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Diritto allo studio: il MSAC al Ministero

Dopo un primo incontro avuto con il Ministro a fine novembre, il MSAC è nuovamente chiamato al Ministero. Sul tavolo, come promesso dal Ministro, il diritto allo studio e la necessità di una legge quadro nazionale.

Durante queste vacanze, le associazioni studentesche incontreranno, una per volta, Giovanna Boda, dirigente ministeriale, per vedere come impostare il tavolo sul diritto allo studio e per presentare eventuali proposte in merito.

Il MSAC è stato convocato per quest’incontro il 4 gennaio alle ore 18. La settimana successiva, il 10 gennaio (ore 10), è invece convocato il tavolo sul diritto allo studio alla presenza del Ministro Profumo.

Attendiamo le vostre proposte e vi invitiamo a rivedere quanto elaborato a riguardo durante la MoCa del 2009.

nel 2012 tornano i concorsi per docenti?

Ieri migliaia e migliaia di giovani neo laureati e aspiranti insegnanti potrebbero aver tirato un sospiro di sollievo.

Il Ministro Profumo ha infatti annunciato l’intenzione di indire un maxi concorso nel 2012 per permettere ai giovani aspiranti insegnati di ottenere finalmente una tanto desiderata cattedra di insegnamento alle elementari, alle medie e alle superiori.  Le incognite naturalmente sono moltissime e prima di fare ufficialmente l’in bocca al lupo a tutti coloro che avrebbero intenzione di partecipare al concorso bisogna attendere di vedere quali saranno gli sviluppi e le azioni che seguiranno quest’annuncio.

Ma proviamo a dare i numeri. Sono stimanti intorno ai 300000 i potenziali candidati. Infatti, nelle graduatorie ministeriali (chiuse e a esaurimento) nel 2011 si sono accumulati 244 mila abilitati all’insegnamento, un esercito. Ed è da qui che negli ultimi tredici anni si è pescato per soddisfare un fabbisogno di insegnanti che si è stabilizzato sui 20 mila ogni anno. Poi ci sono 30 mila “laureati abilitati” fuori da ogni graduatoria, e questi sono gli aspiranti docenti bloccati dall’attuale prassi di reclutamento. Ancora, i rinnovati Tirocini formativi attivi (Tfa) produrranno nel 2012 altri 20 mila “aventi diritto” a una cattedra.

A questo numero mastodontico bisogna aggiungere un altro dato. Generalmente, ogni anno sono assunti 25000 insegnanti e, per legge, la metà dovrebbero essere reclutati tramite concorso e l’altra metà attingendo dalle graduatorie. Facendo perciò un rapido calcolo risulta che per assorbire l’esercito dei 300000 servirebbero 24 anni  (presupponendo la possibilità di un concorso all’anno) senza contare i giovani che ogni anno si laureano sognando di poter un giorno insegnare e che perciò si sommerebbero ai 300000.

Perciò, anche a prima vista, la situazione sembra piuttosto complessa. Il MSAC è da anni che auspica la reintroduzione dei concorsi (l’ultimo risale al 1999) e la notizia di ieri non può che far ben sperare, ma sindacati e politici non sono tutti così d’accordo con l’idea avuta dal ministro Profumo…

che il dibattito abbia inizio!

 

Le prime parole di Profumo, neo ministro dell’istruzione

Questa la dichiarazione del neo ministro Francesco Profumo nel suo primo comunicato stampa del 17 novembre.

Per questo Governo, e per me, i giovani – quindi in particolar modo gli studenti – rappresentano una grande risorsa di questo Paese, che il presidente Monti ha giustamente indicato come una delle priorità dell’azione dell’esecutivo.
E’ mia intenzione ascoltare con attenzione e interesse tutte le voci del mondo della scuola e dell’università che vogliano essere propositive. Per questo mi rendo disponibile ad incontrarle a breve.
Da professore sono abituato ad ascoltare gli studenti, le loro aspettative e speranze sono legittime. Scuola, università e ricerca restano presidi strategici per assicurare all’Italia un futuro solido e prospero, per dare certezze ai giovani, per consentire a tutti i cittadini di assecondare il proprio talento e le proprie ambizioni. Lo ripeto, voglio essere il ministro dell’ascolto e del dialogo. Ma, con la stessa decisione, voglio condannare nella maniera più ferma ogni violenza, a persone e cose. La forza delle proprie idee e proposte non può essere offuscata dalla violenza e dalla prevaricazione”.

