Archivi autore: Saretta Marotta

Calcio d’inizio alla maturità!

Sono iniziati gli esami di Stato per i nostri maturandi… e tra le sette tracce a disposizione, una sorpresa che speriamo possa aver aiutato i nostri msacchini (per cui continuiamo ad incrociare le dita e fare il tifo)!

La traccia due della tipologia B (saggio giornalistico) chiedeva infatti di approfondire il tema dell’anno europeo 2009, dedicato all’innovazione e alla creatività, cioè lo stesso tema a cui quest’anno il MSAC ha dedicato il suo tradizionale European Day. Speriamo che alle centinaia di ragazzi che tra maggio e giugno hanno partecipato ai nostri European Day nelle regioni e nelle diocesi e ai tanti responsabili diocesani che hanno avuto fra le mani il dossier di approfondimento sul tema dell‘innovazione e creatività l’esperienza msacchina abbia dato qualche piccola illuminazione, per un tema che, lo confessiamo, forse per una preparazione di base di scuola superiore sarebbe stato abbastanza difficile da risolvere, ma che sicuramente dimostra una crescente attenzione per i temi dell’Europa

E mentre esultiamo per aver reso un piccolo servizio ai msacchini (fateci sapere chi di voi ha scelto di sperimentarsi in questo arduo tema!!!), elenchiamo qui le altre tracce d’esame. Da segnalare, oltre appunto all’attenzione ai temi europei, un bell’argomento trasversale di storia contemporanea, la proposta di tracce per i saggi di attualità su amore, internet e cultura giovanile, e poi l’ampio tema (non solo storico) della libertà e della democrazia, oggi ancora più d’attualità dopo i fatti dell’Iran

Tipologia A, Analisi del Testo: l’inizio della Coscienza di Zeno di Italo Svevo

Tipologia B, Saggio Breve o Articolo di Giornale:

  1. Ambito artistico-letterario: Innamoramento e amore. Documenti (anche visivi!!!) di Magritte, Chagall, Canova, Catullo, Alberoni, Dante, Gozzano, Leopardi e Cardarelli.
  2. Ambito socio-economico: l’anno europeo 2009 per la creatività e l’innovazione
  3. Ambito storico-politico: Origine e sviluppi della cultura giovanile. Tra Secolo breve di Hobsbawm e immagini del nostro secolo
  4. Ambito tecnico-scientifico: Social Network, Internet, New Media. tema internettiano, insomma, ma occhio a tenersi sull’ambito tecnico scientifico!!!

Tipologia C, Tema di argomento storico: (quello che personalmente io avrei preferito! ^___^)  Nel 2011 si celebrano i 150 anni dell’Unità d’Italia. La storia dello stato nazionale italiano si caratterizza per la successione di tre tipi di regime. Il candidato si soffermi sul passaggio dal regime liberale monarchico a quello fascista e da quello fascista a quello democratico repubblicano”

Tipologia D, tema di ordine generale: “Con legge 61 del 15 aprile 2005 ,il 9 novembre è stato dichiarato “giorno della libertà”, quale ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di paesi oppressi e auspicio per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo. A 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, il candidato rifletta sul valore simbolico di quell’evento ed esprima la propria opinione sul significato di libertà e democrazia”

per vedere le tracce complete, clicca qui

Giovani x l’Iran

Il MSAC ieri, insieme ai giovani dell’Azione Cattolica, della Fuci, alle associazioni studentesche del Forum ASR presso il Ministero dell’Istruzione e altre 56 sigle di associazioni giovanili ha partecipato alla manifestazione promossa dal Forum Nazionale dei Giovani presso il Ministero della Gioventù e svoltasi ieri pomeriggio a Roma, piazza San Lorenzo in Lucina. Insieme ad esponenti delle istituzioni, ma soprattutto giovani, specie i giovani dell’Iran ospiti a Roma, per insegna un’unica bandiera (niente bandiere di partito o sindacato, solo quella dell’Iran, quella antica, naturalmente, prima della rivoluzione del 1979, la bandiera col leone ed il sole), dal palco niente diatriba politica, solo unanime voce per la difesa dei diritti umani

Eccovi il testo del comunicato:

— FORUM NAZIONALE DEI GIOVANI: MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETA’ PER GIOVANI IRANIANI

In piazza e su internet per mostrare solidarietà ai giovani di Teheran. Il Forum Nazionale dei Giovani invita i ragazzi italiani alla solidarietà nei confronti dei giovani iraniani che in queste ore manifestano in piazza per chiedere democrazia, libertà, il rispetto dei diritti umani e dei diritti civili.

