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Concorso OFM. Inviateci le vostre foto!!!!

Carissimi msacchini! é ancora possibile inviare i vostri elaborati per il grande concorso OFM!!!Non abbiate paura di mettervi in gioco! di seguito il testo del concorso… VI RICORDIAMO CHE IN PALIO CI SONO SCONTI PER LA PARTECIPAZIONE ALLA SFS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Concorso

CREATTIVITA

Udite! Udite!

Msacchine e msacchini, Segretarie e segretari in movimento! Simpatizzanti (e simpatici) del Msac! Dopo avervi lanciato l’oneroso guanto di sfida per l’ideazione di questa edizione 2009 dell’Oktober Fest, intendiamo offrirvi ambiti premi per i meriti del vostro impegno

È indetto indi pubblico concorso, aperto a tutti i circoli d’Italia, per la conquista dei prestigiosi riconoscimenti. Coloro che dimostreranno di aver attuato la ratio di questo Oktober Fest, ovvero la sfida del coinvolgimento di altri studenti nelle fasi di ideazione e realizzazione dell’evento, mettendoci l’anima, impegnandosi a fondo, combattendo ogni avversità, dedicando tempo, denaro e salute alla causa studentesca, avranno la possibilità di vincere i superiperbolici premi messi in palio. Non lasciatevi scappare questa occasione! Aprite bene gli occhi e sturate a fondo le orecchie!

Come verranno valutati gli operati diocesani? Saranno premiati i circoli che documenteranno (con una foto emblematica che sintetizzi da sola la caratteristica peculiare dell’OFM diocesano e un articolo dattiloscritto da pubblicare sul blog “io partecipo”) o le fasi del lavoro preparatorio del loro fantasmagorico OFM 2009 o la sua realizzazione concreta. Badate bene! Requisito fondamentale per la partecipazione al concorso è il coinvolgimento di altri studenti nell’ideazione e realizzazione. Non importa invece se il percorso di realizzazione dell’OKtober Fest ha portato al top o al nulla, a fantasmagorici o timidi risultati. Ad essere premiato è prima di tutto il metodo utilizzato lungo il percorso, mentre la modalità e l’esito della realizzazione concreta dell’OFM costituirà criterio per la partecipazione della diocesi all’una o all’altra categoria di concorso. Non conta dunque la meta ma il viaggio e non c’è da fare i timidi, o rinunciare ad inviare la domanda di partecipazione per paura di aver fatto poco. Premiamo infatti tutta la gamma di successi (e insuccessi) msacchini. L’importante è la ratio!

Per partecipare è necessario inviare a msac@azionecattolica.it il suddetto materiale (articolo e foto – e non una foto qualsiasi) entro e non oltre il 10 aprile 2010

Come annunciato, sono aperte diverse classi di concorso . Ciascun circolo pur potendo partecipare a tutte le classi potrà essere selezionato come vincitore di una sola di esse. Le classi sono le seguenti:

Quelli che… tutti per uno, uno per tutti!

Per coloro che lavorano in gruppo, che si dividono i compiti (pure quelli per casa), che sanno ben organizzarsi ma soprattutto essere una squadra

Quelli che…chi la dura la vince!

Per coloro che nonostante tutto vada a rotoli, nonostante il mondo sembri avercela con loro, nonostante “capitano tutte a noi”…insomma per quelli sfigati… ma che non molleranno mai!

Quelli che…sognano alto

Per coloro che a scuola ci vanno sul tappeto volante, coloro che balzano sul loro scooter come fosse un bianco destriero, coloro che hanno appena aiutato un bambino a tirar fuori una spada da una roccia… insomma per coloro che hanno fantasia da vendere (ma la utilizzano gratis!).

Quelli che…sanno fiutare i banchi

Per coloro che neanche Sherlock Holmes… Per coloro che sanno indagare per cogliere le esigenze della loro scuola meglio di chiunque altro, e che con il loro eccezionale intuito sanno rispondervi.

Allora siete pronti? Siete caldi? SIII PAAAARTE!

