IN BOCCA AL LUPO

L’esate che si è appena conclusa di certo, per la scuola italiana, non è stata tra le più tranquille: tutto ha avuto inizio con le dichiarazioni del Ministro Umberto Bossi (anche l’anno scorso era stato Bossi ha dare il via al Valzer delle dichiarazioni estive sulla scuola…) e di altri esponenti della Lega Nord, i quali sostenevano che nella scuola italiana fosse necessaria l’introduzione dello studio obbligatorio del dialetto e l’introduzione, per tutti gli insegnanti, di un test sulla conoscenza del dialetto della regione (o addirittura del paese) nel quale insegnano… Ma ben presto altri autorevoli esponenti del governo hanno dichiarato che queste affermazioni erano dovute soltanto al “caldo estivo”… Sarà? mah…. Poi c’è stato il polverone sulla sentenza del Tar che prevedeva l’esclusione dei professori di religione dallo scrutinio, ma anche questo tema ha avuto vita breve… buon segno??? Forse… Poi sono state anche altre le discussioni che hanno interessato la nostra scuola, ma anche queste sono “morte”!

E ora? Ora che cosa succede?? tutti tornano in classe sotto il segno delle proteste dei precari della scuola che fanno intendere che anche quest’anno è in arrivo un autunno caldo, ovviamente per la scuola italiana…

Ecco perché, anche quest’anno, non può mancare il nostro IN BOCCA AL LUPO a tutti gli studenti e in particolare a tutti i msacchini d’Italia per un buon inizio!!!

w il Movimento!!!!!!!!!!! yeah…

p.s. CANDIDATEVI COME RAPPRESENTANTI di CLASSE o d’ISTITUTO!!! Ricordate: un msacchino non sta mai fermo a guardare 😉

Bologna festeggia gli anniversari del novecento

Segnaliamo a tutti gli emiliano-romagnoli un’iniziativa culturale nel territorio di Bologna. Domenica 20 settembre 2009 un ciclo di incontri storico-culturali, con ospiti “di riguardo”, come Romano Prodi, Francesco Guccini, Filippo Andreatta, Giuseppe Ruggieri, Alberto Melloni e altri, aperti gratuitamente a tutto il pubblico bolognese, festeggeranno dieci anniversari del novecento accounati dalla terminazione in… “punto9”. 1909, 1919, 1929… dieci date per ricordare appuntamenti epocali della storia politica, della cultura, e perfino dello sport. Un regalo a Bologna da chi la cultura la fabbrica: le università, i centri di ricerca, l’informazione. Una cooperazione a costo zero per un “non-festival” offerto con riconoscenza ad una città che la cultura, prima di consumarla, la produce Guarda il programma!

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Il regolamento sulla valutazione diventa Decreto del Presidente della Repubblica

Per la verità il dpr porta la firma del presidente del 22 giugno 2009, ma è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (condizione necessaria per la sua entrata in vigore) solo il 19 agosto. E’ così definitivo il varo del nuovo regolamento sulla valutazione degli studenti, che ha messo in chiaro molti punti di incertezza riguardo voti, medie e promozioni.

Innanzitutto l’art. 1 ricorda la finalità della valutazione, volta a certificare “il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico” degli alunni.Si conferma dunque che la condotta “fa media” ma anche che gli studenti e le famiglie hanno diritto ad un voto trasparente e tempestivo, anche ai fini di un processo di autovalutazione da parte dei ragazzi.

Gli articoli 2 e 3 riguardano la valutazione nel primo ciclo di istruzione (l’art. 3 riguarda l’esame finale). Si conferma il voto numerico anche alle elementari, mentre la promozione è decisa dal consiglio di classe su votazione di maggioranza. Per l’ammissione all’esame finale al termine del primo ciclo (passaggio dalle elementari alle medie) bisogna però avere comunque almeno 6 in tutte le materie.

