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e (anche) quest’anno la prima prova è andata

Archiviata per i 500.000 maturandi italiani la prima prova! il ghiaccio è stato finalmente rotto..

Come ogni anno nei giorni scorsi su internet era partito il toto tracce ma a differenza dell’anno scorso nessuna smentita del ministero, anche perché quest’anno non era stata pubblicata alcuna presunta bozza con tanto di carta intestata (come invece era accaduto l’anno scorso). I presunti titoli si sono però rivelati una grande bufala a dimostrazione che quanto si dice su internet la notte prima degli esami è davvero poco affidabile.

Vi riportiamo qui in sintesi gli argomenti delle le tracce di quest’anno:

per la tipologia A, tema letterario – analisi del testo, è uscita la poesia “Lucca” di Ungaretti , tratta da “L’Allegria”.

la tipologia B quella del saggio breve- articolo di giornale, come al solito divisa per ambiti, prevedeva le seguenti tracce:

-l’ambito artistico-letterario parlava di “Amore, odio e passione” con testi di D’Annunzio, Manzoni, Verga e Svevo e quadri di Klimt, De Chirico e Picasso.

-quello socio-economico si intitolava “siamo quel che mangiamo?”, con testi molto recenti tratti da “la Repubblica” e siti internet.

-l’ambito storico-politico aveva come titolo “destra e sinistra” , con brani di Norberto Bobbio e testi anche molto recenti (del 2011).

-l’ambito scientifico era incentrato sulla figura del fisico Enrico Fermi . Fra i testi a disposizione, era presente un brano, tratto da un discorso dello stesso Fermi, che riguardava il tema sempre attuale del ruolo della scienza e dello scienziato nella società .

La tipologia C, quella storica, partiva da una considerazione dello storico Eric J. Hobsbawm che definisce Secolo breve gli anni che vanno dall’esplosione della prima guerra mondiale fino al collasso dell’URSS. Agli studenti era richiesto di concentrarsi in modo particolare sugli anni ’70.

la tipologia D, infine, chiedeva di prendere spunto dalla “previsione” di Andy Warhol” «Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti» per analizzare il valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e riflettere sul concetto di “fama” proposto dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook, YouTube, Weblog, ecc.).

Potete consultare le tracce complete della prova scritta di italiano cliccando qui

Ottimo! Una è andata! Ora non resta che augurare, ancora una volta, in bocca al lupo ai maturandi, msacchini e non, per la II prova, quella più temuta…

-11 al congresso… caccia alla locandina!

Quale sarà il titolo del prossimo congresso MSAC?… in attesa della grafica definitiva ecco alcune anticipazioni…

riguardo al titolo su Facebook sono già stati dati numerosi indizi… quindi msacchini, dateci dentro col vostro fiuto!

a breve poi manderemo la bozza definitiva del documento congressuale pronta per il voto e le schede dei candidati…

