenti impegnati per un interesse comune e animati da un rinnovato slancio di responsabilità e protagonismo, capaci di sogno, di progetto.

In quei giorni difficili si è consumato così un segno partecipativo che è stato certamente prezioso, ma vediamo il rischio che quell’ondata di entusiasmo, sottoposta alle intemperie delle facili strumentalizzazioni e banalizzazioni, possa lasciare dietro di sé una scia di disillusione e rassegnato ritorno tra i banchi, nella fatalistica convinzione che poco si possa incidere nel proprio quotidiano su cambiamenti che sono troppo al di sopra delle teste di chi li vive. Proprio per questo pensiamo di avere qualcosa da dire a tutti gli studenti, proprio per tali ragioni il MSAC sente forte in questo momento il bisogno di riaffermare uno stile d’impegno e di partecipazione che sente possibile e quotidiano, che non crede sia “tempo perso”, che sa che può essere incisivo. Vogliamo allora dire agli studenti che non c’è da dare ascolto – per citare Gaber – a chi dice che “non è più il momento”, ma che il momento è sempre, ogni giorno.

Avendo più volte partecipato alle audizioni parlamentari convocate presso le commissioni cultura della Camera e del Senato, sentiamo la responsabilità di approfondire il nostro studio della legislazione scolastica e vogliamo rilanciare con l’aiuto di tutti la riflessione sulla scuola, offrendo il nostro contributo serio e coscienzioso alla riforma dell’istituzione.

Il titolo del convegno sarà “La scuola in testa!”: vogliamo mettere infatti la scuola in testa alle priorità del paese, riaffermare con forza la centralità strategica e progettuale dell’istituzione scolastica per il futuro della società italiana, ma soprattutto vogliamo che risorse economiche, ma innanzitutto culturali e pedagogiche, vengano investite in questo progetto di ristrutturazione, in questo “cantiere” di riforma. Un cantiere da troppi anni rimasto aperto, mentre generazioni di studenti ed insegnanti hanno continuato a viverci e svolgere, nello spazio ingombro dei calcinacci di ogni riforma approntata e poi disfatta, il proprio compito educativo. Vogliamo allora mettere su carta la scuola che “abbiamo in testa”, vogliamo dare carne ai nostri progetti, ai nostri sogni, vogliamo dare voce alle nostre proposte. E “vogliamo metterci testa”, cioè pensarci sopra seriamente, offrire un impegno di studio, di approfondimento, un contributo studiato, preparato, elaborato in collaborazione con esperti e altre voci del mondo della scuola.

In questo cantiere pensavamo allora di affrontare tre ambiti legislativi: organi collegiali, perché proprio in questi giorni è in corso il dibattito intorno ai disegni di legge presentati per la tanto sospirata e attesa (dal ’74) riforma di questi organi partecipativi; diritto allo studio perché le disparità esistenti tuttora tra i servizi offerti dalle differenti regioni reclamano al più presto l’intervento e la definizione di una legge quadro che garantisca standard minimi per tutti, didattica infine, perché la riforma dei saperi è quanto di più disatteso e ancor più prioritario per mettere mano alla scuola

Ci aspetta allora un cantiere zeppo di idee e di progetti, ma soprattutto zeppo di sogni. Nei prossimi giorni vi invieremo del materiale per prepararci al meglio all’appuntamento della Mo.ca. In attesa allora di riabbracciarvi a Castellammare di Stabia (Napoli) a fine aprile vi raccomandiamo di iscrivervi numerosi (potrà essere l’occasione anche per “contagiare” di MSAC le diocesi che ancora non conoscono il movimento) e vi auguriamo un buon tempo di quaresima.

Fortissimamente vicini!