Per dove? Cioè qual è il premio? Ma non eravate voi quelli del “l’importante è partecipare”?

E vabbè… i vincitori di ciascuna categoria otterranno per il loro circolo una partecipazione gratis all’attesissima SFS 2010!!! E soprattutto a tutti l’onore e la gloria di rivedere le proprie foto proiettate sul palco della SFS!!!

Aspettiamo i vostri lavori! Non vediamo l’ora! Udite! Udite!

IL MSAC SUL DIRITTO ALLO STUDIO

Qui di seguito il testo del parere, sul Diritto allo studio, che il Msac ha inviato al MIUR. Cosa ne pensate? è il frutto del lavoro della Mo.Ca. della primavera 2009!!!!!!

IL TESTO DEL PARERE

«I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»

Costituzione Italiana, Art. 34.3

1. Cos’è questo documento

Questa riflessione è l’elaborazione delle idee e delle attenzioni emerse durante i lavori di uno dei “cantieri” sui quali il Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC) ha riflettuto in occasione del suo convegno nazionale della scorsa primavera, la “Mo.Ca” (sigla per “Movimento in Cantiere”). La Mo.Ca. è l’ormai tradizionale appuntamento triennale in cui il movimento entra in “cantiere”, chiamando a raccolta tutti i segretari ed i responsabili diocesani per riflettere insieme e confrontarsi sulle tematiche che riguardano le politiche scolastiche L’obiettivo è quello di offrire ai segretari diocesani l’occasione di approfondire i temi “caldi” del momento nel dibattito sulla scuola, con l’opportunità di un confronto diretto con esponenti politici e delle istituzioni, al fine di elaborare insieme le riflessioni e le proposte del MSAC per la politica scolastica. Quest’anno il MSAC ha messo “a cantiere” tre temi: Organi Collegiali, Diritto allo Studio e riforma dei Saperi. Continua a leggere

Audizione del MSAC al Senato

Il MSAC torna ad essere convocato dalla Commissione Cultura del Senato della Repubblica per il giorno 26 novembre (giovedì). Lo scopo dell’audizione è quello di conoscere il parere delle varie associazioni studentesche in merito ai regolamenti di riordino dei Licei e degli Istituti Tecnici e professionali in discussione presso le commissioni parlamentari in questi giorni…

Ovviamente, come sempre, ci piacerebbe poter contare sul vostro contributo! Ecco perché vi chiediamo di andare a leggere i testi dei regolamenti all’indirizzo web riportato qui di seguito e, poi, di farci avere i vostri pareri, le vostre impressioni…

http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26030

In questo modo il nostro parere sarà ancora più condiviso!

TAVOLA ROTONDA SULLA SCUOLA: INTERVISTA SU ZAI.NET DEL MESE DI NOVEMBRE

Riportiamo l’intervista realizzata da Zai.Net (rivista studentesca) sul tema della scuola a tre associazioni studentesche: Unione degli studenti (UdS), Azione Studentesca (AS) e Movimento Studenti di Azione Cattolica (MSAC che però qui di seguito viene riportato con la siglia Ac); Il Movimento Studenti di AC è stato rappresentato da Agatino Lanzafame, delegato al Ministero della Pubblica Istruzione per il MSAC.

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Il MSAC su “La Stampa” in merito all’ora di tutte le religioni!

vi proponiamo l’opinione espressa da MSAC, durante intervista ANSA, a proposito della proposta dell’assessore di Roma Marsilio di introdurre un’ora AGGIUNTIVA di storia delle religioni

Chi insegna l’Islam?

