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Oggi il MSAC compie cent’anni!

100 anni non si fanno una volta sola. Ne siamo sicuri, questo sarà il futuro del movimento! Questa storia centenaria ha attraversato tanti, tante storie e tante vite e la ricchezza più bella del centenario è stata certamente riscoprire quanto straordinario sia l’affetto con cui ciascuno di noi è legato a questa buffa sigla MSAC. Studenti che ad aprile si sono incontrati a Rimini in 1600 e che forse il movimento l’hanno conosciuto per la prima volta hanno già lo stesso entusiasmo di chi il msac lo fa già da qualche anno e per esso si spende con gioia e con passione, con generosità traboccante, nella propria diocesi. Studenti che questa storia l’hanno incrociata parecchi anni fa, magari anche qualche decennio, che ancora con gratitudine gioiscono per le vicende msacchine e per il movimento sperano, sognano, pregano e gli anni non hanno affievolito il loro affetto e la loro gratitudine per questa esperienza così straordinariamente ordinaria.

E’ la gratitudine il dono più bello del centenario ed è il suo senso più grande. La gratitudine riscoperta attraverso le decine di testimonianze raccolte su questo sito, la gratitudine che nel 2010 si esprime con i post di facebook, la gratitudine che è nel cuore di ciascuno di noi, per quanto l’Azione Cattolica ci ha donato nell’età in cui si sta tra i banchi di scuola. La gratitudine per il movimento, che ci ha fatto amare – e questa è esperienza di tutti – ancora di più l’Azione Cattolica, che ha dato un sapore nuovo e stupendo alle tante relazioni intrecciate attraverso il movimento, relazioni che – ne sono attestato le vostre testimonianze – superano la prova degli anni. E’ la gratitudine per quello che abbiamo ricevuto che ci ha sostenuto nel servizio associativo, in cui, si sa, si riceve sempre più di quanto si dona.

Grazie, allora, a tutti i msacchini che in questa storia centenaria hanno creduto al sogno dell’AC per gli studenti.

W il movimento!

Giornalini studenteschi d’Italia unitevi!

Cari msacchini!

avete un giornalino msacchino, msaccoso, studentesco che esce quando può o che ci prova? inviateci un piccolo spot (30 secondi di durata) in cui ci dite del vostro giornalino. potete scegliere tra raccontarne una caratteristica, un perchè, una modalità, ecc… lo spot verrà montato insieme con altri per la scuola di giornalismo. ci contiamo!

INVIATE IL TUTTO NON OLTRE IL 15 NOVEMBRE!!!!

per chiarimenti chiedete a msac@azionecattolica.it

Arriva la scuola di giornalismo firmata MSAC

E’ arrivata la Scuola di giornalismo studentesco, che chiuderà i festeggiamenti del centenario msacchino proprio in quel mese di novembre in cui cento anni fa fu deliberato dalla Giunta centrale della Società della Gioventù Cattolica (la nostra AC) la formazione di una rete nazionale dei circoli di studenti delle scuole superiori già presenti in molte diocesi.

Il giornalismo studentesco fa parte della storia msacchina. Il MSAC si fece promotore del CISS (che, come ci ha raccontato Antonio Minasi nella sua testimonianza, stava per Centro Italiano Stampa Studentesca) che negli anni ’60 sussidiava i giornalini d’istituto sparsi per l’Italia fornendo materiali per articoli, approfondimenti, insomma, una vera rete di partecipazione.

E proprio con la partecipazione ci pare che c’entri il giornalismo studentesco. La partecipazione di carta, la potremmo chiamare! Perchè sono proprio i giornalini studenteschi quel luogo fisico fatto di carta e odore d’inchiostro laser in cui un giovanissimo studente può respirare nella concretezza di ogni giorno un impegno partecipativo a sua misura. Attraverso la realizzazione (e l’impegno di fedeltà che ne consegue) dei giornalini si sperimenta come sia possibile rimboccarsi le maniche per la propria scuola e cominciare a darsi da fare per il cambiamento… fosse solo per ora anche solo un impegno di informazione.

