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Tavolo diritto allo studio

La speranza di poter uscire dal Ministero ieri con qualcosa di concreto tra le mani per dare l’avvio all’inter per la realizzazione della legge quadro sul diritto allo studio si poteva scorgere negli occhi di molti rappresentanti delle Associazioni studentesche riunitesi ieri in Viale Trastevere con il ministro. E così, possiamo dire, è stato.

Presenti alla prima riunione del Tavolo sul diritto allo studio (ricostituito dopo diversi tentativi portati avanti dal ministro Fioroni e dal ministro Gelmini andati sempre a vuoto) oltre al ministro Profumo – che ancora una volta si è dimostrato molto attento agli studenti – i rappresentanti del Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative (Federazione degli Studenti – FdS, Movimento Studenti di Azione Cattolica – MSAC, Movimento studenti cattolici -MSC, Movimento studentesco nazionale – MSN, Rete degli studenti – ReDS e Unione degli Studenti – UdS ).

Per il Movimento Studenti di Azione Cattolica erano presenti la segretaria nazionale MSAC, Elena Poser, e il delegato ai rapporti con il MIUR del MSAC, Michele Azzoni.

Nel corso della riunione si è affrontato il tema della legge quadro sul diritto allo studio: da parte del ministro è emersa l’assoluta disponibilità a confrontarsi con le associazioni studentesche per trovare il prima possibile una condivisione di punti e di principi da inserire nella legge quadro di prossima stesura. Il testo dovrà delineare le strategie, i principi, i livelli minimi da garantire su tutto il territorio nazionale, ma anche individuare le migliori pratiche già messe in atto dalle diverse Regioni con l’obiettivo di arrivare a designare una strategia generale comune. Il ministro ha infatti evidenziato come la disomogeneità tra le Regioni del nostro paese non aiuti e che sia quindi necessario rendere omogenea la materia su tutto il territorio italiano in uno spirito “più collaborativo e meno autorizzativo”.

Il percorso che vedrà coinvolti studenti, ministro (e tecnici ministeriali) verrà condiviso sia con altre organismi competenti – come auspicato da alcune associazioni studentesche – sia con la Conferenza Stato-Regioni. Profumo ha infatti proposto ai componenti del Forum di individuare un proprio rappresentante che affianchi il Ministro nella sede in cui si discuterà della proposta di legge quadro.

Le varie associazioni hanno sottoposto al ministro le loro proposte (in alcuni casi presentando un documento, come ha fatto il MSAC) da inserire nei principi della legge quadro. Tra le proposte, alcune delle quali hanno già trovato il supporto del ministro – il superamento dei provvedimenti “risarcitori”, l’individuazione di un osservatorio permanente che controlli la piena attuazione della legge quadro e che monitori il tutto, la necessità di alleggerire la spesa delle famiglie per i libri di testo attraverso strumenti quali il comodato d’uso e le nuove tecnologie, il problema dei trasporti (sebbene sia una competenza degli enti locali), la piena integrazione degli studenti immigrati e dei ragazzi con disabilità (con interventi per la rimozione immediata di barriere architettoniche), l’edilizia scolastica (con particolare attenzione al tema delle energie sostenibili e rinnovabili: attualmente il 75% delle scuole son state costruite prima del 1980 e risultano catalogate come Classe G per quanto concerne i consumi energetici; il ministro ha detto di voler portare al più presto le scuole in classe B, sebbene l’UE ci imponga entro il 2020 di avere scuole catalogate classe A o A+), la previsione di percorsi di alternanza scuola-lavoro e collaborazioni part-time, il potenziamento della Carta Io Studio, attraverso un aumento delle agevolazioni, la riorganizzazione delle borse di studio e infine la piena attuazione dell’autonomia scolastica con particolare riferimento alla questione dell’apertura delle scuole nell’orario pomeridiano.

Inoltre il ministro, durante la riunione, ha chiesto di individuare un rappresentante per l’Osservatorio per l’integrazione degli alunni con disabilità (come disposto nel decreto di istituzione dell’Osservatorio): per la prima riunione – fissata per il 10 gennaio alle ore 17 nel Salone dei Ministri presso il MIUR – è stato delegato il coordinatore del tavolo-forum di ieri (Michele per il MSAC).