“La stampa.it” 20/10/09

«Chi si farà carico dell’insegnamento dell’ora di storia di tutte le religioni? Quella dell’assessore Marsilio sembra una buona proposta, ma spero che non finisca per essere la vetrina per gli esponenti delle comunità religiose locali. A insegnare l’ora di storia di tutte le religioni dovrebbero essere insegnanti qualificati nella materia». Lo ha detto la segretaria nazionale del Movimento Studenti di Azione Cattol ica (Msac) Sara Marotta. La segretaria del Msac ha così commentato la proposta dell’assessore capitolino alla Scuola Laura Marsilio sull’inserimento, nelle scuole romane, di un’ora aggiuntiva di storia tutte le religioni. «Spesso – ha aggiunto Marotta – si fa confusione sull’ora di religione insegnata nelle scuole, che non è un’ora di catechesi. L’ora di ’interreligionè è un’iniziativa positiva, ma devèessere insegnata da un docente specializzato in storia delle religioni. Non bisogna dimenticare che, su questa faccenda, in gioco ci sono gli studenti»

La nota MSAC sulla sentenza del TAR del Lazio

Ufficio stampa

Ora di religione: una sentenza che non fa bene a nessuno

Una sentenza che non fa bene a nessuno, e soprattutto confonde docenti, studenti e famiglie circa le finalità dell’insegnamento della religione. L’insegnamento della religione, nell’esperienza di molti ragazzi, rappresenta innanzitutto un importante momento di confronto, di condivisione e di apertura ai grandi temi del vivere umano. Per questo motivo non può essere assorbito in diatribe di ordine esclusivamente ideologico.

L’Azione cattolica italiana e il Movimento studenti di Ac si augurano dunque che della cosiddetta “ora di religione” si parli nell’ambito dei processi educativi degli studenti, e non nell’ambito di polemiche che non contribuiscono allo sviluppo, nel nostro Paese, di una autentica e sana laicità, che intesa in modo corretto non può mettere in disparte la religione.

Nello specifico, sconcerta l’ipotesi sottesa alla sentenza di estromettere dagli scrutini i professori di religione, perché impedisce ad uno studente di essere valutato in una materia che ha liberamente scelto.

Roma, 12 agosto 2009

Con preghiera di pubblicazione

L’illusione dei distributori

L’ultima novità sulle pagine di cronaca scolastica di giornali e homepage giornalistiche è stata determinata dalla questione della delibera del consiglio provinciale di Roma di installare dei distributori automatici di preservativi nelle scuole. Mentre i paladini del liberismo hanno esultato “per un nuovo passo avanti” nella prassi scolastica, lo scandalo si è levato nelle opposizioni politiche. Qualcuno ha detto che “in media stat virtus” e che forse i dubbi che sollevati dal Movimento Studenti di Azione Cattolica sono forse tra quelli che più danno da pensare.

Intervistati dall’ANSA nella giornata del 18 giugno, abbiamo riaffermato quanto sia necessario un ripensamento della strategia di educazione sessuale nelle scuole, spesso schiacciato a mettere in guardia da rischi e pericoli, ma del tutto sorvolante il più complicato problema della dimensione affettiva. Finchè si continuerà ad approcciarsi alla sessualità con approccio sanzionatorio e non educativo (ad una sfera più grande relazionale, donativa, affettiva) la scuola è inadempiente nei confronti dei suoi obblighi educativi. Così un provvedimento come quello dei distributori automatici di preservativi nelle scuole di Roma, se vuole ovviare al rischio che molti ragazzi, per l’imbarazzo di andare in farmacia, non si muniscono di preservativo, conferma una deresponsabilizzazione dell’istituzione scolastica che, se non affianca a provvedimenti del genere un globale progetto educativo, rischia di “lavarsene le mani” rispetto al problema della crescita umana ed affettiva dei giovani.Se è vero che a ciascuno sta il suo, alla scuola sta ben altro.

Che ne pensiamo del regolamento sulla valutazione

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica, preso atto della volontà del Ministero di emanare un regolamento che disciplini in maniera organica le disposizioni riguardanti la valutazione degli studenti, ritiene che questo provvedimento possa essere positivo nella misura in cui rappresenti un punto di arrivo definitivo al lungo iter di indicazioni fornite alle istituzioni scolastiche riguardo l’applicazione della legge 169 che ha introdotto la valutazione del comportamento. Un testo risolutivo riguardo le modalità di applicazione di tale disposizione è infatti necessario al fine di offrire alle singole istituzioni scolastiche quella certezza d’interpretazione che a causa della pluralità di provvedimenti e dichiarazioni in materia era venuta meno negli ultimi mesi.