Impegno di informazione, quello dei msacchini, ma anche impegno per offrire una piazza virtuale per tutti gli studenti dei propri istituti. Non devono nascere (in TUTTE le diocesi msacchine e non, ovvio!) dei giornalini “del msac”. Ma devono essere fogli (realizzati secondo possibilità, in tipografia o con la fotocopiatrice del bidello, una dozzina di pagine o un solo A4 fronte retro, a colori su carta patinata o artigianalmente in un bel cartellone sulla bacheca della scuola da aggiornare a mò di Tazebao) capaci di ospitare TUTTI. Capaci di offrire una tribuna per discutere le proprie idee, capaci di ascolto e di discussione, capaci di indurre alla riflessione, capaci di essere davvero patrimonio di tutti, e non solo proprietà privata del movimento. Per questo per la scelta dei temi (persino del nome) da mettere su questi giornali serve un po’ di … pensiero

Ed è per questo che abbiamo pensato di offrire a tutti i msacchini una vivace scuola di giornalismo studentesco. Giornalisti esperti vicini all’associazione e non (molti sono ex msacchini!!!) ci daranno molte dritte per affrontare l’impegno giornalistico tra i banchi di scuola e, chissà, magari per appassionarci ad una professione!

L’abbiamo chiamata LINKIOSTRO. Sulle tracce di Prometeo. Modernità e cultura libresca si incontrano in questo titolo, un po’ a dire le sfide degli studenti di oggi. “Linkiostro” perchè i luoghi della partecipazione non sono fatti ormai solo di carta, ma possono assumere le forme di blog, siti, newsletter, facebook… “Prometeo” perchè questo personaggio un po’ dimenticato della mitologia classica ci piace. Prometeo è il titano che regala il fuoco agli uomini. È colui che “vede prima”, previene. Prometeo mette al servizio degli uomini la sua forza e la sua conoscenza per donare all’umanità ciò di cui ha bisogno e che da sola non può raggiungere, proprio perchè non lo conosce, non sa, non “vede”, o almeno, non vede così lontano. Ci sembra la metafora giusta per indicare il lavoro del giornalista, chi, cioè, dovrebbe sempre essere al servizio della gente, pronto a “vedere prima”, a scovare ciò che è importante e “invisibile agli occhi” (o se preferite, ai media) per porlo all’attenzione dell’opinione pubblica. È anche un compito educativo, il suo, non di poco conto. Ma è soprattutto una responsabilità di cittadinanza, alla quale ci piacerebbe poter appassionare anche i giovanissimi studenti delle scuole superiori.  E noi, siamo pronti a raccogliere la sfida?

Vi aspettiamo tutti a Roma dal 19 al 21 novembre!!!

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Napolitano e Gelmini: inaugurazione anno scolastico

Con un po’ di ritardo vi riportiamo il discorso tenuto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione dell’evento “Tutti a scuola” organizzato dal MIUR per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2010-2011, presso il Palazzo del Quirinale il 21 settembre scorso.

Palazzo del Quirinale, 21/09/2010

Rivolgo un saluto cordiale alle autorità che rappresentano oggi il Governo, il Parlamento, le istituzioni regionali e locali a Roma, nel Palazzo Reale di Napoli e nella Reggia di Venaria. Quest’anno abbiamo voluto che la cerimonia si svolgesse in tre realtà di quell’Italia unita in cui crediamo e di cui nel 2011 festeggeremo il 150esimo compleanno. Apprezzo quanto il Ministero della Pubblica Istruzione ha fatto e sta facendo perché il movimento per l’unità d’Italia, la storia del nostro paese siano ricordati e studiati nelle nostre scuole. Saluto con affetto, dunque, i ragazzi presenti alle cerimonie nelle tre sedi, quelli che ci seguono da casa e tutti gli studenti, iscritti al nuovo anno scolastico, di ogni origine e nazionalità. Per tutti la scuola deve rappresentare un luogo di incontro e di integrazione. Rivolgo un saluto e un sincero augurio di buon lavoro al mondo dell’Istruzione italiana nel suo insieme: agli insegnanti, ai tecnici, al personale non docente, a coloro che nel Ministero della PI, negli Uffici Scolastici regionali, negli assessorati di regioni, province e comuni fanno funzionare questo nostro complicato sistema dell’istruzione italiana.