Al termine dell’incontro poi c’è stato un confronto tra le varie associazioni studentesche per fissare il calendario dei lavori del prossimo mese: per il 19 gennaio è stata fissata la prossima riunione del Tavolo sul diritto allo studio alla quale non parteciperà il ministro ma la dott.ssa Giovanna Boda dell’Ufficio III del MIUR e per il 29 febbraio quella con il ministro Profumo.

Scarica il parere MSAC sul diritto allo studio presentato al ministro.

 

Oggi le consultazioni, domani il Tavolo sul diritto allo studio

Oggi pomeriggio le associazioni studentesche sono state consultate singolarmente, dalla dott.ssa Boda, in vista dell’insediamento del Tavolo sul diritto allo studio previsto per domani, martedì 10 gennaio.

Il MSAC presenterà un documento sul diritto allo studio frutto del lavoro svolto alla Mo.Ca. del 2009 e rielaborato e aggiornato in questi anni.

Al Tavol0 di domani saranno presenti tutte le associazioni studentesche e il ministro Profumo: spetterà al MSAC coordinare la riunione del Tavolo.

Diritto allo studio: il MSAC al Ministero

Dopo un primo incontro avuto con il Ministro a fine novembre, il MSAC è nuovamente chiamato al Ministero. Sul tavolo, come promesso dal Ministro, il diritto allo studio e la necessità di una legge quadro nazionale.

Durante queste vacanze, le associazioni studentesche incontreranno, una per volta, Giovanna Boda, dirigente ministeriale, per vedere come impostare il tavolo sul diritto allo studio e per presentare eventuali proposte in merito.

Il MSAC è stato convocato per quest’incontro il 4 gennaio alle ore 18. La settimana successiva, il 10 gennaio (ore 10), è invece convocato il tavolo sul diritto allo studio alla presenza del Ministro Profumo.

Attendiamo le vostre proposte e vi invitiamo a rivedere quanto elaborato a riguardo durante la MoCa del 2009.

Qui Forum

Si è da poco concluso il Forum nazionale delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative convocato dal neoministro dell’istruzione, Francesco Profumo nel Salone dei Ministri in Viale Trastevere.

All’ordine del giorno principalmente un momento di confronto e conoscenza tra ministro e associazioni studentesche: associazioni che non hanno mancato di evidenziare i temi sui quali auspicano si possa intraprendere un confronto continuo.

Presenti all’incontro, oltre al MSAC, anche l’Unione degli Studenti, la Federazione degli Studenti, la Rete degli Studenti, il Movimento Studenti Cattolici e il Movimento Studentesco Nazionale (già Azione Studentesca).Il clima che si è respirato è stato molto positivo: da parte del ministro e di tutte le associazioni studentesche vi è stato un atteggiamento propositivo senza precedenti.

Gli argomenti presentati dalle associazioni e più gettonati sono stati la necessità di una legge quadro sul diritto allo studio, l’edilizia scolastica, la didattica, la formazione degli insegnanti e la partecipazione studentesca.

Il MSAC, rappresentato dalla segretaria nazionale e dal delegato ai rapporti con il MIUR, ha consegnato al ministro una lettera (potete leggerla infra) nella quale sono state riportate le priorità della scuola italiana secondo il MSAC.

Grande soddisfazione è stata espressa da tutte le associazioni studentesche dopo l’intervento del ministro Profumo il quale ha risposto, punto per punto, alle varie questioni sollevate dagli studenti.

Il ministro, dopo una breve presentazione, ha detto che è suo interesse scrivere insieme alle associazioni studentesche una policy del forum, che ritiene l’ascolto della domanda proveniente dagli studenti fondamentale, che ha intenzione di convocare con cadenza bimestrale il forum delle associazioni studentesche (EVVIVA) fornendo ogni semestre un calendario delle riunioni e che risulta necessario verificare i criteri in forza dei quali le associazioni studentesche siedono al Forum. Ha inoltre auspicato che gli studenti possano partecipare sempre più in modo propositivo alla vita della scuola.

Un tema centrale del suo intervento è stato quello del diritto allo studio (e in particolare l’edilizia scolastica) garantendo che, nonostante le risorse siano poche, cercherà in tutti i modi di affrontare questo problema nel migliore dei modi possibili, pubblicando tra l’altro il prima possibile i risultati dell’Anagrafe nazionale sull’edilizia scolastica. Profumo ha poi condiviso l’idea delle associazioni studentesche circa la necessità di riformare gli OO.CC. e circa l’importanza della qualità dell’offerta formativa dal momento che la scuola italiana “è troppo vecchia”.

