Francesco Profumo ministro dell’Istruzione

 

Francesco Profumo è il nuovo ministro della pubblica istruzione.

(fonte ANSA) Ligure (è nato a Savona il 3 maggio del ’53), Francesco Profumo, ingegnere e docente universitario, dallo scorso 13 agosto e’ Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sposato, tre figli, ha iniziato la carriera nel 1978 in Ansaldo a Genova come ingegnere progettista. Nel 1985 si è trasferito a Torino dove ha intrapreso la carriera di ricercatore universitario e nel 1995 è diventato Professore Ordinario di Macchine e Azionamenti Elettrici nello stesso Ateneo. Ha quindi assunto la carica di Presidente della Prima Facoltà di Ingegneria del Politecnico dal 2003 al 2005; dal primo ottobre del 2005 è diventato rettore dello stesso ateneo (scadenza del mandato a settembre 2013). Il suo rettorato è stato caratterizzato da una forte spinta verso la collaborazione con diverse aziende internazionali (come Microsoft, Motorola) e con una apertura della didattica verso l’Estero.

E’ stato “Visiting Professor” al Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’University of Wisconsin-Madison (USA) nel periodo 1986-88, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Nagasaki University (Giappone) nel periodo 1996-97, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Czech Technical University-Prague (Repubblica Ceca) nel 1999 e alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cordoba (Argentina) nel 2004 e nel 2005. Accanto alla carriera nella propria Università, Profumo è stato molto attivo in molti gruppi di lavoro internazionali, con numerosi riconoscimenti in tutto il mondo e tante pubblicazioni. Nel 2011 ha dato la sua disponibilità alla candidatura di Sindaco di Torino per il Partito Democratico, ma in seguito ha ritirato la candidatura. Presidente di Columbus, del Forum Torino ha fatto anche parte di un Panel del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (Civr) del ministero dell’Istruzione. Già membro del Consiglio di Amministrazione di Reply, di Fidia SpA, Unicredit Private Bank, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli.

 

Tra passato e futuro: Il miur dirama l’atto di indirizzo che detta le priorità

Berlusconi si è dimesso. Fra poche ore avranno inizio le consultazioni  che servono al Presidente della Repubblica per individuare il potenziale Presidente del Consiglio che sia in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. L’ordine delle consultazioni non è disciplinato se non dal mero galateo costituzionale. In pratica il Presidente della Repubblica incontrerà nelle prossime ore i Presidenti delle camere (Fini e Schifani), gli ex Presidenti della Repubblica (Scalfaro e Ciampi) e le delegazioni politiche. Tutto fa comunque pensare che già da domani sera avremo un nuovo Presidente del Consiglio. (per consultare lo speciale sulla crisi clicca qui)

In queste ore di grande incertezza e cambiamento, c’è grande attesa anche per le nomine dei ministri che comporranno il cosiddetto “governo tecnico” che dovrà in qualche modo traghettare l’Italia fuori dalla crisi. Per quanto riguarda il Ministero dell’istruzione, si fanno insistenti le voci che vogliono come futuro inquilino di viale Trastevere Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica di Milano, ma il suo nome non è l’unico a circolare…

Nell’attesa di conferme, nei giorni scorsi, il Ministero ha diramato l’Atto di indirizzo con il quale sono state stabilite le priorità  politiche e dettate le linee di indirizzo per la programmazione delle attività del Miur per l’anno 2012 e questo rimarrà uno degli ultimi documenti che portano la firma del Ministro Mariastella Gelmini.

In questo documento sono sottolineate ancora una volta ” le difficili condizioni dell’economia” che richiedono “di rafforzare sempre di più l’azione, già avviata, di razionalizzazione della spesa corrente, agendo sui processi di produzione dei servizi per un migliore utilizzo delle risorse disponibili. Tale attività di razionalizzazione ha inoltre lo scopo di ridurre la spesa per gli interventi valutati meno rilevanti ai fini del soddisfacimento dei bisogni della collettività e di migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini.”

