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5 maggio #sonoascuolaperché

Il 5 maggio, giornata di mobilitazione nazionale per il DDL Buona Scuola, il Msac ha scelto di farsi sentire sfruttando al massimo lo strumento più potente che gli studenti hanno a disposizione: il diritto all’istruzione.

Ecco i volti e i pensieri della giornata di ieri, condivisi sui social network.

antonella

Antonella

#sonoascuolaperchè

IO PARTECIPO #alpostogiusto!


lorenzo

Lorenzo e Giulio, MSAC Cesena

#sonoascuolaperchè #gomsac


lorenzoluccaLorenzo, Msac Lucca

#iovadoascuolaperchè è un nostro diritto ed è proprio in questi momenti di bisogno che dobbiamo sostenere le nostre scuole. Ragazzi di tutti Italia uniti non nei cortei e nelle piazze, ma nelle nostre aule sempre aperti al dialogo e con la voglia di fare! Noi stiamo dalla parte della scuola ma nella scuola e anche il Carducci di Viareggio si unisce al movimento di quest’oggi: democrazie è partecipazione, voglia di fare, di rapportarsi con gli altri e soprattutto di conoscere!

#MsacViareggioLucca #IoPartecipo #alpostogiusto


golino

Carlo, Luca, Riccardo e Matteo, Msac Imola

Oggi #sonoascuolaperchè è un nostro diritto per il quale tantissimi ragazzi ancora lottano in giro per il mondo. Anche se “la Buona Scuola” a mio parere non convince in diversi punti è a scuola che ci si informa, se ne parla e ci si confronta consapevoli di essere #alpostogiusto per costruire e credere nel nostro futuro!! #wecare


matteodavide

Anche con 32° #iovadoascuolaperchè la scuola non si cambia camminando per strada Emoticon wink

Matteo, Davide, Sabrina  e Nicola


marta

Marta, Msac Rimini

#sonoascuolaperchè Levogliobbbbene

E perché qui siamo #alpostogiusto


pasqui

Filippo e Salvatore MSAC Rimini

#sonoascuolaperché  perché vogliamo una scuola migliore


chiaragiovanni

Chiara e Giovanni Maria

#sonoascuolaperchè #èilPostoGiusto 


cosenza

Msac Cosenza-Bisignano

#sonoascuolaperché una scuola fatta di proteste e non di proposte non ci aiuta a crescere!


martaisola

Marta

#sonoascuolaperché anche se quasi completamente deserta, volevo dimostrarle che ci tengo, nella speranza che questo sciopero funzioni e la scuola sia un posto migliore per chi verrà dopo di me.

“La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo. “


matteoalbanoMatteo, Msac Albano

#SonoAScuolaPerchè mi intressa il mio diritto allo studio e mi sento #AlPostoGiusto.

Dopo questi tre giorni di #MOCA ho capito quanto è importante la #SCUOLA… Non abbandoniamola!!

#MSAC #MOCA2015 #MOvimentoInCAntiere #MovimentoStudentiAzioneCattolica #5Maggio #LaBuonaScuola #Sciopero #IoPartecipo #MSACAlbano #GoMSAC #SempreInMovimento


francesca

Francesca

#sonoascuolaperché #ioPartecipo #Msac


annalorenzo

Anna,Lorenzo.Letizia e Matilde

#sonoascuolaperché 

2A


ilaria

Ilaria

Foto nella foto

Comunque #sonoascuolaperché sto col MSAC


benedettailaria

Benedetta e Ilaria

#siamoalpostogiusto#gomsac


elisabetta

Elisabetta, MSAC Firenze

#Iosonoascuolaperchè la scuola è un diritto e non dobbiamo rinunciarci!! #Alpostogiusto #gomsac


mariachiara

Maria Chiara, MSAC Alessandria

Oggi non sono entrata a scuola: mancavano insegnanti e personale, mancava soprattutto e tristemente la voglia di fare comunque qualcosa fuori da scuola tra i ragazzi, non siamo abituati agli scioperi appena possiamo diventiamo dei sessantottini vogliosi di rivoluzione senza sapere che non combineremo niente se non dialoghiamo o prendiamo e ce ne andiamo a casa sperando che siano gli altri a intervenire…comunque ho fatto provato con alcuni miei compagni a parlare di alcune proposte venute fuori dal cantiere di didattica della Mo.Ca: molti si sono trovato d’accordo sull’ aggiunta di geografia e di diritto…abbiamo comunque #partecipato e #dialogato! Saluti dalla stazione, la nostra #scuola improvvisata


como

MSAC Como

#sonoascuolaperchè #èungiornobuono

La scuola si cambia con la proposta e non con la protesta, con la partecipazione e non con l’assenza. La scuola è un nostro diritto e non vogliamo abbandonarla. Noi ci siamo!!!

#iopartecipo #dirittoallostudio #alpostogiusto #sonoascuolaperchè #goMSAC


antonio

Antonio, MSAC Aversa

#sonoascuolaperché ritengo che lo sciopero studentesco sia sbagliato per principio. La scuola è un nostro diritto non un dovere:per me, una scuola chiusa o vuota è uno schiaffo sul volto di Malala Yousfazi e di tutti i ragazzi che nel mondo non godono del diritto alla scuola. Voglio essere uno studente protagonista, perché la scuola è il “posto giusto” per me: qui voglio crescere e formarmi come uomo competente, e come cittadino onesto e responsabile. Perciò non la abbandono in questi giorni di fermento, anzi rinnovo l’impegno ad aiutarla con cura e con passione. #alpostogiusto #goMSAC


federicamatteo

Federica, Matteo, Alberto e Salvo

#sonoascuolaperchè in questo luogo mi sento #alpostogiusto!! #gomsac


matteofabio

Matteo, Fabio,Patrizia e Nicola

#sonoascuolaperché quando ce ne andremo ci mancherà tutto questo!!


nicola

Nicola

#sonoascuolaperchè la scuola è sopratutto un diritto e ognuno dovrebbe stare #alpostogiusto


martavalentinaMarta, Valentina, Irene, Miriana, Martina, Erika e Giorgia

#sonoascuolaperché vogliamo essere studenti protagonisti delle nostre scuole, di cui ci vogliamo prendere cura, in cui vogliamo essere partecipi e attivi per un cambiamento che parta dall’interno!