Un altro tema affrontato è stato quello dell’importanza dell’istruzione tecnica e professionale, della valorizzazione dell’alternanza scuola-lavoro nonché delle esperienze di studio all’estero.

Questi sono solo alcuni degli argomenti affrontati dal neoministro oggi e che preannunciano una nuova, grande, stagione per il Forum.

 

p.s.: si preannuncia una grande Mo.Ca. con tante illustri ospiti =)

 

“Diritto allo studio, qualità dell’insegnamento e partecipazione”

Nel giorno in cui, dopo un lungo periodo di mancato confronto, viene riconvocato presso il ministero il Forum delle associazioni studentesche, il Msac invia una lettere al ministro dell’Istruzione Francesco Profumo indicando alcune priorità.

Gentile Ministro,
nel ribadirLe i nostri migliori auguri per il nuovo incarico che ha da poco assunto, ci teniamo innanzitutto a ringraziarLa per averci dato l’opportunità di confrontarci con Lei oggi, durante il Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative. Era ormai da tanto tempo che non avevamo la possibilità di dialogare con il Ministro e di confrontarci sui temi e sui nodi cruciali che riguardano le nostre scuole e che toccano noi studenti molto da vicino: speriamo che, a questa Sua convocazione, ne possano seguire molte altre nei prossimi mesi del Suo mandato.
Crediamo infatti che molte tensioni che si sono verificate in questi ultimi anni nel mondo studentesco siano per lo più ascrivibili ad una mancata condivisione di scelte ed a una scarsa chiarezza e trasparenza nelle decisioni e nei provvedimenti adottati dal Ministero e dal Governo che hanno contribuito a generare un muro contro muro che si è rivelato controproducente per il Paese, per gli studenti e per il Ministero stesso. Da parte nostra, ci teniamo a sottolinearlo fin da subito, c’è totale disponibilità e volontà di confronto e dialogo: sono questi gli unici strumenti che riteniamo di avere a disposizione per poter provare a costruire e migliorare insieme le scuole che abitiamo affinché possano lasciare un segno positivo, nelle nostre vite e nel nostro Paese, come hanno sempre fatto nella storica tradizione ormai 150enaria della nostra nazione. Sogniamo infatti una scuola che sia palestra di cittadinanza in cui crescere innanzitutto sotto il profilo culturale, che ci permetta di sviluppare i nostri talenti, che ci orienti verso la nostra futura professione lavorativa, ma che contemporaneamente ci aiuti a leggere la Storia in cui siamo immersi e le difficoltà che stanno investendo il nostro Paese, l’Europa e il mondo intero.
È attraverso il dialogo ed il confronto che vogliamo guadagnarci la Sua fiducia e la fiducia di tutti gli studenti che siamo chiamati a rappresentare al Forum. È attraverso il dialogo ed il confronto che vogliamo rispondere ai tanti appelli e alle tante sollecitazioni che riceviamo ogni giorno e che ci vogliono protagonisti responsabili del nostro tempo, giovani su cui investire e di cui fidarsi. Vogliamo infatti raccogliere l’invito che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto a noi studenti pochi giorni fa e tentare di “fare proposte, sollecitare scelte, indicare le necessità vitali per lo sviluppo del Paese”.
Riteniamo che l’istruzione sia un capitolo di spesa cruciale per la finanza pubblica, ma siamo consapevoli che “la coperta è corta” per tutti e che siamo chiamati a fare importanti sacrifici (Lei stesso ha dichiarato che i soldi a disposizione per l’università e per la scuola non sono molti).
La raggiungiamo dunque con questa lettera per condividere con Lei alcune questioni che riteniamo prioritarie per le nostre scuole e che stanno davvero molto a cuore al Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) con la speranza che possano presto diventare materia di discussione condivisa.
1)   Il diritto allo studio.
Visto il grande divario tra le diverse realtà territoriali, sentiamo sempre più urgente una LEGGE-QUADRO NAZIONALE sul diritto allo studio che garantisca dei livelli minimi di prestazione validi su tutto il territorio nazionale. Una speciale commissione tecnica del Forum ASR presso il Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il già Ministero della gioventù, ai cui lavori parteciparono alcune associazioni studentesche, tra cui il MSAC, aveva iniziato ad elaborare un documento condiviso riguardante una concreta proposta di riforma: un testo unico che riorganizzasse la materia legislativa. Il progetto si è però arenato e, a nostro avviso, sarebbe importante riattivare il lavoro di questa commissione tecnica per cercare di elaborare una soluzione che possa dare piena attuazione a quanto affermato nell’articolo 3 della nostra Costituzione.
In questo paragrafo, però, è necessario spendere due parole in merito al tema dell’edilizia scolastica. In mancanza della pubblicazione dell’Anagrafe sull’edilizia scolastica, l’opinione pubblica sta acquisendo informazioni in merito sulla base di rapporti presentati da associazioni competenti (come Legambiente e CittadinanzAttiva). I dati che emergono parlano di moltissimi edifici scolastici non a norma, con evidenti carenze strutturali e potenzialmente pericolosi per l’incolumità di studenti, professori e di tutti coloro che lavorano all’interno della scuola. Crediamo che la messa in sicurezza delle scuole, come anche l’abbattimento delle barriere architettoniche, siano interventi prioritari in materia di edilizia scolastica e allo stesso tempo pensiamo che debba al più presto essere definito un “codice d’urgenza” degli interventi per la messa a norma delle scuole.
2)   Gli Organi Collegiali della scuola.