Per le strade di Teheran, a rischio della vita, una moltitudine di giovani chiede con coraggio democrazia. Le poche immagini che la censura non riesce a fermare raccontano il sacrificio di giovanissime vittime. Come Neda, uccisa a 16 anni, mentre manifestava accanto a suo padre e diventata subito il simbolo della protesta. Ai giovani come Neda e al loro desiderio di mettere le basi per la costruzione di un Iran libero e democratico, il Forum Nazionale dei Giovani vuole dimostrare solidarietà generazionale in modo concreto. Per questa ragione lanciamo l’appello a tutte le organizzazioni giovanili, indipendentemente dalla loro estrazione culturale, politica o religiosa, a aderire a questo appello

Notte prima degli esami

SShhh….c’è una notte dell’anno, agli ultimi di giugno, in cui ritualmente centinaia di migliaia di giovani studenti si sottopongono al batticuore pre esame di stato. Ognuno ricorda “la sua notte” con tutta la trepidazione che l’ha abitata, i “ce la farò?”, le ansie di una prova “seria” per la prima volta…

Quest’anno sono 470.000 gli studenti maturandi che domani affronteranno la prima prova d’esame. Tra loro, quanti msacchini! E loro, e agli altri, va stanotte la nostre preghiera ed il nostro sostegno. Maturandi di oggi e di ieri, stanotte, questa più delle altre, ci teniamo tutti stretti nel cuore

…Buonanotte cari msacchini

e fateli tutti neri domani!

Commissione Caro libri del Comune di Roma termina il suo mandato

Al termine la commissione sul “caro-libri” convocata dall’assessorato alle Politiche scolastiche del comune di Roma e a cui ha partecipato come delegato MSAC Michele Azzoni di Venezia. Ecco il testo definitivo elaborato:

Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche,

della Famiglia e della Gioventù

Il Gruppo di lavoro sulle tematiche dell’istruzione istituito dall’Assessorato alle Politiche educative- scolastiche del Comune di Roma,

in relazione al tema dei libri di testo scolastici

ed in particolare al problema dell’eccessivo costo a carico delle famiglie

per l’acquisto della dotazione libraria nelle scuole superiori di 1° e 2° grado

è pervenuta alle seguenti conclusioni.

1)   Nel rispetto dei principi enunciati nella Carta costituzionale, lo Stato e gli Enti Locali – ciascuno secondo le proprie competenze ed in sinergia tra loro – devono adoperarsi affinché sia pienamente riconosciuto ed attuato, per tutti gli alunni e studenti, il diritto alla gratuità dell’istruzione durante l’obbligo scolastico.

A tal fine, dovranno essere promossi interventi legislativi in materia di diritto allo studio, a carattere nazionale e regionale, tesi ad estendere progressivamente a tutto l’obbligo scolastico, con adeguati finanziamenti, la gratuità dei libri di testo, per ora prevista – salvo eccezioni in alcune regioni d’Italia – solo per la scuola primaria.

Ritenendo che la normativa nazionale vada parimenti adeguata in tal senso, in sintonia con il dettato costituzionale, su proposta del Gruppo di lavoro l’Assessorato  invierà analoga proposta di modifica al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con preghiera di farsi parte attiva nell’iter legislativo di modifica delle leggi nazionali in materia di diritto allo studio.

Ove le attuali esigenze di bilancio rendessero impraticabile l’ipotesi di un aumento dei fondi per il diritto allo studio con l’obiettivo dell’estensione della gratuità dei libri di testo anche nelle scuole superiori, si propone, in subordine, che nella scuola primaria la fornitura gratuita dei libri sia legata a criteri di reddito, sempre previa modifica delle normative nazionali e regionali. Le economie così ottenute potranno essere utilizzate per incrementare i sussidi a favore delle famiglie meno abbienti, con figli iscritti nelle scuole superiori di 1° e 2° grado.