Per il triennio 2012-2014, il Ministero dell’istruzione ha anche individuato le seguenti priorità:

1. dare piena attuazione della riforma del primo e del secondo ciclo di istruzione, nonché dei percorsi post-secondari con particolare riferimento agli ITS;

2. sviluppare, in coerenza con gli obiettivi della Commissione europea, le azioni di valutazione della performance del sistema scolastico, con particolare riferimento agli apprendimenti e alle competenze degli alunni. Proseguire ed incrementare le sperimentazioni dei sistemi di valutazione delle scuole, dei dirigenti scolastici e dei docenti nell’ambito di una scuola meritocratica;

3. assicurare il mantenimento degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa del sistema scolastico;

4. proseguire e sviluppare le azioni di orientamento scolastico e professionale, di educazione alla cittadinanza e alla legalità, di contrasto alla dispersione scolastica;

5. unificare i sistemi informativi al fine di creare un unico centro di raccolta, analisi e diffusione dei dati e implementazione del Piano scuola digitale;

6. attuare la riforma dell’Università anche al fine di rafforzare il sistema di valutazione dell’offerta formativa e le politiche di valutazione del merito;

7. sostenere e qualificare la ricerca pubblica per l’economia della conoscenza, dell’innovazione e del recupero di competitività del sistema paese e porre in essere una forte iniziativa di contrasto alla crisi economica;

8. razionalizzare e ottimizzare l’offerta formativa delle istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e valorizzare i poli di eccellenza.

 

In arrivo il liceo ad indirizzo sportivo

Dopo aver ricevuto, lo scorso 27 ottobre, il parere favorevole della Conferenza unificata, lo schema di regolamento sul liceo sportivo approvato l’8 settembre dal Consiglio dei ministri e consegnato dal Miur alle organizzazioni sindacali solo alcuni giorni fa è stato inviato alle competenti Commissioni di Camera e Senato, mentre si attende anche il parere di competenza del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione).
La sezione ad indirizzo sportivo si inserisce strutturalmente, già a partire dal primo anno di studio, nel liceo scientifico ed “è volta all’approfondimento delle scienze motorie e sportive di una o più discipline sportive all’interno di un quadro che favorisce, in particolare, l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali, nonché dell’economia e del diritto”.
Il piano di studi della sezione ad indirizzo sportivo prevede la soppressione di “lingua e cultura latina” e “disegno e storia dell’arte”, nonché nel primo biennio delle ore dedicate a “storia e geografia” (come già previsto per l’opzione di scienze applicate), oltre ad una riduzione della “filosofia” negli ultimi tre anni di corso.
In cambio, nel biennio saranno introdotte tre ore di “discipline sportive”, un’ora di “scienze motorie” e una di “scienze naturali”; nel secondo biennio e nel quinto anno previste tre ore di “diritto ed economia dello sport”, due ore di “discipline sportive” e una di “scienze motorie”.
Il piano di studi e gli obiettivi specifici di apprendimento si possono leggere nello schema di regolamento.
“Le istituzioni scolastiche che richiedono l’attivazione della sezione ad indirizzo sportivo devono disporre di impianti ed attrezzature ginnico-sportive adeguate”.
In prima applicazione, nel rispetto della programmazione regionale dell’offerta formativa, di tali sezioni di liceo sportivo ne potranno essere istituite una per ciascuna provincia; ulteriori sezioni potranno essere istituite “qualora le risorse di organico annualmente assegnate lo consentano e sempreché ciò non determini la creazione di situazioni di esubero di personale”.
Ora la palla passa alle commissioni cultura di camera e senato… voi che ne pensate??

Adesso tocca a noi

Noi del MSAC avremmo detto “I care” citando Don Milani.. quelli di MTV dicono “IO VOTO” con la voce di Jovanotti, Giorgia, Daniele Silvestri, Alex Britti, Emma , J-Ax e gli Zero Assoluto, tanto per citarne qualcuno.. L’obiettivo di questa nuova campagna, che prende spunto da un’iniziativa simile, proposta sempre da MTV nel 2009 e dal titolo “Adesso tocca a noi”,  è  sostenere le elezioni scolastiche in programma nelle prossime settimane nelle scuole superiori e “spingere i ragazzi non solo a votare a scuola, ma anche a partecipare attivamente candidandosi”.  Si chiede agli studenti di costruire il loro futuro a cominciare dal voto,  per creare un rinnovamento della classe dirigente del nostro Paese. E non è forse un importantissimo mezzo di partecipazione scolastica la rappresentanza?

“Poter scegliere il proprio rappresentante, poter essere il rappresentante per una comunità di persone, per chi è portato e per chi ha voglia, è una cosa bellissima – dice Jovanotti nel suo video-appello -. Ora che iniziano le scuole fatevi sotto.