Saretta Marotta

Don Nicolò Tempesta

Segretaria Nazionale MSAC

Assistente Nazionale MSAC

Cittadini di sana e robusta Costituzione

A settembre del prossimo anno i nostri Pierini si ritroveranno una novità tra le materie del proprio curriculum scolastico. Si chiama Cittadinanza e Costituzione e sarà studiata dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, dalle medie alle superiori. Annunciata già a fine ottobre 2008 con la legge 169 che l’ha introdotta nei programmi di tutte le scuole di ogni ordine e grado, da ieri mattina (4 marzo) la nuova materia scolastica ha “linee d’indirizzo” ben delimitate per ciascun percorso scolastico, linee che, pur nel rispetto del principio dell’autonomia didattica delle scuole, ne determinano dettagliatamente i contenuti e gli obiettivi di apprendimento. Presentandola a Palazzo Chigi, alla presenza del Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, ed don Luigi Ciotti, presidente di “Libera”, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha assicurato: “non sarà la vecchia ora di Educazione civica, ma un’ora di educazione alla cittadinanza, per insegnare ai ragazzi i valori e i principi contenuti nella nostra Costituzione“.

Una dichiarazione d’intenti che suona più come un buon auspicio piuttosto che come esauriente spiegazione, ma per orientarsi meglio viene in soccorso l’atteso documento d’indirizzo, presentato per l’appunto il 4 marzo.

Innanzitutto “verrà utilizzato il monte ore dell’orario scolastico, senza aggiunte” – ha detto la Gelmini – “quello che si chiede agli insegnanti è uno sforzo congiunto, una sinergia per offrire l’educazione ai principi costituzionali”. 33 ore annuali dunque, un’ora a settimana, che saranno ricavate dall’attuale orario delle aree storico-geografica per il primo ciclo e storico-sociale per medie e superiori. Il fatto che non si tratti di una riedizione spolverata dalla vecchia educazione civica o dell’interdisciplinare e trasversale “educazione alla convivenza civile” introdotta tra gli OSA (obiettivi scolastici di apprendimento) della Moratti, dovrebbe assicurarlo il fatto che la nuova materia avrà anche una valutazione autonoma e specifica.

Il che vuol dire, da parte degli studenti, che Citt. e Cost. fa media e va studiata al pari delle altre materie, mentre da parte dei docenti il suo insegnamento non è più lasciato alla loro discrezionalità. Una buona differenza rispetto al passato, dunque, che può in qualche modo farci ben sperare.

Per Luciano Corradini, pedagogista e presidente della commissione che ha elaborato le linee guida della nuova materia, è proprio perché la vecchia educazione civica era ininfluente sul profitto degli studenti, che essa era rapidamente scivolata nella marginalità: “Finalmente viene previsto uno specifico tempo scuola per consentire ad un docente, sia egli di storia, di filosofia o di diritto, di sviluppare con perizia didattica l’insegnamento e l’apprendimento della costituzione come disciplina autonoma e di trovare intese con i colleghi, perché ciascuno concorra, come educatore e come titolare della sua disciplina, a quell’educazione civica, che abbiamo chiamato ‘educazione alla cittadinanza e cultura costituzionale’”. Attraverso insomma lo strumento del tempo dedicato e della valutazione distinta, così come perseguito in altri paesi come la Spagna, si dà rilevanza sociale a questo specifico sapere culturale. E gli effetti saranno valutabili alla fine del prossimo anno scolastico.

Il secondo sostantivo che denomina la nuova materia di studio determina la vera innovazione del provvedimento. Raccogliendo gli innumerevoli appelli del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lo studio della Costituzione entra nelle scuole dal portone principale, saltando l’iter delle tradizionali finestre tra un buco e l’altro nel programma di tal o tal altra disciplina. Quest’ingresso lo compie anche attraverso l’apertura delle scuole a “testimoni”: dalle forze di polizia ai carabinieri, alle associazioni ambientaliste e antimafia, perché ci sarà spazio anche per l’educazione ambientale, ai sani stili di vita e ad una corretta alimentazione.