2)      Per quanto concerne gli attuali finanziamenti erogati a favore del diritto allo studio, è parere unanime della Commissione che essi debbano essere commisurati non solo al reddito – come oggi avviene – bensì anche al merito.

È sempre la Carta costituzionale ad indicare tali principi.

Infatti, nello stesso art. 34, ove è sancito che «l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita», è anche scritto che «I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.» e che «La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.»

Peraltro, le attuali procedure di assegnazione, oltre ad escludere il merito dal novero dei criteri fondamentali, si fondano su parametri desueti e inadatti dal punto di vista sociale. Non viene infatti adeguatamente considerato il cosiddetto ‘quoziente familiare’ ossia il rapporto tra il reddito complessivo ed il numero effettivo dei componenti del nucleo familiare.

Il piano di riparto dei fondi alle Regioni viene elaborato sulla base della percentuale delle famiglie con reddito disponibile netto inferiore ad € 15.493,71 e non secondo i criteri ISEE. Tale criterio va assolutamente rivisto, basandosi non su un dato percentuale ma su dato certo.

Si propone quindi di rivedere parametri e criteri utilizzati in fase di riparto delle risorse dal livello centrale a quello regionale (Legge 62/2000 e Legge 448/1998) e di prescrivere che in fase di assegnazione diretta alle famiglie interessate venga affiancato al criterio del reddito quello del merito.

Su proposta del Gruppo di lavoro l’Assessorato si farà parte promotore di una proposta di modifica della normativa.

3)   In sintonia con quanto già affermato dal Ministero dell’Istruzione, occorrerà progressivamente introdurre i libri di testo in versione on line, scaricabile da internet, o mista. A fianco all’E-book potrà essere sviluppato il testo scolastico in versione digitale, commercializzabile su schede di memoria e leggibile su appositi lettori già presenti sul mercato italiano.

Tale innovazione tecnologica – già molto diffusa in altri Paesi Europei e del Nord America – ha un impatto estremamente positivo in termini ambientali ed economici. Infatti, oltre al risparmio delle materie prime (carta – cioè cellulosa / alberi – e inchiostro) vengono assolutamente eliminati i costi di stampa e distribuzione. I nuovi lettori di E-book usano una tecnologia differente dagli schermi a cristalli liquidi retroilluminati, con resa visiva identica a quella della carta stampata. Un dispositivo che ha la grandezza di un quaderno e consente di conservare una biblioteca di oltre 500 volumi.

Si dovranno prevedere contributi a favore degli studenti per l’acquisto dei lettori E-book, in analogia a quanto previsto per l’acquisto del personal computer.

4)   Si concorda sulla opportunità di incrementare il comodato d’uso dei libri scolastici e non, potenziando le biblioteche di classe e d’istituto e, contemporaneamente, di sensibilizzare alunni e studenti sul miglior uso dei beni comuni e al loro rispetto. A tal fine, potranno essere stipulate apposite convenzioni con le case editrici.

5)   In relazione allo sforamento da parte delle scuole dei tetti di spesa fissati dal Ministero, il Gruppo di lavoro ha verificato, con un’indagine presso gli istituti di istruzione cittadini, che in molti casi l’aumento dei costi è causato dalla richiesta di acquisto di testi facoltativi i quali, poi, si rivelano obbligatori. Si chiede che vengano posti in essere interventi tesi a far rispettare i limiti imposti ed a vigilare sulla loro osservanza. Particolare attenzione dovrà essere posta alla pratica dei libri facoltativi / consigliati, che determinano in maniera rilevante lo sforamento dei tetti di spesa. In tale contesto l’Assessorato si impegna a  promuovere il Comodato d’uso e a finanziare a tal fine  le biblioteche delle scuole per dotarle dei c.d. libri facoltativi.

6)   Per quanto riguarda le competenze specifiche del Comune di Roma, ci si adopererà per informatizzare le procedure di acquisizione dati e di assegnazione dei buoni libro e delle borse di studio, in modo tale da poter elaborare in tempo reale i dati ed introdurre, nella determinazione delle graduatorie, anche il criterio del merito.