Al ministro, facciamo i nostri più sentiti auguri di buon lavoro!

Tra passato e futuro: Il miur dirama l’atto di indirizzo che detta le priorità

Berlusconi si è dimesso. Fra poche ore avranno inizio le consultazioni  che servono al Presidente della Repubblica per individuare il potenziale Presidente del Consiglio che sia in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. L’ordine delle consultazioni non è disciplinato se non dal mero galateo costituzionale. In pratica il Presidente della Repubblica incontrerà nelle prossime ore i Presidenti delle camere (Fini e Schifani), gli ex Presidenti della Repubblica (Scalfaro e Ciampi) e le delegazioni politiche. Tutto fa comunque pensare che già da domani sera avremo un nuovo Presidente del Consiglio. (per consultare lo speciale sulla crisi clicca qui)

In queste ore di grande incertezza e cambiamento, c’è grande attesa anche per le nomine dei ministri che comporranno il cosiddetto “governo tecnico” che dovrà in qualche modo traghettare l’Italia fuori dalla crisi. Per quanto riguarda il Ministero dell’istruzione, si fanno insistenti le voci che vogliono come futuro inquilino di viale Trastevere Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica di Milano, ma il suo nome non è l’unico a circolare…

Nell’attesa di conferme, nei giorni scorsi, il Ministero ha diramato l’Atto di indirizzo con il quale sono state stabilite le priorità  politiche e dettate le linee di indirizzo per la programmazione delle attività del Miur per l’anno 2012 e questo rimarrà uno degli ultimi documenti che portano la firma del Ministro Mariastella Gelmini.

In questo documento sono sottolineate ancora una volta ” le difficili condizioni dell’economia” che richiedono “di rafforzare sempre di più l’azione, già avviata, di razionalizzazione della spesa corrente, agendo sui processi di produzione dei servizi per un migliore utilizzo delle risorse disponibili. Tale attività di razionalizzazione ha inoltre lo scopo di ridurre la spesa per gli interventi valutati meno rilevanti ai fini del soddisfacimento dei bisogni della collettività e di migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini.”

Per il triennio 2012-2014, il Ministero dell’istruzione ha anche individuato le seguenti priorità:

1. dare piena attuazione della riforma del primo e del secondo ciclo di istruzione, nonché dei percorsi post-secondari con particolare riferimento agli ITS;

2. sviluppare, in coerenza con gli obiettivi della Commissione europea, le azioni di valutazione della performance del sistema scolastico, con particolare riferimento agli apprendimenti e alle competenze degli alunni. Proseguire ed incrementare le sperimentazioni dei sistemi di valutazione delle scuole, dei dirigenti scolastici e dei docenti nell’ambito di una scuola meritocratica;

3. assicurare il mantenimento degli obiettivi di contenimento e razionalizzazione della spesa del sistema scolastico;

4. proseguire e sviluppare le azioni di orientamento scolastico e professionale, di educazione alla cittadinanza e alla legalità, di contrasto alla dispersione scolastica;

5. unificare i sistemi informativi al fine di creare un unico centro di raccolta, analisi e diffusione dei dati e implementazione del Piano scuola digitale;

6. attuare la riforma dell’Università anche al fine di rafforzare il sistema di valutazione dell’offerta formativa e le politiche di valutazione del merito;

7. sostenere e qualificare la ricerca pubblica per l’economia della conoscenza, dell’innovazione e del recupero di competitività del sistema paese e porre in essere una forte iniziativa di contrasto alla crisi economica;

8. razionalizzare e ottimizzare l’offerta formativa delle istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica e valorizzare i poli di eccellenza.