Lettera aperta al Ministro e alle associazioni studentesche

On. Ministro Gelmini,

…dopo quanto accaduto la settimana scorsa durante l’ultima riunione del Forum delle Associazioni studentesche maggiormente rappresentative, sentiamo l’urgenza di esprimerLe i nostri sentimenti. Innanzitutto ci teniamo a ribadire il nostro dispiacere per come si sono svolti i lavori del tavolo, un esito al quale ha contribuito il comportamento di tutti noi. Capiamo la delusione e la sfiducia che deve aver provato dopo averci incontrato e per questo comprendiamo il motivo delle Sue affermazioni al termine della riunione (toni duri sono stati utilizzati da tutti). Le comprendiamo, ma rispettosamente ci permettiamo di non condividerle, continuando a sperare che tali dichiarazioni fossero solo frutto del clima di tensione che si era generato e che non intenda davvero perseguire il proposito annunciato di non voler più incontrarci, delegando alla struttura ministeriale il confronto con le associazioni studentesche e privando di fatto il tavolo della sua partecipazione.
Riteniamo infatti che il Forum abbia bisogno più che mai di un confronto continuo e cadenzato con Lei, Ministro, e forse proprio i fatti di giovedì scorso lo hanno dimostrato. Immaginiamo che in questo momento ciò Le possa sembrare tempo perso, ma La sollecitiamo a continuare a convocare e a presenziare le nostre riunioni, perché è solo con la Sua presenza e con quella di tutte le diverse associazioni studentesche che il ritrovarsi insieme attorno al tavolo assume valore e significato.
Rinnovi, Ministro, la fiducia nei nostri confronti e nelle altre associazioni, come già più volte ha dimostrato mettendoci a disposizione i tecnici del Ministero e portando avanti con noi, anche se a distanza, importanti progetti insieme, come il tavolo che sta lavorando alla proposta di una legge-quadro sul diritto allo studio.
Deve credere in noi, Ministro, e soprattutto deve continuare ad incontrarci. Più di quanto, Suo malgrado, è stato fatto finora. Di più. Perché è solo incontrando gli studenti che potrà conoscerli e fidarsi di loro ed è solo incontrandoLa che noi potremo riuscire ad instaurare un rapporto di dialogo con Lei, fatto di stima reciproca, comprensione, rispetto, anche restando su posizioni diverse. Ci incontri, Ministro, e incontri le nostre associazioni, gli studenti delle scuole d’Italia. Accetti gli inviti ai nostri convegni, vada in giro per le scuole, magari nell’ambito di un progetto di visita alle regioni da curare insieme come tavolo delle associazione. Soprattutto non abbandoni il Forum, non abbandoni il dialogo con noi, perché è attraverso questi incontri, con noi come con i presidenti di Consulta, che potrà conoscere il volto partecipativo degli studenti italiani e potrà anche aiutarci a rigettare gli stereotipi che ci vedono come generazione senza progetti, senza costanza e senza responsabilità, capace solo di opporsi a tutto e a tutti. È vero, Ministro, le contestazioni ci sono sempre state, ma negli studenti c’è una voglia partecipativa ed una capacità propositiva che Lei, ci permetta la forza del verbo, deve darci la possibilità di poterLe dimostrare. Solo così si può formare una vera rete fra Ministro, Ministero e studenti. Le discussioni, anche quando accese, se condotte nel rispetto dei ruoli, delle istituzioni che Lei rappresenta e delle idee di tutti, potranno essere dimostrazione della nostra passione e cura per la scuola. Noi da parte nostra, ci impegniamo in questo senso; Lei, da parte Sua, ci dia ancora una volta fiducia. Se non a noi, agli studenti che rappresentiamo. È possibile, si può, si deve. Riteniamo infatti che la Sua proposta di incontrare d’ora in avanti le associazioni singolarmente non possa sostituire quel tavolo di confronto che anche noi abbiamo contribuito a fondare e che da più di 10 anni ci sentiamo di onorare.
Per quanto ci riguarda ribadiamo la nostra disponibilità ad essere ponti e non muri, onde ricambiare quella fiducia accordataci nelle occasioni in cui siamo messi a confronto con gli uffici ministeriali e, in particolare, con l’Ufficio III della direzione generale per lo studente guidato dalla dott.ssa Giovanna Boda. Speriamo di poterci ritrovare al più presto, con Lei e con le altre associazioni, per poter riprende quel dialogo che giovedì, purtroppo, è venuto a mancare.