7)      E’ di particolare importanza che le famiglie vengano coinvolte direttamente nella scelta dei libri di testo, come già previsto dalla normativa vigente. Tale adempimento dovrà assumere sempre più un carattere sostanziale.

Roma, 17 maggio 2009

Nuove classi di concorso per i docenti

Editoriale di “libed.news41”
LA CLASSE DEL DOCENTE

Le classi di concorso, come sappiamo, fanno parte del percorso che introduce il neolaureato che ha scelto la professione docente nell’ambito dell’insegnamento stesso.

Il DM 30 gennaio 1998 n. 39 (Ministro Berlinguer) stabiliva la corrispondenza tra materie di insegnamento e classi di concorso secondo determinati criteri. Erano fissati gli insegnamenti compresi nelle classi di concorso stesse e, inoltre, per ciascuna classe di concorso, i titoli di studio validi per l’ammissione ai concorsi a cattedre.

In sostanza, nell’ordinamento vigente fino ad ora, una laurea consente l’accesso a più classi di concorso e la classe di concorso indica un insieme di materie che possono essere insegnate da un docente.

Quindi la classe di concorso ha fin qui definito una particolare cattedra di insegnamento, in quanto un docente insegna più materie, ma tutte appartenenti alla stessa classe di insegnamento.

Ancora, la classe di concorso ha indicato una particolare graduatoria, in quanto tutte le graduatorie sono state divise in base alle classi di concorso.

Il Ministro Gelmini con il D.M n. 37 del 26 marzo 2009 ha composto l’ultimo tassello previsto dalla riforma del I ciclo decretando che, relativamente alla scuola secondaria di primo grado, dal 2009/2010 le classi di concorso a cattedre di cui al D.M. n. 39/1998 siano trasformate in nuove classi di abilitazione.

Il risultato ottenuto è che le nuove appaiono in qualche modo più comprensive delle “vecchie” classi di concorso: per esempio, la 45/A Lingua straniera diviene 45/A – Lingua inglese e seconda lingua straniera; la 33/A Educazione tecnica nella scuola media diviene 33/A – Tecnologia. Un altro esempio ancora: la 59/A Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali nella scuola media diventa 59/A – Matematica e scienze nella scuola secondaria di I grado.

La conseguenza, come avveniva con il vecchio sistema, è che alla luce delle nuove classi di abilitazione all’insegnamento viene ridefinita la composizione delle cattedre che a sua volta è funzionale ad una razionalizzazione dei piani di studio e dei quadri orario. Stando alle anticipazioni che si hanno, analoga operazione pare stia avvenendo nell’avviata ridefinizione delle classi di concorso delle superiori.

Insomma, sembrerebbe essere stata avviata una trasformazione strisciante del rapporto tra competenze disciplinari del docente e insegnamenti che a nostro parere dovrebbe essere valutato attentamente e portato il più possibile allo stato di riflessione pubblica e consapevole.

Quello che intendiamo sostenere, come contributo alla discussione su questo punto e nell’ottica di una ridefinizione di tutto il sistema delle classi di concorso, è che la comprensibile necessità di utilizzazione più razionale del personale docente qualificato, anche nel senso della maggiore mobilità professionale, deve essere ancorata alle esigenze della scuola e non solo a quelle dell’economia.

In altri termini, è inevitabile supporre che piani di studio e percorsi formativi più essenziali (e questo vale per tutti gli ordini di scuola) conducano ad un accorpamento delle vecchie classi di concorso in nuove classi di concorso e di abilitazione.

Il problema sarà poi quello di decidere come all’accorpamento delle abilitazioni debba corrispondere una eguale quantità di competenze (non generiche) nella persona del docente, che non potrà essere pensato come tuttologo.

Si aprono in tal senso prospettive che attengono alla figura professionale del docente, alla sua soggettività culturale e allo sviluppo della carriera. Infatti, non solo la preparazione disciplinare che precede l’abilitazione dovrà essere messa alla prova nella esperienza di contatto diretto con la scuola (tirocinio), ma la stessa azione di riconversione da una classe di abilitazione ad un’altra nuova e più comprensiva, ove avvenisse, dovrà tenere conto del portfolio maturato dal docente e non essere una semplice operazione burocratica.