Non va trascurato il ruolo che nel processo educativo svolgono testi – quelli su cui voi studiate – capaci di comunicare conoscenze e metodi con semplicità ed efficacia, tali da invogliare allo studio. Ma tutti coloro che sono stati studenti, anche io che lo sono stato (tanti, tanti anni fa: non vi dirò quanti), sanno bene come studiare, seppure con ottimi insegnanti e con ottimi testi, non sia sempre un divertimento e comporti fatica. Questo vale però per qualunque obbiettivo si voglia perseguire sul serio nella vita. Perciò è importante che le famiglie degli alunni sostengano i ragazzi nello studio, che tra loro e gli insegnanti si stabiliscano rapporti di fattiva collaborazione per evitare ritardi e lacune poi difficili da colmare. L’apertura dell’anno scolastico 2010-2011 ci consente di dare il buon esempio nell’evitare ritardi: infatti, stiamo già festeggiando il 2011, anno così importante, con un po’ di anticipo.

L’importanza dell’anniversario invita a fare dei bilanci. In 150 anni abbiamo compiuto enormi progressi, anche nell’istruzione, come ha ricordato il Ministro Gelmini, partendo da un pauroso analfabetismo. Negli ultimi decenni abbiamo conseguito notevoli passi avanti anche per quel che riguarda la percentuale di diplomati e di laureati. Questo ci ha consentito di avvicinarci alla media dei paesi sviluppati, e tuttavia, anche se stiamo correndo più in fretta di altri, non abbiamo raggiunto i paesi più avanzati.

Siamo, dunque, rimasti ancora indietro rispetto ad una risorsa fondamentale per affrontare il domani, per affrontare una dura competizione globale. Vedete, si discute ancora molto sullo stato dell’economia e dell’occupazione in Italia: se la crisi scoppiata nel 2008 sia davvero superata, quanto consistente e durevole sia la ripresa economica in corso. Ma, se in Parlamento e in altre sedi è giusto verificare quel che possa essere fatto oggi e dare effetti immediati, bisogna nello stesso tempo spingere lo sguardo più lontano, pensare al mondo in cui l’Italia e l’Europa dovranno muoversi nel futuro. Sì, dobbiamo pensare soprattutto all’Italia nella quale vi troverete a vivere e vi porrete il problema del lavoro voi ragazzi che iniziate ora l’anno scolastico. E ci apparirà chiaro che, in vista del futuro, sarà essenziale, sarà decisivo il livello di istruzione e formazione che avrete raggiunto.

Perciò, sia chiaro, di cambiamento c’era e c’è bisogno e, d’altronde, sulle direttrici di massima degli interventi necessari si è da tempo evidenziato, anche attraverso importanti ricerche e documenti, un consenso ampio al di là delle divisioni di parte. Volendo sintetizzare queste direttrici, possiamo dire: più qualità, più rapporto stretto tra istruzione e mondo del lavoro, quindi anche maggiore spazio alle competenze necessarie nelle società contemporanee. Voi sapete che io perciò sostengo con convinzione che nel portare avanti l’impegno comune e categorico per la riduzione del debito pubblico bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell’istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche disponibili.

Ma riformare si deve, e con giudizio, e non solo allo scopo di raggiungere buoni risultati complessivi. Occorre superare squilibri, disparità, disuguaglianze che si presentano anche nell’istruzione, che – al contrario – dovrebbe proprio servire a colmare le disuguaglianze. Se torniamo a osservare l’Italia quale era al momento dell’Unità 150 anni or sono, troviamo nell’istruzione anche forti differenze, forti disparità territoriali. A regioni con livelli relativamente buoni, come il Piemonte e la Lombardia, si contrapponevano alcune aree del Centro e del Mezzogiorno con tassi di analfabetismo che superavano il 90%. Oggi non abbiamo certo condizioni e disparità territoriali così drammatiche, ma le differenze non si sono certo annullate.

Se vogliamo che la scuola funzioni come un efficace motore d’uguaglianza e come un fattore di crescita, bisogna che si irrobustisca. E per farlo occorre partire da analisi adeguate.