Relativamente alle disposizioni maggiormente controverse del Regolamento in oggetto, e cioè quelle contenute all’interno dell’art. 7 del presente regolamento, il Msac ribadisce la propria posizione circa la necessità di non vanificare gli sforzi compiuti dal Forum delle Associazioni Studentesche per il raggiungimento di una posizione quanto più condivisa possibile tra le associazioni al fine di contemperare le esigenze di fermezza e di rigore nei confronti di comportamenti lesivi della dignità della persona, le esigenze di garanzia nei confronti degli studenti contro eventuali abusi delle norme in oggetto e le esigenze di autonomia di valutazione da parte dei docenti.

Per tale motivo ci appare pienamente condivisibile il comma 2 dell’art. 7 nel suo punto a) nella misura in cui tale enunciato circoscrive la possibilità di assegnare un voto di comportamento inferiore ai sei decimi limitandola agli studenti che si sono resi responsabili dei gravi comportamenti previsti dai commi 9 e 9bis dell’art.4 dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse.

Apprezziamo poi fortemente il richiamo all’art. 21 della Costituzione operato all’interno dell’articolo, al comma 3, nella previsione esplicita dell’impossibilità di applicare sanzioni a chi manifesti la propria opinione. Relativamente a tale punto però ci sembrerebbe più opportuno integrare tale disposizione con l’espressione “In alcun modo la valutazione del comportamento può essere negativamente influenzata dalla libera manifestazione delle proprie opinioni”, con un più ampio riferimento non solo al divieto di sanzioni ma altresì al divieto di una valutazione che tenga conto in negativo di tali manifestazioni.

Proprio per tali ragioni sopra esposte, non possiamo non esprimere alcune perplessità invece circa il punto b) del comma 2 del presente articolo, nella misura in cui con il generico richiamo alle violazioni dei doveri di cui ai commi 1, 2, e 5 dello statuto, si fornisce ai consigli di classe una discrezionalità eccessiva nel prevedere ipotesi di comportamenti che causano l’assegnazione di un voto insufficiente per quanto riguarda il comportamento. Al contempo, attraverso tale previsione, si elimina il requisito della sospensione oltre i 15 giorni precedentemente previsto come indispensabile per l’assegnazione di un voto di condotta non sufficiente.

A tal proposito, non possiamo che esprimere la necessità di garantire gli studenti contro eventuali abusi della norma in oggetto.

Audizione Organi Collegiali

AUDIZIONE PARLAMENTARE – 10 FEBBRAIO 2009
CAMERA DEI DEPUTATI– VII COMMISSIONE PERMANENTE

Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello stato giuridico dei docenti – C. 953 Aprea (adottata come testo base) e abbinato C. 1262 De Torre

E’ innanzitutto nostra intenzione esprimere soddisfazione per la volontà del Parlamento di approvare una legge sugli organi collegiali della scuola, e condividiamo con voi la necessità di una riforma che aumenti l’efficienza delle istituzioni scolastiche e snellisca i procedimenti decisionali, ma al contempo riteniamo l’aumento degli spazi di partecipazione e di corresponsabilità per gli studenti e per i genitori una esigenza di pari urgenza e necessità. Riteniamo infatti che una riforma degli Organi Collegiali, volta a rendere maggiormente efficiente la gestione della scuola, non possa in alcun modo comportare la restrizione della partecipazione degli studenti, che anzi riteniamo vada incoraggiata e promossa, e che l’impegno di questi ultimi non vada relegato a mera funzione di controllo, ma sia orientato ad una piena condivisione della responsabilità con le altre componenti scolastiche.

Riconosciamo anche noi la crisi partecipativa latente nelle nostre scuole. Ma non per questo riteniamo che vada abbandonato lo strumento educativo che può rilanciare una cultura della cittadinanza e della partecipazione tra gli studenti e tra le famiglie. A nostro parere non si tratta quindi soltanto di ideare nuovi strumenti di autogoverno della scuola dell’autonomia ma di ricreare gli spazi per una responsabilità partecipata del processo educativo.