 

In arrivo il liceo ad indirizzo sportivo

Dopo aver ricevuto, lo scorso 27 ottobre, il parere favorevole della Conferenza unificata, lo schema di regolamento sul liceo sportivo approvato l’8 settembre dal Consiglio dei ministri e consegnato dal Miur alle organizzazioni sindacali solo alcuni giorni fa è stato inviato alle competenti Commissioni di Camera e Senato, mentre si attende anche il parere di competenza del Cnpi (Consiglio nazionale della pubblica istruzione).
La sezione ad indirizzo sportivo si inserisce strutturalmente, già a partire dal primo anno di studio, nel liceo scientifico ed “è volta all’approfondimento delle scienze motorie e sportive di una o più discipline sportive all’interno di un quadro che favorisce, in particolare, l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri delle scienze matematiche, fisiche e naturali, nonché dell’economia e del diritto”.
Il piano di studi della sezione ad indirizzo sportivo prevede la soppressione di “lingua e cultura latina” e “disegno e storia dell’arte”, nonché nel primo biennio delle ore dedicate a “storia e geografia” (come già previsto per l’opzione di scienze applicate), oltre ad una riduzione della “filosofia” negli ultimi tre anni di corso.
In cambio, nel biennio saranno introdotte tre ore di “discipline sportive”, un’ora di “scienze motorie” e una di “scienze naturali”; nel secondo biennio e nel quinto anno previste tre ore di “diritto ed economia dello sport”, due ore di “discipline sportive” e una di “scienze motorie”.
Il piano di studi e gli obiettivi specifici di apprendimento si possono leggere nello schema di regolamento.
“Le istituzioni scolastiche che richiedono l’attivazione della sezione ad indirizzo sportivo devono disporre di impianti ed attrezzature ginnico-sportive adeguate”.
In prima applicazione, nel rispetto della programmazione regionale dell’offerta formativa, di tali sezioni di liceo sportivo ne potranno essere istituite una per ciascuna provincia; ulteriori sezioni potranno essere istituite “qualora le risorse di organico annualmente assegnate lo consentano e sempreché ciò non determini la creazione di situazioni di esubero di personale”.
Ora la palla passa alle commissioni cultura di camera e senato… voi che ne pensate??

In merito allo sciopero del 7 ottobre

COMUNICATO

Per quanto riguarda la protesta studentesca indetta per la giornata odierna, gli studenti di Azione Cattolica sentono di dover prendere le distanze dalle manifestazioni che nel corso della giornata agiteranno le piazze di numerose città del nostro Paese.

 

Questa presa di posizione, cosciente e consapevole, non deve essere interpretata come uno strappo al dialogo con le associazioni e i movimenti studenteschi che hanno organizzato, sostenuto e preparato la giornata di protesta né, tanto meno, deve essere fraintesa come disconoscimento dei gravi problemi che soffocano la scuola italiana.

Semplicemente scegliamo di non scendere in piazza perché crediamo che il giusto luogo per dare valore alle nostre idee, per formulare proposte concrete che possano rivelarsi davvero utili alla scuola italiana, non sia la piazza, ma piuttosto quel tavolo di confronto a cui tutti, studenti, tecnici e dirigenti ministeriali insieme al Ministro, dovremmo partecipare: il Forum delle associazioni studentesche.

 

Purtroppo, e ne siamo quanto mai rammaricati e dispiaciuti, il Forum è scarsamente preso in considerazione da ormai tanto, troppo tempo. L’evidenza è sotto gli occhi di tutti: in un anno, cioè dall’ottobre scorso, il Forum è stato convocato solamente 2 volte e, in entrambe le occasioni, sono state pesanti e numerose le assenze, a partire da quella dello stesso Ministro, che sembra non essere più disposto a mettersi a confronto con le associazioni studentesche. Allo stesso modo, però, anche le sigle che in questo momento stanno protestando hanno  più volte preferito lasciare le sedie vuote.

