Il Ministero oggi in partenza per L’Aquila

Patrizia Boretti, il tecnico ministeriale che sarebbe dovuto essere con noi alla Mo.Ca per il laboratorio sugli Organi collegiali, ci comunica che proprio in questo momento tutti i dirigenti ministeriali, tra cui Giovanna Boda, per la direzione generale dello studente (il nostro contatto al Forum delle associazioni), Jacopo Greco, dell’ufficio tecnico legislativo (avrebbe guidato il laboratorio sul diritto allo studio) e la Boretti stessa stanno partendo con il ministro Maria Stella Gelmini per l’Abruzzo. Obiettivo della missione rendersi conto della situazione scolastica nei paesi terremotati e cominciare a risolvere le urgenze dovute all’adempimento dell’anno scolastico.

nell’augurare al ministero buon lavoro, ci rendiamo conto che probabilmente la loro presenza al nostro convegno di fine aprile non è garantita.

Ministro, in bocca al lupo!

Come aiutare la scuola abruzzese

Il Consiglio dei Ministri del 9 aprile ha pensato a delle misure a favore degli studenti colpiti dal terremoto.

  • uno stanziamento straordinario di 110 milioni di euro per l’edilizia
  • per il mancato svolgimento delle attività didattiche a causa dell’inagibilità dei locali scolastici le scuole godranno di una certa flessibilità per calendario scolastico, orario, numero complessivio delle ore previsto per la durata delle lezioni, classi composte  da un numero inferiore di alunni
  • le scuole della regione ospiteranno nelle loro classi alunni provenienti dalle zone colpite dal terremoto.
  • modalità ad hoc per gli esami di Stato e attivazione di insegnamenti integrativi e aggiuntivi anche nei mesi estivi
  • l’anno scolastico 2008/2009 sarà considerato comunque valido sulla base delle attività effettivamente svolte, anche se i giorni di lezione sono stati meno di 200.
  • inoltre tutti i fondi previsti dalla finanziaria di erogazione dal ministero ai comuni per le scuola andranno alle scuole colpite dal terremoto

Il 5 in pagella fa media o boccia?

da “La tecnica della scuola”

Esami di Stato: ammessi con la media del sei

di A.T.
Risolto il rebus dell’ammissione agli esami di Stato: per quest’anno resta valida la norma introdotta dall’ex ministro Fioroni. Alunni ammessi, dunque, con la media del sei (ma con l’insufficienza in condotta scatta la bocciatura). Un criterio che dovrebbe essere adottato anche per le scuole di istruzione secondaria di I grado, anche se, a tutela degli alunni, la decisione sull’ammissione è comunque prerogativa collegiale del consiglio di classe.
Dopo le polemiche scaturite dall’annuncio del ministro Mariastella Gelmini, che aveva ipotizzato la non ammissione agli esami di Stato per coloro che agli scrutini di giugno presentassero anche una sola insufficienza, il Miur, in data 7 aprile, ha emanato un’ordinanza – il cui testo non è ancora però disponibile – in cui viene chiarito che (almeno per quest’anno) potranno partecipare alla maturità (la prima prova scritta è in programma il 25 giugno) gli studenti con una media non inferiore al sei.
Ricordiamo che il Consiglio dei ministri lo scorso 13 marzo aveva approvato uno schema di regolamento sulla valutazione degli alunni, che però deve ancora ottenere il parere favorevole del Consiglio di Stato e poi seguire tutto l’iter previsto prima della pubblicazione sulla G.U. Insomma, tempi lunghi di fronte alle poche settimane che restano alla fine dell’anno scolastico. Così, anche per evitare i ricorsi di coloro che sarebbero stati non ammessi agli esami magari per un solo cinque, il Miur ha preferito soprassedere, almeno per il momento. 
Infatti, in un comunicato, molto stringato, del Ministero dell’istruzione si legge che “in attesa del perfezionamento del regolamento sulla valutazione degli studenti, saranno ammessi all’esame gli studenti con una media non inferiore a 6”.
Quindi, valgono le regole introdotte dall’ex ministro Giuseppe Fioroni: il D.M. n. 42 del 22 maggio 2007 prevede che “a decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, ai fini dell’ammissione all’esame di Stato sono valutati positivamente nello scrutinio finale gli alunni che conseguono la media del sei”. Il suddetto decreto faceva seguito alla legge n.1 dell’11 gennaio 2007 in cui si introduceva l’ammissione agli esami di Stato per gli studenti “che siano stati valutati positivamente in sede di scrutinio finale e abbiano comunque saldato i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici”.
Nel breve comunicato ministeriale del 7 aprile si conferma che con l’insufficienza nel voto di condotta lo studente non sarà ammesso alla maturità. Inoltre, viene reintrodotta la pubblicazione del punteggio finale dei singoli alunni (e non più soltanto l’esito dell’esame) nell’albo dell’istituto sede della commissione.
Secondo alcune stime, con le nuove regole annunciate dalla Gelmini, a rischiare di non essere ammessi sarebbe stato il 60-70% degli studenti degli istituti tecnici e professionali, più del 40% nei licei scientifici e circa il 30% degli alunni al classico. Nei giorni scorsi, peraltro, alcuni dirigenti scolastici avevano sottolineato come il provvedimento avrebbe incentivato una “menzogna collettiva”, costringendo i consigli di classe ad alzare i voti negli scrutini di ammissione per non “decimare gli alunni in sede di valutazione finale”.
Parole, quelle del Ministro, che, come avevamo segnalato proprio qualche giorno fa in un articolo dal titolo “Valutazione alunni, col cinque non si passa?”, avevano prodotto dubbi e preoccupazioni in presidi, insegnanti, studenti e genitori, oltre che polemiche sull’opportunità di cambiare le regole del gioco a “partita quasi conclusa”, quando mancano meno di due mesi alla fine dell’anno scolastico.