Carissime associazioni che con noi condividete l’impegno al Forum,dopo averci dormito qualche notte e aver fatto riposare pensieri ed emozioni, vorremmo condividere con voi alcune nostre riflessioni in merito a quanto avvenuto giovedì scorso.
In primo luogo siamo dispiaciuti. Dispiaciuti perché con lo spettacolo a cui abbiamo contribuito tutti noi, nessuno escluso, di fronte al Ministro, alla presidente della Commissione Cultura della Camera, on.Valentina Aprea, e a tutti i dirigenti MIUR presenti, ci siamo giocati gran parte della nostra credibilità. È molto grave che il Ministro sia stato portato ad affermare che la sua presenza non era gradita: ricordiamoci tutti che, sebbene non sempre si possano condividere le idee e le iniziative del Ministro, l’on. Gelmini rappresenta l’istituzione a cui comunque è sempre dovuto rispetto. Rispetto che è quello che tributiamo alla nostra Costituzione, alle istituzioni ed alle forme della nostra Repubblica, che è un valore persino superiore al nostro dissenso sulla riforma. Sì, superiore, perché crollati i presupposti democratici crollano tutte le nostre ragioni, anche tutti i nostri sogni per una scuola ed un’Italia migliore. È ciò che contestiamo alla politica di oggi e ci ritroviamo, noi che siamo la speranza del Paese, ad imitare le stesse prassi.
Per questo vorremmo dirci vicendevolmente che ci impegniamo a mantenere modi e toni più pacati e allo stesso tempo auspichiamo che, facendo tesoro di questa esperienza, in futuro non si presentino, mai più, situazioni simili. Mai più. Non solo per quest’anno, ma anche per il prossimo, per l’ottobre dopo e quello dopo ancora.
Alle associazioni che hanno abbandonato il Forum presentando le proprie ragioni senza aspettare la replica del Ministro vorremmo dire che la scelta di diramare un comunicato in cui era annunciato, ancor prima dell’inizio della riunione del Forum, ciò che di fatto è poi avvenuto, non è coerente e non ha contribuito a creare il clima necessario per affrontare i punti presenti all’ordine del giorno. Presentare le proprie opinioni, ma non essere disposti a sentire il parere degli altri non rientra nello spirito del Forum e tra l’altro purtroppo non dà forza ai propri argomenti. Condividiamo il pensiero che il confronto debba avvenire prima del varo dei provvedimenti, come tra l’altro affermato nel vostro comunicato, ma mantenere uno stile aperto al dialogo e al confronto, anche quando si ha il dubbio di non essere ascoltati, non è sintomo di debolezza, ma piuttosto di coerenza e fedeltà innanzitutto rispetto a ciò che per tutti noi il Forum delle associazioni studentesche presso il Ministero rappresenta. Un luogo che abbiamo costruito con fatica, in un percorso durato anni, durante il quale ci siamo guadagnati la fiducia dei vari Ministri e delle istituzioni. Non abbiamo guadagnato questa posizione e questa fiducia per noi, ma per gli studenti che rappresentiamo, per garantire loro che un luogo e un tempo in cui il Ministro ascolta direttamente dalla voce di altri studenti le loro istanze c’è ed esiste per decreto del Presidente della Repubblica. Il che non è poco.
La scelta che avete fatto, come speriamo abbiate potuto constatare voi stressi, si è dimostrata contropruducente. Il modo migliore per assicurarsi che qualcuno non ci dia ascolto è sbattergli in faccia la constatazione che non siamo disposti a repliche. Questo non ha dato autorità alle vostre pur condivisibili e documentate istanze e non ha dato autorità alla manifestazione nazionale che in questi giorni vi preparate a organizzare. La meta che tutti, e siamo più forti insieme, dobbiamo cercare di perseguire è il bene della scuola italiana, che vuol dire bene degli studenti e degli insegnanti. Per questo insieme dobbiamo concordare uno stile, una posizione nel rapportarci al Ministro. Il fatto che l’abbiano contestata le associazioni “solite” non l’ha disposta all’ascolto. Un documento condiviso, almeno per punti essenziali, se non da tutte almeno dalla maggior parte delle associazioni del Forum, accompagnato da un dossier di pareri delle sigle avrebbe forse avuto più incisività. È una via più faticosa, più lunga, ma va tentata.
È un invito che rivolgiamo a tutte le associazioni, anche a quelle rimaste, alle quali chiediamo di recuperare tutti insieme quello spirito di confronto che solo può dar valore al nostro impegno di servizio agli studenti. Avremo sempre idee diverse, ma siamo in quel luogo per dimostrare che qualcosa insieme lo possiamo costruire. Lo dobbiamo agli studenti che rappresentiamo, che nel protagonismo studentesco ci credono, ed è il Forum il luogo in cui dimostriamo al Ministro che negli studenti si può scommettere. È una responsabilità che dovremo sempre essere capaci di onorare.