l’ARTICOLO 4 riguarda la scuola superiore. si è promossi anno per anno col 6 in tutte le materie (non di media). è previsto il recupero dei debiti entro l’inizio dell’anno successivo (come aveva disposto Fioroni).
in questo articolo, da sottolineare, in risposta alla questione TAR del Lazio, è il comma 3, che riporta: “La valutazione dell’insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall’articolo 309 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 ed è, comunque, espressa senza attribuzione di voto numerico, fatte salve eventuali modifiche”

all’art. 5 si conferma, per l’obbligo di istruzione, quanto previsto dalla

all’art. 6 si regolamenta l’accesso all’esame di stato (maturità). possono accedervi anche coloro che hanno appena concluso il quarto anno che ne facciano domanda e che abbiano non meno di 8 in ciascuna materia e che abbiano avuto non meno di 7 in ciascuna materia al secondo e terzo anno. ovviamente devono anche avere avuto un percorso di studi di secondaria superiore “regolare” (niente passerelle tra indirizzi e niente bocciature)
anche qui da sottolineare, in risposta alla questione TAR del LAZIO, ma anche per risolvere il dibattito sull’insegnamento dell’educazione fisica, il comma 3 che dice: “In sede di scrutinio finale il consiglio di classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di educazione fisica, gli insegnanti tecnico-pratici (…), i docenti di sostegno, nonché gli insegnanti di religione cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono di quest’ultimo insegnamento, attribuisce il punteggio per il credito scolastico”

all’art. 7 si parla della “valutazione del comportamento”. il voto in condotta inferiore al 6 resta attribuibile solo agli alunni che siano incorsi nelle sanzioni disciplinari previste dallo statuto degli studenti mdificato

Ecco il testo del decreto sulla valutazione degli studenti


La nota MSAC sulla sentenza del TAR del Lazio

Ufficio stampa

Ora di religione: una sentenza che non fa bene a nessuno

Una sentenza che non fa bene a nessuno, e soprattutto confonde docenti, studenti e famiglie circa le finalità dell’insegnamento della religione. L’insegnamento della religione, nell’esperienza di molti ragazzi, rappresenta innanzitutto un importante momento di confronto, di condivisione e di apertura ai grandi temi del vivere umano. Per questo motivo non può essere assorbito in diatribe di ordine esclusivamente ideologico.

L’Azione cattolica italiana e il Movimento studenti di Ac si augurano dunque che della cosiddetta “ora di religione” si parli nell’ambito dei processi educativi degli studenti, e non nell’ambito di polemiche che non contribuiscono allo sviluppo, nel nostro Paese, di una autentica e sana laicità, che intesa in modo corretto non può mettere in disparte la religione.

Nello specifico, sconcerta l’ipotesi sottesa alla sentenza di estromettere dagli scrutini i professori di religione, perché impedisce ad uno studente di essere valutato in una materia che ha liberamente scelto.

Roma, 12 agosto 2009

Con preghiera di pubblicazione

L’ora di religione

Crediti formativi per la religione cattolica: no del Tar Lazio
da Tecnica della Scuola.it
La questione riguarda i crediti acquisiti con la frequenza delle lezioni di religione cattolica. Il Tar ritiene che le norme introdotte dal ministro Fioroni debbano essere rimosse.
Il Tar Lazio ha accolto il ricorso delle associazioni che nel 2007 hanno presentato domanda contro il meccanismo dei crediti formativi ai frequentanti l’ora di religione. Nella sentenza, adottata il 17 luglio scorso e resa nota in questi giorni, il TAR del Lazio chiarisce che “l’attribuzione di un credito formativo ad una scelta di carattere religioso degli studenti e dei loro genitori, quale quella di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, dà luogo ad una precisa forma di discriminazione, dato che lo Stato Italiano non assicura identicamente la possibilità per tutti i cittadini di conseguire un credito formativo nelle proprie confessioni ovvero per chi dichiara di non professare alcuna religione”.
Richiamando la sentenza della Corte Costituzionale n.203/89 il Tar evidenzia anzi che “sul piano giuridico, un insegnamento di carattere etico e religioso, strettamente attinente alla fede individuale, non può assolutamente essere oggetto di una valutazione sul piano del profitto scolastico”. Sembra insomma che la frequenza delle attività didattiche di religione cattolica non possa neppure essere oggetto di valutazione.
La sentenza chiarisce poi che “lo Stato, dopo aver sancito il postulato costituzionale dell’assoluta, inviolabile libertà di coscienza nelle questioni religiose, di professione e di pratica di qualsiasi culto “noto”, non può conferire ad una determinata confessione una posizione “dominante” – e quindi una indiscriminata tutela ed un’evidentissima netta poziorità – violando il pluralismo ideologico e religioso che caratterizza indefettibilmente ogni ordinamento democratico moderno”.
Le Associazioni laiche e le confessioni religiose non cattoliche che avevano sottoscritto i ricorsi (tra gli altri: Cidi, Mce, Fnism, Unione Comunità ebraiche, Tavola Valdese, Chiesa evangelica, Associazione per la Scuola della Repubblica, Comitato Bolognese Scuola e Costituzione) hanno diramato un comunicato per dichiarare la propria soddisfazione per la sentenza del Tar Lazio chiedendo al tempo stesso che la decisione del giudice amministrativo venga quanto prima recepita dal Ministero.In questi giorni si levano invece le proteste CEI