La democrazia inizia lì! La democrazia può iniziare da una classe. E siccome abbiamo una classe politica secondo me da rinnovare e cambiare in Italia, cominciate a cambiarla voi dai vostri ambienti più personali e importanti”.  E allora anche noi invitiamo tutti a prendere seriamente le imminenti elezioni scolastiche perché è un momento di democrazia a tutti gli effetti!! E se non cominciamo dalla scuola, nostra “palestra” di vita anche da questo punto di vista, come possiamo pretendere di voler cambiare il mondo?

 

Come possiamo riuscirci se rifiutiamo di esercitare un nostro diritto inalienabile? E allora scommettetevi, ragazzi, mettetevi in gioco! Se sentite nelle vostre corde l’essere rappresentante candidatevi! Se no, comunque non credete che il vostro compito termini col voto! Ricordate che il rappresentante (di istituto così come di classe o alla consulta provinciale) non è delegato a prendere decisioni per gli altri, ma deve farsi portavoce di idee e problemi dell’intera comunità scolastica!

Pertanto chi è rappresentato deve sempre “rompere le scatole” a chi lo rappresenta informandosi su quello che viene deciso, presentando le proprie esigenze e facendo “lavoro di squadra” con tutti! Solo così possiamo davvero dire “Questa scuola non è un albergo!”, solo così abiteremo davvero le nostre scuole!

Marianna Occhipinti,

incaricata regionale MSAC della Sicilia

Potete ottenere più informazioni riguardo all’iniziativa visitando il sito iovoto.mtv.it

 

Oktoberfest in tutta Italia (date aggiornate)

 

Questa scuola non è un albergo” è lo slogan che sta girando per le scuole di tutte Italia. E’ infatti dall’inizio del mese che si stanno svolgendo gli oktoberfest msac e le nostre scuole si stanno riempiendo di entusiasmo squisitamente msacchino. Ci sono in programma incontri almeno fino ad inizio novembre!

 

Il primissimo oktoberfest (a quanto ci risulta, ma se ci sbagliamo correggeteci!) si è svolto a Faenza il 12 ottobre. Pochi giorni dopo è toccato ad Imola (il 16). Ma ce ne sono tanti tanti altri in programma!!!

Allora, che aspettate a raccontarceli?

In programma nei prossimi giorni ci sono gli oktoberfest di:

Albano (20 ottobre)

Forlì (21 Ottobre)

Vercelli (23 ottobre)

Taranto (25 ottobre)

Lodi (26 ottobre)

Otranto (27 Ottobre)

Rimini e Arezzo (28 Ottobre)

Salerno (29 Ottobre)

Otranto (27 Ottobre)

Salerno (29 Ottobre)

Chieti-Vasto e Conversano Monopoli (30 ottobre)

Potenza (1 Novembre)

Lanciano Ortona (7 novembre)

Aversa (12 Novembre)

Nola (19 Novembre)

Alba e Alghero-Bosa (20 Novembre)

Lucera-Troia (21 Novembre)

Andria (29 Novembre)

 

NON VORRETE MICA PERDERVELI?!

 

 

 