Cari studenti di AC, cari msacchini,

tra pochissimi giorni le vostre scuole verranno scosse da numerose manifestazioni, scioperi, contestazioni. Vi abbiamo raccontato quello che è accaduto ai tavoli ministeriali. Abbiamo provato a spiegarvi in che modo si riesca (e non si riesca) a far giungere alle orecchie del Ministro la voce degli studenti. Spesso le urla ne confondono la sostanza. In Azione Cattolica abbiamo imparato che anche la forma è già un contenuto, che da questo non è separabile e che è inevitabile che influenzi il messaggio, valorizzandolo o, all’opposto, facendogli perdere efficacia. Nel ricorrere dei 150 anni dall’Unità d’Italia, ricordiamo la lezione democratica della nostra storia repubblicana, e impegniamoci già noi, già adesso, a recuperare l’eredità dei nostri fondamenti costituzionali. Le forme democratiche ci diano l’occasione di dimostrarci cittadini degni del Vangelo.
Cari studenti, nei prossimi giorni, per favore, non scendete in piazza, non lasciate le vostre aule deserte. La scuola italiana attraversa un momento di grande trasformazione e di grande crisi, anche. Crisi di fiducia, crisi economica, crisi educativa. Proprio per questa ragione ha bisogno di non essere abbandonata. Allora anche voi, non lasciate quei banchi vuoti, non lasciate deserte le vostre scuole. Abitatele piuttosto, vivetele il più possibile! È di questo che la nostra scuola ha bisogno: di gente che dimostri di continuare a scommettere su di lei, sulle giovani generazioni e che abbia voglia e capacità di incidere sul cambiamento!
La piazza dai toni alti e urlati purtroppo è sempre più svuotata di senso. Non ci difende, purtroppo, dall’accusa più volte ribadita dal ministro “di manifestazioni ce ne sono state sempre”. Allora continuiamo a costruire, perseveriamo a sognare. Non abbandoniamo le armi del dialogo, del confronto, che sono le armi che ci ha insegnato la democrazia. Se è vero che la mobilitazione di questo ottobre non è come le altre, se è vero che la situazione della scuola italiana è più preoccupante di tutte le emergenze che hanno preceduto questa, dobbiamo trovare modi, simboli e linguaggi alternativi per manifestare il nostro dissenso. L’obiettivo deve essere il contribuire al dibattito in corso e fare tutto ciò che è in nostro potere per assicurarsi di essere ascoltati. Perché gli studenti hanno molti (e molto buoni) argomenti da offrire. Dobbiamo regalarci l’occasione di dimostrarlo. Dobbiamo impegnarci perché ci sia data credibilità. È un invito alla responsabilità di tutti noi.

AAA cercasi webmaster

Sei un msacchino o simpatizzante? Hai la passione per l’informatica? Te ne intendi (ma anche non troppo… basta la passione e la buona volontà…) di siti internet e blog? Hai voglia di servire gratuitamente l’associazione? Hai tempo da dedicare al msac e a tutta l’associazione? STIAMO CERCANDO PROPRIO TE!

Carissimi, come avrete visto da due settimane è online il nuovo sito internet dell’Azione Cattolica Italiana: un sito completamente rinnovato.

Conseguentemente a questo restyling, anche i vari settori e movimenti dell’AC devono trasferire il contenuto dei vecchi siti sulla nuova piattaforma su cui si basa il nuovo sito internet, facendo anch’essi un restyling: rinnovare la grafica e riorganizzare i contenuti. Ma le forze sono quelle che sono e quindi, per fare questo, abbiamo bisogno di volontari/volenterosi… Perciò, se siete disponibili, date la vostra disponibilità scrivendoci a msac@azionecattolica.it

e la prima prova è andata…

E anche quest’anno la prima prova è andata ma, questa volta, con qualche problema: primo fra tutti quello delle indiscrezioni che, nella giornata di ieri, erano apparse su alcuni organi di informazione a seguito della pubblicazione, su un sito per studenti, del testo delle presunte tracce della I prova. Il MIUR, per la prima volta, aveva reagito con una nota ufficiale di smentita. Fatto sta che realmente le tracce apparse ieri sulla stampa non corrispondevano a quelle che i maturandi si son visti consegnare dopo l’apertura della busta: ancora una volta a dimostrazione che quanto si dice su internet la notte prima degli esami è, quasi sempre, una grande bufala!