Dal decreto Moro del 1958 che introdusse per la prima volta l’insegnamento dell’educazione civica, siamo forse ad un punto di svolta che non può non farci che ben sperare per i nostri studenti, i nostri Pierini. In ultima analisi, anche i decreti delegati del ’74, quelli che introdussero forme di partecipazione democratica alla vita delle scuole (gli Organi collegiali, per intenderci), così come lo Statuto delle studentesse e degli studenti, sono da inserire in questa storia di nobili tentativi e buoni propositi, e la nuova disciplina tende a rilanciare, tra le altre cose, quali la valutazione del comportamento non solo in chiave sanzionatoria, ma anche come mezzo per premiare l’apprendimento del “convivere civile”, proprio questo strumento partecipativo, come pure il ruolo delle associazioni studentesche, mettendo in evidenza come la scuola non possa vivere senza la partecipazione attiva e propositiva di tutti i soggetti che la compongono, compresa la componente degli studenti. “L’esercizio della democrazia, infatti, – recita il documento d’indirizzo preparato dalla commissione Corradini – è un diritto-dovere che va appreso e praticato giorno per giorno fin dalla più giovane età”. “La scuola – continua il documento – è la palestra ideale di questa pratica, quando sviluppa nella persona che apprende la consapevolezza dei propri percorsi formativi e favorisce e sostiene un processo relazionale finalizzato alla crescita globale, nella convinzione che le ragazze e i ragazzi, attraverso l’assunzione di responsabilità partecipative, si educhino al confronto ed imparino le regole fondamentali del vivere sociale.”

Ai posteri, ovvero gli studenti del prossimo anno, di ogni ordine di studi, valutare se si è fatto onore alle buone intenzioni e se la scommessa sarà stata finalmente vinta.

Reggio Calabria si muove!

pubblichiamo qui l’articolo inoltratoci dal circolo diocesano MSAC di Reggio Calabria, che nel mese di dicembre ha organizzato col Consiglio diocesano di AC e col settore giovani una festa MSAC per tutti i giovanissimi studenti della diocesi…. dal titolo, appunto, “Mi piaci se ti muovi!”. come ci racconta Amos, del sg diocesano “La parte più bella – devo dire – è stata la partecipazione dei msacchini nella preparazione delle festa e il loro darsi da fare perché tutto andasse per il meglio; si sono presi a cuore tutti gli aspetti della festa con grande entusiasmo e cura”. Allora in bocca al lupo al MSAC di Reggio C. In MSAC we trust! Oh- yeah!

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Festa MSAC 2008 di Reggio Calabria: MI PIACI SE TI MUOVI!

Il 13 dicembre scorso più di 200 ragazzi, provenienti da ogni parte della città e da ogni scuola, si sono ritrovati nell’aula magna del liceo artistico “Mattia Preti” per l’annuale incontro organizzato dall’equipe del Movimento Studenti, la festa MSAC 2008!
Questa volta il tema dell’incontro è stato piuttosto particolare e divertente, basato sul famosissimo film Madagascar: Mi Piaci Se Ti Muovi!!! Tutti vi starete sicuramente chiedendo che relazione c’è tra un cartone animato e noi studenti; ebbene, è inutile negare come noi giovanissimi, al sicuro nel nostro gruppo e nella nostra parrocchia, siamo spesso frenati, durante la nostra vita scolastica, nell’esprimere il nostro punto di vista, le nostre idee, i nostri sentimenti dalle paure più varie rimanendo, quindi, nascosti e inermi davanti alla realtà quotidiana di cui dovremmo, invece, essere i protagonisti. E così, i ragazzi del MSAC hanno ben pensato di organizzare un momento per “svegliarci” e dare vita alle nostre sensazioni e alle nostre idee, sotterrate dalla montagna di pregiudizi e paure di cui ognuno di noi è vittima.
Quindi, verso le quattro del pomeriggio, dopo un breve momento di festa tutti insieme, la festa MSAC ’08 inizia ufficialmente con una bellissima e sentita preghiera comunitaria, per poi dare spazio al discorso di benvenuto del Presidente dell’Azione Cattolica, Ettore Triolo, e dell’Assistente del Settore Giovani e del Movimento Studenti, don Gaetano Galatti. Segue un divertentissimo video di presentazione
del Movimento, per poi entrare nel vivo della festa con un videoclip che ne presenta il tema, prendendo in prestito alcune immagini dal film Madagascar, nel momento in cui gli animali protagonisti sentono il bisogno di evadere dallo zoo dove si sentono prigionieri ma hanno paura di ciò che c’è oltre il cancello. Dopo aver individuato e analizzato le paure che incontriamo nell’ambiente scolastico grazie al contributo della nostra carissima amica, la prof.ssa Giovanna Canale, via ai gruppi di studio per “processarle” una volta per tutte, dividendoci all’interno di ognuno in tre sottogruppi, proprio come in un vero tribunale (accusa, difesa e corte). Infine, ci riuniamo nuovamente per preghiera finale, ringraziamenti e distribuzione dei gadget, un piccolo segno della festa. Anche questa volta i ragazzi del MSAC hanno svolto un lavoro impeccabile e adesso, analizzate e sconfitte le nostre paure, non rimane che metterci in………MOVIMENTO!!!