Procedendo ad una analisi comparata dei vari disegni di legge, è nostra intenzione soffermarci sui quattro nuclei tematici indicati nella griglia da voi inviataci, nella speranza che si possa pervenire ad ampie convergenze da parte di maggioranza e opposizione sui punti maggiormente problematici, al fine di garantire una riforma quanto più condivisa e quindi stabile e duratura

A) Autogoverno delle Istituzioni Scolastiche

Prendiamo atto che nelle diverse proposte di legge presentate si dà luogo ad un’ampia devoluzione all’autonomia delle singole istituzioni scolastiche della redazione delle norme per il funzionamento e la composizione dei propri organi di indirizzo, programmazione, gestione e valutazione. Ciò è certamente una garanzia ed un notevole riconoscimento dell’autonomia statutaria delle scuole, ma riteniamo che sia opportuno fissare per via legislativa dei limiti e delle indicazioni generali alle quali le singole istituzioni scolastiche debbano attenersi, ed in particolare riteniamo sia opportuno che siano indicati:

  • il rapporto numerico tra docenti, studenti e genitori, che sarebbe auspicabile fossero presenti in misura paritaria
  • la durata in carica della componente studentesca presente nei vari organi

A questo riguardo in particolare i progetti di legge C. 953 e C 1262 prevedono che mediante Regolamento la singola istituzione Scolastica possa prevedere ulteriori spazi partecipativi per gli studenti ed i genitori. Non possiamo che accogliere con favore questa norma, ma al fine di richiamare al senso stesso di una tale partecipazione delle famiglie al governo della scuola, ovvero non certo formalità burocratica di controllo di un servizio ma strumento di piena corresponsabilità al processo educativo, chiediamo che vengano precisati gli ambiti per i quali non si può prescindere dalla partecipazione di studenti e genitori alla determinazione dell’indirizzo ed alla programmazione dell’istituzione scolastica. Di particolare importanza ci pare a questo riguardo la necessità di fissare a livello legislativo modalità e funzioni di partecipazione dei rappresentanti degli studenti e dei genitori al consiglio di classe, luogo cruciale della programmazione dell’attività didattica, per il quale vorremmo fosse esplicitato dalla legge funzionamento e composizione.

Riteniamo poi che a livello legislativo vadano garantiti e rilanciati quegli strumenti di partecipazione già esistenti, come ad esempio i comitati studenteschi e le assemblee, i quali notiamo con rammarico che non sono menzionati nei due testi.

Riguardo all’Organo di Governo (chiamato Consiglio d’Amministrazione nella proposta c. 953 e Consiglio dell’Istituzione Scolastica nel testo C. 1262), pur comprendendo le necessità di “snellimento” di una tale assise, riteniamo il numero massimo di partecipanti proposto dal testo C.953 (un totale di undici in merito al quale non è chiaro se vadano compresi anche i membri esterni) troppo esiguo al fine di non mortificare la rappresentanza delle varie componenti della comunità scolastica in seno al consiglio ed in particolare di garantire una rappresentanza adeguata a tutti gli studenti.

A proposito per l’appunto della partecipazione dei rappresentanti degli studenti a tale organo, non possiamo che mostrare la nostra forte perplessità per la disposizione contenuta nella proposta C. 953 che vincolerebbe il diritto di voto degli studenti in merito alle delibere riguardanti il programma annuale delle attività al loro stato di maggiore età. Tale disposizione mortificherebbe la rappresentanza degli studenti e la loro facoltà di intervenire in misura determinante in merito al piano dell’offerta formativa per il quale, anche se minorenni, non possono non avere diritto di voto.

Sempre in merito al Consiglio di Amministrazione o Consiglio dell’Istituzione Scolastica riteniamo che sia auspicabile che la presidenza dello stesso venga affidata come attualmente accade ad un soggetto diverso dal Dirigente Scolastico, al fine di per garantire l’autonomia decisionale del Consiglio stesso.