#partecipazione #5maggio #gomsac #alpostogiusto


ilariamarina

Ilaria, Marina, Francesca, Arianna,  Msac Rimini

Andiamo a scuola perché lottiamo per il nostro diritto, non protestando in strada, ma restando con lei.

#vadoascuolaperchè #iostoconlascuola #goMSAC #alpostogiusto 


fracesco

Francesco, Lecce

#sonoascuola perché ci tengo! Perché mi sta a cuore e perché sono convinto che solo qui sono #alpostogiusto !

Oggi tanti professori manifestavano, e noi abbiamo organizzato un’assemblea speciale con tutte le classi scoperte, per fare informazione e per creare dialogo e dibattito. La Buona Scuola è una scuola che si informa e che si interessa e non che vive passivamente ciò che la circonda! Io #vadoascuola perché ho il diritto allo studio, e di certo non l’abbandono perché significherebbe non apprezzare un dono e un diritto che molti ragazzi non hanno e per cui lottano migliaia di uomini.

Io non ci sto e ti sto vicino, cara scuola, insieme ai miei compagni!

#sonoascuolaperchè #avantibanzi #iopartecipo #icare


Giovanna

Dopo quasi un giorno di spostamenti tra mezza Italia, posso dire #sonoascuolaperchè gli studenti hanno lottato e lottano ancora, in molti Paesi del mondo, per il diritto allo studio. Non entrare e non usufruire di questo diritto per scioperare nel posto sbagliato, non vale la pena. Bisogna imparare a difendere i nostri ideali di una scuola buona nel posto giusto, che non è la strada.


mariannaMarianna, Msac Sicilia

Pure dall’UniCT #iopartecipo

#vadoascuolaperché, o meglio ci sarei andata se avessi avuto ancora quattro anni di meno, perché il diritto allo studio non si può rivendicarlo buttandolo dalla finestra!

Solidarietà per i docenti scesi in piazza,

Ma il mio pensiero e la mia vicinanza va soprattutto agli studenti del MSAC che oggi hanno fatto la coraggiosa scelta di mettersi in Movimento controcorrente, entrando, come dovrebbe essere normale, a scuola, per difendere il proprio diritto allo studio, informandosi e confrontandosi su questa #buonascuola che tanto buona non è

Ma non abbandonando le classi, ma abitandole con rinnovata responsabilità… Dicendo io #vadoascuolaperché ci tengo, perché so che qui sono #alpostogiusto, che qui e ora, soprattutto oggi, sono uno studente protagonista. E solo a scuola posso esserlo… Fuori sono solo uno come tanti…

Grazie, ragazzi! Grazie!


matteo

Matteo

Vado a scuola perché è il mio futuro

Vado a scuola perché non si cura la disorganizzazione con il disordine

Vado a scuola perché voglio far PRESENTE le mie idee

#sonoascuolaperchè #iostoconlascuola #goMSAC #alpostogiusto


zardiLorenzo, MSAC Imola

Oggi con il cuore (non fisicamente solo perché ho finito le lezioni) #sonoascuolaperchè credo nella partecipazione studentesca! Ieri sera mi sono arrivati messaggi da studenti che mi chiedevano consigli per sostenere le loro motivazioni nelle classi! #sonoascuolaperchè vedo in tutta Italia studenti che ci mettono la faccia!!!! #sonoascuolaperchè in tanti hanno capito che la ricreazione è finita, è ora di i nformarsi, è ora di informare, è ora di partecipare, è ora di smettere di fare solamente protesta e iniziare con la proposta!

Io credo negli studenti che si stanno impegnando a scuola, mettendoci la faccia! #sonoascuolaperchè la mia faccia si sente #alpostogiusto


margherita3

margherita1margherita2

Margherita, Martina, Cecilia, Elia e Margherita, Marianna, Federica e Francesco

#sonoascuolaperché oggi mi sento davvero #alpostogiusto    


simone

Simone

#sonoascuolaperché è qui che si cresce

#alpostogiusto #goMSAC


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Antonio

#alpostogiusto #vadoascuolaperche …non abbandono la casa dove posso stare bene con Te #goMSAC


benedettagiulia

Benedetta, Giulia, Carolina, Benedetta ed Elena

#sonoascuolaperchè nella nostra scuola noi stiamo bene e non ci smuove nessuno!!!!! #iopartecipo#alpostogiusto#èungiornobuono


mattia

Federico, Mattia, Nicholas, Roberto, Leonardo

‪#‎sonoascuolaperchè‬ il cambiamento lo vogliamo da dentro…

‪#‎goMSAC‬ ‪#‎alpostogiusto‬

Studenti protagonisti per cambiare la scuola. Il 5 maggio non scioperiamo: la scuola è un diritto, non la abbandoniamo!

Il comunicato del MSAC al termine della Mo.Ca di Rimini (30 aprile – 2 maggio)

I responsabili diocesani del Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) si sono riuniti a Rimini dal 30 aprile al 2 maggio, per la quarta edizione del “Movimento in Cantiere” (Mo.Ca.).

Il convegno, dal titolo “Al posto giusto – Studenti protagonisti nella scuola di oggi”, era dedicato alla riflessione sugli spazi di partecipazione studentesca nella scuola dell’autonomia. Gli msacchini – oltre 130, da tutta Italia – hanno elaborato proposte sul coinvolgimento degli studenti nella didattica, nella valutazione, nella redazione dei Piani di Offerta Formativa e nella rappresentanza democratica. Noi studenti di AC, sull’esempio dei ragazzi di Barbiana, vogliamo vivere la scuola con passione: per fare questo, crediamo sia necessario che ci riappropriamo degli spazi di partecipazione nella scuola, con uno stile di dialogo e sempre propositivo.