Facendo riferimento alla scuola media, se non si vogliono penalizzare gli alunni di questo percorso scolastico più di quelli delle superiori, quanto deciso con la nuova ordinanza per gli esami di maturità di quest’anno dovrebbe valere anche per gli esami della scuola secondaria di I grado. Ricordiamo che il decreto legge n. 137 del 1° settembre scorso prevede che siano “ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. Nella legge n. 169 del successivo 30 ottobre, di conversione, con modifiche, del suddetto decreto, viene aggiunto: “con decisone assunta a maggioranza dal consiglio di classe”. Insomma, passa il principio della collegialità, ma certo non si parla di media del sei e quindi per l’ammissione all’esame conclusivo di questo ciclo di studi permane la necessità di non avere neppure un’insufficienza.
Peraltro, anche in riferimento alle classi intermedie, nel precedente articolo avevamo sottolineato l’importanza che nelle scuole medie l’esito complessivo della valutazione (promozione, bocciatura) resti prerogativa del consiglio di classe, considerando anche che in questo grado di scuola gli allievi non fruiscono del sistema dei “debiti” e quindi rischiano di essere bocciati (senza la possibilità di partecipare ai corsi di recupero e di sostenere le successive prove di valutazione) per un solo quattro o addirittura per un cinque. Il criterio della collegialità esplicitato nella legge 169/2008 appare quindi un’importante garanzia a tutela dell’alunno.

Il MIUR mobilitato per l’Abruzzo

Sono giorni di concitazione in viale Trastevere. Il terremoto abruzzese ha infatti mille risvolti incalcolabili. E superate le settimane di disagi, tende, abitazioni, beni di prima necessità e primi soccorsi, al MIUR sipensa già al futuro. E si pensa al futuro degli studenti della regione, ai loro istituti crollati e di cui si sta effettuando il monitoraggio per verificare l’agibilità e gli interventi da compiere su quelli ancora interi, si pensa ai giorni di scuola persi e come recuperarli, si pensa a ricollocare gli alunni in altre città, altre scuole per permettere loro di portare a termine l’anno. E si pensa a quegli aquilani che a giugno dovebbero sostenere l’esame di maturità.

Sono risvolti che in queste prime ore di emergenza non vengono certo in mente, ma ogni ministero si sta mobilitando per quel che gli compete con tutte le proprie energie per l’emergenza abruzzese, sollecitato in questo senso da una circolare del Consiglio dei Ministri emanata ieri

E sono state sospese tutte le attività ordinarie, cancellate le agende, sospesa la pubblicazione degli annali del’Istruzione, l’esame di provvedimenti, circolari, in uno sforzo che ha cooptato tutti i dirigenti ministeriali, lungo tutta la scala gerarchica.