Per quanto riguarda invece la partecipazione di componenti esterni e dei rappresentanti dell’ente che fornisce i locali all’Istituzione Scolastica, riteniamo che questa presenza possa contribuire ad arricchire i lavori del consiglio, aprendo la scuola al territorio e alle realtà che operano in esso. Allo stesso tempo però riteniamo che sia opportuno limitare la partecipazione di esterni ad una percentuale prefissata dalla legge ed inoltre prevedere che questi abbiano una funzione consultiva, e non quindi, diritto di voto.

Accogliamo poi con soddisfazione la proposta avanzata nel testo C. 1262 della costituzione di consigli scolastici territoriali, regionale e nazionale e auspicheremmo l’integrazione di tale proposta nel testo di legge prodotto dal lavoro di questa commissione.

Sui punti B)Stato Giuridico dei Docenti, C) Percorsi di formazione iniziale, abilitazione all’insegnamento e modalità di reclutamento e D) Autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche e libertà di scelta educativa delle famiglie

Per quanto riguarda le disposizioni previste dal testo C. 953 riguardo lo stato giuridico dei docenti, i percorsi di formazione iniziale, abilitazione all’insegnamento e modalità di reclutamento, pur non sentendoci in grado di poter offrire un contributo qualificato, ribadiamo che il miglioramento del sistema scolastico passa necessariamente e prioritariamente dalla formazione degli insegnanti e che è indispensabile una classe docente competente dal punto di vista disciplinare ma soprattutto appassionata e preparata pedagogicamente al proprio compito educativo. Riteniamo dunque che sia necessario un serio ripensamento del sistema di reclutamento degli insegnanti che premi le competenze più che l’anzianità di servizio e che venga posta al più presto una soluzione al blocco delle graduatorie, che attualmente preclude l’accesso all’insegnamento a tanti giovani neolaureati preparati e motivati. Se il meccanismo delle carriere può costituire un utile incentivo, nutriamo però perplessità riguardo alla composizione della commissione di valutazione che dovrebbe fornire il credito professionale ai fini della carriera dei singoli docenti, i cui rapporti di rappresentanza tra docenti interni ed esperti esterni dovrebbero a nostro parere essere totalmente invertiti. Riguardo poi al meccanismo dei concorsi d’istituto non riteniamo che il principio dell’autonomia delle scuole implichi di per sé che le procedure selettive debbano essere delegate alle istituzioni scolastiche o bandite dai dirigenti scolastici, e vediamo anzi in tale procedura un grave rischio di possibili abusi. Auspichiamo piuttosto la soluzione del problema del reclutamento attraverso la proposizione regolare di periodici concorsi nazionali per ciascuna delle categorie di avanzamento di carriera.

Riguardo infine all’autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche e alla libertà di scelta educativa delle famiglie, temiamo che lo strumento della “quota capitaria” previsto dall’articolo 11 dell’A.C. 953, possa dare origine a un circolo vizioso a causa del quale le scuole eccellenti e quindi più “gettonate” abbiano a disposizione le risorse per diventare sempre migliori mentre le scuole che versano in situazioni difficili vengano man mano abbandonate ad un destino sempre peggiore. Per tale motivo riteniamo che i criteri di equità menzionati nel testo c. 953 vadano posti al centro del meccanismo di distribuzione delle risorse, facendo in modo che le scuole con maggiori difficoltà, specialmente nel mezzogiorno del paese, siano sostenute in maniera adeguata, ed al contempo garantendo degli incentivi a quelle scuole che raggiungono i livelli di eccellenza.

Ringraziando gli onorevoli deputati per averci offerto la preziosa opportunità di contribuire ai lavori del Comitato ristretto, accogliamo l’invito di questa commissione alla riflessione intorno alla riforma degli Organi collegiali e reclutamento e formazione dei docenti dedicando le giornate di studio del nostro convegno nazionale del 24-26 aprile alle tematiche di legislazione scolastica attualmente in discussione, al fine di elaborare contributi più puntuali e raccogliere i pareri della base del movimento intorno a questi temi.