Nei tre giorni del convegno si è parlato anche della riforma della “Buona Scuola”, e delle mobilitazioni che presto toccheranno le nostre scuole. Ci aspettavamo di più dalla riforma: crediamo infatti, e lo abbiamo sostenuto per tutto il periodo della consultazione, che sia il tempo di modifiche strutturali al nostro sistema scolastico (riforma dei cicli, nuovo sistema di valutazione, ripensamento dei saperi…). Rispetto al disegno di legge attualmente in discussione presso il Parlamento, chiediamo che venga esplicitato un deciso impegno contro le diseguaglianze, motivo di esclusione e fallimento formativo; che gli spazi di partecipazione degli studenti possano essere ampliati; che si ponga attenzione all’insegnamento trasversale delle competenze di cittadinanza; che le esperienze di alternanza scuola/lavoro siano realmente inserite dentro i percorsi formativi annuali. Condividiamo queste richieste con le 32 associazioni, di varia natura e ispirazione, che hanno condiviso l’appello “La scuola che cambia il Paese”: ci auguriamo che la discussione in Parlamento sappia recuperare l’ambizione di noi studenti, per incidere realmente sulla qualità del nostro sistema d’istruzione.

Gli studenti del MSAC hanno discusso anche del 5 maggio, e dello sciopero generale proclamato dalle associazioni sindacali. Come studenti di AC, riteniamo che lo sciopero studentesco sia sbagliato per principio. La scuola è infatti un nostro diritto, non un dovere: per noi, una scuola chiusa è uno schiaffo sul volto di Malala Youszafai e di tutte le ragazze e i ragazzi che nel mondo non godono del diritto all’istruzione. Parteciperemo dunque alla giornata di mobilitazione, ma con gli strumenti che sono propri degli studenti: ci riuniremo in assemblea durante e dopo scuola, per informarci sulla riforma e diffondere tra gli studenti le proposte del MSAC e del Forum delle Associazioni Studentesche. Invitiamo tutta la comunità scolastica a promuovere insieme a noi momenti di confronto e discussione.

La scuola italiana può cambiare, se tutti sapremo davvero prenderci cura dei nostri istituti. Vogliamo essere studenti protagonisti, perché la scuola è il “posto giusto” per noi: qui vogliamo formarci come uomini e donne competenti, e come cittadini onesti e responsabili. Perciò non la abbandoniamo in questi giorni di fermento, anzi rinnoviamo l’impegno ad abitarla con passione.

Edilizia Scolastica: arriva l’Anagrafe nazionale

di Andrea Facciolo

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Ieri, 27 marzo, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha presentato il percorso portato avanti in questi mesi per quanto riguarda l’Edilizia Scolastica, e ha anche dato alcune anticipazioni sulle prossime attività.

Le attività in questo campo sono attualmente coordinate da due strutture: l’Osservatorio Nazionale sull’edilizia scolastica presso il Ministero dell’Istruzione (l’Osservatorio vedrà aumentato nei prossimi mesi il numero dei componenti, per coinvolgere le rappresentanze di tutti coloro che hanno competenze in materia di Edilizia); e la “Struttura tecnica di missione” (cioè un gruppo di lavoro) proprio sull’ edilizia scolastica creata dal Governo a Palazzo Chigi. A queste due strutture si va ad aggiungere una Direzione generale del MIUR (ovvero uno dei “dipartimenti” in cui è diviso il Ministero) creata negli ultimi mesi e competente proprio anche su questa materia.

Il sottosegretario ha illustrato i primi dati sugli interventi realizzati nelle scuole in questi mesi. Per avere però il quadro completo di tutte le scuole della Penisola sarà necessario aspettare il 22 aprile: in questa data infatti verrà finalmente pubblicata l’Anagrafe nazionale dell’Edilizia Scolastica, contente i dati delle scuole, divise per Regione. Questa misura era attesa da molti anni (qui il commento degli amici di CittadinanzAttiva, che da anni si battevano per l’Anagrafe). Nel frattempo secondo i dati resi noti da Faraone sono 11.000 gli edifici scolastici su cui sono stati avviati interventi strutturali (messa in sicurezza, miglioramento efficienza energetica, interventi antisismici, ecc.) o in cui stanno per finire i lavori. Si tratta di quasi una su quattro delle scuole italiane. Le slide con cui il Sottosegretario ha illustrato gli interventi si trovano qui.

12.000 sono invece gli interventi che riguardano la piccola manutenzione e il decoro (sono compresi anche gli interventi che verranno realizzati fino a giugno di questo anno). La cifra investita fin qui è di circa 3,9 miliardi, a cui si aggiungeranno le risorse previste nel Disegno di legge (DDL) “Buona scuola” per la verifica delle contro soffittature. Oltre a questo è allo studio, tramite l’utilizzo di fondi europei, la concessione di mutui agevolati per realizzare ulteriori 4.000 interventi di edilizia scolastica (per il costo di circa 900 mln). Un’ultima novità riguarda i presidi: essi riceveranno direttamente dal MIUR i fondi per la piccola manutenzione della scuola (tinteggiature, infissi, ecc.) che potranno spendere in autonomia. La questione era stata sollevata anche dal MSAC durante la riunione del Forum delle associazioni studentesche con il Ministro Giannini il 17 ottobre scorso e anche dal Coordinamento Nazionale delle Consulte provinciali degli studenti sempre durante un incontro con il Ministro.

Vacanze più corte per gli studenti?

Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Ieri il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, intervenendo a un convegno, ha parlato di come gli studenti italiani potrebbero impiegare il proprio tempo estivo:

« Un mese di vacanza va bene. Ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione. Una discussione che va affrontata. […] I miei figli d’estate sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse. Sono venuti su normali, non sono speciali, non sono straordinari. […] Anche noi genitori, la società, dobbiamo riconsiderare il tema del lavoro e le giovani generazioni». […] Secondo il ministro, infine, non si distruggerebbe un ragazzino se invece «di stare a spasso per le strade della città va a fare quattro ore di lavoro».