E’ un giorno di tristezza

Nota dei giovani dell’Azione cattolica italiana, del Msac e della Fuci

Due scene sono davanti ai nostri occhi in un giorno di profonda tristezza, quasi di lutto, per tutti i giovani italiani: il furgone dei Carabinieri dato alle fiamme con inusitata e compiaciuta violenza, e la statua di Maria fatta a pezzi tra lo scherno di un gruppetto di incappucciati.
Si, il senso d’indignazione è una caratteristica vitale delle giovani generazioni, un segno distintivo che va coniugato con la responsabilità e la capacità di costruire. La manifestazione in programma oggi a Roma raccoglieva un disagio diffuso e vero, che meritava altra vetrina sociale, politica e mediatica: i giovani sono sopraffatti e spaventati dalla precarietà e dalla disattenzione delle classi dirigenti nei loro confronti.
Ma le violenze che hanno segnato la manifestazione, scatenate da gruppi di black block “incappucciati” e ampiamente attrezzati per la guerriglia urbana, hanno trasformato la manifestazione in un macabro e spaventoso rituale: spaccare vetrine e bruciare macchine, distruggere mezzi delle forze dell’ordine, mettere una città a ferro e fuoco, togliere dignità alle istituzioni sino ad aggredire la bandiera e gli edifici che le ospitano, mettere a repentaglio la vita di altri giovani e di militari addetti alla sicurezza pubblica, significa togliere voce a coloro i quali semplicemente avvertivano il diritto e il dovere di parlare e di esprimere pacificamente uno stato di profonda sofferenza sociale. Significa consegnare pretesti a chi vuole rinchiudere i giovani nel ristretto recinto dell’indifferenza e della rassegnazione.
È un giorno di tristezza, quasi di lutto per i giovani di Azione cattolica, il Movimento Studenti di Ac e della Fuci, che in un momento delicato per il Paese vogliono difendere dai violenti l’inalienabile diritto di parlare e dire la propria, di contribuire alla costruzione di un’Italia diversa, più giusta e più solidale verso le nuove generazioni.
Nell’esprimere ferma e decisa condanna per le violenze messe in atto dai gruppi di violenti che vigliaccamente nascondono il loro viso, dando sfogo ad un istinto più bestiale che umano, i giovani di Ac e Fuci e il Msac auspicano che sia fatta giustizia delle ragioni dei manifestanti pacifici e di tutti i giovani italiani, delle ragioni della città di Roma e dei cittadini danneggiati, del lavoro per la pubblica incolumità svolto dalle forze dell’ordine. E che subito e responsabilmente, senza speculazioni politiche su quanto accaduto nelle strade della Capitale, si apra una doverosa riflessione sul disagio giovanile, e sul necessario patto educativo, formativo, occupazionale e generazionale che ne tuteli il presente e il futuro. Quanto accaduto non sia il pretesto per una condanna generalizzata delle nuove generazioni, e sia invece uno stimolo a mettere subito mano al trascurato ma vitale cantiere della scuola, dell’università, del lavoro e della partecipazione civile.

In merito allo sciopero del 7 ottobre

COMUNICATO

Per quanto riguarda la protesta studentesca indetta per la giornata odierna, gli studenti di Azione Cattolica sentono di dover prendere le distanze dalle manifestazioni che nel corso della giornata agiteranno le piazze di numerose città del nostro Paese.

 

Questa presa di posizione, cosciente e consapevole, non deve essere interpretata come uno strappo al dialogo con le associazioni e i movimenti studenteschi che hanno organizzato, sostenuto e preparato la giornata di protesta né, tanto meno, deve essere fraintesa come disconoscimento dei gravi problemi che soffocano la scuola italiana.

Semplicemente scegliamo di non scendere in piazza perché crediamo che il giusto luogo per dare valore alle nostre idee, per formulare proposte concrete che possano rivelarsi davvero utili alla scuola italiana, non sia la piazza, ma piuttosto quel tavolo di confronto a cui tutti, studenti, tecnici e dirigenti ministeriali insieme al Ministro, dovremmo partecipare: il Forum delle associazioni studentesche.

 

Purtroppo, e ne siamo quanto mai rammaricati e dispiaciuti, il Forum è scarsamente preso in considerazione da ormai tanto, troppo tempo. L’evidenza è sotto gli occhi di tutti: in un anno, cioè dall’ottobre scorso, il Forum è stato convocato solamente 2 volte e, in entrambe le occasioni, sono state pesanti e numerose le assenze, a partire da quella dello stesso Ministro, che sembra non essere più disposto a mettersi a confronto con le associazioni studentesche. Allo stesso modo, però, anche le sigle che in questo momento stanno protestando hanno  più volte preferito lasciare le sedie vuote.

 

Alla luce di questi fatti, ci sentiamo di chiedere alle associazioni e ai movimenti studenteschi, che con noi siedono, per decreto del Presidente della Repubblica, al tavolo istituito presso il Ministero e che con noi, il Forum, hanno contribuito a fondarlo, di dimostrare nei luoghi opportuni che “siamo l’Italia che conta”, ricordando che, in quelle sedi, non si rappresenta solo se stessi, ma tutti gli studenti italiani che sognano e credono ancora e nonostante tutto in una scuola che sia capace di farli crescere come uomini e come cittadini.

Non dubitiamo che gli studenti che stanno scendendo nelle piazze si stiano facendo portavoce di proposte concrete e ragionate e, proprio per questo, chiediamo loro di mettere da parte le  proteste urlate e abbracciare con convinzione le armi del dialogo e del confronto presentandosi, con la stessa passione e fervore con cui tanto si danno da fare per animare le piazze in difesa della scuola pubblica, anche al tavolo istituito presso il Ministero dell’istruzione che, dal’altro canto, auspichiamo di veder convocato al più presto e sempre più assiduamente dal Ministro.