Roma, 10 febbraio 2009

La Segretaria Nazionale

Dott.sa Saretta Marotta

Il Delegato per i rapporti con il MIUR

Agatino Lanzafame

Caro libri-il parere del Msac

Vi riportiamo qui di seguito il testo del parere che il Msac ha inviato al Dipartimento Istruzione del Comune di Roma; L’assessorato all’Istruzione del Comune di Roma, infatti, da circa un mese, ha istituito un tavolo di lavoro sul problema “Caro libri”: A questo tavolo di lavoro hanno preso parte numerose associazioni di studenti e di genitori oltre ai rappresentanti delle Istituzioni.

Lassessore allIstruzione del Comune di Roma, Laura Marsilio

L’assessore all’Istruzione del Comune di Roma, Laura Marsilio

 

 

Roma, 13 novembre 2008

Il Movimento studenti di Azione Cattolica (Msac) comunica, come richiesto dall’assessore Laura Marsilio durante la prima riunione del gruppo di lavoro “caro libri”,  alcune proposte in merito a tale problema, che molto abbiamo a cuore e riguardo al quale auspichiamo al più presto l’approvazione di una legge quadro nazionale, al fine di garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti italiani, secondo quanto stabilito dagli articoli 3 e 34 della Costituzione Italiana, per operare finalmente la perequazione delle gravi disparità che attualmente sussistono in materia tra le regioni più ricche e quelle più povere del paese.

Nell’attesa di questo importante intervento legislativo, riteniamo che gli Enti Locali a tutti i livelli abbiano la possibilità di destinare delle somme che permettano l’acquisto da parte delle singole scuole di una sufficiente quantità di libri di testo in adozione nelle varie classi. Verrebbero create in questo modo delle biblioteche con un gran numero di libri di testo che potrebbero quindi essere presi in prestito. Ciò sarebbe necessario in particolare per i libri di testo più costosi, che gli studenti potrebbero evitare di comprare usufruendo dei libri in dotazione nella biblioteca scolastica. Al termine dell’anno scolastico il libro verrebbe riconsegnato e, qualora fosse danneggiato o la famiglia, superata la difficoltà economica, desiderasse riscattarlo, lo studente e/o la famiglia sarebbero tenuti a rimborsare il costo di copertina o una percentuale dello stesso.

Riterremmo poi importante garantire almeno una semigratuità per l’acquisto dei libri di testo nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, privilegiando questo ciclo di studi rispetto alla scuola primaria, che attualmente gode della totale gratuità e che rispetto alle scuole secondarie, prevede una spesa totale di gran lunga inferiore per l’acquisto della dotazione.

Riguardo al sistema dell’adozione dei libri di testo, è necessario attuare un intervento di monitoraggio, specialmente nella scuola secondaria di secondo grado, volto da un lato a verificare la piena attuazione dell’art. 2 comma 4 del DPR 249/1998 secondo il quale “gli studenti, i genitori e i docenti devono collaborare nella scelta dei libri di testo tenendo conto anche del fattore economico” e dall’altro, qualora nelle scuole risultino “libri consigliati”, a verificare che questi siano realmente tali, prevedendo delle sanzioni amministrative per le scuole che impiegano il sistema del libro di testo con acquisto consigliato, ma che in realtà obbligano lo studente all’acquisto dello stesso.

Inoltre sarebbe importante nell’attribuzione dei buoni scuola tenere conto non solo dell’Isee, ma anche, in una certa misura, del merito, coniugando la necessità di andare incontro alle famiglie in situazioni economiche disagiate, con la volontà di premiare gli studenti meritevoli.

Riteniamo fondamentale infine un monitoraggio ministeriale che garantisca il rispetto da parte degli editori dell’art. 5 del Dl 137/2008 recentemente convertito in legge, con particolare attenzione a garantire che la possibilità di aggiornamento mediante appendici non consenta agli editori di eludere quanto disposto dalla Legge.  

 

Il Movimento Studenti di Azione Cattolica