Ecco le tracce di quest’anno:

per la tipologia A, tema letterario – analisi del testo, è uscito un brano di Primo Levi de “La ricerca delle radici”: nella traccia si chiedeva di far riferimento ai capisaldi della formazione dello scrittore e si chiedeva, nello specifico, di indicare quali erano stati gli autori che ne avevano determinato la formazione.

la tipologia B quella del saggio breve- articolo di giornale, come al solito divisa per ambiti, prevedeva le seguenti tracce:

l’ambito artistico-letterario parlava di “Piacere e piaceri” con testi di D’Annunzio e Leopardi e dipinti di Botticelli e Picasso.

quello socio-economico parlava de La ricerca della felicità”, ma i testi citavano l’articolo 3 della Costituzione, la dichiarazione di indipendenza Usa, il sociologo polacco Bauman e Pellizzari.

l’ambito storico-politico un tema sui giovani e la politica, con brani tratti da discorsi di alcuni leader quali Mussolini, Moro, Togliatti e Giovanni Paolo II, dal titolo “Il ruolo dei giovani nella storia e nella politica: parlano i leader“.

l’ambito scientifico quest’anno era dedicato agli Ufo con il titolo “Siamo soli?“, riferito alle presenze nell’universo. Diversi i testi a disposizione degli studenti fra i quali gli scritti di Kant e quelli di Stephen Hawking.

La tipologia C, quella storica, parlava delle foibe. Partendo dalla decisione del parlamento italiano di introdurre il “giorno del ricordo” per conservare e ricordare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.

la tipologia D era dedicata al ruolo della musica nella società contemporanea e aveva questa traccia: “la Musica, diceva Aristotele, non va praticata per un unico tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poichè può servire per l’educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per ricreazione, il sollievo e il riposo dallo sforzo. Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e sugli usi della musica nella società contemporanea. Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento anche a sue esperienze di pratica e/o ascolto musicale”.

Ora non resta che augurare in bocca al lupo ai maturandi, msacchini e non, per la II prova, quella più temuta.

Il MSAC raddoppia i delegati!

Durante l’Equipe Nazionale del 3-6 giugno, la Segreteria nazionale ha nominato un nuovo delegato MSAC al Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Si tratta di Michele Azzoni, della diocesi di Venezia e già incaricato regionale del Triveneto. Assieme al veterano Agatino Lanzafame, Michele rappresenterà il Movimento ai tavoli del MIUR.

In bocca al lupo e grazie ad entrambi!

Il Msac sul diritto allo studio

«I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»

Costituzione Italiana, Art. 34.3

1. Cos’è questo documento

Questa riflessione è l’elaborazione delle idee e delle attenzioni emerse durante i lavori di uno dei “cantieri” sui quali il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) ha riflettuto in occasione del suo convegno nazionale della scorsa primavera, la “Mo.Ca” (sigla per “Movimento in Cantiere”). La Mo.Ca. è l’ormai tradizionale appuntamento triennale in cui il movimento entra in “cantiere”, chiamando a raccolta tutti i segretari ed i responsabili diocesani per riflettere insieme e confrontarsi sulle tematiche che riguardano le politiche scolastiche L’obiettivo è quello di offrire ai segretari diocesani l’occasione di approfondire i temi “caldi” del momento nel dibattito sulla scuola, con l’opportunità di un confronto diretto con esponenti politici e delle istituzioni, al fine di elaborare insieme le riflessioni e le proposte del MSAC per la politica scolastica. Quest’anno il MSAC ha messo “a cantiere” tre temi: Organi Collegiali, Diritto allo Studio e riforma dei Saperi.

2. Le nostre riflessioni sul diritto allo studio

Il diritto allo studio, come ricordato nell’apertura di questo documento, è sancito dalla nostra Carta Costituzionale come il diritto di ogni studente, capace e meritevole, di raggiungere i gradi più alti degli studi anche se privo di mezzi. Affinché l’obiettivo designato dalla nostra Costituzione si realizzi veramente, risulta fondamentale che il legislatore metta in atto alcuni strumenti attraverso i quali vengano fornite pari possibilità a tutti gli studenti.