Riteniamo che l’autonomia delle scuole, per essere davvero completa, abbia bisogno di una riforma degli organi collegiali che li renda non solo più funzionali, ma adatti ai compiti della scuola dell’autonomia che deve saper rispondere a necessità funzionali, didattiche, organizzative. In questo ambito, gli studenti non possono in alcun modo vedere ristretti gli spazi della propria partecipazione. Anzi, riteniamo che il protagonismo studentesco vada incoraggiato e promosso e che l’impegno degli studenti non vada relegato a mera funzione di controllo, ma sia orientato ad una piena condivisione della responsabilità con le altre componenti scolastiche. Pensiamo, infatti, che partecipazione, democrazia, cittadinanza studentesca siano da considerare criteri e valori che debbano ancora informare e connotare tutta la comunità scolastica.
3)   Il reclutamento e la formazione degli insegnanti.
Il miglioramento del sistema scolastico passa necessariamente e prioritariamente dalla formazione degli insegnanti: è indispensabile una classe docente competente, ma soprattutto appassionata e preparata pedagogicamente al proprio compito educativo.
Partiamo infatti dal presupposto che per avere scuole di qualità servono insegnanti di qualità e riteniamo che sia necessario un serio ripensamento del sistema di reclutamento degli insegnanti che ponga fine al vuoto normativo che da ormai troppi anni ha congelato il sistema di assunzione di nuovi docenti, che premi le competenze, più che l’anzianità di servizio, e che venga posta al più presto una soluzione al blocco delle graduatorie: attualmente è precluso l’accesso all’insegnamento a tanti giovani neolaureati preparati e motivati. A tal proposito, auspichiamo la proposizione regolare di periodici concorsi nazionali per ciascuna delle categorie di avanzamento di carriera.
Ancora due parole vanno spese sul tema della valutazione degli insegnanti: nell’ultimo anno, questa tematica è stata inserita tra le priorità del Ministero e ha portato alla realizzazione del c.d. progetto Valorizza. Pur non essendo contrari a premiare i docenti che vengono valutati meritevoli (resta poi il nodo di quali misure adottare nei confronti dei docenti reputati più carenti dal punto di vista della didattica e della qualità dell’insegnamento), non abbiamo mancato di avanzare le nostre criticità circa tale progetto che necessita, a nostro avviso, di importanti modifiche fra cui il parziale ripensamento del ruolo degli studenti e dei genitori, nonché dei docenti stessi, nel procedimento di valutazione. Per come è ora concepito, il progetto rischia infatti di portare a valutazioni squilibrate. Dobbiamo però sottolineare che, in merito a questa sperimentazione, siamo già stati chiamati ad un primo confronto con la commissione tecnica che se ne è occupata e speriamo di poter continuare su questa linea.
4)   Qualità dell’offerta formativa.
Negli ultimi anni, con la riforma della scuola superiore, abbiamo visto una drastica riduzione del monte ore totale (in particolare per gli istituti tecnici e professionali) senza la chiara identificazione di un criterio che tenga davvero conto delle ore oggettivamente necessarie per poter raggiungere una buona preparazione e senza apportare una riforma organica dei programmi. Anche la nuova materia “cittadinanza e costituzione”, di cui avevamo accolto favorevolmente l’introduzione, senza l’auspicata introduzione di un monte ore autonomo, si è rivelata materia di scarso studio e attenzione. Continuiamo però a ritenerla essenziale per quell’educazione al bene comune di cui noi studenti (ma non solo) abbiamo dimostrato di avere tanto bisogno. Inoltre il momento di forte crisi che sta attraversando il Paese, ci spinge, ancora una volta, a sentire come necessaria e imprescindibile, l’introduzione dell’insegnamento di economia e diritto nel primo biennio delle scuole superiori.
Riteniamo inoltre che sia necessario innalzare l’obbligo di istruzione a 16 anni onde coprire compiutamente il primo biennio delle scuole superiori e limitare, per quanto possibile, il fenomeno della dispersione scolastica.
Un ruolo importante hanno acquisito nel corso degli anni i c.d. test INVALSI, di cui anche il Presidente del Consiglio, Mario Monti, nel suo discorso al Senato della Repubblica, ha riconosciuto la validità. È necessario però sottolineare che il sistema dei test INVALSI, così come strutturato oggi, non è pienamente efficace: i rischi di ottenere risultati non oggettivi e che non tengano realmente conto del contesto sociale, territoriale in cui un determinato risultato è stato ottenuto, sono evidenti. Ecco perché auspichiamo che, qualora si voglia davvero dare maggior importanza a tali test, venga precedentemente avviata una revisione del sistema attuale.
Queste sono solo alcune delle idee e proposte che ci sentiamo di presentarLe al termine di questo primo incontro e che, lo sappiamo bene, hanno bisogno di essere discusse e condivise. Il presupposto da cui siamo partiti per individuare queste priorità per la scuola superiore è che consideriamo centrale un confronto costruttivo tra il Ministro dell’istruzione e le associazioni studentesche che auspichiamo possa avvenire, con regolarità sia in occasione del Forum delle associazioni studentesche sia in possibili incontri bilaterali e intorno ai tavoli delle commissioni tecniche che sono già al lavoro presso il ministero e a cui, noi studenti, speriamo di essere invitati. Riteniamo, infatti, che il dialogo sia un punto nodale per la costruzione della scuola che vogliamo e che contribuiamo ogni giorno a costruire. Un dialogo, che ci impegniamo a favorire fin da subito, dal momento che ne sentiamo più che mai la necessità e l’urgenza. Siamo infatti consapevoli di come, per uscire da questo periodo di crisi, sia necessario l’impegno serio e rigoroso di tutti. Studenti in primis.
Nel ringraziarLa per il tempo che ci ha donato, Le porgiamo i nostri più cordiali saluti.
Roma, 29 novembre 2011