Sono dichiarazioni estrapolate da un contesto, ma certamente non molto felici. Parlare di «spostare casse al magazzino» non è esattamente un esempio virtuoso di formazione estiva. Intanto però il Ministro ha posto un tema, quello delle vacanze che in Italia sono più lunghe rispetto alla media europea. Lo dimostra ad esempio il Corriere della Sera, e ne parla anche Repubblica.

Il nostro segretario Gioele, interpellato dal SIR, ha espresso questa opinione:

«C‘è un‘immagine di come i giovani impiegano il tempo estivo che non corrisponde al vero. Ci sono molti giovani che trascorrono i mesi estivi sfruttando questo periodo per il loro percorso di crescita personale mettendosi a disposizione per volontariato, campi scuola, grest. Non poniamo un rifiuto pregiudiziale all‘ipotesi di distribuire diversamente i periodi di vacanza durante l‘anno, anzi una sosta in determinati momenti potrebbe essere positiva. In Francia, per esempio, gli studenti godono di due settimane di vacanza nel periodo di Carnevale. Se anche in Italia si decide di procedere in tal senso, anticipando l‘inizio dell‘anno scolastico e posticipandone la fine, bisogna adeguare gli istituti scolastici che in buona parte al momento non sono in grado di ospitare gli studenti durante il periodo estivo».

Insomma, è un dibattito che si può aprire ma a due condizioni: che venga superato il legame estate-lavoro, ma anzi che siano valorizzate anche le altre attività formative – come il volontariato – in cui molti giovani già s’impegnano; e che, qualora le scuole restassero aperte più a lungo, si proceda prima a renderle “vivibili” anche in estate (quante nostre classi sono già troppo afose a maggio?!).

Che ne pensate? Parliamone!
#IoPartecipo

Non vogliamo potere, ma partecipazione!

Ieri mattina, sulla prima pagina di La Repubblica, si trovava questo articolo: “Tutti sotto esame alle superiori, a fine anno gli studenti daranno i voti ai prof”. Il giornalista Corrado Zunino parla della “buona scuola”, in colloquio col Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. È un articolo molto interessante perché cita diverse proposte formulate dal Forum delle Associazioni Studentesche e dal MSAC. La posizione del MSAC sulla “Buona scuola” è esposta nel “Manifesto della Buona Scuola” scritto dai ragazzi di tutta Italia; il pensiero unitario del Forum, invece, è riassunto in questo documento che contiene 5 proposte comuni alle sette associazioni studentesche. Il Forum ha incontrato il Sottosegretario Faraone per un confronto sulla riforma lo scorso 14 gennaio: come si può leggere nell’articolo di Zunino, il Sottosegretario ha apprezzato le proposte degli studenti tanto da citarne con precisione almeno quattro:

  • la presenza degli studenti nel Nucleo di Valutazione delle scuole
  • la creazione di uno “Statuto delle studentesse e degli studenti in stage”
  • l’introduzione di una nuova materia, “Competenze di cittadinanza”
  • la scrittura di una legge quadro nazionale sul diritto allo studio

In particolare, la legge sul diritto allo studio è importantissima (e lo diciamo da anni!) per garantire più uguaglianza nella scuola. Ne abbiamo già parlato tante volte: chi fosse interessato può leggere qui le ragioni del nostro impegno sul tema. Anche sulla valutazione riflettiamo da tempo: qui abbiamo approfondito le nostre posizioni.

14 gennaio: il Forum degli Studenti incontra il sottosegretario Faraone

14 gennaio: il Forum degli Studenti incontra il sottosegretario Faraone

Oggi, sul suo blog “La scuola siamo noi”, lo stesso Zunino riprende alcune reazioni del mondo della scuola alle dichiarazioni del sottosegretario Faraone. Qui l’articolo: “Gli studenti applaudono Faraone: dateci potere. I sindacati: riforme da voto di scambio”. C’è anche il pensiero del MSAC, che secondo Zunino «sposa l”intento di governo». In realtà, ci teniamo a dirlo, è il governo, nella persona del Sottosegretario Faraone, che “sposa l’intento” degli studenti; e noi diamo atto di questa disponibilità a recepire le proposte del Forum, mentre continuiamo a non condividere alcuni punti della “Buona Scuola” come gli scatti di merito legati a una competizione tra docenti. Per completezza, questo è il testo della lettera che abbiamo inviato a Repubblica, da cui Zunino ha legittimamente estratto alcune frasi:

Gentile direttore,

abbiamo letto l’articolo di C. Zunino sulla riforma della scuola dal titolo “Tutti sotto esame alle superiori, a fine anno gli studenti daranno i voti ai prof”. Ci ha fatto piacere ritrovare nel testo alcune delle proposte presentate dal Forum degli Studenti e dal Movimento Studenti di Azione Cattolica al Sottosegretario Faraone e al ministro Giannini durante la consultazione. Nel merito, c’è un punto che teniamo a sottolineare: la scuola deve essere luogo di vera partecipazione studentesca. Fuori da formule retoriche del passato, oggi partecipazione significa per noi tante cose. Prima di tutto significa garantire a tutti gli studenti eguali possibilità di accedere all’istruzione: per questo chiediamo da anni una legge quadro nazionale sul diritto allo studio e siamo felici che finalmente se ne parli in concreto. Partecipazione significa certezza di diritti e doveri per chi fa tirocinio e alternanza, che lo “Statuto delle studentesse e degli studenti in stage” dovrebbe garantire. Ma partecipazione significa soprattutto tornare ad aprire le nostre scuole al mondo circostante, ridando il giusto spazio alle “competenze di cittadinanza”. Tanto più che, se si riaccende la passione civica dei ragazzi, ne beneficeranno anche quegli organi collegiali che sono il cuore della partecipazione. Gli spazi di protagonismo e rappresentanza vivono oggi una crisi di consapevolezza più che di senso: sono ancora un’occasione straordinaria di crescita e di educazione al bene comune, e anzi diventano risorsa speciale nella “crisi della partecipazione” che attraversa la nostra società. In quest’ottica si intende anche la nostra proposta di una valutazione partecipata, con l’inclusione della rappresentanza studentesca nel nuovo organo collegiale che sarà il Nucleo di Valutazione. Crediamo infatti che, in un contesto di rispetto e collaborazione, anche gli studenti abbiano tutto il diritto di valutare i propri docenti e le proprie scuole. La valutazione che abbiamo in mente ha la finalità, con le parole di Annamaria Ajello, Presidente di INVALSI, di «individuare le aree di maggiore fragilità del sistema d’istruzione e le disuguaglianze ancora da colmare», così da poter intervenire in senso migliorativo – non premiale o punitivo, nei confronti di docenti, personale o dirigenti. Come MSAC siamo contrari a un nesso troppo stretto tra merito individuale e scatti stipendiali, che porterebbe nella scuola un clima di competitività estraneo agli ambienti di apprendimento; e sogniamo una scuola in cui il sistema di valutazione, partecipato e costante nel tempo, aiuti a correggere le situazioni di disagio e a premiare quelle di eccellenza. Per questo c’è bisogno del contributo di tutti: gli studenti sono pronti a fare la loro parte.

Gioele Anni e Adelaide Iacobelli
Segretario e Vicesegretaria nazionale del Movimento Studenti di Azione cattolica (MSAC).

 Siamo contenti di questa fase di ascolto, anche se sappiamo che ci vuole ancora molto lavoro perché le buone intenzioni diventino fatti e, soprattutto, leggi utili a cambiare in meglio la scuola. Al di là dei titoloni di giornale, le nostre posizioni sono chiare fin dall’inizio di questa consultazione: non vogliamo “potere” ma vogliamo “partecipazione”; e non vogliamo “dare i voti” ai prof per punirli o premiarli, ma crediamo nella valutazione come strumento di confronto rispettoso e di crescita comune. Continueremo a offrire il nostro contributo, che è frutto del pensiero dei gruppi MSAC in tutta Italia. E soprattutto continueremo a informarci, studiare e discutere, con tutti e senza pregiudizi!

Gioele Anni

Partecipazione vs apatia (parte 2)

L’articolo del sottosegretario Faraone sulle occupazioni continua a far discutere. Questa è la volta di Chiara e dei segretari di Ragusa, Stefania e Salvo.

Se volete partecipare al confronto mandate una mail a msac@azionecattolica.it, e verrà pubblicato anche il vostro pensiero!

 

Chiara, diocesi di Ragusa

Ciao sono una msacchina della diocesi di Ragusa,la mia scuola è occupata.. Io non condivido questa protesta,e come me anche altri ragazzi, la maggioranza però ha deciso per tutti di procedere all’occupazione! Nella mia scuola non vedo studenti interessati a trovare soluzioni, e ingegnarsi nel trovare una buona idea (io stessa ho difficoltà!), vedo solo studenti che si lamentano di continuo per le cose che non vanno…Sono d’accordo sul fatto che in Italia le cose non stanno andando bene, però quest’anno ho visto più voglia di collaborare da parte del governo! È stato bello avere l’opportunità di proporre! Purtroppo non tutti ne hanno approfittato ,alcuni hanno preferito manifestare,protestare,senza pensare a fare una piccola prova dando la propria proposta! C’è chi dice che nessuno considererà le nostre proposte,beh io spero e credo che in realtà vogliono ascoltarci!
Il sottosegretario dice che un’occupazione è un’esperienza ottima per “abitare” le nostre scuole;beh io penso che un sottosegretario invece di incitare gli studenti alla protesta dovrebbe incitarli alla proposta… Dovrebbe fermarsi e capire perché si vuole tanto protestare e trovare una soluzione,perché se si protesta significa che i problemi ci sono! In più, facendo l’esempio della mia scuola, quella che si fa non è  una vera e propria occupazione,alcuni la chiamano occupazione bianca… In sostanza ognuno fa quel che vuole,chi fa regolarmente lezione, chi vagabonda per i corridoi,chi partecipa a corsi autogestiti , chi entra ed esce dalla scuola di continuo; insomma non si capisce più niente… Questo rappresenta secondo me un po’ la confusione che abbiamo in testa noi ragazzi,che non riusciamo più nemmeno ad organizzare  Un’occupazione! Forse perché non ci troviamo un scopo valido? Forse perché  non sappiamo a cosa credere? Forse perché non crediamo che siamo ascoltati in questo modo? Secondo me perché forse non abbiamo il coraggio di trovare un modo innovativo per farci sentire e allora facciamo finta di accontentarci di questi mezzi già passati!
Prima di ogni cosa però dovremmo chiederci perché la stiamo facendo, vogliamo occupare? Per quale causa? A quale scopo? Ne vale la pena?

Nessuno ha una buona idea?!

 

Stefania e Salvo, segretari Msac Ragusa 

Crediamo che ci siano metodi più efficaci ed eticamente migliori per far sentire la propria voce all’interno di un istituto.

Occupando viene meno quel diritto per cui molte persone in passato hanno lottato e, in alcuni Paesi, ancora lottano, cioè il diritto allo studio di cui ogni studente deve avere consapevolezza. Chi non ha questa consapevolezza è uno studente passivo che reputa lo studio solo come un dovere.

La scuola serve per formare quello spirito cittadino, quella consapevolezza, quell’essere un uomo che pensa con la propria testa; noi diremmo che ha la “testa ben formata”, capace di comprendere ed usufruire al meglio del diritto che lo Stato ha il dovere di fornirgli.
 La democrazia si crea in classe, la classe dirigente si mostra nella scuola, in quell’ambiente in cui hai veramente il futuro nelle tue mani, e scegli tu come manipolarlo.