Le istituzioni responsabili in materia, in base all’articolo 117 comma 3 della Costituzione, sono le Regioni, le quali provvedono a regolamentare la materia con legge regionale e, nel rispetto del principio di sussidiarietà, assegnano a Comuni e Province determinati compiti relativamente all’erogazione delle prestazioni e dei servizi in materia di Diritto allo Studio.

Il confronto avvenuto all’interno della Mo.Ca. ha fatto emergere come le diseguaglianze economiche e sociali presenti nelle diverse regioni del nostro paese e la qualità dell’azione amministrativa portata avanti dagli enti locali fanno si che gli studenti italiani non abbiano tutti gli stessi diritti, come emerge chiaramente dal confronto delle varie leggi regionali operato dai responsabili del Msac durante la preparazione dei lavori del convegno.

Alla luce di tale riflessione riteniamo sia prioritaria l’emanazione di una legge quadro nazionale relativamente al tema del diritto allo Studio che definisca le prestazioni minime a cui ogni studente ha diritto, al fine di garantire ad ogni studente.l’uguaglianza sostanziale ex art. 3 della Costituzione Italiana.

Tale legge, a nostro parere, deve intervenire necessariamente, al fine di definire i livelli essenziali delle prestazioni, su alcuni ambiti individuati a livello nazionale. I ragazzi del MSAC, confrontandosi nell’ambito dei laboratori svolti durante la Mo.Ca., ne hanno indicati come prioritari alcuni.

3.Gli interventi che chiediamo

Infrastrutture ed edilizia scolastica;

Ambienti sicuri, salubri e dignitosi sono indispensabili per garantire un effettivo diritto allo studio.

1) Chiediamo la creazione di una task-force ministeriale coinvolgendo le associazioni studentesche e la protezione civile al fine di effettuare un monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture con particolare attenzione alle zone ad alto rischio sismico, pur consapevoli che il MIUR sta già provvedendo a questo monitoraggio.

2) Chiediamo, inoltre, di obbligare, con interventi legislativi mirati, gli enti locali a costituire una commissione di verifica dell’adeguatezza degli edifici alle normative vigenti.

3) Chiediamo laboratori e tecnologie all’avanguardia a disposizione degli studenti, affiancando la pratica e la sperimentazione alla teoria. Per essere al passo con i tempi chiediamo che ogni scuola sia dotata obbligatoriamente dei laboratori inerenti ai programmi di studio dell’istituto con il conseguente stanziamento di una somma di denaro al fine di dotare tutte le scuole di un’aula informatica funzionale e adeguata alle esigenze.

• Trasporti

1). È fondamentale obbligare gli enti locali a sovvenzionare gli abbonamenti ai mezzi pubblici a prezzo agevolato per gli studenti, attraverso la previsione di tariffe differenziate a seconda dei componenti del nucleo familiare e del reddito degli stessi e a provvedere ad un adeguato collegamento mediante il trasporto pubblico degli edifici scolastici.

Borse di Studio

1) Chiediamo la razionalizzazione delle borse di studio introducendo l’obbligo di attribuire le stesse secondo criteri (uniformi) di reddito e di merito. Si potrebbe pensare all’introduzione di un meccanismo in base al quale si possa suddividere l’importo in più rate, la cui erogazione dipenda dal rendimento dello studente.

2) Collaborazioni part-time: Possibilità per le istituzioni scolastiche di stipulare con gli studenti al di sopra dei 16 anni d’età che possiedono determinati requisiti di reddito e merito dei contratti di collaborazione part-time, durante il periodo estivo, o durante le ore pomeridiane, al fine di attuare un ulteriore sostegno al reddito degli studenti come accade per gli studenti universitari in alcuni atenei Italiani .

Libri di testo

1) Chiediamo l’istituzione di biblioteche presso le scuole che concedano in comodato d’uso i testi agli studenti aventi determinati requisiti di reddito, con possibilità di acquisto degli stessi al termine dell’anno scolastico e obbligo di risarcimento in caso di danneggiamento.