 

Forum rimandato

Carissimi msacchini,

ci hanno appena chiamato dal ministero per comunicarci che il Forum delle associazioni studentesche maggiormente rappresentative in programma per oggi alle 14.00 è stato spostato a domani mattina alle ore 10.00 dal momento che il ministro Profumo è stato convocato alla Camera per questo pomeriggio.

 

Domani Forum delle associazioni studentesche con il Ministro

Carissimi Msacchini,

domani (29 novembre 2011), dopo tanto tempo, gli studenti avranno la possibilità di  incontrare il Ministro e di mettere sul tavolo una serie di argomenti e problematiche che sono reputate urgenti per le nostre scuole e per la nostra formazione: il diritto allo studio, gli organi collegiali, il reclutamento e la formazione dei docenti, la qualità dell’offerta formativa. Questi sono solo alcuni dei temi di probabile e auspicabile discussione. Voi che ne pensate? Avete qualche argomento da suggerirci? Cosa vorreste dire e chiedere al nuovo ministro?

Coraggio, è ora di aprire il cassetto che contiene i sogni per le nostre scuole. E’ ora di mettere in circolo le nostre idee per una scuola a misura di studenti!

Francesco Profumo ministro dell’Istruzione

 

Francesco Profumo è il nuovo ministro della pubblica istruzione.