Boom di 5 in condotta

 

ROMA (1° marzo) – Il 5 in condotta ha fatto strage nel primo quadrimestre. E le lingue battono la matematiche nelle insufficienze. Sono i dati del ministero dell’Istruzione che segnala come ci siano «più insufficienze rispetto all’anno scorso: al termine degli scrutini del primo quadrimestre, infatti, nella scuola secondaria di secondo grado, risulta che il 72% degli studenti ha riportato almeno una insufficienza (lo scorso anno erano il 70,3%). Il 28% degli studenti non ha riportato insufficienze. L’anno scorso erano il 29,7%. 


Più insufficienze nei professionali. Maggiori carenze si registrano negli Istituti professionali e nelle regioni del Centro Sud. Sud che ha anche il record dei 5 in condotta. Nei professionali i rendimenti più scarsi con l’80% dei ragazzi che ha riportato insufficienze (valore identico a quello dello scorso anno). Seguono gli istituti tecnici con il 78,1% (dato peggiore del 76,4% dello scorso anno), i licei artistici e gli istituti d’arte 77,2% (73,8%), gli ex istituti magistrali con il 70,9% (57,6%), i licei scientifici 64,5% (61,9%), i classici 60,1 (57,6%). Gli studenti «più bravi» sono stati i ragazzi del Liceo Linguistico, in cui il 40,1% è arrivato agli scrutini intermedi senza insufficienze (lo scorso anno il 67,4% aveva avuto voti negativi). Le carenze si riscontrano in modo abbastanza uniforme tra le diverse zone del paese (Nord 70,1%, Centro 74,0%, Sud ed Isole 74,4%). Ma le insufficienze al sud crescono. 

Le lingue battono la matematica. Tra le discipline, le lingue straniere superano la matematica e diventano la materia che registra il maggior numero di insufficienze, con il 63,3% (il 62,2% lo scorso anno). La matematica segue con il 61,1% (lo scorso anno era il 62,4%). Per quanto riguarda i 5 in condotta, sono stati 34.311, dei quali 8.151 con la sola insufficienza in comportamento. I più indisciplinati agli istituti professionali, seguono i tecnici. Meno indisciplinati nei licei classici e negli scientifici Nei licei classici e scientifici 3.000 alunni hanno riportato una insufficienza nel comportamento. 

Più indisciplinati al Sud. A livello di aree geografiche i ragazzi più indisciplinati sono nel sud, seguono le isole, il centro e poi il nord. Nella scuola media i ragazzi con almeno una insufficienza sono stati il 46%, ma a differenza delle scuole superiori le carenze si distribuiscono in modo abbastanza omogeneo tra le principali discipline: matematica (59,7%), inglese (54%), seconda lingua comunitaria (51,4%), storia (51,1%), scienze (45,7%), geografia (42,8%), italiano (42,6%), tecnologia (38%), arte e immagine (25,7%), musica (24,7%), scienze motorie e sportive (7,4%).

(da Il Messaggero-1 marzo)

 

Cari Msacchini cosa ne pensate??? Siete anche voi fra gli studenti che hanno avuto il 5 in condotta?? Ne conoscete?? Cosa pensate di questi dati??

3, 2, 1 …. Via alla discussione!

 


Professore accoltellato: giovani senza valori?

Cari msacchini,

avrete sicuramente letto tutti, la settimana scorsa, la storia di quel professore di Chioggia (provincia di Venezia) accoltellato da un suo studente di 13 anni durante l’ora di lezione.

Se devo essere sincero io, quando ho letto la notizia, ne sono rimasto allibito per due motivi: da un lato per il gesto in se, ma, dall’altro, anche per il fatto che l’autore di tale gesto è un ragazzino che frequenta la scuola media.

Mi chiedo: siamo così presi male in Italia? A questo punto non è certo un problema “formale”: con la reintroduzione del voto di condotta cambierà davvero qualcosa? Io ne dubito, e voi??