è stato annunciato, tra l’altro, che dopo Pasqua sarà convocato un Forum straordinario delle associazioni proprio per discutere della situazione dell’Abruzzo

Studenti per l’Abruzzo

“Siamo disperati, la gente è in strada oppure accostata alle porte. Ci dicono di non muoverci. Non vediamo passare più i soccorsi, forse i viadotti sono pericolanti. Dicono che ci sia un morto nella mia parrocchia, ma non posso nemmeno sapere chi sia, non posso muovermi. Mi dicono che nell’altra mia parrocchia è tutto raso al suolo, ma non posso raggiungerla. Al momento non sappiamo nemmeno di cosa abbiamo bisogno. Stateci vicini, stateci vicini davvero”. (Don Danilo Priori, assistente diocesano dell’AC de L’Aquila)

La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana esprime la sua totale vicinanza e partecipazione al dolore di quanti sono stati colpiti dal terremoto che questa notte alle ore 3.32 ha investito l’Italia centrale, e in modo particolare la città dell’Aquila e numerosi paesi limitrofi.

Alle famiglie che hanno perso i loro cari assicuriamo la nostra preghiera affinché Dio accolga i defunti nella sua casa e doni loro il conforto della fede, nella speranza della vita nuova e della pace che viene dal Signore.

Alle comunità civili e alle Chiese locali assicuriamo il nostro sostegno concreto e immediato affinché da subito si curino le ferite lasciate dal sisma e ci si adoperi per una pronta azione di ricostruzione non solo materiale.

La Presidenza nazionale dell’AC chiede alle associazioni parrocchiali e diocesane di tutto il Paese, e a ciascun socio, di farsi promotori e di adoperarsi a sostegno di iniziative volte ad aiutare concretamente quanti in queste ore buie patiscono le conseguenze del sisma.

Giulio Saraceni, delegato regionale dell’Azione Cattolica dell’Abruzzo e Molise ci segnala che la delegazione regionale delle zone terremotate già da questa notte si è attivata per offrire soccorso e soprattutto ospitalità a quanti hanno perso casa e averi. L’Ac inoltre sta curando il collegamento con le Caritas diocesane il coordinamento delle iniziative di solidarietà approntabili a livello locale

Lodevole ci pare l’iniziativa promossa da Unione degli Universitari (UDU), Rete degli STudenti medi (Re.Te) e Federazione Universitaria Cattolica Italiana per la raccolta  tra gli studenti di tutta Italia  di disponibilità di alloggio per gli sfollati. Per contattare la segreteria organizzativa : giovanixlaquila@gmail.com

Al via la preparazione della Mo.CA

E’ on line il sito della Mo.Ca 2009!!!! Uno strumento per avere a disposizione una vetrina del convegno che ci attende ad aprile, oltre che essere un utile “baule” in cui scovare informazioni utili su programma, modalità e soprattutto MATERIALI per prepararsi all’evento!

LA PREPARAZIONE è infatti fondamentale!

LA PREPARAZIONE è infatti fondamentale!

Alla Mo.Ca sarann aperti TRE CANTIERI: Organi Collegiali, Diritto allo Studio e Didattica. Ogni partecipante prenderà parte, nella giornata del 25 aprile, ad UNO SOLO di questi cantieri ed è preferibile che arrivi a Castellammare in qualche misura preparato agli argomenti che verranno affrontati. Proprio per questo pubblichiamo sul sito un po’ di materiali per ciascun laboratorio

Si tratta di schede sintetiche che illustrano lo stato della legislazione vigente riguardo i diversi argomenti. Sono previste poi schede generali per inquadrare il tema e schede più specifiche per proporre attività realizzabili nelle diocesi

Sul sito sono già pronte le pagine dei materiali per il cantiere sugli ORGANI COLLEGIALI , quello della DIDATTICA e infine quello sul DIRITTO ALLO STUDIO.

Conulta subito le schede e mettiti in movimento!