A tal fine sarebbe importante che gli Enti Locali, sulla base di una legge quadro nazionale, destinassero delle somme di denaro alle scuole in modo che esse (singolarmente o in rete) possano acquistare una sufficiente quantità di libri di testo in adozione nelle varie classi. Verrebbero create, in questo modo, delle biblioteche con un gran numero di libri di testo che potrebbero quindi essere presi in prestito. Ciò sarebbe necessario in particolare per i libri più costosi, che gli studenti potrebbero evitare di comprare usufruendo dei libri in dotazione nella biblioteca scolastica.

2) Sarebbe inoltre auspicabile la previsione di analoghi meccanismi per il comodato d’uso di computer portatili.

3) Riteniamo poi importante garantire almeno una semigratuità per l’acquisto dei libri di testo nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, privilegiando questo ciclo di studi rispetto alla scuola primaria, che attualmente gode della totale gratuità e che, rispetto alle scuole secondarie, prevede una spesa totale di gran lunga inferiore per l’acquisto della dotazione. In alternativa o in aggiunta si dovrebbe introdurre l’obbligo, per le istituzioni regionali, di erogare buoni libro che coprano una percentuale rilevante delle spese per i libri di testo degli studenti aventi determinati requisiti di reddito.

4) Riguardo al sistema di adozione dei libri di testo, è necessario attuare un intervento di monitoraggio, specialmente nella scuola secondaria di secondo grado, volto da un lato a verificare la piena attuazione dell’art. 2 comma 4 del DPR 249/1998 secondo il quale “gli studenti, i genitori e i docenti devono collaborare nella scelta dei libri di testo tenendo conto anche del fattore economico” e dall’altro, qualora nelle scuole risultino “libri consigliati”, a verificare che questi siano realmente tali, prevedendo delle sanzioni amministrative per le scuole che impiegano il sistema del libro di testo con acquisto consigliato, ma che in realtà obbligano lo studente all’acquisto dello stesso.

5) Riteniamo fondamentale infine un monitoraggio ministeriale che garantisca il rispetto da parte degli editori dell’art. 5 della Legge 169/2008, con particolare attenzione a garantire che la possibilità di aggiornamento mediante appendici non consenta agli editori di eludere quanto disposto dalla Legge.

Orientamento;

Esso va distinto in orientamento in entrata e in uscita:

1) In entrata: introdurre l’obbligo per le istituzioni scolastiche di attivare dei percorsi di orientamento per gli studenti che intendono iscriversi, per verificare l’effettiva consapevolezza della loro scelta, di predisporre servizi di orientamento specifici per gli studenti stranieri al fine di fornire informazioni sui percorsi didattici e supporto per l’apprendimento della lingua italiana.

2) In uscita: prevedere specifici percorsi di orientamento, con il coinvolgimento delle istituzioni universitarie e delle associazioni studentesche, al fine di garantire una scelta che tenga conto dei progetti e delle attitudini degli studenti.

• Carta dello studente

Riteniamo molto importante l’idea intrapresa dal Ministero della Pubblica Istruzione da tre anni ormai di realizzare la Carta dello studente “Io Studio”.

Ciò nonostante riteniamo che sia fondamentale realizzare una campagna pubblicitaria adeguata (Circolari ministeriali, media, canali di informazione telematici, pubblicità all’interno delle scuole, delle cartolerie e dei luoghi di aggregazione giovanile) in modo che gli studenti possano venire a conoscenza delle convenzioni già stipulate dal ministero come numerose aziende italiane. Sono molti gli studenti che non conoscono i benefici che, seppur ancor oggi limitati, possono trarre dalla Carta dello studente.

Chiediamo al Ministero un costante monitoraggio su tutte le scuole del territorio nazionale in modo che possa essere verificata l’effettiva diffusione e consegna delle Carte agli studenti che ci risulta non avvenga in alcune scuole.

Chiediamo al Ministero di rendere possibile, sia alle Consulte Provinciali Studentesche sia alle singole scuole, di stipulare convenzioni locali con esercenti per ottenere sconti nei bar, nelle pizzerie, nelle cartolerie, nei panifici, etc.