 

Alla luce di questi fatti, ci sentiamo di chiedere alle associazioni e ai movimenti studenteschi, che con noi siedono, per decreto del Presidente della Repubblica, al tavolo istituito presso il Ministero e che con noi, il Forum, hanno contribuito a fondarlo, di dimostrare nei luoghi opportuni che “siamo l’Italia che conta”, ricordando che, in quelle sedi, non si rappresenta solo se stessi, ma tutti gli studenti italiani che sognano e credono ancora e nonostante tutto in una scuola che sia capace di farli crescere come uomini e come cittadini.

Non dubitiamo che gli studenti che stanno scendendo nelle piazze si stiano facendo portavoce di proposte concrete e ragionate e, proprio per questo, chiediamo loro di mettere da parte le  proteste urlate e abbracciare con convinzione le armi del dialogo e del confronto presentandosi, con la stessa passione e fervore con cui tanto si danno da fare per animare le piazze in difesa della scuola pubblica, anche al tavolo istituito presso il Ministero dell’istruzione che, dal’altro canto, auspichiamo di veder convocato al più presto e sempre più assiduamente dal Ministro.

 

Al Ministro Maria Stella Gelmini chiediamo chiarezza, trasparenza e coinvolgimento nelle scelte operate dal Ministero. Ci dispiace che siano ormai troppi i dati e i documenti “spariti” nei cassetti degli uffici ministeriali. Com’è capitato per l’anagrafe sull’edilizia scolastica, la cui raccolta dati è stata da tempo dichiarata conclusa; o la presunta sparizione dei dati relativi alle bocciature denunciata da molti quotidiani.

Siamo convinti che non si possa nascondere l’evidenza e tanto meno mascherare i problemi e le difficoltà della scuola italiana, che, al contrario, sarebbe più costruttivo ed utile affrontare con chiarezza e sincerità.

Per questo motivo chiediamo maggior coinvolgimento e disponibilità all’incontro da parte del Ministro perché, se non impara a conoscerci, non potrà mai davvero toccare con mano le difficoltà e le fatiche di chi a scuola ci va tutti i giorni. Chiediamo maggior coinvolgimento perché, da metà agosto fino ad oggi, sono state diverse le proposte di modifiche messe in discussione in materia di scuola (le modifiche delle prove alla maturità, la probabile creazione del liceo sportivo, ecc…), ma per nessuna di queste ci è mai stato richiesto un parere.

Da parte nostra c’è disponibilità al dialogo e al confronto e ci auguriamo che valga lo stesso anche per le altre parti in causa.

 

La segreteria nazionale MSAC

L’intervento di Napolitano alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico

Si è svolta venerdì 23 settembre al Quirinale la cerimonia di apertura dell’anno scolastico 2011-2012 a cui hanno partecipato 2500 ragazzi insieme a esponenti della scena politica e delle istituzioni. Per il MSAC era presente Stefano Dalla Mora dell’équipe nazionale.

Riportiamo qui di seguito il testo dell’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

E’ con grande piacere che accolgo voi tutti dai più piccoli ai più grandi, che accolgo questo speciale evento qui in Quirinale. E’ la sesta volta, è per il sesto anno che lo faccio da quando sono Presidente, e vi assicuro – dico sinceramente – che è questa la cerimonia più bella e gioiosa che ospitiamo : perché voi ragazze e ragazzi di ogni età, siate ancora agli inizi o verso la conclusione del vostro percorso scolastico, trasmettete freschezza, slancio, curiosità e apertura al futuro, siete portatori di speranza. Ma nello stesso tempo richiamate tutti noi che abbiamo responsabilità nella guida del paese, al dovere di darvi speranza, al dovere di darvi seriamente motivi di fiducia nel domani. E questo rende – innanzitutto per me che vi parlo – anche molto impegnativa questa cerimonia, questa occasione di incontro.

Celebrando il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ho messo in evidenza come dalla nostra storia ricaviamo motivi di orgoglio per quello che abbiamo costruito e di fiducia per come l’Italia ha saputo superare momenti drammatici, prove molto dure e difficili. Ma riflettendo sul passato, sul lungo cammino percorso e soprattutto sull’oggi, dobbiamo sapere che è venuto un altro di quei momenti in cui bisogna riuscire a fare egualmente un grande sforzo – noi italiani, noi Italia unita – per garantirci un degno futuro, per garantirlo alle generazioni più giovani.