Che fine hanno fatto le “classi ponte”

DA: LA TECNICA DELLA SCUOLA

Stranieri: classi ponte “congelate”, nel 2010 arriva il tetto del 30%

di A.G.
In attesa di conoscere il destino delle classi ponte prende largo l’ipotesi di un numero massimo di stranieri per ogni gruppo-classe: una ipotesi, annunciata alla stampa il 19 marzo a Palazzo Chigi direttamente dal Ministro Gelmini, che per la Lega rappresenterebbe comunque un ottimo risultato. Non la pensa così la Cgil, secondo cui il Governo sulle classi d’integrazione avrebbe in realtà deciso di tornare sui suoi passi accontentandosi del provvedimento del 30% massimo di alunni per corso.
Per il partito del Carroccio il provvedimento annunciato dal Ministro Gelmini, che non permetterebbe agli alunni stranieri di prevalere numericamente su quelli italiani, non sembra proprio rappresentare una mezza sconfitta: tanto che la senatrice leghista Irene Aderenti ha detto che una sua auspicabile applicazione andrebbe “proprio contro le classi e le scuole ghetto che impediscono l’integrazione culturale e sociale del minori stranieri”: la soglia del 30% impedirà quindi di “distribuire gli alunni stranieri nelle scuole italiane” favorendone piuttosto la “vera integrazione”, ha concluso Aderenti.
In effetti, andando a verificare la sua paternità si scopre che la proposta è in realtà contenuta nella stessa mozione Cota sulle classi ponte approvata alla Camera ad inizio autunno. Un “pacchetto” di proposte legate da uno stesso fine: evitare da una parte che la presenza sempre maggiore di alunni stranieri in classe (complessivamente 700mila, per una media al di sotto del 10%, con alcune realtà scolastiche dove però la percentuale diventa altissima) pregiudichi in qualche modo l’apprendimento degli studenti italiani e dall’altra favorire un inserimento più graduale degli ultimi arrivati. I quali spesso non conoscono nulla della nostra scuola, ad iniziare dalla lingua italiana sino al semplice far di conto.
Ora che l’ipotesi delle classi ponte, poi trasformate in integrazione, sia tramontata rimane tutta da dimostrare. Di sicuro il Governo ha dato un’accelerazione sul tetto minimo di stranieri, che a detta del Ministro dovrebbe entrare in vigore dal 2010: sulla decisione hanno pesato non poco le recenti indicazioni dell’Ue, la quale non sembrerebbe disdegnare un’eventualità di questo genere. D’altro canto diversi istituti hanno già adottato quest’anno sperimentalmente il modello della soglia massima di tre alunni stranieri ogni sette italiani. E’ accaduto a Chiarano in provincia di Treviso, in diverse scuole del Trentino, della Valle D’Aosta ed in alcune di Sanremo. Decisamente significativo che l’indicazione di introdurre dei limiti (anche se non rigidi) sia stata presa anche dalla nota scuola primaria Carlo Pisacane di Roma: un istituto, nella cuore di Tor Pignattara, un quartiere storicamente in mano alla sinistra, dove gli alunni stranieri oramai sovrastano numericamente quelli capitolini. I quali si sono riversati su altre realtà scolastiche romane. Di fronte a queste realtà, presenti in netta prevalenza nel Centro-nord, un provvedimento era necessario. Il problema rimane quello di capire come applicarlo senza ledere il diritto allo studio e all’uguaglianza di tutti gli alunni. Stranieri compresi.

NOLA ha “Facoltà di Scelta”!

Il 7 e 8 marzo si è svolta alla Casa del Clero di Nola “Facoltà di scelta”, un weekend di orientamento universitario organizzato dall’equipe diocesana del MSAC in collaborazione con la FUCI di Nola.

Forti dell’esperienza di “Saranno Matricole” del maggio 2008, abbiamo pensato di proporre una due-giorni con la volontà di concedere agli studenti un tempo più adatto per poter affrontare una “prima” riflessione su una scelta (quella universitaria) che reputiamo molto importante. Quasi a dare continuità al percorso iniziato idealmente lo scorso anno, abbiamo pensato di non soffermarci sull’analisi delle facoltà universitarie presenti sul nostro territorio. Il cuore del nostro weekend è stato il tema della scelta nella speranza di poter aiutare gli studenti ad assaporare il gusto del discernimento e di poter dare la possibilità di esprimere (e possibilmente affrontare) i loro dubbi e le loro difficoltà. La scelta universitaria è sempre stata una scelta molto difficile: ”Quale facoltà è più giusta per me?” “Cosa mi piace davvero?” “E se poi ho scelto male?” “E se non lavorerò mai?” … Per trovare una risposta, seppure parziale, tutte queste domande hanno bisogno di una riflessione articolata, riflessione che ci siamo proposti di avviare in questi due giorni