Quello che un sottosegretario dovrebbe aspettarsi è la collaborazione e l’interesse degli studenti nei confronti della scuola, e il poter dire la propria opinione attraverso delle associazioni studentesche dovrebbe essere uno stimolo per ogni studente presente nel territorio italiano.

Fare parte di un’associazione studentesca è, infatti, uno dei tanti modi più efficaci per fare sentire concretamente la propria opinione, per passare dalla protesta alla proposta. Siamo ormai ben lontani dalle occupazioni del ’68, che erano cariche di fervore e passione per giungere all’unico obiettivo di salvaguardare il diritto allo studio. Sprecare, oggi, questo diritto non andando a scuola e commettendo anche un’illegalità come quella di occupare, è da persone che non riflettono al reale danno che stanno provocando, è da persone che si limitano a fare la cosa più semplice per fare sentire la propria: occupare e protestare non andando a scuola. E se invece si riuscissero a trovare altri metodi per fare arrivare la voce degli studenti fino alla poltrone dello Stato? Sì, richiederebbe più fatica, maggiore spreco di forze e soprattutto richiederebbe di abbandonare il solito pacchetto pronto e facile da utilizzare dello sciopero o dell’occupazione, ma sarebbe sicuramente più credibile e concreto delle ormai numerose manifestazioni.

Lo Stato dovrebbe educare alla legalità, non al contrario; riteniamo che i ministri dovrebbero occuparsi di rimediare e fin quanto possibile, evitare che certe manifestazioni abbiano luogo invece di approvarle bonariamente come mezzi per contrastare l’apatia.

 

 

17 ottobre: le proposte degli studenti al ministro Giannini

Oggi, 17 ottobre, il Forum delle associazioni studentesche ha incontrato il ministro Giannini. Un incontro importante, a metà della consultazione proposta dal governo col documento “La buona scuola” (per chi non lo avesse ancora letto, qui c’è il testo completo e qui la più agile guida riassuntiva scritta dal MSAC).

Le sette associazioni del Forum sono molto diverse tra loro per ideali e attività. Alcune, come il MSAC, sono di ispirazione religiosa; altre appartengono a gruppi politici o sindacali di vari schieramenti. Insieme, tuttavia, abbiamo realizzato un documento condiviso. Un bel segno, nel tempo in cui le urla sono spesso preferite al dialogo. Nel documento esprimiamo al ministro Giannini alcune premesse, e 5 punti condivisi da tutti.

ForumStud

Il ministro ha subito voluto dare due precisazioni, riguardo al nostro documento e a certi slogan emersi nelle manifestazioni delle scorse settimane. Per prima cosa, ha affermato che la consultazione non è “finta”, anzi: al termine dei due mesi, il governo presenterà una proposta aggiornata con le osservazioni emerse durante il confronto. Poi, ha negato ogni intenzione di “privatizzare” l’istruzione: “La buona scuola” parla di attrarre risorse per le scuole anche dai privati, non di consentire ai privati le decisioni sulla governance delle scuole.

Terminata la prima replica del ministro, ogni associazione ha esposto il suo commento su “La buona scuola”. Si sono toccati moltissimi temi: prima di tutto il diritto allo studio (spieghiamo di cosa si tratta qui), poi riforma dei cicli, nuovi saperi, valutazione, insegnanti… Il MSAC, che sta costruendo la sua posizione grazie alle OktoberFest in tutta Italia, ha sviluppato alcune riflessioni che potete trovare qui.

Il ministro ha replicato a lungo a tutte le nostre osservazioni, dimostrando uno spirito aperto al dialogo. Per prima cosa ha sottolineato l’impegno del governo nel dare finalmente più risorse alla scuola, come definito dalla proposta di legge finanziaria pubblicata mercoledì 15 ottobre (vedi foto: 1 miliardo di € per il 2015 e 3 miliardi a partire dal 2016. NB: con la “finanziaria” ogni anno il governo spiega gli accorgimenti di spesa che farà per gli anni successivi; questa proposta è valutata dalla Commissione Europea, e poi viene votata a fine anno dal Parlamento):

Risorse_LBS

Poi, andando per punti, il ministro ha sottolineato:

  • l’impegno già definito per assumere quasi 150.00 docenti, risolvendo il problema storico dei precari. Inoltre, già nel 2015 sarà bandito un concorso per 40.000 nuovi docenti.
  • l’importanza di attuare la vera autonomia scolastica: cioè dare a tutte le scuole le risorse per creare e ampliare la propria “offerta formativa”; ma anche chiedere responsabilità alle scuole nella gestione delle risorse. Dal 2008, con la riforma Gelmini, le scuole hanno avuto sempre meno soldi per ampliare l’offerta formativa: i nuovi investimenti del governo dovrebbero finalmente dare molto più spazio di manovra alle scuole.
  • il ruolo rinnovato dei docenti: ogni scuola avrà un “organico funzionale”, cioè potrà dividere i docenti tra varie attività (non solo lezioni, ma anche progetti, corsi integrativi, percorsi di orientamento…): i docenti saranno poi valutati e, ogni triennio, potranno o meno ricevere un aumento di stipendio (come avrete visto dal parere, il MSAC è contrario a questa proposta).
  • l’impegno per potenziare davvero l’alternanza scuola/lavoro: non perché la scuola diventi un mero “avviamento al lavoro”, ma perché si valorizzi il “saper fare”, oltre al “sapere”, e per ripensare la formazione professionale. Per questo, un impegno specifico sarà dedicato a rimettere in sesto i nostri laboratori.
  • la proposta di rafforzare le «competenze antiche» del nostro Paese (storia dell’arte, musica) ma anche quelle “moderne” (inglese, informatica) in particolare dalla scuola primaria: l’idea è che un pacchetto importante di “competenze di base” va formato fin dalle elementari.