Per le info sulle nuove classi di insegnamento, vedi approfondimento (con tabelle allegate) della “Tecnica della scuola”

L’illusione dei distributori

L’ultima novità sulle pagine di cronaca scolastica di giornali e homepage giornalistiche è stata determinata dalla questione della delibera del consiglio provinciale di Roma di installare dei distributori automatici di preservativi nelle scuole. Mentre i paladini del liberismo hanno esultato “per un nuovo passo avanti” nella prassi scolastica, lo scandalo si è levato nelle opposizioni politiche. Qualcuno ha detto che “in media stat virtus” e che forse i dubbi che sollevati dal Movimento Studenti di Azione Cattolica sono forse tra quelli che più danno da pensare.

Intervistati dall’ANSA nella giornata del 18 giugno, abbiamo riaffermato quanto sia necessario un ripensamento della strategia di educazione sessuale nelle scuole, spesso schiacciato a mettere in guardia da rischi e pericoli, ma del tutto sorvolante il più complicato problema della dimensione affettiva. Finchè si continuerà ad approcciarsi alla sessualità con approccio sanzionatorio e non educativo (ad una sfera più grande relazionale, donativa, affettiva) la scuola è inadempiente nei confronti dei suoi obblighi educativi. Così un provvedimento come quello dei distributori automatici di preservativi nelle scuole di Roma, se vuole ovviare al rischio che molti ragazzi, per l’imbarazzo di andare in farmacia, non si muniscono di preservativo, conferma una deresponsabilizzazione dell’istituzione scolastica che, se non affianca a provvedimenti del genere un globale progetto educativo, rischia di “lavarsene le mani” rispetto al problema della crescita umana ed affettiva dei giovani.Se è vero che a ciascuno sta il suo, alla scuola sta ben altro.

Regolamento sulla valutazione degli studenti

COMUNICATO MIUR
Queste le principali novità contenute nel provvedimento:

Scuola Primaria (scuola elementare)
Nella scuola primaria gli alunni saranno valutati dall’insegnante unico di riferimento.
La valutazione terrà conto del livello di conoscenza e del rendimento scolastico complessivo degli alunni nelle singole materie.
La valutazione nelle singole materie sarà espressa in voti numerici così come avviene in tutti i Paesi Europei.
Solo per l’insegnamento della religione cattolica resta la valutazione attraverso un giudizio sintetico formulato dal docente.
I docenti di sostegno parteciperanno alla valutazione di tutti gli alunni.
Nella scuola elementare gli alunni potranno essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati.

»Voto in condotta nella scuola elementare
Il voto in condotta nella scuola elementare sarà espresso attraverso un giudizio del docente o dei docenti contitolari.

Scuola secondaria di I grado (scuola media)
Nella scuola secondaria di primo grado gli studenti saranno valutati nelle singole materie con voti numerici. Questo metodo di valutazione riguarderà anche l’insegnamento della musica.
Anche alle medie l’insegnamento della religione cattolica continuerà ad essere valutato attraverso un giudizio sintetico del docente.
Per essere ammessi all’anno successivo, comunque, sarà necessario avere almeno 6 in ogni materia.
Per la ammissione all’esame di Stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in condotta.
In sede d’esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che conseguiranno il punteggio di 10 decimi potrà essere assegnata la lode dalla commissione che deciderà all’unanimità.

»Voto in condotta alle scuole medie
Il voto in condotta nella scuola secondaria di primo grado sarà espresso con un voto numerico accompagnato da una nota di illustrazione e riportato anche in lettere in pagella.

Scuola secondaria di II grado (scuola superiore)
Alle scuole superiori la valutazione intermedia e finale degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe.
Nello scrutinio finale il consiglio di classe sospenderà il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più materie, senza decidere immediatamente la non promozione, ma comunicando i risultati conseguiti nelle altre materie. A conclusione dei corsi di recupero per le carenze dimostrate il consiglio di classe, dopo aver accertato il recupero delle lacune formative entro la fine dello stesso anno scolastico, non oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno successivo, formulerà il giudizio finale e l’ammissione alla classe successiva.
Secondo quanto indicato dall’ordinanza ministeriale n.40 dell’8 aprile 2009, per l’anno scolastico 2008/09, per l’ammissione all’esame di Stato sarà necessaria la media del 6. Il voto in condotta concorrerà alla formazione della media.
A partire dall’anno scolastico 2009/10 saranno ammessi all’esame di Stato tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta.