(fonte ANSA) Ligure (è nato a Savona il 3 maggio del ’53), Francesco Profumo, ingegnere e docente universitario, dallo scorso 13 agosto e’ Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sposato, tre figli, ha iniziato la carriera nel 1978 in Ansaldo a Genova come ingegnere progettista. Nel 1985 si è trasferito a Torino dove ha intrapreso la carriera di ricercatore universitario e nel 1995 è diventato Professore Ordinario di Macchine e Azionamenti Elettrici nello stesso Ateneo. Ha quindi assunto la carica di Presidente della Prima Facoltà di Ingegneria del Politecnico dal 2003 al 2005; dal primo ottobre del 2005 è diventato rettore dello stesso ateneo (scadenza del mandato a settembre 2013). Il suo rettorato è stato caratterizzato da una forte spinta verso la collaborazione con diverse aziende internazionali (come Microsoft, Motorola) e con una apertura della didattica verso l’Estero.

E’ stato “Visiting Professor” al Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’University of Wisconsin-Madison (USA) nel periodo 1986-88, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Nagasaki University (Giappone) nel periodo 1996-97, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Czech Technical University-Prague (Repubblica Ceca) nel 1999 e alla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cordoba (Argentina) nel 2004 e nel 2005. Accanto alla carriera nella propria Università, Profumo è stato molto attivo in molti gruppi di lavoro internazionali, con numerosi riconoscimenti in tutto il mondo e tante pubblicazioni. Nel 2011 ha dato la sua disponibilità alla candidatura di Sindaco di Torino per il Partito Democratico, ma in seguito ha ritirato la candidatura. Presidente di Columbus, del Forum Torino ha fatto anche parte di un Panel del Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca (Civr) del ministero dell’Istruzione. Già membro del Consiglio di Amministrazione di Reply, di Fidia SpA, Unicredit Private Bank, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli.

 

Il MSAC al Ministero

Domani (12 luglio) il MSAC, insieme alle altre associazioni studentesche maggiormente rappresentative, si recherà al MIUR per l’audizione del Comitato tecnico scientifico sul tema del sistema nazionale di valutazione (degli insegnanti e delle scuole).

Sono infatti in corso delle sperimentazioni in applicazione del decreto 150/2009  (fa riferimento alla riforma Brunetta sul lavoro pubblico e per l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni) che, per quanto concerne la scuola, riguardano:

1) la valutazione degli insegnanti (progetto “valorizza”). In base alla proposta formulata dal ministero, questa valutazione si baserebbe su 3 elementi di giudizio: il curriculum vitae, un documento di autovalutazione e risultati di indagine fra studenti e famiglie e prevede di assegnare una mensilità lorda al 20% dei docenti di ogni singolo istituto, reputati meritevoli, sulla base di una autocandidatura valutata da una commissione formata dal dirigente scolastico, da 2 insegnanti del collegio docenti e da un genitore (in veste solamente di uditore).

Quest’anno hanno preso parte a questa sperimentazione 905 docenti di 33 scuole diverse situate in Piemonte, Lombardia e Campania. Le scuole hanno aderito in modo spontaneo.

2) la valutazione degli istituti scolastici  (“Progetto VSQ”). Il percorso di valutazione, in questo secondo caso, interessa l’intera scuola e  si basa su due elementi : il livello di “miglioramento” degli apprendimenti ed una analisi articolata condotta su una serie di aspetti  da una equipe esterna ed indipendente .

La valutazione degli apprendimenti sarà articolata all’interno di un percorso pluriennale che utilizzerà le prove INVALSI come strumento per la valutazione degli apprendimenti all’inizio e alla fine della prima classe della scuola media e alla conclusione della terza media. Le metodologie seguite sono quelle già in uso da parte dell’INVALSI che tengono conto anche del contesto socio-culturale nel quale opera la scuola.

Alla fine del primo anno sarà condotta dall’equipe esterna anche un’approfondita analisi su tutta una serie di elementi che interessano la scuola nel suo rapporto con il territorio e con l’utenza insieme ad elementi legati al “clima” educativo, all’integrazione, alla dispersione, all’utilizzo delle risorse finanziarie, all’offerta formativa etc… , tenendo sempre conto del contesto socio-economico nel quale la scuola opera. Queste analisi saranno condotte utilizzando strumenti e sulla base di un “protocollo” comune. Sia il protocollo che gli strumenti rappresentano altrettanti  oggetti e  obiettivi della sperimentazione.