Il governo – ha proseguito il ministro – vuole subito rispondere alle maggiori urgenze; ma non dimentica che, come sottolineato dalle associazioni, una vera “riforma” del sistema scolastico ha bisogno di più tempo. Per questo, l’idea è di agire con un decreto legge per i temi più urgenti come: assunzione dei precari, abolizione delle “supplenze brevi”, inserimento deli nuovi insegnamenti, risorse per il Miglioramento dell’Offerta Formativa (MOF). Poi, in seguito ci sarà tempo per riprendere altri spunti della consultazione: ad esempio come riordinare i cicli o come modificare l’età di uscita dalla scuola.

Semplificazione e formazione, dice Giannini, sono le vere parole chiave della riforma: perché la scuola va anzitutto “sburocratizzata”, e perché solo con insegnanti che si formano di continuo (formazione permanente, o se preferiamo “life long learning”) potremo fare davvero un salto di qualità.

Nel tardo pomeriggio il ministro ha twittato la sua soddisfazione per il Forum:

Tweet_Giannini

E anche noi possiamo ritenerci soddisfatti dell’incontro. Negli ultimi anni, mai un confronto con un ministro era stato tanto aperto e ampio. Per noi è solo l’inizio, ma un buon inizio (un #giornobuono? Speriamo!). Ora partecipiamo con le OktoberFest in tutta Italia, e coinvolgiamo anche i nostri amici, i compagni di classe, gli insegnanti, le famiglie. C’è ancora tanto tempo per la consultazione, possiamo ancora riempire le nostre scuole di passione e proposte!

Ottobre, le manifestazioni e l’alternativa msacchina

ofmdi Antonella SaracinoSegretaria Msac Bari-Bitonto (Liceo Artistico “De Nittis” Bari)

 

I primi mesi di scuola sono particolari per noi studenti: riprendono le lezioni e tutte le attività dopo una lunga e serena pausa estiva. Come il primo dell’anno, ci poniamo nuovi obiettivi al fine di raggiungerli al meglio e “brindiamo” a nuove avventure tra i banchi di scuola.

Come al solito nella classe non manca nessuno: il classico nulla facente che al passo con le tecnologie adopera nuove soluzioni anti-studio; il lecchino, il quale usa le sue maestrie linguistiche per entrare nelle grazie dei prof.; il noto secchione che passa ore ed ore del suo tempo tra i polverosi libri di scuola. E infine abbiamo un semplice studente, che senza mostrarsi troppo e con dentro una “buona presenza”, vive con passione e speranza i suoi progetti: avete capito di chi sto parlando? Ma certo, è proprio lui… lo STUDENTE MSACCHINO.

Egli sogna una scuola costruita a misura di studente, ovvero fondata sulla condivisione e sul reciproco rispetto, per evangelizzare con semplicità e gioia la sua parola.

È proprio quando inizia la scuola che avvengono importanti cambiamenti, le piazze si riempiono di slogan e scarsa riflessione sulle trasformazioni in atto nella società, provocando esiti negativi sotto i nostri occhi… ed è li che lo studente msacchino scende in campo, pronto a giocarsi l’ennesima partita. In quei 90 minuti in cui i calciatori, vestiti di partecipazione responsabile portano in campo una formazione ricca di valori etici e civili e puntano a fare goal schierando idee, proposte e progetti al fine di riscoprire la dimensione comunitaria della scuola.

Il prossimo 10 ottobre (data annunciata dall’Unione degli Studenti) gli studenti scenderanno in piazza e sul piede di battaglia cercheranno di contrastare le linee programmatiche del Governo.

Ma a cosa serve manifestare? Non sfoghiamoci in piazza, finiremmo con il perdere il seme prezioso del cambiamento e ci negheremmo un diritto fondamentale, che è quello di andare a scuola e seguire una normale attività scolastica. Chi cambia davvero non scende in piazza perché sa che è la via più breve, ma si arma di cultura e testimonianza.

Sappiamo che c’è fame di diritti, di partecipazione e di democrazia ma mettere energie in una manifestazione e non in ciò che dobbiamo fare, è contraddittorio. Torneremo a manifestare, certo. Ma dopo

dopo aver smesso di avere bisogni invece che desideri

dopo aver smesso di lamentarci invece che creare

dopo aver smesso di non studiare

dopo aver smesso di essere indifferenti

dopo aver smesso di studiare ciò che non ci piace «ma non ho alternativa»

dopo aver smesso di guardare la scuola come un luogo di tristezza e monotonia.

 

Allora torneremo a manifestare, ma dopo. Quando si potrà manifestare “a favore”, non “contro”.

È bello pensare ad una scuola con tante differenze di stile e di pensiero, ma unita nella costruzione delle fondamenta per la scuola che verrà, che vince la frammentazione degli interessi particolari e che contribuisce alla formazione di una cittadinanza consapevole.

Attraverso i punti d’incontro che nascono dalla scuola, gli studenti msacchini con la collaborazione di altre associazioni studentesche presenti sul territorio (UdS, Fds , RdS ecc.) e con la partecipazione attiva dei docenti, delle consulte provinciali e degli organi collegiali, contribuiranno nel costruire #labuonascuola. L’insieme degli elementi che emergeranno dalla consultazione costituirà oggetto di una analisi che da un lato contribuirà alla definizione dei contenuti di un decreto legge, dall’altro costituirà l’attuazione stessa del piano de “La Buona Scuola”.

Non perdiamo altro tempo, mettiamoci in discussione e cerchiamo di essere trascinatori e non trascinati.