Accesso diretto all’esame di stato per gli “ottisti”
Saranno ammessi direttamente agli esami di Stato gli studenti che in quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel comportamento e che hanno riportato una votazione non inferiore al 7 in ciascuna disciplina, 8 per la condotta nelle classi seconda e terza.
L’educazione fisica concorre come ogni altra disciplina alla determinazione della media dei voti.

»Voto in condotta alle scuole secondarie di primo e secondo grado
Con il Regolamento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il voto sul comportamento concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici.
Il 5 in condotta sarà attribuito dal consiglio di classe per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, purché prima sia stata data allo studente una sanzione disciplinare. Inoltre, l’insufficienza in condotta dovrà essere motivata con un giudizio e verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale.
Una sanzione disciplinare, quindi, sarà come un cartellino giallo, dopo il quale se i comportamenti gravi persisteranno il collegio dei docenti darà il cartellino rosso e cioè il 5 in condotta.
La valutazione del comportamento è partita già nel primo quadrimestre dell’anno scolastico in corso ed ha portato a galla circa 34 mila insufficienze. Gli studenti avranno tempo nella seconda parte dell’anno per recuperare.
L’insufficienza nel voto di condotta (voto inferiore a 6) comporterà la non ammissione all’anno successivo o agli esami di Stato.

Valutazione degli alunni con disabilità
Per la valutazione degli alunni con disabilità si dovrà tener conto, oltre che del comportamento, anche delle discipline e delle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato. Inoltre si prevede, per gli alunni disabili, la predisposizione di prove di esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonei a valutare il progresso dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento-DSA
Per gli alunni in situazione di difficoltà specifica di apprendimento debitamente certificate per la prima volta viene dettata una disciplina organica, con la quale si prevede che, in sede di svolgimento delle attività didattiche, siano attivate adeguate misure dispensative e compensative e che la relativa valutazione sia effettuata tenendo conto delle particolari situazioni ed esigenze personali degli alunni.

Obbligo scolastico
Resta confermato l’obbligo scolastico fino al sedicesimo anno di età, sempre nel quadro del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione.

23 maggio sulla “nave della legalità”

Il 23 maggio moriva a Capaci Giovanni Falcone. Da anni questa data è stata assunta come giornata commemorativa per la memoria, in un continu sforzo di lotta alla mafia e all’illegalità

Ogni anno, il MIUR e la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone ricordano l’anniversario attraverso una inizativa di formazione promossa in tutte le scuole d’Italia. Un “Percorso di Educazione alla Legalità” per sensibilizzare i giovani al rispetto dei valori in cui i magistrati Falcone e Borsellino hanno creduto: il valore delle regole, il rispetto delle leggi, l’importanza della giustizia, il senso della cittadinanza e l’amore verso la costituzione.

Anche quest’anno, come ormai da alcuni anni, è partita stavolta da Napoli (di solito partiva da Civitavecchia) la “nave della legalità”. A bordo, con il Ministro Gelmini, i presidenti dellle consulte studentesche provinciali e gli allievi selezionati tramite concorso

I due concorsi:
“Il giorno dopo la sconfitta della mafia”: rivolto a tutte le scuole primarie e secondarie di I grado con l’obiettivo di coinvolgere gli studenti nella realizzazione di un’edizione speciale di un quotidiano che annunci la definitiva sconfitta della mafia.

“Giovani imprese di legalità”: rivolto a tutte le scuole secondarie di II grado, si propone di stimolare la progettualità di idee imprenditoriali legate al contesto territoriale in cui dovranno inserirsi; saranno premiate le proposte creative e quelle con le maggiori possibilità di sviluppo secondo criteri di correttezza e legalità.