Il weekend è cominciato sabato pomeriggio con un laboratorio (introdotto dalla canzone “Costruire” di Niccolò Fabi) che riguardava la proiezione che ognuno ha di se nel futuro, per poi passare ad una prospettiva leggermente diversa: ”Cosa dicono e pensano gli altri di me?” “Gli altri come mi vedono?” “Quali attese hanno su di me i miei genitori, gli amici, i prof, il don …?”. Questo laboratorio è stato seguito da un momento di preghiera guidato dal nostro assistente, che ha invitato i ragazzi a non farsi “illudere” e a non farsi “confondere” ma a pensare seriamente a cosa si vuole da sé stessi, incoraggiandoli a capire o a scoprire l’importanza di quel famoso discernimento.

La domenica la riflessione è stata un po’ più mirata. Al mattino, dopo le lodi e la colazione, si è svolta una “galleria”. Un insieme di suoni, immagini e parole che rimandavano a qualcosa di più profondo: lo stile della scelta. Scegliere è difficile, specialmente quando si ha la sensazione che quella scelta possa davvero cambiare tutta la propria vita, in qualche modo si prova una vertigine, la vertigine del non sapere se quella che stai per prendere è davvero la scelta giusta!

La galleria iniziava con una canzone, “Il canto dei mestieri” di Ivano Fossati, che richiamava l’importanza di una scelta utile, utile sia a me (perché mi da pienezza) sia agli altri (perché come diceva un “montanaro”: <<il Sapere serve solo per darlo>>). La galleria proseguiva con la lettura di un brano tratto dal “Senso religioso e fatto cristiano nella pedagogia di Don Giussani” di Don Primo Soldi che, invece, metteva in luce una scelta consigliata rivelandone la parzialità, poiché (pur riconoscendo l’utilità dei consigli) il rischio è quello di “delegare” e di scegliere di “non scegliere”. Poi, è stato il turno dello spezzone del film “Billy Elliot”, che metteva in risalto la bellezza di una scelta appassionata che non risponde ai bisogni di utilità sociale ma risponde, piuttosto, alle proprie inclinazioni, alle proprie passioni. La galleria terminava con l’immagine di un dado che poneva in risalto l’importanza e la necessità di una scelta responsabile. Una scelta che sia meditata e non lasciata nelle mani del caso (ecco il perché del dado), responsabile perché si sceglie di seguire le orme, spesso un po’ sbiadite e quindi difficili da osservare, della responsabilità.: responsabilità dello studio e della ricerca della verità come stile dello studio.

Terminata la galleria, i ragazzi sono stati invitati ad un “aperitivo” molto speciale. Erano, infatti, presenti due ospiti d’eccezione: un professore universitario e una studentessa fucina. Entrambi hanno sottolineato l’importanza della scelta responsabile. Il dibattito poi ha interessato anche altre questioni. I ragazzi, in particolare, erano curiosi di sapere la differenza tra lo studio universitario e quello liceale. Il week end si è, poi, concluso con un’intesa e partecipata celebrazione eucaristica.

In quei giorni si è creata un’atmosfera molto serena, che invitava davvero alla riflessione. Era appunto questo il nostro obiettivo dichiarato: cercare di creare un’atmosfera tale da rendere sereni i ragazzi nella riflessione, fare in modo che si sentissero a loro agio e, mettendo da parte i soliti pensieri, si concedessero un po’ di tempo per pensare a loro stessi. Nessuna presunzione che questo week-end potesse bastare a portare a termine il percorso tortuoso della scelta universitaria, ma speriamo possa essere stato un buon punto di partenza o una buona tappa per riprendere più spediti verso la meta!

Il MSAC di Nola

Guarda la photogallery: http://picasaweb.google.it/aci.nola/FacoltaDiScelta09#

Scarica i materiali: http://www.azionecattolicanola.it/materiali/msac/

Che ne pensiamo del regolamento sulla valutazione

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica, preso atto della volontà del Ministero di emanare un regolamento che disciplini in maniera organica le disposizioni riguardanti la valutazione degli studenti, ritiene che questo provvedimento possa essere positivo nella misura in cui rappresenti un punto di arrivo definitivo al lungo iter di indicazioni fornite alle istituzioni scolastiche riguardo l’applicazione della legge 169 che ha introdotto la valutazione del comportamento. Un testo risolutivo riguardo le modalità di applicazione di tale disposizione è infatti necessario al fine di offrire alle singole istituzioni scolastiche quella certezza d’interpretazione che a causa della pluralità di provvedimenti e dichiarazioni in materia era venuta meno negli ultimi mesi.