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alla maturità test Invalsi e possibilità di ottenere borse di studio

La scuola non è ancora cominciata (a proposito, siete pronti per un nuovo anno da vivere su e giù fra i banchi di scuola?) e già si pensa agli esami di maturità. Sembra infatti che per i test Invalsi sia proprio giunta l’ora della Maturità. A quanto pare per l’anno 2012 si tratterebbe solamente di una sperimentazione che porteranno avanti le scuole che decideranno di aderire a questo progetto, ma già nel 2013  il test Invalsi potrebbe già diventare obbligatorio per tutti i maturandi. Una prova in più alla maturità? No, questi test,che non si sa ancora di quali materie potrebbero essere composti (probabilmente italiano e matematica, ma dovrebbero toccare anche altre discipline) andrebbero infatti a sostituire il famosissimo e temutissimo quizzone, insomma niente più terza prova.

Il Ministro dell’Istruzione, l’on. Mariastella Gelmini, ha spiegato che allargare il campo d’azione di questi test “è essenziale per innalzare il livello di qualità del sistema di istruzione”.

Ma le novità per chi si sottoporrà all’esame di maturità nel 2012 non finiscono qui. Sembra infatti che dopo la pubblicazione dei quadri chi avrà preso almeno 80 su 100 potrà decidere volontariamente di affrontare un’ulteriore prova (sempre preparata dall’Invalsi) e che metterà in palio borse di studio da 10000 euro per chi deciderà di iscriversi all’università lontano da casa. Inizialmente i fondi deriveranno da un doppio stanziamento: 10 milioni di euro da parte del Miur e 20 milioni dai fondi Pon dell’Ue, ma al progetto sembrano interessate anche alcune  aziende italiane ed in particolare Confindustria.

In attesa di conoscere i dettagli dell’iniziativa, fonti vicino a Trastevere danno per certa la possibilità, per gli studenti che hanno conseguito la borsa di studio, di ottenere un secondo sussidio a fondo perduto anche al termine del primo anno di università, a patto però di aver svolto tutti gli esami e conseguito almeno una media del 27. Dal secondo anno di università le modalità di accesso non cambieranno, ma gli studenti si impegneranno a restituire i 10000 euro quando avranno firmato il primo contratto di lavoro.

Potete leggere queste notizie per esteso cliccando qui e qui!

Insomma 2 novità! Cosa ne pensate? Qual è stata la vostra prima reazione nel leggerle?

Seconda prova

E anche quest’anno la seconda prova è archiviata con alcune polemiche sia sulla prova data al classico sia per quella data allo scientifico.

LICEI

Al classico: versione di Seneca tratta dalle «Lettere a Lucilio», la numero 74, intitolata «Il vero bene è la virtù»

Allo scientifico: due problemi a scelta; il primo di geometria analitica e il secondo uno studio di funzione con una parte numerica ai quali vanno aggiunti i 10 quesiti che vanno dal calcolo combinatorio alla storia della matematica.

Al linguistico: prova di lingua straniera

Al pedagogico: tema a scelta di pedagogia

All’artistico: Disegno geometrico prospettiva architettura

ISTITUTI TECNICI

All’informatico: Caratteristiche di web 2.0 e creazione di un database riguardante un parco ambientale

Al Geometri: costruzioni

Al commerciale – giuridico economico aziendale: Economia aziendale

Al turistico: tecnica turistica

All’agrario: agronomia e coltivazioni

All’industriale – chimico: Tecnologie chimiche industriali, principi di automazione e di organizzazione industriale

All’industriale – edilizia: costruzioni edili, stradali e idrauliche

All’industriale – elettronica e telecomunicazioni: elettronica

All’industriale – elettrotecnica e automazione: impianti elettrici

Per leggere tutte le tracce della II prova: qui