Momento conclusivo del percorso è il 23 maggio 2009, giornata in cui la nave approda a Palermo per portare gli studenti a bordo nel cuore della città, dove verranno accolti nelle piazze e nell’Aula Bunker  del carcere dell’Ucciardone per celebrare il XVII anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio.

Le associazioni del Forum ASR presso il MIUR non sono state coinvolte, perchè si è preferito privilegiare la partecipazione degli studenti che avevano aderito al concorso. A nome delle associazioni giovanili ha però partecipato Andrea Iurato, membro del comitato direttivo del Forum Nazionale dei Giovani istituito presso il Ministero delle politiche giovanili. Andrea è della Presidenza Nazionale FUCI e aderente di AC

Racconti di Mo.Ca/2

Alghero-Bosa riparte dalla Mo.Ca!!!

All’inizio di ogni nuovo anno abbiamo a che fare con nuove ondate di riforme scolastiche a cui automaticamente segue il dissenso di noi studenti, manifestato attraverso scioperi, cortei e occupazioni. Ma qualcuno ha mai fatto proposte concrete?

Da questa domanda nasce il “movimento in cantiere”, attraverso cui il MSAC si apre al confronto chiamando in causa il ministero e gli studenti. Ed anche noi msacchini della diocesi Alghero-Bosa siamo stati chiamati a dire la nostra! Dopo un estenuante e lungo viaggio, tra aeroporto e caselli autostradali siamo giunti a destinazione: CASTELLAMMARE DI STABIA! Yeah =D !!!

In questi tre giorni il MSAC è passato “dalla protesta alla proposta” con l’aiuto di illustri ospiti: Max Bruschi, consigliere politico del ministro dell’istruzione, Rosario Carello, conduttore di “ A Sua immagine”, Patrizia Boretti e Giuseppe Mingione, entrambi tecnici ministeriali, l’onorevole Letizia De Torre, membro della commissione Cultura della Camera dei Deputati, ed infine Franco Miano, il nostro presidente nazionale dell’AC.

Con Rosario Carello, abbiamo esaminato le varie mobilitazioni studentesche, il loro stile e i risultati mai ottenuti. E’ dunque emerso che né la massa né il singolo possono rivoluzionare il sistema, soprattutto se la strategia usata è quella dell’urlo fine a se stesso, che preclude l’ascolto e il dialogo.

La scelta dello strumento svuotato dall’usura, cioè metodi di proteste usati e riusati, non porta a nessun risultato; l’alternativa è ripartire da un gruppo ristretto, ben guidato, che inizi a seminare idee e fare opinione; noi msacchini dunque, siamo l’ANTIDOTO alle vecchie proteste! Il MSAC infatti crea reti di pensiero, costruendo ponti invece che muri.

Partendo da questa introduzione, abbiamo affrontato i laboratori tematici; abbiamo esaminato le tematiche di ogni laboratorio (organi collegiali, diritto allo studio, didattica), supportati da esperti e da tecnici ministeriali e confrontandoci con i ragazzi delle altre regioni, abbiamo elaborato delle proposte concretizzabili da sottoporre all’attenzione del ministero.

Sono stati senza dubbio tre giorni intensissimi, caratterizzati dalla riflessione, dallo studio e dall’analisi riguardo la nostra cara scuola; ma purtroppo temiamo che dopo un’esperienza così intensa, non avendo avuto il tempo di assimilare per bene quanto appreso, questa grande quantità di informazioni e nozioni ci scivoli addosso, perdendo di valore.

Tuttavia non ci scoraggiamo assolutamente! La MoCa non è stata un’esperienza costruttiva solo per noi membri d’equipe, ma diventa uno strumento da cui riPARTIRE, per appunto costruire, innovare e solidificare la nostra realtà di MSAC diocesano!

Inoltre, è una gioia per noi accorgerci effettivamente che non siamo soli; l’incontro con altri msacchini proprio come noi, che vivono situazioni e problemi simili ai nostri nelle loro realtà cittadine, ci ricorda che il movimento ci unisce e sostiene tutti, ci riunisce in una comunità cattolica e scolastica senza frontiere, facendo nascere in noi un forte senso di appartenenza ed esultanza…

Infine, come non parlare anche della nostra stupenda equipe nazionale! 😀 E’ forse anche un po’ strano, per quanto straordinario e speciale, credere che ragazzi poco più grandi di noi siano in grado di organizzare tutte le attività ed iniziative che il MSAC propone, di sostenerci in maniera concreta e di volerci così bene!