È un’ottima cosa che si sia introdotta la pratica di valutare e confrontare livelli di apprendimento sul territorio nazionale e che i risultati raggiunti siano confrontabili con quelli di altri paesi. È saggio che queste rilevazioni vengano condotte in modo da considerare il valore aggiunto dell’insegnamento, tenendo cioè presenti le conoscenze e le condizioni di partenza degli studenti.

La condizione sociale certo incide ancora sulla possibilità che i ragazzi progrediscano nell’istruzione. Ma stiamo attenti a non cadere in un equivoco pericoloso. Infatti, gli studenti delle famiglie più povere possono essere e spesso sono più motivati. Il vero svantaggio insuperabile è una famiglia che non creda nello studio, che non creda nel merito.

Perciò va costruita in tutti i campi una cultura e una pratica del merito. Bisogna anche mettere in tutti i campi le persone in grado di meritare. Questo vale ovviamente anche per la scuola, per i suoi insegnanti e per i suoi studenti.

Per elevare la qualità dell’insegnamento occorre motivare gli insegnanti e richiedere – è vero, è necessario – che abbiano un’adeguata formazione, ma anche offrire loro validi strumenti formativi e di riqualificazione. E su tutto questo, ovviamente, è necessario investire.

Nel passato non lo si è fatto abbastanza, e si sono prodotte situazioni pesanti. Occorre dunque qualificare e riqualificare coloro che aspirano ad un’assunzione a tempo indeterminato.

Mi ha fatto piacere che anche quest’anno durante la cerimonia si siano premiate l’eccellenza e la capacità di superare le difficoltà nello studio, e insieme siano state presentate esperienze di impegno civile, di impegno nella società. Vedete, ho voluto introdurre una specifica benemerenza, quella di Alfiere della Repubblica, per premiare i minori meritevoli, per valorizzare i ragazzi, siano essi figli di italiani o di immigrati: quelli impegnati e brillanti nello studio, quelli capaci di superare difficoltà personali e familiari, quelli che si spendono in atti di solidarietà e coloro che mostrano un forte spirito civico.

Mi ha colpito la lettera di quei ragazzi che, senza negargli il loro affetto, si sono dissociati dal padre in quanto era attivo nella malavita organizzata. Così facendo hanno mostrato indipendenza di giudizio, spirito civico, desiderio di normalità.

Pochi giorni or sono, purtroppo, un uomo integro e onesto, Angelo Vassallo sindaco del comune di Pollica, in provincia di Salerno, è stato barbaramente ucciso per aver voluto fare una buona politica, quello che la politica dovrebbe essere sempre. Perciò la scuola si sta impegnando molto per educare alla sicurezza, alla legalità, al rispetto delle regole in tutti i campi, alla tutela dell’ambiente, alla conoscenza della Costituzione, della storia della nostra patria e di coloro che hanno contribuito alla sua crescita civile. Riesce a farlo anche in modo fresco, coinvolgente. E la cerimonia di oggi lo conferma. Più in generale, è chiaro che nonostante le difficoltà la nostra è una scuola attiva e sveglia, e so che lo diventerà sempre di più, perché nella nostra istruzione c’è tanta gente capace e pronta a rimboccarsi le maniche. Anche le molte iniziative per il 150esimo anniversario lo testimoniano.

E mi auguro che gli insegnanti e dirigenti pieni d’idee e voglia di fare – e ce ne sono molti – trovino il sostegno necessario a tutti i livelli.

Vorrei concludere con una semplice constatazione. Ho conosciuto molte persone che si sono pentite di non aver studiato abbastanza, nessuno che si sia pentito di aver studiato troppo. Quindi ragazzi, non perdete l’opportunità che avete; e, mi raccomando: “Questo anno, proprio quest’anno, mettetecela tutta!”

P&D express di settembre

è uscito il primo numero del 2010/2011 della Newsletter P&D express. clicca sull’immagine per aprirla e leggere tutti gli articoli in evidenza. Utilizzatela come strumento per approfondire temi di attualità e per riempire le pagine dei vostri giornalini scolastici. In MSAC we trust, oh yeah!