Relativamente alle disposizioni maggiormente controverse del Regolamento in oggetto, e cioè quelle contenute all’interno dell’art. 7 del presente regolamento, il Msac ribadisce la propria posizione circa la necessità di non vanificare gli sforzi compiuti dal Forum delle Associazioni Studentesche per il raggiungimento di una posizione quanto più condivisa possibile tra le associazioni al fine di contemperare le esigenze di fermezza e di rigore nei confronti di comportamenti lesivi della dignità della persona, le esigenze di garanzia nei confronti degli studenti contro eventuali abusi delle norme in oggetto e le esigenze di autonomia di valutazione da parte dei docenti.

Per tale motivo ci appare pienamente condivisibile il comma 2 dell’art. 7 nel suo punto a) nella misura in cui tale enunciato circoscrive la possibilità di assegnare un voto di comportamento inferiore ai sei decimi limitandola agli studenti che si sono resi responsabili dei gravi comportamenti previsti dai commi 9 e 9bis dell’art.4 dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse.

Apprezziamo poi fortemente il richiamo all’art. 21 della Costituzione operato all’interno dell’articolo, al comma 3, nella previsione esplicita dell’impossibilità di applicare sanzioni a chi manifesti la propria opinione. Relativamente a tale punto però ci sembrerebbe più opportuno integrare tale disposizione con l’espressione “In alcun modo la valutazione del comportamento può essere negativamente influenzata dalla libera manifestazione delle proprie opinioni”, con un più ampio riferimento non solo al divieto di sanzioni ma altresì al divieto di una valutazione che tenga conto in negativo di tali manifestazioni.

Proprio per tali ragioni sopra esposte, non possiamo non esprimere alcune perplessità invece circa il punto b) del comma 2 del presente articolo, nella misura in cui con il generico richiamo alle violazioni dei doveri di cui ai commi 1, 2, e 5 dello statuto, si fornisce ai consigli di classe una discrezionalità eccessiva nel prevedere ipotesi di comportamenti che causano l’assegnazione di un voto insufficiente per quanto riguarda il comportamento. Al contempo, attraverso tale previsione, si elimina il requisito della sospensione oltre i 15 giorni precedentemente previsto come indispensabile per l’assegnazione di un voto di condotta non sufficiente.

A tal proposito, non possiamo che esprimere la necessità di garantire gli studenti contro eventuali abusi della norma in oggetto.

Il consiglio dei Ministri approva il regolamento sul Voto in condottaIl

Il Ministro MariaStella Gelmini

Il Ministro MariaStella Gelmini

Carissmi Msacchini,

nella mattinata di oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva “uno schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti,. La valutazione complessiva, fino ad oggi legata all’apprendimento, terrà conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale del processo formativo e requisito di base per l’ammissione agli anni successivi ed agli esami di Stato”. Come ormai previsto, lo schema di provvedimento prevede che il voto di condotta concorra all’attribuzione dei crediti (=farà media); All’interno del testo una novità: per avere il 5 in condotta bisognerà essere già stati puniti con una sanzione disciplinare (anche una nota).

Questi i nuovi criteri per l’attribuzione del voto in condotta:

Il 5 in condotta comporterà la non ammissione all’anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. L’insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e cioè nei seguenti casi:

• allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio;

• a chi non ha nei confronti del capo d’istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto;

• a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti;

• agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici;

• a chi arreca danno al patrimonio della scuola.

Per prendere un’insufficienza in condotta, comunque, si deve aver già preso una sanzione disciplinare. Se il comportamento indisciplinato si ripete l’insegnante con il collegio dei docenti può decidere per l’attribuzione del 5.

Il regolamento introduce, inoltre, la valutazione con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Sul testo verrà acquisito il parere del Consiglio di Stato. (Fonte: www.governo.it)

Vi riportiamo anche il link al sito del governo dove potete vedere la conferenza stampa del Ministro Gelmini al termine del Consiglio dei Ministri:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Multimedia/dettaglio.asp?d=42304

Beh, che ne pensate?? Attendiamo come sempre un vostro parere