• Attività di recupero

La domanda fondamentale alla quale è necessario partire per affrontare questo ambito è: chi pensa a chi resta indietro?

1) Secondo noi, per garantire il diritto allo studio è necessario che tutti gli studenti possano fruire di corsi di recupero organizzati dalla propria scuola, al fine di non dover ricorrere a costosi professori privati. E’ possibile pensare ad una sospensione dell’attività didattica tra il primo ed il secondo quadrimestre (nel caso si adotti la suddivisione in trimestri si potrebbero realizzare sia tra il primo e il secondo sia tra il secondo e il terzo) durante la quale gli studenti con insufficienze siano seguiti dai loro docenti nelle ore scolastiche. Gli studenti che non presentano insufficienze, invece, potrebbero usufruire di corsi per il potenziamento.

• Disabilità

1) Affinché veramente tutti possano avere il diritto di studiare è importante la previsione di incentivi per gli enti locali che provvedono all’eliminazione delle barriere architettoniche presenti negli istituti. Non è pensabile che nel 2010 ci siano molte strutture scolastiche non adatte all’accoglienza di ragazzi portatori di handicap.

2) È indispensabile l’attivazione, da parte degli istituti scolastici, di percorsi per garantire la piena integrazione degli studenti disabili, con la collaborazione delle associazioni studentesche.

• Formazione degli insegnanti e continuità didattica

1) E’ necessario garantire la formazione di insegnanti che siano competenti, appassionati e motivati con la previsione di corsi di formazione obbligatori e di verifiche periodiche per i docenti. Inoltre risulta fondamentale per gli istituti scolastici, garantire ove e come possibile la continuità didattica dei docenti. A tal fine sarebbe opportuno un intervento legislativo del MIUR.

4. Il nostro impegno: le buone prassi msacchine

Con la consapevolezza che al fine di garantire realmente il Diritto allo Studio a tutti gli studenti non è sufficiente (ma comunque necessario) soltanto un intervento legislativo ma è indispensabile il contributo di tutti coloro che si impegnano quotidianamente a scuola e alla luce del fatto che la nostra presenza a scuola è caratterizzata dallo stile della corresponsabilità, ci impegniamo, insieme alle istituzioni, a realizzare il diritto allo studio di tutti gli studenti attraverso una serie di iniziative che ci coinvolgono in prima persona come studenti singoli e come associazione studentesca.

Tali buone prassi, che riguardano tutti gli ambiti sopraindicati e che saranno promosse dai circoli diocesani del Msac in tutta Italia possono essere indicate a titolo esemplificativo

1) Creazione di una rete di scambio/prestito di libri usati.

2) Organizzazione, coinvolgendo le famiglie, mercatini del libro usato.

3) Impegno in prima persona per rendere vivibile la nostra scuola mediante la realizzazione di “giornate della creatività” durante le quali vengano puliti e ridipinti i locali dell’edificio scolastico che necessitano di manutenzione.

4) Organizzazione di gruppi di studio pomeridiani affinché nessuno “resti indietro” e tutti possano recuperare eventuali lacune.

5) Interesse costante al modo di vedere, di vivere e di sentire la scuola da parte degli studenti disabili, attraverso iniziative di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche.

6) Attività volte a garantire informazione e trasparenza sulle risorse a disposizione della scuola e degli enti locali.

7) Impegno concreto nel monitoraggio relativo allo stato delle infrastrutture e di segnalazione di eventuali disfunzioni alla dirigenza e nel caso di interzia della stessa agli enti locali competenti.

European Day 2010!!!

blogE’ arrivato il faldone dell’European Day MSAC 2010!!! Tema di quest’anno sarà quello scelto dalla commissione UE per l’anno europeo, ovvero “Lotta alla povertà e all’esclusione sociale”!

affronteremo non solo le povertà del mondo ma anche quelle di casa, quelle dietro l’angolo, quelle delle nostre città, delle nostre parrocchie. Come sempre, le ultime schede contengono spunti operativi per le attività e un grande gioco di ruolo pronto per essere realizzato nelle vostre diocesi!.

scarica qui il faldone