E Voi, che ne pensate?

Inchiesta di Legambiente sull’edilizia pubblica

Il paese dai piedi d’argilla

Ci sono, strade, ponti, gallerie, scuole, ospedali sparsi in tutta Italia e soprattutto nel Meriodione nel lungo elenco stilato da Legambiente nel dossier “Cemento disarmato. Storie di un Paese a rischio crollo, tra sabbia e cemento”. Dopo il caso della casa dello Studente de l’Aquila, Legambiente, che per monitorare la situazione dell’illegalità ambientale in Italia ha messo in piedi un vero e proprio Osservatorio, ha raccolto in un documento l’elenco delle opere oggetto d’inchiesta da parte delle Procure della Repubblica in giro per l’Italia. Elemento comune di ogni storia è la mano della criminalità organizzata che lucra e realizza fondi neri risparmiando sul cemento e sostituendolo con la sabbia. CEMENTO DEPOTENZIATO, si chiama. Cemento briciola, se preferite. perchè la sabbia del mare corrode l’acciaio già dopo i primi tre-cinque anni e di antisismico non resta più niente.

Tra le storie del dossier Sicilia, Campania, Puglia, Molise, Calabria, ma anche il nord, con le aitostrade e i trafori del Trentino, per un intero paese dai piedi d’argilla. “Riteniamo – afferma Legambiente – che questi casi siano solo la punta di un iceberg di un sistema che per trent’anni ha prodotto manufatti e opere soprattutto d’interesse pubblico sulle quali è necessario, a nostro avviso, un’azione di monitoraggio e severo controllo. Per questo chiediamo al Ministro delle Infrastrutture di avviare un piano straordinario che, partendo da ospedali e scuole, effettui una ricognizione sulla qualità del costruito”.

Il dossier

Ma la scuola non deve più educare??

Leggo oggi su Corriere.it l’articolo che riporto alla fine di questo intervento e mi sorge spontanea una domanda: ma la scuola ha perso il suo valore educativo? Deve ancora educare?

Beh leggendo la storia del ragazzino napoletano iscritto in una scuola a Treviso (città amministrata dalla Lega Nord) verrebbe subito da dire di no… Come si può permettere che, nel 2009, ci siano ancora ragazzini così incivili che mancano di rispetto ad un loro compagno napoletano, uscendone impuniti? 

Voi cosa ne pensate?? Secondo voi il MSAC dovrebbe dire qualcosa sulla questione?? Attendiamo, come sempre, vostri pareri!

 

LA DONNA HA DENUNCIATO I COMPORTAMENTI RAZZISTI DEI COMPAGNI A UNA TV LOCALE

«Puzzi perché sei meridionale» 
La mamma gli fa cambiare scuola

Gli altri alunni intonavano canzoni contro i napoletani, 
e disinfettavano le penne che lui toccava

TREVISO – I compagni di scuola lo hanno preso di mira fino a quando sua madre, una donna napoletana ha deciso di trasferire il figlio 12enne in un’altra scuola media. Era stanca delle offese e dei comportamenti razzisti che il ragazzino subiva dai compagni. È accaduto a Treviso. La donna, che ha raccontato la vicenda all’emittente televisiva “Antenna Tre Nordest”, ha sostenuto che il figlio veniva preso di mira in quanto «meridionale». La signora, che non ha presentato però alcuna denuncia, ha spiegato che gli altri alunni lo sbeffeggiavano, intonando canzoni contro i napoletani, dicevano che avevano paura di lui, «perché figlio di un camorrista», e lo emarginavano durante le attività scolastiche e ricreative. Tra i gesti più odiosi riferiti dalla donna, anche l’abitudine di alcuni compagni del figlio di disinfettare le penne dopo che lui aveva toccate «perché puzzava». La signora ha provato a far presente la situazione alle insegnanti della scuola – un istituto del centro di Treviso – ma si sarebbe sentita rispondere che era il suo ragazzo ad essere problematico.