 

Al Ministro Maria Stella Gelmini chiediamo chiarezza, trasparenza e coinvolgimento nelle scelte operate dal Ministero. Ci dispiace che siano ormai troppi i dati e i documenti “spariti” nei cassetti degli uffici ministeriali. Com’è capitato per l’anagrafe sull’edilizia scolastica, la cui raccolta dati è stata da tempo dichiarata conclusa; o la presunta sparizione dei dati relativi alle bocciature denunciata da molti quotidiani.

Siamo convinti che non si possa nascondere l’evidenza e tanto meno mascherare i problemi e le difficoltà della scuola italiana, che, al contrario, sarebbe più costruttivo ed utile affrontare con chiarezza e sincerità.

Per questo motivo chiediamo maggior coinvolgimento e disponibilità all’incontro da parte del Ministro perché, se non impara a conoscerci, non potrà mai davvero toccare con mano le difficoltà e le fatiche di chi a scuola ci va tutti i giorni. Chiediamo maggior coinvolgimento perché, da metà agosto fino ad oggi, sono state diverse le proposte di modifiche messe in discussione in materia di scuola (le modifiche delle prove alla maturità, la probabile creazione del liceo sportivo, ecc…), ma per nessuna di queste ci è mai stato richiesto un parere.

Da parte nostra c’è disponibilità al dialogo e al confronto e ci auguriamo che valga lo stesso anche per le altre parti in causa.

 

La segreteria nazionale MSAC

Buon lavoro, Sergio!

Sergio Mattarella, responsabile regionale MSAC del Lazio negli anni 1961-65, è stato eletto, dopo diverse votazioni tenutesi in Parlamento fra ieri ed oggi, giudice costituzionale. Noi msacchini abbiamo avuto modo di conoscerlo l’anno scorso in occasione delle celebrazioni del centenario e grazie alla testimonianza che ci ha inviato in occasione della SFS.

Mattarella prende il posto rimasto vagante alla Corte Costituzionale da quando Ugo De Siervo, altro caro amico del movimento, ha terminato il suo mandato di Presidente circa sei mesi fa.

A Sergio vanno i nostri più grandi auguri di buon lavoro!

LEGGI LA TESTIMONIANZA E GUARDA IL VIDEO DI MATTARELLA!!

 

L’intervento di Napolitano alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico

Si è svolta venerdì 23 settembre al Quirinale la cerimonia di apertura dell’anno scolastico 2011-2012 a cui hanno partecipato 2500 ragazzi insieme a esponenti della scena politica e delle istituzioni. Per il MSAC era presente Stefano Dalla Mora dell’équipe nazionale.

Riportiamo qui di seguito il testo dell’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

E’ con grande piacere che accolgo voi tutti dai più piccoli ai più grandi, che accolgo questo speciale evento qui in Quirinale. E’ la sesta volta, è per il sesto anno che lo faccio da quando sono Presidente, e vi assicuro – dico sinceramente – che è questa la cerimonia più bella e gioiosa che ospitiamo : perché voi ragazze e ragazzi di ogni età, siate ancora agli inizi o verso la conclusione del vostro percorso scolastico, trasmettete freschezza, slancio, curiosità e apertura al futuro, siete portatori di speranza. Ma nello stesso tempo richiamate tutti noi che abbiamo responsabilità nella guida del paese, al dovere di darvi speranza, al dovere di darvi seriamente motivi di fiducia nel domani. E questo rende – innanzitutto per me che vi parlo – anche molto impegnativa questa cerimonia, questa occasione di incontro.

Celebrando il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ho messo in evidenza come dalla nostra storia ricaviamo motivi di orgoglio per quello che abbiamo costruito e di fiducia per come l’Italia ha saputo superare momenti drammatici, prove molto dure e difficili. Ma riflettendo sul passato, sul lungo cammino percorso e soprattutto sull’oggi, dobbiamo sapere che è venuto un altro di quei momenti in cui bisogna riuscire a fare egualmente un grande sforzo – noi italiani, noi Italia unita – per garantirci un degno futuro, per garantirlo alle generazioni più giovani.

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