Attendo vostre delucidazioni!

 

Riporto l’articolo del Sole 24 ore sull’argomento:

Un ragazzo introverso, ma tranquillo e «rispettoso». Così viene descritto uno studente di 13 anni che ha pugnalato ieri il suoprofessore di musica durante una lezione pomeridiana in una scuola di Chioggia, la media «Silvio Pellico». Il fatto è accaduto intorno alle 18: mentre il docente, Fabio Paggioro, 36 anni, stava tenendo una lezione, lo studente si è avvicinato a lui e, facendolo voltare con una scusa, lo ha colpito violentemente alla schiena con un grosso coltello da cucina. Gli altri alunni della classe sono rimasti immobili per lo shock, finchè l’insegnante non è riuscito a trascinarsi fuori dall’aula ed è stato soccorso da un suo collega.

Paggioro è attualmente ricoverato nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Chioggia. I medici assicurano che non è in pericolo di vita: il colpo inferto dal tredicenne avrebbe provocato una ferita di pochi centimetri e non avrebbe leso alcun organo. 

La polizia sta cercando in queste ore di ricostruire la vicenda. Nei giorni precedenti pare ci fosse stata una discussione tra l’insegnante e l’alunno in merito allo scarso rendimento del ragazzo nella materia, anche se il giovane, che proviene da una stimata famiglia di piccoli imprenditori, non avrebbe mai manifestato particolari disagi all’interno della scuola. 

Il primario dell’ospedale di Chioggia, dove è ricoverato l’insegnante ferito, ha ricevuto la telefonata del ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, che dopo essersi accertata delle condizioni di salute dell’insegnante, si è detta sgomenta per quanto accaduto e ha espresso la sua solidarietá e vicinanza al professore aggredito.

Audizione Organi Collegiali

AUDIZIONE PARLAMENTARE – 10 FEBBRAIO 2009
CAMERA DEI DEPUTATI– VII COMMISSIONE PERMANENTE

Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti – C. 953 Aprea (adottata come testo base) e abbinato C. 1262 De Torre

E’ innanzitutto nostra intenzione esprimere soddisfazione per la volontà del Parlamento di approvare una legge sugli organi collegiali della scuola, e condividiamo con voi la necessità di una riforma che aumenti l’efficienza delle istituzioni scolastiche e snellisca i procedimenti decisionali, ma al contempo riteniamo l’aumento degli spazi di partecipazione e di corresponsabilità per gli studenti e per i genitori una esigenza di pari urgenza e necessità. Riteniamo infatti che una riforma degli Organi Collegiali, volta a rendere maggiormente efficiente la gestione della scuola, non possa in alcun modo comportare la restrizione della partecipazione degli studenti, che anzi riteniamo vada incoraggiata e promossa, e che l’impegno di questi ultimi non vada relegato a mera funzione di controllo, ma sia orientato ad una piena condivisione della responsabilità con le altre componenti scolastiche.

Riconosciamo anche noi la crisi partecipativa latente nelle nostre scuole. Ma non per questo riteniamo che vada abbandonato lo strumento educativo che può rilanciare una cultura della cittadinanza e della partecipazione tra gli studenti e tra le famiglie. A nostro parere non si tratta quindi soltanto di ideare nuovi strumenti di autogoverno della scuola dell’autonomia ma di ricreare gli spazi per una responsabilità partecipata del processo educativo.

Procedendo ad una analisi comparata dei vari disegni di legge, è nostra intenzione soffermarci sui quattro nuclei tematici indicati nella griglia da voi inviataci, nella speranza che si possa pervenire ad ampie convergenze da parte di maggioranza e opposizione sui punti maggiormente problematici, al fine di garantire una riforma quanto più condivisa e quindi stabile e duratura

A) Autogoverno delle Istituzioni Scolastiche

Prendiamo atto che nelle diverse proposte di legge presentate si dà luogo ad un’ampia devoluzione all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche della redazione delle norme per il funzionamento e la composizione dei propri organi di indirizzo, programmazione, gestione e valutazione. Ciò è certamente una garanzia ed un notevole riconoscimento dell’autonomia statutaria delle scuole, ma riteniamo che sia opportuno fissare per via legislativa dei limiti e delle indicazioni generali alle quali le singole istituzioni scolastiche debbano attenersi, ed in particolare riteniamo sia opportuno che siano indicati:

  • il rapporto numerico tra docenti, studenti e genitori, che sarebbe auspicabile fossero presenti in misura paritaria
  • la durata in carica della componente studentesca presente nei vari organi

A questo riguardo in particolare i progetti di legge C. 953 e C 1262 prevedono che mediante Regolamento la singola istituzione Scolastica possa prevedere ulteriori spazi partecipativi per gli studenti ed i genitori. Non possiamo che accogliere con favore questa norma, ma al fine di richiamare al senso stesso di una tale partecipazione delle famiglie al governo della scuola, ovvero non certo formalità burocratica di controllo di un servizio ma strumento di piena corresponsabilità al processo educativo, chiediamo che vengano precisati gli ambiti per i quali non si può prescindere dalla partecipazione di studenti e genitori alla determinazione dell’indirizzo ed alla programmazione dell’istituzione scolastica. Di particolare importanza ci pare a questo riguardo la necessità di fissare a livello legislativo modalità e funzioni di partecipazione dei rappresentanti degli studenti e dei genitori al consiglio di classe, luogo cruciale della programmazione dell’attività didattica, per il quale vorremmo fosse esplicitato dalla legge funzionamento e composizione.

Riteniamo poi che a livello legislativo vadano garantiti e rilanciati quegli strumenti di partecipazione già esistenti, come ad esempio i comitati studenteschi e le assemblee, i quali notiamo con rammarico che non sono menzionati nei due testi.

Riguardo all’Organo di Governo (chiamato Consiglio d’Amministrazione nella proposta c. 953 e Consiglio dell’Istituzione Scolastica nel testo C. 1262), pur comprendendo le necessità di “snellimento” di una tale assise, riteniamo il numero massimo di partecipanti proposto dal testo C.953 (un totale di undici in merito al quale non è chiaro se vadano compresi anche i membri esterni) troppo esiguo al fine di non mortificare la rappresentanza delle varie componenti della comunità scolastica in seno al consiglio ed in particolare di garantire una rappresentanza adeguata a tutti gli studenti.

A proposito per l’appunto della partecipazione dei rappresentanti degli studenti a tale organo, non possiamo che mostrare la nostra forte perplessità per la disposizione contenuta nella proposta C. 953 che vincolerebbe il diritto di voto degli studenti in merito alle delibere riguardanti il programma annuale delle attività al loro stato di maggiore età. Tale disposizione mortificherebbe la rappresentanza degli studenti e la loro facoltà di intervenire in misura determinante in merito al piano dell’offerta formativa per il quale, anche se minorenni, non possono non avere diritto di voto.

Sempre in merito al Consiglio di Amministrazione o Consiglio dell’Istituzione Scolastica riteniamo che sia auspicabile che la presidenza dello stesso venga affidata come attualmente accade ad un soggetto diverso dal Dirigente Scolastico, al fine di per garantire l’autonomia decisionale del Consiglio stesso.

Per quanto riguarda invece la partecipazione di componenti esterni e dei rappresentanti dell’ente che fornisce i locali all’Istituzione Scolastica, riteniamo che questa presenza possa contribuire ad arricchire i lavori del consiglio, aprendo la scuola al territorio e alle realtà che operano in esso. Allo stesso tempo però riteniamo che sia opportuno limitare la partecipazione di esterni ad una percentuale prefissata dalla legge ed inoltre prevedere che questi abbiano una funzione consultiva, e non quindi, diritto di voto.

Accogliamo poi con soddisfazione la proposta avanzata nel testo C. 1262 della costituzione di consigli scolastici territoriali, regionale e nazionale e auspicheremmo l’integrazione di tale proposta nel testo di legge prodotto dal lavoro di questa commissione.