NESSUNA DENUNCIA – 

da Corriere.it 21 luglio 2009(ultima modifica: 22 luglio 2009)

Il MSAC per l’Abruzzo: appello ai circoli!

Carissimi msacchini, il Ministero dell’Istruzione ci chiama a collaborare per la proposta estiva agli studenti delle città terremotate dell’Abruzzo. La richiesta è questa: ospitare, a gruppi di 2,3 o più, i giovanissimi studenti delle città colpite dal terremoto in occasione dei propri campi diocesani o comunque delle proprie attività estive. Se ogni circolo diocesano ospitasse al proprio campo diocesano 2 ragazzi abruzzesi, offrendo loro vitto alloggio e magari un contributo per il viaggio, sarebbe una bella occasione di scambio ed un gesto di solidarietà concreta per animare l’estate di questi giovani.

Vi ricordiamo invece di agire insieme alla vostra CARITAS regionale per andare in Abruzzo come volontari per periodi di qualche settimana (piccoli gruppi al max di 10-15 volontari)

Per le offerte di ospitalità contattate invece il ministero all’indirizzo di giovanna.boda@istruzione.it

Tesine d’Esame: quando la tesina ha “uno sfondo solidale”

Oggi leggendo il Corriere della Sera ho notato questo articolo che mi ha molto incuriosito… Ve lo segnalo perchè possa far riflettere pure voi…

Ovviamente come sempre ogni vostra riflessione è ben accetta!!!!

da Corriere della Sera

Invenzione Studente del liceo di Carpi

Un braccio bionico come tesina all’esame «Servirà a un’amica»

DAL NOSTRO INVIATO

CARPI (Modena) – Il primo braccio bionico lo ideò e lo co­struì in casa, tutto da solo, tra un compito e l’altro, sotto gli sguardi sempre più attoniti dei genitori, quando aveva poco me­no di 10 anni: «Facevo le scuole elementari e un giorno successe una cosa che mi impressionò moltissimo: una mia amichetta perse in un incidente l’uso di una mano. Mi fece una grande tristezza e decisi che si doveva fa­re qualcosa…». Cominciò allora, Francesco Morselli da Carpi, pro­vincia di Modena, 19 anni e una testa, un talento, un ingegno che sprecare sarebbe un delitto, a co­struire bracci bionici. Uno dopo l’altro. «Prototipi» li chiama lui. L’ultimo, ma solo in ordine di tempo, lo ha portato due giorni fa davanti ai commissari d’esa­me della maturità al liceo scienti­fico Fanti di Carpi. Avrebbe do­vuto essere la sua «tesina».

È stato un trionfo, ovviamen­te. Gli insegnanti non credevano ai propri occhi. Il presidente di commissione si è alzato, gli ha stretto la mano: «Mi congratulo con il candidato che, oltre ad ave­re ampie competenze nel campo dell’informatica e dell’elet­tromeccanica, ha evidenziato un’abilità e un ingegno applicati­vo non comuni». Eppure, per di­re il tipo, poco ci è mancato che Francesco si scusasse: «Ma sì, perché il braccio bionico che ho portato a scuola non è del tutto funzionante: non ho avuto il tempo di completare il sistema di controllo. Però è pur sempre un passo avanti, un’evoluzione, dei precedenti prototipi».

Il primo braccio bionico, quel­lo costruito alle elementari quan­do i coetanei ancora giocavano con il Lego, «era una mano che salutava». Ciao, ciao: pratica­mente un omaggio a quella ami­chetta del banco vicino, «immo­bile al suo posto, impossibilitata a scrivere e a giocare…». Poi, con gli anni, Francesco ha affinato tecniche e competenza: «Merito del mio professore di fisica» rico­nosce. E anche di alcuni periodi di lavoro trascorsi in un’officina meccanica: «Dove ho rubato qualche segreto…». E infine i li­bri di informatica, la sua passio­ne: «Li divoro». I risultati si so­no visti, un crescendo: «Dopo la mano che salutava, ne ho costru­ita una in grado di suonare il pia­noforte e un’altra che afferrava il bicchiere: insomma, mi diver­to… ».