La buona scuola – Guida per la lettura e la discussione

Copertina guida

Mercoledì 3 settembre, il Governo ha pubblicato il Rapporto “La buona scuola”. È un testo molto corposo, di 136 pagine. Per questo il MSAC ha pensato di riassumerle in questa breve guida, con qualche spunto per la discussione. Nei prossimi due mesi, un grande percorso di dibattito pubblico sulle proposte del Rapporto coinvolgerà tutte le scuole italiane. E noi msacchini? Ci siamo!#iopartecipo

Scarica la Guida per la lettura e la discussione di “La buona scuola” qui: http://msac.azionecattolica.it/tag/alternanza/la-buona-scuola-guida-la-lettura-e-la-discussione

La buona scuola

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di Andrea Facciolo (delegato MSAC al Miur)

Stamattina è stato pubblicato, sul sito dedicato dal governo alle riforme, il tanto atteso documento con le proposte sulla scuola. Il rapporto “La buona scuola”, è molto corposo ma è stato riassunto in 12 punti: li trovate a questo link, http://passodopopasso.italia.it/wp-content/uploads/La-BUONA-SCUOLA_-12-punti.pdf.

Le proposte sono rivolte a tutti i soggetti del mondo della scuola: dai presidi, agli ispettori passando per l’ amministrazione scolastica, i docenti e i presidi per arrivare fino a genitori e, naturalmente, a noi studenti.

La parte più strutturata parla di insegnanti, svelando un grande piano di assunzione dei docenti precari e un cambiamento nelle logiche di distribuzione e retribuzione del personale docente. Ma cerchiamo di scoprire insieme quali sono le principali proposte che riguardano noi studenti più da vicino, tenendo presente che non sono subito operative (quindi, al ritorno a scuola, niente novità immediate) ma per almeno 2 mesi saranno oggetto di confronto con tutto il mondo della scuola proprio come dichiarato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nel video di presentazione delle proposte: si aprirà infatti un dialogo non solo con il Consiglio Nazionale delle Consulte Provinciali e con il Forum delle Associazioni studentesche ma anche – grazie all’ aiuto dei presidenti delle Consulte Provinciali – si vogliono coinvolgere tutti gli studenti sfruttando le assemblee di classe e d’ istituto e gli organi collegiali delle scuole.

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Ecco i punti che toccano da vicino gli studenti:

– partiamo da “ciò che si impara”. Si prevede di rafforzare lo studio di disegno e storia dell’ arte nelle scuole superiori in particolare nei bienni di licei e turistici, così da permettere ai ragazzi di formarsi meglio su quella che è una delle più importanti voci del made in Italy: i beni culturali. Inoltre si propone anche più spazio per l’ informatica in ogni indirizzo scolastico, specie in licei scientifici e professionali: in questo caso il percorso vuole essere territoriale perché le scuole potranno coinvolgere anche le aziende del territorio per creare un ponte tra scuola, lavoro e nuove tecnologie. A questo si aggiunge la diffusione dello studio dei principi di economia in tutte le scuole superiori, e un potenziamento della lingua inglese.

– si punta, sempre nell’ ottica di collegare il mondo della scuola e quello del lavoro, sull’alternanza scuola-lavoro obbligatoria negli ultimi tre anni degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’ anno; ma anche per tutti gli studenti della scuola secondaria (anche i licei, dunque!) sono ipotizzati percorsi di didattica all’ interno delle aziende. Le scuole stesse, invece, avranno l’ opportunità di svolgere le funzioni di “impresa formativa”, cioè di produrre e sviluppare prodotti innovativi che potranno poi commercializzare reinvestendo il ricavato nell’ attività didattica di tutti i giorni. Altri progetti potranno essere concepiti direttamente in sinergia con le aziende.

L’ alternanza scuola lavoro verrà anche collegata al programma ERASMUS PLUS: grazie a questo progetto di mobilità internazionale, gli studenti potranno migliorare le loro conoscenze di lingua straniera e vivere esperienze di stage all’estero.

Viene spontanea una domanda: dove possiamo sviluppare le nostre competenze pratiche e tecniche che ci permetteranno di arrivare preparati al confronto con il mondo del lavoro?

La risposta che “ la buona scuola” suggerisce sono i laboratori tecnici delle nostre scuole, che hanno bisogno di essere aggiornati: per questo sono necessari contributi alle scuole anche da parte delle imprese e dei privati cittadini.

Infine per rendere operative queste proposte si abbozza anche la possibilità di introdurre cambiamenti nel ruolo e nei compiti degli organi che governano la scuola: anche perché ricordiamoci che le nostre scuole, essendo autonome, godono di alcuni margini di azione che non sempre ad oggi sono stati interamente sfruttati. Su questo capitolo, tuttavia, la proposta è davvero solo una bozza: quindi abbiamo molto spazio per dire la nostra!

Naturalmente le proposte del governo non possono contenere soluzioni su tutte le problematiche della scuola. In particolare, e ce ne rammarichiamo, nel rapporto “La buona scuola” mancano completamente le questioni del diritto allo studio e le proposte sull’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Sono due temi molto cari al MSAC come alle altre associazioni studentesche: ne parleremo sicuramente col ministro Giannini e con i suoi collaboratori, alle prossime riunioni del Forum. Una prima convocazione informale ci è stata già recapitata stamattina, appuntamento al Ministero per la prossima settimana!

In ogni caso, “La buona scuola” ci sembra un buon punto di partenza per procedere a una serie di cambiamenti davvero strutturali. Due cose ora sono fondamentali. La prima: che il lavoro prosegua e non ci si fermi a un rapporto, perché nel testo di “La buona scuola” ci sono troppi condizionali (“vorremmo”…) e troppi futuri (“faremo”…); e invece vogliamo che questi verbi di buone intenzioni diventino indicativi presenti! E la seconda: che, come anticipato nel rapporto, il percorso di condivisione della riforma entri nelle scuole, dalle assemblee di classe fino alle Consulte, mettendo in dialogo gli studenti e tutti i protagonisti della scuola. Nelle conclusioni di “La buona scuola” si parla di un format per condividere le proprie osservazioni con i compagni di classe in assemblee e momenti di discussione: lo aspettiamo pubblicato a breve, per poter dire nelle nostre classi, con tutta la nostra passione: I CARE, #iopartecipo!