Per iscriverti alla newsletter e riceverla sulla tua posta, clicca qui: http://www.azionecattolica.it/mailman/listinfo/newsletter-msac

Vademecum sulla privacy a scuola

Il Garante per la privacy ha pubblicato in questi giorni un utilissimo vademecum per studenti, genitori e insegnanti sull’applicazione della legge della privacy all’interno delle mura scolastiche. Sempre più frequenti, infatti, sono le domande che giungono al Garante riguardanti il problema della tutela della privacy nelle scuole.
Per esempio: si possono usare i videofonini a scuola? gli scrutini sono pubblici? si possono filmare le recite scolastiche? le scuole possono installare telecamere?
“La guida – come evidenziato dalla stessa Autority per la privacy – è scritta con un linguaggio volutamente semplice e meno tecnico possibile, la guida intende offrire un primo contributo (…) per approfondire i temi legati alla privacy”.

è possibile scaricare la guida e consultarla al seguente link : Garante per la privacy

Oktober Fest 2010!!!

E’ uscito il faldone di schede per la preparazione all’Oktober Fest MSAC 2010, quest’anno tutto dedicato al tema della riforma della scuola superiore! Troverete schede dedicate ai nuovi regolamenti per i licei,  per gli istituti tecnici e  per i professionali. L’argomento non è sicuramente facile da affrontare, ma come sempre Ottobre sarà periodo di grandi scioperi e manifestazioni che presumibilmente riguarderanno, almeno in parte, questi regolamenti e i loro effetti sulla scuola italiana. Per questo vogliamo essere pronti a dare il nostro contributo, soprattutto come servizio di informazione!

Clicca qui per scaricare il faldone dell’OKTOBER FEST!

E a questo indirizzo potrai vedere tutta la programmazione msacchina per l’anno 2010-2011! Consulta la Proposta formativa annuale!!! clicca qui

III edizione Festival Uguali≉Diversi

Dal 10 al 12 settembre Correggio e Novellara (RE) saranno il cuore pulsante della terza edizione del Festival Uguali_Diversi, un appuntamento culturale di crescente interesse, che nel 2009 ha richiamato oltre 4.100 persone.

Quest’anno il programma si è sviluppato sul tema “giovani.con_futuro cercasi”. I 45 protagonisti convocati per le lezioni magistrali, i workshop, gli spettacoli teatrali, concerti e laboratori del gusto offriranno tre giorni intensi ad un pubblico che desidera approfondire tematiche strategiche e di estrema attualità.

I giovani con passioni, creatività e spinta imprenditoriale, nelle loro tribù – reali e virtuali – alle prese con fragilità, conflitti generazionali e crisi d’identità costituiscono quel segmento di società tanto importante quanto ambiguo, che rischia di vedere nel futuro più minacce che promesse.  Filosofi, pedagogisti, docenti, biblisti, artisti e scrittori da tutt’Italia ci accompagneranno in un viaggio nel loro mondo per intravedere qualcosa di presente che prepari al futuro…
Tra gli amici targati AC che parteciperanno, anche la Segretaria nazionale MSAC Saretta Marotta e l’assistente nazionale FUCI don Armando Matteo.
guarda qui il PROGRAMMA

Dichiarazione finale dell’incontro mondiale dei cappellani

SCARICA LA DICHIARAZIONE FINALE

Si è concluso un mese fa l’incontro mondiale degli assistenti nazionali dei movimenti degli studenti cattolici aderenti alla JECI-IYCS (di cui anche il MSAC fa parte). Un’esperienza di Grazia, durante la quale sacerdoti provenienti da tutti i continenti si sono incontrati per quattro giorni a Roma, città che tanti di loro hanno visto per la prima volta, ospiti della Domus Pacis, la “casa” dell’Azione Cattolica Italiana. La Segretaria nazionale, Saretta Marotta, l’assistente nazionale, don Nicolò Tempesta, e la delegata  MSAC ai rapporti internazionali, Laura La Placa della diocesi di Cefalù, hanno partecipato ai lavori organizzati dal Team internazionale, con il segretario mondiale Edouard Koutsawa, l’assistente Fr. Paul Tiga, Loucille Alcala, fr. Mike Debb e Karine Bonchretien. Un’esperienza di largo respiro ecclesiale che anche l’Equipe nazionale, riunitasi alla Domus Pacis negli stessi giorni, ha potuto condividere, scambiando gioia, convivialità e doni con i “colorati” ospiti provenienti da tutto il mondo.

W il movimento…

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