Sui punti B)Stato Giuridico dei Docenti, C) Percorsi di formazione iniziale, abilitazione all’insegnamento e modalità di reclutamento e D) Autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche e libertà di scelta educativa delle famiglie

Per quanto riguarda le disposizioni previste dal testo C. 953 riguardo lo stato giuridico dei docenti, i percorsi di formazione iniziale, abilitazione all’insegnamento e modalità di reclutamento, pur non sentendoci in grado di poter offrire un contributo qualificato, ribadiamo che il miglioramento del sistema scolastico passa necessariamente e prioritariamente dalla formazione degli insegnanti e che è indispensabile una classe docente competente dal punto di vista disciplinare ma soprattutto appassionata e preparata pedagogicamente al proprio compito educativo. Riteniamo dunque che sia necessario un serio ripensamento del sistema di reclutamento degli insegnanti che premi le competenze più che l’anzianità di servizio e che venga posta al più presto una soluzione al blocco delle graduatorie, che attualmente preclude l’accesso all’insegnamento a tanti giovani neolaureati preparati e motivati. Se il meccanismo delle carriere può costituire un utile incentivo, nutriamo però perplessità riguardo alla composizione della commissione di valutazione che dovrebbe fornire il credito professionale ai fini della carriera dei singoli docenti, i cui rapporti di rappresentanza tra docenti interni ed esperti esterni dovrebbero a nostro parere essere totalmente invertiti. Riguardo poi al meccanismo dei concorsi d’istituto non riteniamo che il principio dell’autonomia delle scuole implichi di per sé che le procedure selettive debbano essere delegate alle istituzioni scolastiche o bandite dai dirigenti scolastici, e vediamo anzi in tale procedura un grave rischio di possibili abusi. Auspichiamo piuttosto la soluzione del problema del reclutamento attraverso la proposizione regolare di periodici concorsi nazionali per ciascuna delle categorie di avanzamento di carriera.

Riguardo infine all’autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche e alla libertà di scelta educativa delle famiglie, temiamo che lo strumento della “quota capitaria” previsto dall’articolo 11 dell’A.C. 953, possa dare origine a un circolo vizioso a causa del quale le scuole eccellenti e quindi più “gettonate” abbiano a disposizione le risorse per diventare sempre migliori mentre le scuole che versano in situazioni difficili vengano man mano abbandonate ad un destino sempre peggiore. Per tale motivo riteniamo che i criteri di equità menzionati nel testo c. 953 vadano posti al centro del meccanismo di distribuzione delle risorse, facendo in modo che le scuole con maggiori difficoltà, specialmente nel mezzogiorno del paese, siano sostenute in maniera adeguata, ed al contempo garantendo degli incentivi a quelle scuole che raggiungono i livelli di eccellenza.

Ringraziando gli onorevoli deputati per averci offerto la preziosa opportunità di contribuire ai lavori del Comitato ristretto, accogliamo l’invito di questa commissione alla riflessione intorno alla riforma degli Organi collegiali e reclutamento e formazione dei docenti dedicando le giornate di studio del nostro convegno nazionale del 24-26 aprile alle tematiche di legislazione scolastica attualmente in discussione, al fine di elaborare contributi più puntuali e raccogliere i pareri della base del movimento intorno a questi temi.

Roma, 10 febbraio 2009

La Segretaria Nazionale

Dott.sa Saretta Marotta

Il Delegato per i rapporti con il MIUR

Agatino Lanzafame

Il MSAC di nuovo alla Camera. Stavolta OO.CC

Il MSAC torna ad essere convocato alla Camera dei Deputati, stavolta su diretta segnalazione di alcuni onorevoli.

Si tratterà infatti di un Comitato ristretto istituito per l’esame delle proposte di legge C. 953 Aprea, adottata come testo base, e sulle abbinate C. 808 e 813 Angela Napoli, C. 1199 Frassinetti, C. 1262 De Torre, C. 1468 De Pasquale e C. 1710 Cota concernenti “Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti”, presso la VII Commissione della Camera.

Il MSAC è atteso martedì 10 febbraio 2009, alle ore 11.30.

Ministro on the tube

“Ho deciso di apirire un canale su Youtube perchè intendo confrontarmi con voi sulla scuola e sull’università. Voglio accogliere idee, progetti, proposte, anche critiche. Una cosa non farò mai: difendere lo status quo o arrendermi ai privilegi e agli sprechi. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare e lo dobbiamo fare insieme.”

http://www.youtube.com/mariastellagelmini

e voi? che ne pensate?