Questo ci fa riflettere, ma soprattutto credere in noi stessi e nelle potenzialità che abbiamo da offrire al nostro MSAC! Anche noi siamo perciò in grado di grandi cose; attraverso piccoli passi ma puntando a grandi obiettivi la nostra esperienza di MSAC può perciò prendere il volo; nello zaino abbiamo semplicemente bisogno di una penna, della Bibbia, del giornale, di tanto impegno e sacrificio e di tanta, infinita passione! WE CARE!

W IL MOVIMENTOOO! =D

di Laura, Stefania, Rossella e Giovanni(Alghero-Bosa)

Membri dell’equipe diocesana MSAC

Accelerata al ddl Aprea sugli insegnanti

Il Ministro conferma che sul ddl Aprea (quello sugli organi collegiali e reclutamento insegnanti) si andrà fino in fondo, cercando di tirare dentro anche il consenso dell’opposizione. L’ha detto al convegno tenutosi il 5 maggio a Roma sul tema “Carriera degli insegnanti per il nuovo governo delle scuole”, al quale partecipava come relatore anche l’on. Aprea, presidente della commissione Cultura della Camera. Dopo tante audizioni, tante le modifiche apportate al testo, ma resta sostanzialmente invariato il principio della chiamata diretta degli insegnanti da parte dei presidi di ogni singolo istituto. La selezione diretta dei docenti vorrebbe essere quindi uno strumento per mantenere alta l’offerta formativa dei singoli istituti, ma il rischio è che questo meccanismo possa spalancare le porte ai soliti clientelarismi. Interessante ci pareva la soluzione prospettataci dall’on. De Torre intervenuta alla Mo.Ca di Castellammare di Stabia lo scorso aprile, ovvero che i presidi abbiano sì libertà di scelta, ma all’interno di graduatorie regionali.

Ad ogni modo quello che l’on. Aprea desidererebbe veder cambiato è lo statuto giuridico dei docenti, introducendo scatti di carriera che incentiverebbero il rendimento professionale.Marcia indietro invece sui consigli d’amministrazione che avrebbero dovuto sostituire i consigli d’istituto e che verranno trasformati in consigli d’indirizzo. Resta invece la proposta di trasformare le scuole in fondazioni, e magari arrivare all’abolizione del valore legale del titolo di studio, misura che dovrebbe quindi aumentare la competizione tra i POF delle scuole, ma che al momento è solo nei desideri del legislatore, non essendo presente nessuna proposta pratica sulla carta. Ancora invariata la proposta circa i consigli di valutazione, che dovrebbero valorizzare la meritocrazia nella formazione dei docenti.

Favorevole al disegno il presidente dell’Associazione nazionale presidi che vede il ddl come misura capace di attuare finalmente l’autonomia scolastica, mentre il ministro Gelmini ha ricordato che il ddl è ancora aperto ad emendamenti, ma ha invitato a non approcciarsi al tema con visioni eccessivamente ideologizzate, che portano necessarimanete al contrasto. Su questi temi sarà ricercata la condivisione, ma la volontà del ministro e dell’Aprea è di “andare fino in fondo a tutti i costi”, dato che la meritocrazia dei docenti è considerata una priorità.

E se questa volontà del governo è certamente positiva, ci auguriamo che davvero venga dato spazio per altre, necessarie, modifiche, ad un disegno di legge quanto mai necessario eppure in più di un passaggio ancora nebuloso. Intanto il forum delle associazioni studentesche in questi giorni si sta riunendo con incredibile frequenza, ma l’agenda al momento è concentrata esclusivamente sull’emergenza abruzzo, per la quale è previsto un sopraluogo delle associazioni a l’Aquila nei prossimi giorni.

scheda riassuntiva proposta di legge Aprea I parte (organi collegiali)

scheda riassuntiva sistema reclutamento insegnanti oggi + proposta di legge Aprea domani (docenti)