Massì, si diverte. Giocherel­lando con la sua genialità. Hob­by economico, tra l’altro, così al­meno assicura: «Ho sempre usa­to materiali di riciclo, soprattut­to giocattoli che avevo da bambi­no. La struttura dell’arto è in pla­stica e legno, mentre per i mu­scoli utilizzo tubolari in nylon». Nella sua tesina, Francesco ha il­lustrato ai commissari il funzio­namento del braccio bionico: «Il movimento è reso possibile da un’interfaccia elettronica che preleva gli impulsi elettrici dal cervello, mentre una serie di ca­vi pneumatici controllano i mo­vimenti dell’arto». Dai commis­sari nessuna obiezione, ci man­cherebbe. «Il voto? Ancora non lo so, ma so che mi iscriverò a Bologna ad ingegneria dell’auto­mazione…».

Francesco Alberti
15 luglio 2009

I primi dati sull’Esame di Stato (ex esame di maturità)

<B>Maturità, aumentano i bocciati<br>tremila in più rispetto all'anno scorso</B>

Sono usciti i primi dati ufficiosi del Ministero dell’Istruzione riguardanti gli esiti dell’esame di maturità! Le sorprese non mancano e, infatti, già su molti siti internet delle maggiori testate italiane sono comparsi articoli nei quali vengono esposti ed analizzati i dati….

Qui di seguito segnaliamo l’articolo di corriere.it

Quest’anno superano il 3 per cento. A conti fatti, si tratta
di circa 15 mila studenti che dovranno ripetere l’ultimo anno

Maturità, aumentano i bocciati
tremila in più rispetto all’anno scorso

Tremila i bocciati anche per una insufficenza in condotta
di SALVO INTRAVAIA

ROMA – Batosta alla maturità: crescono i bocciati. Gli esami di stato della scuola secondaria di secondo grado sono alle battute finali e in queste ore all’Invalsi stanno affluendo i dati inviati dai presidenti di commissione. Secondo un primo monitoraggio effettuato dai tecnici del ministero dell’istruzione, gli studenti della scuola superiore fermati durante il rush finale sono in aumento rispetto al 2008. Un dato che sommato al numero di non ammessi agli esami consente di tracciare un primo bilancio della maturità 2009.

L’anno scorso, la percentuale di coloro che inciamparono nelle prove finali si attestò attorno al 2,5 per cento: in tutto, 12 mila ragazzi non ce la fecero a conquistare il diploma proprio all’ultimo atto. Quest’anno i bocciati, o “con esito negativo” sul tabellone finale, superano il 3 per cento. A conti fatti, si tratta di circa 15 mila studenti che dovranno ripetere l’ultimo anno se vorranno diplomarsi.

Professori più severi o studenti meno preparati? Forse entrambe le cose. Sta di fatto che le tre prove scritte e l’orale si sono svolti con le stesse regole dello scorso anno. Soltanto i punteggi del colloquio e del credito sono cambiati: il colloquio, anziché 35, vale 30 punti e il credito massimo passa da 20 a 25 punti. E potrebbe essere proprio questa variazione nei punteggi ad avere favorito un maggior numero di non promossi. Perché, mentre i 5 punti in più di credito sono andati soprattutto a coloro che negli anni scorsi hanno riportato le medie più alte (da 8 a 10), all’orale erano disponibili 5 punti in meno per raggiungere il minimo utile per la promozione: 60 centesimi.

Tra non ammessi a bocciati, se i dati verranno confermati, le “vittime” saranno oltre 42 mila, quasi il 9 per cento: un record per le ultime maturità. In sostanza, quasi tre punti in più dello scorso anno scolastico, quando, tra prima e dopo l’esame, vennero fermati poco più di 6 studenti su 100. Viale Trastevere conferma che, per le classi intermedie, cresce il numero di bocciati e non ammessi agli esami della scuola media, mentre al superiore aumentano (30 mila in più dell’anno scorso) i “rimandati” a settembre, che ora sono “con giudizio sospeso”. E, in tutto, sono 3 mila i bocciati con una insufficienza anche nel voto di condotta, introdotto proprio quest’anno dal ministro Marisatella Gelmini per arginare bullismo e comportamenti scorretti.

(13 luglio 2009)