Aggiornamenti pagina Materiali utili

carissimi msacchini,

nella giornata odierna abbiamo avuto modo di aggiornare la pagina del blog “Io partecipo” riguardante i materiali utili sulla scuola.

Ora troverete il testo completo della “Rforma Gelmini” e quello del Decreto ministeriale n.5 (voto di condotta). Troverete anche il testo della legge finanziaria (solo la parte concernente la scuola)…

W il movimento!

L’Equipe

EDILIZIA SCOLASTICA

Carissimi,

riportiamo anche in questo caso il testo del comunicato apparso sul sito di Palazzo Chigi riguardante alcune iniziative legislative in materia di edilizia scolastica…. Che cosa ne pensate???

E’ stata raggiunta con le regioni, le province e i comuni una importante intesa sull’edilizia scolastica.

Mai più scuole insicure: fin da giugno, attraverso una serie di azioni e provvedimenti di legge, il governo ha individuato in questo tema una priorità assoluta. “Con l’intesa raggiunta ci sono tutte le condizioni per acquisire i dati necessari e verificare il grado di sicurezza del patrimonio edilizio delle nostre scuole” ha affermato il ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, nel corso della conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Chigi il 29 gennaio scorso dopo l’accordo sottoscritto in sede di conferenza unificata il 28 gennaio 2009.

Per la prima volta – nel nostro Paese – si riesce a superare la frammentazione delle competenze, a creare un tavolo di lavoro che si da dei tempi certi e degli obiettivi precisi, ha aggiunto il ministro Gelmini che ha fornito alcuni dati: la messa in sicurezza del patrimonio edilizio riguarda 9 milioni di persone (tra alunni, docenti e personale amministrativo) e 45 mila scuole.

Il Ministero dell’istruzione ha promosso un grosso sforzo organizzativo al fine di prevenire eventuali situazioni di rischio presenti nelle scuole italiane di ogni ordine e grado. Per questo ha convocato ripetutamente i tavoli di confronto con gli enti locali e ha chiesto alle Regioni un impegno vincolante per stilare l’anagrafe strutturale e non strutturale delle scuole italiane. Per la prima volta si supera la frammentazione delle competenze sull’edilizia scolastica per favorire un piano organico di intervento e per la prima volta nella storia della Repubblica si ha finalmente (già oggi) una anagrafe strutturale degli edifici.

Cosa prevede l’accordo

1. Costituzione gruppi di lavoro in ogni regione composti da rappresentati dei provveditorati per le opere pubbliche, dall’ufficio scolastico regionale, dai dirigenti scolastici interessati, dall’anci, dall’uncem, dell’upi che nominano squadre tecniche con il compito di compilare la scheda di rilevazione dati di tutte le scuole attraverso un sopraluogo.

2. Sono previsti termini perentori: 
- entro 10 giorni dalla pubblicazione dell’intesa devono essere costituiti i gruppi lavoro, 
- entro 25 giorni le squadre tecniche

3. Se entro 40 giorni non sono stati costituiti i gruppi di lavoro e la squadra tecnica, lo farà il prefetto

4. Le attività devono essere concluse entro 6 mesi

5. Le squadre tecniche informeranno l’istituzione locale competente su eventuali criticità e interventi da eseguire e invierà al ministero, attraverso le regioni, la descrizione dei dati non strutturali.

6. Qualora nel corso delle ispezioni dovessero emergere situazioni tali da mettere in pericolo l’incolumità degli alunni, verranno immediatamente attivati i necessari interventi di messa in sicurezza da parte dei competenti Enti locali e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Quali saranno le informazioni presenti nell’anagrafe non strutturale 
-la data di costruzione e di ultima ristrutturazione degli edifici;
-lo stato generale di conservazione e di eventuale degrado della scuola e degli impianti; 
-l’eventuale rischio sismico delle zone nelle quali essi si trovano; -l’esistenza di eventuali barriere architettoniche e natura delle stesse; 
-la presenza delle necessarie condizioni di sicurezza; 
-l’esistenza delle varie certificazioni richieste, con particolare riferimento all’agibilità, all’idoneità sismica e statica ed alla conformità alla normativa in materia “anti-incendio”; 
-la presenza di eventuali strutture in amianto..